3.1. PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
La DG Salute, già nelle Regole 2015 (DGR 2989 del 23.12.2014), ha disposto che, per prevenire le malattie professionali, si consolidino i percorsi e le azioni per l’emersione del fenomeno tecnopatico, ovvero si potenzi la ricerca attiva dei tumori professionali con particolare riferimento ai mesoteliomi, ai tumori naso-sinusali, e con quelli a bassa frazione eziologica ...".
Il Sistema Informativo della Prevenzione – Person@ e Ma.P.I. (acronimo di Malattie Professionali Infortuni), collegato all’Anagrafe Regionale degli Assistiti Lombardi e all’anagrafe delle imprese lombarde e dei controlli effettuati su di esse dalle ASL, è lo strumento che raccoglie tutte le informazioni relative alle malattie (e agli infortuni) occorsi ai lavoratori sul territorio regionale. Questo Sistema consente la rilevazione coordinata e continua delle informazioni relative ai casi di malattia professionale tra i Servizi del DPM e le Unità Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro.
Il Sistema Informativo della Prevenzione in Lombardia non raccoglie esclusivamente le denunce di malattie professionali che devono essere effettuate dal medico "... che ne riconosca l'esistenza ..." (art.
139, comma 2, del DPR 1124/65), ma altresì le segnalazioni:
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- dei medici relative a casi di neoplasie ritenute attribuibili ad esposizioni lavorative ad agenti cancerogeni ...
- di casi generati dalla sorveglianza epidemiologica sui tumori professionali e lavoro-correlati diagnosticati da strutture sanitarie (reparti ospedalieri di pneumologia, chirurgia toracica, urologia, otorinolaringoiatria, anatomia patologica, ...) ...
- di casi generati da esperienze di ricerca attiva.
Gli obiettivi assegnati ai DDGG delle ASL e delle AAOO (dgr n. 3226 del 6.3.2015; dgr n. 3554 del 8.5.2015) prevedono che si incrementino i casi di malattie professionali registrati nel sistema informativo, quale esito delle azioni di stimolo all’invio delle segnalazioni e denunce di malattie professionali che i Dipartimenti di Prevenzione Medici e le Unità Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro realizzeranno nei confronti dei medici competenti, medici di medicina generale, medici specialisti, medici ospedalieri. Oggi Person@ contiene 6.153 casi registrati, di cui circa il 28,6% segnalati dai medici competenti, il 17,4% dai medici ospedalieri, il 2,4% dai medici di medicina generale, il 2,8%
dai medici specialisti.
Poiché il Piano Regionale della Prevenzione – dgr n. 3654 del 5.6.2015 – al P.9.2 Riduzione degli infortuni e delle malattie professionali richiede che, grazie alla ricerca attiva dei DPM e delle UOOML, si incrementino le segnalazioni, per facilitarne l’invio e la raccolta, si prevede che Person@ sia integrato della funzionalità per la ricezione telematica delle Segnalazione dei Casi dai sanitari e per la contestuale acquisizione informazioni cliniche. L’integrazione informatica, che è un ulteriore esempio di semplificazione applicato all’area della prevenzione, consentirà al Centro Operativo Regionale (COR) - istituito dalla DG Salute presso la Clinica del Lavoro di Milano - Ospedale Maggiore Policlinico - Università degli Studi di Milano Dipartimento di Medicina del Lavoro - di operare, in sinergia con ASL e UOOML, in modo più efficiente nella ricerca attiva e nell’indagine dei tumori da esposizione ad amianto.
3.2. RIDUZIONE DELLA FREQUENZA DI INFEZIONI/MALATTIE INFETTIVE PRIORITARIE
Fermo restando l’obiettivo del miglioramento/mantenimento delle coperture vaccinali previste nei LEA, le cui specifiche per il 2015 sono indicate con gli obiettivi assegnati ai Direttori Generali delle ASL e delle Aziende Ospedaliere (dgr n. 3226 del 6.3.2015; dgr n. 3554 del 8.5.2015), le regole 2015 (dgr n. 2989 del 23.12.2014) prevedono tra le azioni in carico alla Direzione Generale Salute l’aggiornamento dell’offerta vaccinale per target di popolazione ed ai soggetti a rischio per patologia/condizione in attuazione del vigente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e degli obiettivi di cui al PRP.
In proposito si richiamano gli atti nazionali e regionali in materia di prevenzione delle malattie infettive suscettibili da vaccino:
- “Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, 2010-2015 (PNEMoRc)”
approvato con Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2011;
- “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014” approvato con Intesa Stato-Regioni del 22 febbraio 2012;
- “Piano Nazionale per la Prevenzione per gli anni 2014 – 2018” approvato con lntesa Stato Regioni e Province Autonome del 13 novembre 2014: Macro Obiettivo 2.9 “Aumentare la copertura vaccinale e l’adesione consapevole nella popolazione generale e in specifici gruppi a rischio”;
- Dgr. n. IX/4475 del 5 dicembre 2012 “Determinazione in ordine alle vaccinazioni dell’età infantile e dell’adulto in Regione Lombardia: aggiornamenti alla luce del piano nazionale prevenzione vaccinale 2012-2014 Intesa Stato Regioni 22 febbraio 2012”;
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- Dgr. n. X/3190 del 26 Febbraio 2015 “Revisione ed aggiornamento degli interventi di sorveglianza, prevenzione, profilassi e controllo delle malattie infettive con ottimizzazione della lettura dei
«Segnali» in vista di Expo 2015”;
- Drg. n. X/3654 del 5 giugno 2015 “Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2015-2018” – Programma 8 “Prevenzione, sorveglianza e controllo malattie infettive.”
In attesa dell’emanazione del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale alla luce del quale aggiornare l’offerta universale in Regione Lombardia, stante le nuove evidenze provenienti dalla letteratura e la disponibilità di nuovi vaccini si procede all’aggiornamento della DGR IX/4475/2012 in relazione all’offerta alle categorie a rischio come da Sub Allegato “Vaccinazioni”, parte integrante del presente provvedimento.
L’obiettivo del contenimento della diffusione e del rischio di malattia e, quindi, di vaccinare gruppi selezionati di persone, è posto quando siano identificabili soggetti a maggior rischio di contagio e/o con una maggior incidenza di complicanze in caso di malattia. Nell'allegato sono indicate vaccinazioni, obiettivi e azioni in relazione a condizioni o appartenenze a specifici gruppi, sostenendo la prassi dell’offerta attiva già avviata: i servizi vaccinali non dovranno limitarsi a rendere disponibile la vaccinazione, ma dovranno intraprendere azioni per il raggiungimento del target di vaccinazione, in particolare stabilendo contatti con i PdF e MMG, le Aziende Ospedaliere o i Centri specialistici per la cura di soggetti con particolari situazioni o, ancora, invitando direttamente gli interessati mediante l’utilizzo dei dati sanitari correnti, quali le esenzioni per patologia.
Al fine di agevolare ed uniformare l'offerta da parte degli specialisti si procederà ad integrare con l'offerta vaccinale eventuali specifici strumenti di supporto clinici (es. integrazione nel PDT HIV/AIDS dell'offerta vaccinale)
Rimane invariata l’indicazione ad offrire, a seconda della patologia trasmissibile del caso, in modo attivo e gratuito la profilassi vaccinale a contatti e conviventi suscettibili secondo gli indirizzi nazionali e regionali.
3.3. TUTELA DEL CONSUMATORE
Le regole e conseguentemente gli obiettivi assegnati ai Direttori Generali delle ASL prevedono la predisposizione del Piano Integrato dei Controlli – programmazione anno 2015: tutte le ASL hanno trasmesso la programmazione nei tempi indicati.
Richiamati gli atti tecnici di indirizzo programmatorio ed in particolare:
- decreto n. 296 del 22/01/2015 “Indirizzi per la realizzazione del controllo ufficiale dei residui di fitosanitari in alimenti non di origine animale – anno 2015”;
- decreto n. 774 del 04/02/2015 “Indirizzi per la realizzazione dei controlli ufficiali sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti in Regione Lombardia – anno 2015”;
- decreto n. 1940 del 13/03/2015 “Piano regionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti alimentari – anno 2015”;
- decreto n. 2640 del 01/04/2015 “Piano regionale di controllo ufficiale sugli alimenti ed i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti - anno 2015”;
in relazione alle azioni di controllo a tutela del consumatore, si forniscono gli "Indirizzi regionali per il controllo ufficiale degli alimenti non di origine animale, dei materiali destinati al contatto con gli alimenti e delle acque destinate al consumo umano", Sub Allegato “Indirizzi per il controllo ufficiale”, parte integrante del presente provvedimento.
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3.4. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEGLI SCREENING ONCOLOGICI
In relazione al miglioramento della qualità degli screening oncologici mediante attività di auditing (dgr n. 2989/2014 e nota prot. H1.2015.16299 del 29.05.2015), alla luce del positivo esito della sperimentazione dell'applicazione del modello "PRECEDE PROCEED" nei programmi di screening oncologici (nota prot. H1.2015.21484 del 16/07/2015), è in fase di allestimento, a cura della Direzione Generale Salute in collaborazione con la Scuola di Direzione in Sanità (SDS) - Eupolis, l'offerta di un percorso formativo finalizzato alla costruzione di competenze all'audit partecipato nei programmi di screening oncologici, in ciascuna ASL.
Seguiranno quindi indirizzi tecnico-operativi regionali per la messa a sistema di tale strumento di miglioramento.