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Ambiti di limite ambientale, non operabili. Ambiti interessati a vario titolo da vincoli di inedificabilità, di invalicabilità e/o di carattere escludente, non operabili ai fini della trasformazione dei suoli.

Livello 3

Ambiti di significativa cautela ambientale. Ambiti di segnalata sensibilità ed evidenze pianificatorie afferenti al sistema delle reti ecologiche non locale espressivi di significative limitazioni alla trasformazione dei suoli, anche per la stratificazione di più ambiti di disciplina prevalente e prescrittiva, tali da rendere obbligatoria l’attivazione di verifiche tecniche nonché procedure concertative con gli enti non comunali per la riproposizione delle trasformazioni contenute nello strumento urbanistico.

Livello 2

Ambiti di approfondimento ambientale. Ambiti di interesse paesistico-ambientale interessati da prescrizioni che richiedono approfondimenti tecnici e adeguamenti in fase normativa.

Livello 1

Spazi di verifica e valutazione progettuale. Ambiti con presenza di spazi di rispetto che richiedono una parziale limitazione degli usi, ovvero l’attivazione di procedure autorizzative amministrative specifiche, senza precluderne l’insediabilità.

Livello 0

Spazi meglio coinvolgibili dalle previsioni. Aree predeterminate dalla normativa ambientale vigente.

5. L’insieme dei beni storico-culturali, architettonici e paesaggistici

All’interno del territorio comunale di Masate sono presenti alcuni manufatti ed edifici di carattere storico, religioso, civile e rurale, riconosciuti come luoghi della memoria storica, compresi gli ambiti paesistici e spaziali di pertinenza, e come testimonianza della cultura storico-architettonica. Inoltre sono presenti alcune testimonianze storiche come ville, parchi e giardini che sono indissolubilmente legati alla tradizione delle famiglie d’antico regime che ebbero il feudo all’interno del territorio, tra cui compaiono quelli dei Trivulzio, degli Stampa di Soncino, dei de Leyva, dei Visconti di San Giorgio. Tra i manufatti di maggior pregio e rilevanza rientrano gli elementi individuati e vincolati ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n°42.

I principali contenitori di questi elementi sono i nuclei di antica formazione, che nonostante non siano caratterizzati da una struttura urbana particolarmente complessa, sono invece ricchi di edifici ad uso civile e religioso e di cortine edilizie storiche, continue e riconoscibili.

Oltremodo, vengono considerate parte integrante dei centri e nuclei storici anche le aree di pertinenza funzionale o visiva di edifici e nuclei isolati, le aree inedificate, il verde e le fasce di rispetto o di protezione visiva, gli edifici di costruzione o ricostruzione recente interclusi o accorpati ad un agglomerato storico. Come elemento di rimando alla tradizione storica del comune, vi è l’odierna chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista che risulta essere un edificio neoclassico della prima metà dell’Ottocento.

Ulteriori contenitori del patrimonio storico-culturale sono i nuclei e le aggregazioni insediative di origine e tipologia rurale, sorti lungo la rete irrigua storica o lungo i percorsi storici, in organico rapporto con il paesaggio agrario circostante. Tali nuclei e aggregazioni sono caratterizzati da un tessuto edilizio relativamente integro (al contrario di alcuni manufatti del centro storico che necessitano interventi di recupero) sono costituiti da edifici e complessi produttivi agricoli (cascine) comprendenti strutture edilizie, organismi ed elementi architettonici di interesse storico e ambientale legati a funzioni abitative, produttive agricole e di deposito e servizio all’attività lavorativa. Una testimonianza forte presente in questi ambiti è quella della Cascina San Nabore, le cui origini ad un’epoca che precede il XIII secolo.

Il sistema delle rilevanze storiche presenti sul territorio di Masate è costruito attraverso la lettura del repertorio dei beni SIRBEC di Regione Lombardia. Gli elementi riscontrati risultano essere:

REPERTORIO BENI (fonte: SIRBEC Regione Lombardia)

Codice Denominazione Indirizzo Vincolo

specifico di tutela

MI100-04213 Cappella Via Ripa Villoresi/Via Risorgimento D. lgs 42/2004 MI100-04214 Cascina Cappelletta (complesso) Via Roma D. lgs 42/2004 MI100-04216 Cascina dei SS. Naborre e Felice

(complesso)

Via S. Allende D. lgs 42/2004

MI100-04210 Chiesa di S. Giovani Evangelista Via Milano D. lgs 42/2004 MI100-04212 Oratorio di S. Maria Ausiliatrice Via Milano D. lgs 42/2004 MI100-04217 Oratorio dei SS. Naborre e Felice Strada per Gessate D. lgs 42/2004

Localizzazione: Masate

Tipologia Generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: cappella Epoca di costruzione: XVIII secolo Uso attuale/storico: culto

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Localizzazione: Masate, Via Roma Tipologia Generale: architettura rurale Tipologia specifica: cascina

Epoca di costruzione: XVIII secolo Uso attuale/storico: attività produttive agricole

Localizzazione: Masate, Strada per Gessate (fuori da Centro abitato)

Tipologia Generale: architettura rurale Tipologia specifica: cascina

Epoca di costruzione: XIV secolo

Configurazione: Complesso di edifici disposti a corte con ponticello d’accesso coperto con volta di mattoni Uso attuale/storico: attività produttive agricole

Condizione giuridica: proprietà privata

Localizzazione: Masate, Via Milano (centro abitato)

Tipologia Generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa Epoca di costruzione: 1838 Uso attuale/storico: culto

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Localizzazione: Masate, Via Milano (centro abitato)

Tipologia Generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: oratorio Epoca di costruzione: XX secolo Uso attuale: servizio

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Localizzazione: Masate, Strada per Gessate (nucleo esterno)

Tipologia Generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: oratorio Epoca di costruzione: XIV secolo

Configurazione: Edificio a navata con abside curva che conserva nella muratura all’esterno un motivo ad archetti pensili.

Uso attuale: culto

Condizione giuridica: proprietà privata

6. Il sistema agricolo e paesistico-ambientale: gli ambiti destinati all’attività agricola strategica e le caratteristiche del Parco Agricolo Nord Est

L’insieme degli elementi di carattere agricolo e paesistico-ambientale rappresentano la prevalenza del territorio comunale di Masate esterno al tessuto urbano consolidato. Partendo dalla ricognizione sulla componente agricola del territorio comunale di Masate, è necessario confrontare lo stato attuale degli areali agricoli con ciò che in sede di PTCP di Milano è stato elaborato ai fini dell’individuazione di quelle aree agricole che risultano di rilevanza strategica per la conservazione del paesaggio rurale dell’est-milanese, che si distingue in porzioni di alta pianura asciutta e irrigua. In secondo luogo, sarà necessario comprendere le caratteristiche del Parco Agricolo Nord Est al fine di riconoscerne gli aspetti paesistico-ambientali.

La l.r. n. 12/2005 e smi attribuisce alla Provincia il compito di individuare gli “ambiti destinati all’attività agricola” e di definire i criteri e le modalità a cui dovranno attenersi i comuni per individuare le “aree agricole”, e quelle “destinate all’agricoltura” (art.59 l.r. n.12/2005). Si sottolinea l’importanza dell’individuazione delle “aree agricole” nella determinazione di un progetto urbanistico di riqualificazione e riorganizzazione del territorio comunale, attraverso la valorizzazione: delle funzioni produttive, di presidio ambientale, di riqualificazione e diversificazione del paesaggio, del mantenimento del presidio economico, sociale e culturale, A questi criteri, si ricordano le politiche in funzione alla mitigazione e alla compensazione degli effetti ambientali negativi, indotti dalla presenza e dalle attività svolte negli spazi urbanizzati esistenti.

Ambiti agricoli di interesse strategico

Per quanto riguarda gli “ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico”, la disciplina del PTCP di Milano è contenuta all’interno del “TITOLO II – Sistema degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico” all’art. 60 delle NdA (e dal PTM all’art 41, comma 1) che definisce il quadro coordinato dei suddetti ambiti e all’art. 62, che definisce i criteri e modalità per la definizione delle aree agricole a scala comunale e per le variazioni dei suddetti ambiti. Questi ambiti agricoli sono caratterizzati dalla presenza di suoli di elevata e media fertilità e dalla presenza di colture agrarie, le quali rappresentano il carattere dominante degli ambiti stessi, riconoscendo per ciascuno di essi i caratteri socio-economici, ambientali e le funzioni svolte. Inoltre, sono ambiti individuati in maniera unitaria, nonostante assumano diverse valenze funzionali: dalle porzioni di valenza ambientale con particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica, a quelle che non presentano particolari valenze ambientali, ma che sono ricomprese in ambiti di alta accessibilità sostenibile.

Nella cartografia del nuovo PGT (PR03 – Carta del Piano delle Regole) sono stati individuati e disciplinati taluni ambiti come “Aree destinate all’agricoltura di interesse strategico (art. 21 Nta del PR)”. Sulla base dell’individuazione effettuata dal PTCP è stata svolta un’attività di approfondimento e verifica finalizzata a rettificare, precisare e migliorare la loro individuazione, sulla base di oggettive risultanze derivanti dall’analisi dello stato di fatto delle aree interessate, dalla riperimetrazione di alcuni ambiti in previsione del vigente PGT, in

coerenza con quanto previsto dagli articoli 60 e 62 delle norme del PTCP, e dal ridisegno svolto sul Database Topografico di Regione Lombardia.

Il nuovo PGT riconosce come aree destinate all’agricoltura di interesse strategico una superficie territoriale di 3.041.580 mq (di cui 1.935.052 mq riconosciuti dal PTCP come

“Ambiti agricoli di rilevanza paesaggistica - art. 28 Nda PTCP), per un’incidenza di circa il 70%

della superficie comunale. Si evidenzia che gli ambiti agricoli strategici sono coerenti, anche a seguito di verifica ed approfondimento effettuati in fase di elaborazione della cartografia di del nuovo PGT con quelli perimetrati dalla Tavola 06 del PTCP (art. 60 comma 1, di cui segue un estratto).

In particolare, come riportato nell’immagine che segue, l’attività di confronto con la cartografia comunale, con le previsioni del vigente PGT e con lo stato di fatto, rispetto alle aree individuate dal vigente PTCP, porta alla classificazione agricola strategica di 112.422 mq di nuove aree, disciplinate nella PR03 con la dicitura di “Proposta di ampliamento degli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico”, che comporta un incremento del +4%

rispetto alla superficie complessiva indicata poc’anzi. Queste proposte di ampliamento derivano prevalentemente da aree non qualificate come agricole dal PGT 2017 di Masate.

Per riconosce la reale capacità dei suoli agricoli riconosciuti all’interno del territorio di Masate, è fondamentale servirsi dell’analisi sulla capacità d’uso dei suoli, attraverso l’uso delle classi del Land Capability Classification (LCC).

La capacità d’uso dei suoli è frutto dello studio pedologico del territorio, che articola una classificazione basata su specifici modelli interpretativi nei quali si analizzano la composizione dei suoli (tessitura, scheletro, pietrosità e rocciosità superficiale, drenaggio, pendenza, fertilità, inondabilità, limitazioni climatiche) per derivarne una classificazione a fini puramente agricoli. La classificazione è articolata in n.8 classi di idoneità e attitudine all’attività agricola.

Nel caso di Masate, la lettura proposta deriva dalle basi dati sul “Valore agricolo del territorio regionale” elaborate da ERSAF1, facente riferimento al modello denominato Metland (Metropolitan landscape planning). La metodologia per decretare il valore agricolo dei suoli passa attraverso n.3 specifiche fasi di elaborazione. Per quanto riguarda la definizione della capacità d’uso del suolo, si fa riferimento alla prima fase di elaborazione. Le successive fasi saranno poi restitutive del risultato finale della classificazione dei valori agricoli dei suoli, i quali saranno utilizzati a supporto della verifica della riduzione di consumo di suolo ai sensi della l.r. n.31/2014 descritta nella sezione 4 della Parte III della corrente relazione.

La capacità d’uso del suolo deriva dalla seguente fase: la determinazione del valore intrinseco dei suoli (vocazione agricola), basata sulla attribuzione di punteggi alle classi di capacità d'uso secondo i sistemi di classificazione in uso (Base dati suoli, “Suoli e paesaggi della provincia di ……”, ERSAF - Regione Lombardia, 2004), prevede n.8 classi di capacità d’uso, di cui le prime quattro individuano, con limitazioni crescenti, suoli potenzialmente destinabili all’uso agricolo. Lo strato informativo di riferimento realizzato deriva, per il territorio di pianura e prima collina, dalla cartografia redatta da ERSAF nell’ambito del Programma Regionale di cartografia dei Suoli e, per il territorio montano (in cui è inserito il comune in oggetto), dalla Carta dei Suoli d’Italia opportunamente integrata con le modalità sopra descritte. Nella tabella sottostante si dà conto della classificazione redatta:

Fonte: Elaborato ERSAF citato, pag. 6

1 Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste “Attività di Progettazione ed avvio della realizzazione di azioni finalizzate all’allestimento delle basi dati necessarie all’attuazione della l.r. 12/05 (legge governo del territorio), nel quadro del SIT regionale integrato”

In merito al territorio di Masate, la seguente “Carta della Capacità d’uso dei suoli (LCC)” è costruita a partire dalla procedura descritta.

Per riconoscere le caratteristiche fisiche delle aree agricole di Masate e per valutare la reale capacità d’uso dei suoli, l’analisi proposta tiene conto del valore agricoli dei suoli e della capacità d’uso dei suoli destinati all’agricoltura, nonché alla presenza di colture specializzate, identitarie o biologiche.

Infatti, nel territorio di Masate, le prime 3 classi rappresentano i suoli più idonei all’attività agricola, specialmente in riferimento alle classi II e III, in cui sono localizzate le principali aree agricole di valore generico locale e strategico provinciale; i suoli ricadenti nella classe IV, invece, rappresentano sempre suoli idonei all’attività agricola, ma con maggior limitazioni e in funzione del fatto che tale classe identifica gran parte del territorio urbanizzato (le attività possono riguardare attività agricole di ridotte dimensioni all’interno del lotti residenziali o di altre destinazioni). Tra la quinta e la sesta classe sono classificati i terreni adatti al pascolo e alla forestazione che, nel contesto di Masate, non sono presenti sul territorio. Lo stesso equivale per le classi VI, VII e VII.

Per quanto riguarda il contesto paesaggistico-ambientale, l’elemento ordinatore di questo aspetto è Parco Agricolo Nord Est. Per quanto concerne la porzione di Parco riconosciuta, con Decreto del Sindaco Metropolitano di Milano n. 232 del 07/09/2017, entro i confini della Città Metropolitana di Milano, la superficie complessiva ammonta a 593 ettari che si distribuiscono in 5 comuni della CMM (tra cui Masate) e 22 in totale, se si considerano le Provincie di Monza e Brianza e Lecco.

In generale, il Parco Agricolo Nord Est nasce per fusione dei preesistenti PLIS Molgora e Rio Vallone, si sviluppa pertanto lungo le aste degli omonimi torrenti, tra i principali elementi di caratterizzazione dell'altopiano ferrettizzato dell'est brianzolo, formando un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, a nord-est della cintura metropolitana milanese.Gran parte del territorio è coperto da superfici agricole a seminativo, talvolta delimitate da siepi e filari, mentre lungo il corso dei torrenti la vegetazione è costituita in maggioranza da boschi di robinia. Nel Parco si incontrano ambienti di eccezionale pregio naturalistico, come alcuni lembi di foresta planiziale di querce e zone umide, formatesi per il ristagno dell’acqua piovana sul suolo argilloso. Nella zona meridionale sono presenti alcune ex cave di argilla che, a seguito di interventi di rinaturalizzazione, sono divenute zone umide di un certo interesse. Nel sistema delle aree protette funge da importante corridoio ecologico, essendo circondato a ovest dal Parco Est delle Cave, a sud dal Parco regionale Agricolo Sud Milano e dal Parco dell'Alto Martesana, ad est dal Parco Regionale Adda Nord e a nord dal Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

Per quanto riguarda Masate, la superficie di Parco Agricolo Nord Est riconosciuta all’interno del territorio comunale per una superficie complessiva di 820.489 mq, con un’incidenza di circa il 19% rispetto alla superficie comunale. Il P.A.N.E. a Masate si sviluppa, in direzione nord-sud, lungo tutto il margine occidentale del territorio comunale, in concomitanza con il corso del torrente Rio Vallone. Al suo interno si alternano ambienti di carattere naturale (tra cui lo storico “Parco delle Foppe”) e boscato, ma, soprattutto, prevale il vasto ambiente agricolo. A tal proposito, considerata l’alta valenza paesaggistica ed ambientale, il nuovo PGT (nella tavola “PR03 – Carta del Piano delle Regole”) ha disciplinato l’ambito del P.A.N.E. (art.

23 Nta del PR) come “Aree di rilevanza paesistico-ambientale e concorrenti alla costruzione della rete ecologica”, nella quali rientrano anche le “Aree boscate PIF (art. 22 Nta PR)”, le quali occupano una superficie di 186.587 mq e che concorrono alla costruzione della Rete ecologico. Oltremodo, si ricorda che all’interno del Piano dei Servizi, il P.A.N.E. è riconosciuto come “area di interesse sovracomunale”.

In richiamo alle norme del Piano delle Regole del nuovo PGT, l’art. 23 e l’art. 23.1 disciplinano per il P.A.N.E. quanto segue: “Ai sensi del D.Lgs.18 agosto 2000, n.267 e della convenzione è stato costituito il Consorzio del Parco Agricolo Nord Est, denominato Parco Agricolo Nord Est ovvero un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), che comprende le strutture naturali, le aree agricole e le aree verdi periurbane costituenti il bacino del Rio Vallone e dei torrenti Pissanegra, Cava e Cavetta, riconosciute di interesse sovracomunale. Le finalità del Parco sono quelle previste dell’art. 4 della D.g.r. n. 8/6148 del 12 dicembre 2007”.

Ancor più importante, a livello normativo e per la gestione dell’ambito del P.A.N.E., si richiama l’art. 23.2: “Sino all’approvazione, da parte del Consorzio P.A.N.E. degli strumenti di pianificazione e gestione di cui all’art. 9.5 della D.g.r. n. 8/6148 del 12 dicembre 2007, la disciplina è quella prevista dagli artt. 21 e 22 delle presenti Norme ad eccezione delle zone disciplinate dal Piano dei Servizi e dagli Ambiti di Trasformazione del Documento di Piano a cui si rimanda”.In tal senso, in mancanza, ad oggi, di strumenti di pianificazione e gestione del Parco, la normativa del nuovo PGT rimanda alla disciplina delle aree destinate all’attività di interesse strategico e alle aree boscate (riconosciute dal PIF).

Da ultimo, in ripresa del capitolo precedente, è possibile notare come la capacità d’uso dei suoli in cui ricade il P.A.N.E. ricade prevalentemente in classe 3, al netto delle porzioni boscate che rientrano nella classe 1, poiché assumono maggior valenza per gli aspetti naturalistici ed ecologici (propedeutici dunque alla costruzione della Rete ecologica. L’immagine seguente mostra la superficie del P.A.N.E. e gli ambiti boscati del PIF, entrambi riconosciuti per la loro valenza paesistico-ambientale.

6. La sintesi dell’aggiornamento delle componenti geologiche, idrogeologiche e sismiche

In questa sezione, si dà conto della sintesi di quanto redatto dallo studio “Geosfera” (Studio Associato di Geologia, Dott. Geol. Ferruccio Tomasi e Dott. Geol. Andrea Strini), in merito a

“Aggiornamento allo studio geologico, idrogeologico e sismico di supporto al Piano di Governo del Territorio del comune di Masate (MI)”.

Con determinazione 342 del 22/09/2020 l'Unione dei Comuni di Basiano e Masate ha dato incarico a geoSFerA - Studio Associato di Geologia di aggiornare la componente geologica, idrogeologica e sismica a supporto della redazione del nuovo Documento di Piano e variante al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi del Piano di Governo del Territorio di Masate.

In particolare il presente aggiornamento recepisce le indicazioni derivanti dal Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) e il documento semplificato del rischio idraulico comunale predisposto da EG Engineering Geology per conto di CAPHolding (visionato in bozza, 2020) per quanto riguarda il comune di Masate.

In quest'ottica il presente aggiornamento allo studio Geologico, Idrogeologico e Sismico prevede la redazione della carta PAI-PGRA, assente nelle precedenti varianti e l'aggiornamento della Carta dei Vincoli, della Carta di Sintesi, della Carte di Fattibilità Geologica, nonché l'aggiornamento della Relazione (per i temi sopra citati) e delle norme geologiche di Piano.

Il comune di Masate è in possesso di uno studio geologico, redatto nel periodo 2006, dal dott.

geol Luoni.; il 26/04/2017 è stata approvata la variante n°2 al Piano, per la quale è stato aggiornato lo studio geologico, sempre a cura del dott. Luoni, in cui vengono recepite la cartografia, le indicazioni del PGRA e la nuova normativa sismica, con la redazione dell'analisi sismica di secondo livello. Nel detto aggiornamento allo studio geologico erano state modificate, rispetto al precedente documento, le tavole Tav. 3 - Carta geomorfologica e dell’idrografia superficiale, Tav. 4 – Carta idrogeologica, Tav. 8 - Carta della pericolosità sismica, Tav. 9 - Carta dei vincoli, Tav. 10 – Carta di sintesi, Tav. 11 - Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano. In tal senso, l’integrazione al vigente studio geologico riguarda gli aspetti del PGRA ed eventuali indicazioni derivanti dal documento semplificato del rischio idraulico comunale. I restanti aspetti, rimangono immutati rispetto a quanto redatto nello studio geologico del 2006 e nell’aggiornamento/integrazione del 2017.

Il lavoro svolto dallo studio Geosfera si basa su n. 3 fasi di lavoro concatenate in sequenza logica:

- Fase di analisi, che comprende la ricerca storica, la bibliografia, la cartografia di riferimento e gli studi di dettaglio (si precisa che non sono stati redatti studi di dettaglio secondo quanto indicato negli specifici allegati alla d.g.r. 2616/2011. Per quanto riguarda la proposta illustrata nella nuova carta PAI-PGRA essa si basa di fatto sull'eliminazione della sovrapposizione tra diversi ambiti e piccoli aggiustamenti cartografici)

- Fase di sintesi e valutazione, che comprende la redazione della “Carta PAI -PGRA”, l’individuazione delle limitazioni d’uso del territorio (vincoli), il recepimento della modifica del quadro di pericolosità del PGRA e la sintesi geologica

- Fase di proposta, che comprende la definizione della fattibilità geologica, l’aggiornamento normativo.

- Fase di proposta, che comprende la definizione della fattibilità geologica, l’aggiornamento normativo.