• Non ci sono risultati.

3.Movimento Cinque Stelle: dalla protesta alla proposta

3.3 Gli attori politici del M5s.

3.3.1 Grillo e Casaleggio

Vi sono diverse modalità per interfacciarsi con il movimento sul piano della ricerca. In questo paragrafo si farà riferimento alla leadership, alla base del MoVimento e al tipo di rapporto che li unisce.

Colui che si definisce il “megafono” e garante del MoVimento é Giuseppe Piero Grillo, un comico-politico genovese, il quale si è costruito un patrimonio di

l’elettorato a 5 stelle, (http://www.astrid-online.it/democrazia-istituzioni/--il-siste/materiali/--il- siste/studi--ric/index.html?page=2)

credibilità sin da quando si proponeva come difensore di cause e promotore di campagne nei suoi spettacoli comici.

La sua carriera ha avuto inizio proprio in televisione, il media da lui oggigiorno più odiato. Scoperto da Baudo, comincia a far parte di show televisivi come ospite fisso. Dopo qualche esperienza cinematografica, fa coppia con Antonio Ricci che diventa l’autore dei programmi televisivi, a cui Grillo partecipa, e dove iniziano ad incanalarsi le prime denunce contro partiti e potenti.

Nel momento in cui fa un intervento in televisione ironizzando sulla “situazione morente della Dc”, proprio nei suoi anni più difficili, e pochi anni dopo prende di mira i socialisti al governo198, capisce che la satira politica è una strada che l’avrebbe ripagato, ma anche allontanato dalla televisione per un pò di anni. L’esilio televisivo lo porta a ritagliarsi spazi tra teatri e palasport dove il suo rapporto col pubblico si fa più stretto e i linguaggi e i contenuti degli spettacoli sempre più politicizzati e rivolti contro i potenti della politica, della finanza e dell’economia. Sostiene e promuove campagne promosse da gruppi e associazioni politiche e sociali e denuncia verità su scandali di portata internazionale, il più famoso quello sul crack Parmalat.

É in questo modo che si delinea il percorso che dalla comicità di professione, poi all’attivismo, lo conduce fino all’imprenditoria politica.

Le risorse del comico crescono finché riesce, per la prima volta, dal palco di una piazza, a catturare l’attenzione di milioni di italiani con il leitmotiv “mandiamoli tutti a casa”199. Il V-day è il primo caso di protesta politica italiana sviluppata e organizzata sul web. Al di là dell’antiberlusconismo su cui fa leva, Grillo rappresenta la faccia dell’Italia arrabbiata, stanca che protesta e necessita di cambiamento. Amplifica e mistifica il bisogno di vedere una verità, e lo fa sulle piazze da capo politico come lo faceva già in passato nei teatri da comico200. Così facendo è riuscito a tradurre in voti ciò che negli altri Paesi è rimasto sostanzialmente nelle piazze.

198

G. Portelli, Movimento 5 Stelle: genesi e organizzazione…, op. cit., cap. I

199

P. Corbetta, E. Gualmini, (a cura di), Il partito di Grillo…, op.cit. pp. 29-36

200

M. Laudonio e M. Panarari (a cura di), Alfabeto Grillo. Dizionario critico ragionato del

Nel 2005 finisce persino nelle pagine del «Time» classificato come uno degli eroi europei dell’anno per la sua lotta alla corruzione e all’inquinamento e per le sue denunce degli scandali finanziari.201

Il fenomeno M5s, dunque, ha trovato i suoi punti di forza nell’originalità di questo nuovo soggetto politico che è riuscito a combinare due strategie di mobilitazione: da una parte la personalità del leader e la sua capacità da comico affermato di comunicare, informare e denunciare questioni di rilevanza locale e nazionale, facendo uso di un linguaggio spregiudicato ed estremo come manifestazione di autenticità; e dall’altra la costruzione di un movimento dal web. Il ruolo da leader ha creato però non poche discussioni e divergenze sia in termini di democraticità del movimento che dovrebbe essere orizzontale, malgrado alcuni ritengano che al suo interno Grillo non è più tanto un “profeta”, ma un dittatore202; oppure c’è chi pensa che «in un paese politicamente televisivo, il successo elettorale di Grillo si deve molto all’uso meta-televisivo della televisione e televisivo del web, con una comunicazione per lo più dall’alto e a interazione limitata»203.

L’impegno politico di Grillo si è concretizzato con la nascita del blog, grazie all’incontro e alla collaborazione con Casaleggio.

Gianroberto Casaleggio, uno dei massimi esperti della comunicazione sul web, è il fondatore della Casaleggio Associati, nata nel 2004, con lo scopo dichiarato di sviluppare in Italia la cultura della Rete. L’idea di prestare consulenza per la politica gli era venuta in mente ancora prima di Grillo, con Antonio di Pietro a cui ha suggerito di aprire un blog.

Il ruolo di Casaleggio nel MoVimento non è solo di consulenza per la comunicazione, ma di collaborazione di tutte le iniziative politiche ed è peraltro cofondatore del movimento stesso. É colui che, più di chiunque altro, ha intuito la potenzialità del web e dei social network. Ha individuato una nuova figura di

venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «Online il

201

P. Corbetta, E. Gualmini, (a cura di), Il partito di Grillo…, op.cit. pp. 34

202

E. Fontana, Grillo da profeta a dittatore: adesso è in caduta libera, Il Giornale,14/12/2012 (http://www.ilgiornale.it/news/interni/anche-i-giornali-sinistra-attaccano-e-nei-sondaggi-ha-perso- 865193.html)

203

M. Laudonio e M. Panarari (a cura di), Alfabeto Grillo. Dizionario critico ragionato del

90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer», scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer.204

Adoperandosi dietro le quinte del movimento, è stato definito nei modi più disparati come il filosofo del movimento o addirittura il leader occulto, critica alla quale lui personalmente ha risposto su una testata giornalistica: «mi hanno attribuito dei legami con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale. Dietro Gianroberto Casaleggio c'è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive».205