3.Movimento Cinque Stelle: dalla protesta alla proposta
4. Il Movimento 5 Stelle in Toscana Due Meetup a confronto: Pisa e Livorno.
4.2 Metodo d’indagine
L’oggetto di questa ricerca è costituito dallo studio approfondito dei Meetup di Pisa e Livorno. Per la raccolta dei dati e l’analisi dei casi presi in considerazione è stato scelto un approccio di tipo qualitativo, attraverso lo strumento delle interviste che sono state somministrate agli attivisti e ai coordinatori delle due realtà locali.
In accordo con la visione di Donatella della Porta259, le interviste, sia si tratti di un approccio qualitativo o quantitativo, continuano a rivelarsi la tecnica più utilizzata nello studio sui movimenti sociali. Data anche la scarsità di una raccolta sistematica di documenti o di una banca-dati disponibile, lo strumento dell’intervista assume maggiore rilievo per quel che riguarda lo studio dei motivi, delle credenze, dei comportamenti o anche dell’identità e le emozioni degli attivisti di un movimento.260
La scelta dell’intervista secondo un approccio qualitativo si presta meglio al tipo di analisi che intende svolgere, per i seguenti motivi. Prima di tutto perché il disegno della ricerca è di tipo destrutturato, idoneo a modellarsi, dunque, ai cambiamenti che possono susseguirsi nel corso della rilevazione; in secondo luogo perché le informazioni possono essere approfondite, a livelli diversi, secondo la convenienza e perché nell’analisi dei dati, i soggetti intervistati, sono considerati nella loro interezza e non solo come variabili, per meglio interpretare il loro punto di vista.261
Diversamente la tecnica quantitativa prevede la somministrazione di questionari strutturati, per lo più, con domande a risposta chiusa. L’utilizzo di campioni, più o meno ampi, permette di ottenere risultati rilevanti per l’analisi statistica e possono essere generalizzati come rappresentativi della popolazione. Inoltre l’oggetto in questione è già largamente conosciuto e il questionario si presta solo come una prova empirica.
L’intervista qualitativa, generalmente svolta faccia-a-faccia, può essere suddivisa in tre tipi in base al grado di libertà/costrizione che è concessa al ricercatore e
259 D. della Porta, Methodological practices in social movement research, Oxford, Oxford University Press, 2014, pp. 228-261
260 Ibidem 261
P. Corbetta, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, il Mulino, 1999, pp. 406-
all’intervistato: strutturata, semi strutturata e non-strutturata.262 La traccia utilizzata nel nostro caso è di tipo semi strutturato. Quest’ultimo prevede che il ricercatore abbia a disposizione una griglia di domande con una lista di tematiche da coprire e che serva da linea guida, ma può essere seguita in modo piuttosto flessibile. Così facendo l’intervistato può sentirsi libero di rispondere senza essere interrotto e l’intervistatore può condurre a suo piacimento la conversazione, chiedere chiarimenti, approfondire dei temi sempre relativi alla traccia seguendo un ordine diverso da quello previsto.
La giustificazione finale di questa scelta nel metodo d’indagine è da una parte cercare di comprendere il senso che gli attivisti danno alle loro azioni e la prospettiva che hanno della realtà politica, dall’altra parte capire i meccanismi che muovono determinati comportamenti politici.
La traccia utilizzata per le interviste è stata elaborata da Roberto Biorcio e condivisa allo scopo di rendere i risultati della ricerca, comparabili con quelle delle altre realtà italiane, nelle quali è in corso. É stata somministrata ad un totale di 9 soggetti, di cui 2 consiglieri comunali, 3 attivisti e 1 coordinatore di Livorno e 2 attivisti e 1 consigliere comunale di Pisa.
Le interviste sono state svolte in un periodo tra dicembre 2014 e maggio 2015, sono state registrate attraverso un dispositivo portatile e trascritte parola per parola per riportare fedelmente il significato dell’intervista senza alterarne il contenuto. La traccia è divisa in due moduli uno specifico per i coordinatori e uno rivolto agli attivisti.
Il contenuto del primo modulo è strutturato sostanzialmente in quattro parti: informazioni generali sul Meetup, rapporti con le altre realtà politiche e i media, le campagne politiche e informazioni sul coordinatore.
Il modulo rivolto agli attivisti è un po’ più ampio e variegato. Oltre alle variabili sociografiche richieste quali l’età, il titolo di studio, la situazione familiare, sono presenti otto aree tematiche che saranno brevemente descritte.
La prima indaga sui motivi e il significato della militanza nel M5s; la seconda sui canali di reclutamento al M5s; la terza sullo stato d’informazione, interesse e partecipazione politica precedente; la quarta sul tipo di attività politica svolta; la
262 Ibidem
quinta sulle considerazioni che gli attivisti hanno riguardo gli altri partiti e sul ruolo del M5s; la sesta sull’organizzazione specifica del M5s a livello locale, dunque i modi di candidatura, la comunicazione interna, la divisione dei compiti; la settima si interroga su quali siano le opinioni riguardo il M5s a livello nazionale e la leadership; l’ultima aerea riguarda il web e la sua importanza come strumento di partecipazione e di informazione per il M5s. La parte conclusiva chiede ai soggetti intervistati eventuali previsioni sugli scenari futuri del meetup a livello locale e nazionale.
Per chiarezza, sono state prese in considerazione, oltre a quelle effettuate da chi scrive, tre interviste aggiuntive, effettuate nel Meetup di Pisa da Sara Gallo, per arricchire ulteriormente la banca dati a disposizione. Inoltre l’intervista n. 12 è stata effettuata attraverso la compilazione del questionario inviato tramite mail: il soggetto in questione per diversi motivi non ha potuto sottoporsi all'intervista faccia-a-faccia ma, volendo comunque dare il proprio contributo, ha preferito questa modalità. I dettagli di questa indagine sono riportati nei paragrafi che seguono. Nello specifico nella prima parte si tratterà della nascita, della storia e delle modalità di azione sul territorio di ciascun meetup preso in considerazione. Nella seconda parte si procederà a “sviscerare” le motivazioni che sono alla base dell’attivismo nei due meetup, focalizzando l’attenzione sulle esperienze degli attivisti. I risultati saranno invece analizzati nelle riflessioni conclusive.