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Capitolo 2 Il settore oil & gas

3.3 Il Gruppo SARAS

Principali dati di bilancio consolidato per l’esercizio 201657:

57 Sono stati utilizzati dati contenuti della Relazione sulla gestione 2016.

-83.6

326.3

169.4

2014 2015 2016

risultato netto adjusted (milioni di €)

108

162

99

2014 2015 2016

98 Dati economici: Voci (milioni di euro) 2016 2015 2014 Ricavi 6.869 8.237 10.272 EBITDA 506,6 741,0 139,0 EBIT 279,8 518,9 (61,9) Risultato netto adjusted 169,4 326,3 (83,6) Dati patrimoniali: (migliaia di euro) 2016 2015 2014 Totale attività 2.894.384 3.317.576 3.862.008 Totale passività 1.971.657 2.432.672 3.202.265 Patrimonio netto 922.727 884.904 659.743 Indebitamento finanziario netto 99.000 162.000 108.000

Nell’esercizio i ricavi del Gruppo sono diminuiti del 16,6% rispetto al 2015, questa differenza è dovuta principalmente alla flessione delle quotazioni petrolifere che hanno inciso sui ricavi dei segmenti Raffinazione e Marketing; in particolare le quotazioni del diesel hanno fatto registrare una media di 462 dollari/tonnellata rispetto ai 557 dello scorso anno e per la benzina una media di 395 dollari/tonnellata rispetto ai 492 nel 2015.

L’EBITDA in calo del 31,6% ha risentito delle performance del segmento Raffinazione che ha operato in un contesto con margini inferiori e ha effettuato un programma manutentivo più oneroso dello scorso esercizio.

99

Questi effetti si sono riflessi anche sul risultato netto adjusted che è stato pari a 169,4 milioni di Euro. Dati finanziari: Voci (migliaia di euro) 2016 2015 2014 Patrimonio netto 922.727 884.904 659.743 Indebitamento finanziario netto 99.000 162.000 108.000 Leverage 0,10 0,18 0,16

Il Leverage valuta la struttura finanziaria del Gruppo evidenziando il grado di indebitamento; questa misura viene calcolata come rapporto tra indebitamento finanziario netto e il patrimonio netto comprensivo delle interessenze di terzi azionisti.

Questo rapporto è utile per valutare il grado di solidità e di efficienza della struttura patrimoniale in termini di incidenza tra mezzi propri e mezzi di terzi.

Il rapporto Leverage del Gruppo passa da 0,18 a 0,10 con una variazione negativa del -44%, evidenziando quindi un miglioramento nel 2016 del grado di solidità.

Dati sul flusso di cassa:

Voci in migliaia di euro 2016 2015 2014

Flussi finanziari netti dell’attività operativa

275.189 272.301 148.157

Flussi finanziari netti attività di investimento

100

Voci in migliaia di euro 2016 2015 2014

Flussi finanziari netti attività di finanziamento

(633.035) (83.063) 83.248

Incremento (decremento) delle disponibilità liquide

(498.521) 226.861 125.212

Disponibilità liquide inizio periodo

856.843 633.544 506.827

Disponibilità liquide fine periodo 359.175 856.843 633.544 Indicatori reddituali 2016 2015 2014 EBITDA/Ricavi 7% 8% 1,3% EBIT/Ricavi 4% 6% -0,6% Indebitamento finanziario netto /EBITDA 0,19 0,21 0,77

Il rapporto EBITDA/Ricavi anche detto margine sulle vendite è correlato da un lato alle condizioni concorrenziali del settore in cui opera l’azienda e dall’altro al vantaggio competitivo dell’azienda. Quindi se crescente questo indicatore significherà l’aumento della redditività lorda delle vendite e una riduzione dell’incidenza dei costi operativi.

Nel nostro caso il rapporto ha registrato un calo passando dall’8% del 2015 al 7% dell’anno 2016.

Il rapporto EBIT/ Ricavi detto anche EBIT margin rappresenta il reddito operativo medio per unità di ricavo. Questo è un indice di misurazione indiretta

101

dell’incidenza dei costi tipici sulla gestione. Possiamo vedere che siamo passati dal 6% del 2015 all’ 4% del 2016.

Il rapporto indebitamento finanziario netto/EBITDA esprime la capacità e i tempi di rimborso delle passività finanziarie nette onerose, attraverso i flussi finanziari derivanti dalla redditività dell’area caratteristica poiché l’EBITDA può essere un approssimazione del suo flusso; quindi valori decrescenti dell’indice saranno preferibili. Nella tabella possiamo vedere che si passa dal valore 0,21 al valore 0,19 dunque minore è il rapporto, maggiore è la capacità delle imprese di produrre ricchezza e quindi risorse finanziarie a sufficienza per onorare i propri impegni.

Indicatori economico-

finanziari

2016 2015 2014

Indice di struttura:

Patrimonio netto/ Attivo fisso

76% 63% 40%

Indice di struttura secondario: (Patrimonio netto + Debiti M/L termine) /

Attivo fisso

122% 134% 83%

Indice autonomia finanziaria: Patrimonio netto / capitale investito

31% 26% 17%

Flusso di cassa netto operativo/ Indebitamento finanziario netto

2,77 1,68 1,37

Flusso di cassa netto operativo/ Oneri finanziari netti

3.31 X58 X59

58 Nel 2015 ci sono stati proventi finanziari maggiori degli oneri. 59 Nel 2014 ci sono stati proventi finanziari maggiori degli oneri.

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L’indice di autonomia finanziaria sarebbe auspicabile che fosse più elevato per avere una struttura finanziaria più elevata.

Il rapporto tra il flusso di cassa operativo e l’indebitamento finanziario netto mostra un andamento crescente dovuto alla diminuzione dell’indebitamento.

Gli oneri finanziari netti rappresentano una misura dell’onerosità complessiva dell’indebitamento finanziario.

Il rapporto di cui sopra esprime la capacità del flusso di cassa generato dalla gestione operativa di far fronte al pagamento degli interessi passivi. Il valore del 2016 è di 3,1 mentre per il 2015 ci sono stati proventi finanziari tali da più che compensare gli oneri finanziari.

3.3.1 Analisi per Business Unit

Raffinazione

La raffineria di Sarroch è una delle più importanti in Europa per la sua posizione strategica, vicina sia ai fornitori di greggio che ai mercati di consumo, e per la sua dotazione strutturale che le consente di avere una capacità produttiva di 15 milioni di tonnellate/anno. Principali risultati finanziari (milioni di euro) 2016 2015 EBITDA 279,6 510,5 EBIT 162,8 396,6 Investimenti in immobilizzazioni 133,6 75,0

103

I risultati del segmento Raffinazione hanno risentito di un contesto caratterizzato da un indebolimento dei crack spreads60 che ha causato una importante

diminuzione del valore della produzione rispetto al 2015.

Inoltre c’è stato un calo dovuto alla manutenzione degli impianti più impegnativa rispetto agli anni precedenti; in particolare il fermo imprevisto di un impianto ha inciso per 25 milioni di euro sul risultato. Questi effetti negativi sono stati in minima parte compensati dalla gestione commerciale che ha prodotto un ebitda superiore di 10 milioni di euro.

Generazione di energia elettrica

Il Gruppo opera nel settore della produzione di energia elettrica vantando un impianto di gasificazione a ciclo combinato cogenerativo tra i più grandi al mondo. L’impianto è integrato con la raffineria di Sarroch e contribuisce per il 35% al fabbisogno energetico della Sardegna.

La domanda nazionale di energia elettrica nel 2016 è stata pari a 310.251 GWh, in diminuzione del 2,1% rispetto al 2015; il fabbisogno nazionale è stato coperto per il 60,4 % con produzione termo elettrica, per il 13,6% con produzione idroelettrica, per il 14,8% con produzioni da fonti rinnovabili e per l’11,9% con l’importazione dall’estero. Principali risultati finanziari (milioni di euro) 2016 2015 EBITDA 195,4 207,9 EBIT 96,3 111,1 Investimenti in immobilizzazioni 9,6 9,1 Produzione energia elettrica Mwh/1000 4.588 4.450

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Nonostante dal punto di vista operativo il segmento abbia incrementato la produzione di energia elettrica i risultati sono stati inferiori rispetto allo scorso esercizio, principalmente per la riduzione del 15% della tariffa di vendita dell’energia stabilita dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico e per le minori vendite di vapore ed idrogeno.

Marketing

Il Gruppo Saras opera in Italia e in Spagna direttamente e indirettamente attraverso le controllate.

L’attività di marketing viene svolta avvalendosi in Italia di un deposito di proprietà ad Arcola (La Spezia) e di altri depositi attraverso contratti di locazione, mentre in Spagna la consociata Saras Energia possiede un deposito a Cartagena e una rete di 101 stazioni di servizio.

I consumi petroliferi italiani si sono attestati a 59,6 milioni di tonnellate61 con un

lieve calo dello 0.6% rispetto al 2015 e circa la stessa diminuzione è stata registrata sul mercato spagnolo.

Principali risultati finanziari (milioni di euro) 2016 2015 EBITDA 3,6 1,6 EBIT (2,1) (4,7) Investimenti in immobilizzazioni 1,4 1,2 Vendite in Italia (migliaia di tonnellate) 2.298 2.573 Vendite in Spagna (migliaia di tonnellate) 1.787 1.388 61 Dati Unione Petrolifera

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Il Gruppo come possiamo vedere nell’esercizio ha ridotto i volumi venduti in Italia del 11% ma ha aumentato del 29% quelli in Spagna. In entrambi i mercati il Gruppo ha effettuato azioni volte a contenere i costi operativi e ha registrato un sensibile miglioramento dell’EBITDA.

Eolico Principali risultati finanziari (milioni di euro) 2016 2015 EBITDA 23,8 17,2 EBIT 19,2 12,7 Investimenti in immobilizzazioni 0,4 0,3 Produzione energia elettrica MWh 195.360 155.101

Dal 2005 il Gruppo produce e vende energia elettrica da fonti rinnovabili attraverso il parco eolico di Ulassai (Sardegna) che nel 2016 ha prodotto 195.360 MWh che corrispondono al fabbisogno di 150 mila persone. Il settore eolico italiano registra un calo delle nuove istallazioni dovuto ai cambiamenti nei meccanismi incentivanti.

L’EBITDA nel 2016 è in evidente aumento rispetto al 2015 grazie ad una maggiore ventosità che ha permesso una maggiore produzione di energia elettrica (+26%) passando da 155.101 a 195.360 MWh.

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Altre attività

Questo segmento raggruppa le altre attività di ausilio a quelle principali che non risultano essere qualitativamente e quantitativamente rilevanti da analizzare nel dettaglio.

Quadro di sintesi rappresentante il contributo di ogni segmento alla formazione del risultato complessivo:

Dati 2016 (€ milioni)

Raffinazione Marketing Eolico Gen. Energia elettrica Altre attività totale EBITDA 279,6 3,6 23,8 195,4 4,2 506,6 EBIT 162,8 (2,1) 19,2 96,3 3,6 279,8 Investimenti 2016 133,6 1,4 0,4 9,6 0,6 145,6

Abbiamo visto che il Gruppo Saras ha registrato dei risultati inferiori rispetto all’esercizio precedente, da imputare allo scenario sfavorevole che caratterizza il settore, ma pur sempre positivi.

Andando ad un livello di analisi più analitico vediamo che il segmento Marketing è l’unico ad avere avuto un risultato negativo con un EBIT di -2,1 milioni di euro; i segmenti Raffinazione e Generazione di energia elettrica che risultano essere i più rilevanti in termini di impatto economico hanno peggiorato le proprie performance, a causa di fattori esterni come ad esempio la riduzione della tariffa dell’energia elettrica, compensate solo in parte da azioni ottimizzanti interne. Il segmento eolico ha invece registrato un risultato superiore rispetto agli altri anni grazie alla maggiore ventosità che ha permesso una maggiore produzione di energia elettrica. Lo sfruttamento dell’energia eolica ha permesso di risparmiare 250.000 barili di petrolio con una riduzione di circa 125.000 tonnellate di Co₂ .

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Discussione conclusiva

Dopo aver analizzato i singoli gruppi sia a livello complessivo che a livello di Business Unit proviamo a fare un confronto fra questi tre Gruppi che, pur avendo ciascuno di essi delle proprie peculiarità, operano nel medesimo settore.

La crisi economica degli ultimi anni ha provocato molta incertezza nel settore oil & gas riducendo i consumi di gas e dei principali derivati del petrolio. Il drastico calo dei prezzi del petrolio a partire dal 2014 è stato determinato principalmente dall'eccesso di offerta in quanto la produzione mondiale ha superato di molto il consumo globale dall'inizio del 2014 portando ad un rilevante aumento delle scorte di petrolio. Tuttavia nel 3° trimestre del 2016, i consumi sono stati superiori alla produzione e la variazione netta nelle scorte di petrolio è stata negativa per la prima volta da fine 2013.

Nel corso del 4° trimestre del 2016, le scorte di petrolio hanno evidenziato una nuova impennata, poiché molti paesi OPEC avevano aumentato la produzione in vista dei futuri tagli. Le previsioni elaborate dalla Energy Information Administration (EIA) statunitense presentano livelli di produzione e di consumo più equilibrati rispetto agli ultimi due anni.

In linea con le aspettative dell'EIA, si prevede che il mercato del petrolio dovrebbe finalmente stabilizzarsi nel 2018 e da lì gradualmente si vedrà crescere la domanda in modo da superare l’offerta, favorendo la ripresa dei prezzi nel breve periodo favorendo le performance dei Gruppi oggetto di analisi.

VOCI (milioni di euro)

ENI GAS PLUS SARAS

EBITDA 8.644 17,1 506,6

EBIT 1.210 0,8 279,8

Utile (perdita) netto

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Indicatori ENI GAS PLUS SARAS

Quoziente di indebitamento 0,28 0,25 0,10 EBITDA/ ricavi 15,3% 20,7% 7% Indebitamento fin. Netto / EBITDA 1,58 3,09 0,19 Flusso di cassa netto op./ OFN

5,66 1,34 3,31

P.N/ CAP. INV. 42% 40,2% 31%

Il quoziente di indebitamento calcolato come rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto viene utilizzato per valutare il grado di dipendenza di una impresa da fonti finanziarie interne. Il rapporto secondo gli analisti dovrebbe essere al massimo uguale a 1 per mantenere l’autonomia gestionale ed economica. I tre Gruppi registrano valori del quoziente nettamente inferiori ad 1 dimostrando così una buona autonomia finanziaria.

Il rapporto EBITDA/ricavi, anche detto margine sulle vendite negli ultimi anni è in calo; nel dettaglio osserviamo che per Eni e Gas Plus i margini di vendita, seppur in calo rimangono su valori molto superiori rispetto al dato di Saras.

Il rapporto flusso di cassa netto/ oneri finanziari netti esprime la capacità del flusso di cassa generato dalla gestione operativa di far fronte al pagamento degli interessi passivi. Il Gruppo Eni risulta avere un rapporto più favorevole rispetto agli altri due soggetti.

I tre Gruppi oggetto di analisi hanno registrato risultati economici in peggioramento negli anni 2016, 2015 e 2014 risentendo dello scenario che ha caratterizzato il settore.

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Il Gruppo Eni ha evidenziato una diminuzione dei risultati di tutti i suoi settori di attività, in particolare il settore Gas & Power ha chiuso l’esercizio con una perdita importante dovuta ai minori volumi di vendita. Sulla stessa linea i risultati complessivi del Gruppo Gas Plus che ha visto peggiorare i risultati dei settori Exploration & Production e Retail nonostante un miglioramento del settore Network e Transportation.

Il Gruppo Saras nel 2015 e 2016 ha avuto risultati positivi ma non soddisfacenti in quanto i margini di raffinazione sono stati molto bassi nonostante le quotazioni delle materie prime abbiano avuto un andamento decrescente.

Alla fine di questa analisi possiamo fare alcune considerazioni:

Dal punto di vista strategico, visto il contesto appena descritto caratterizzato da scarsi margini, consumi in calo, unito alla volontà di ridurre le emissioni di gas serra generate dalla lavorazione delle materie prime, non è da sottovalutare l’opportunità per questi Gruppi di intraprendere o ampliare in alcuni casi la produzione di energia da fonti rinnovabili che pur essendo ancora poco diffusa, potrebbe stabilizzare gli andamenti altalenanti di gas e petrolio. A tal proposito le società descritte potrebbero avere dei vantaggi rispetto ad altri competitors che entrano nel mercato delle fonti rinnovabili legati alla liquidità da poter investire e alle conoscenze tecniche maturate nel settore che possono essere utili anche nel settore delle rinnovabili e alla conoscenza del territorio.

Le società trattate in questo elaborato dal punto di vista economico-finanziario presentano un elevato flusso di cassa che consente loro di autofinanziarsi e di ottenere risultati di esercizio buoni anche se in calo negli ultimi anni.

La posizione di queste società lungo la filiera che va dalla estrazione fino alla vendita di idrocarburi è importante in quanto è consigliabile posizionarsi a valle ovvero nella fase di commercializzazione dove è possibile contare su margini superiori. Infatti il Gruppo Saras che opera principalmente nel campo della raffinazione, attività che si colloca a metà tra l’estrazione e il cliente , ha subito maggiormente l’impatto del calo della domanda di idrocarburi.

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Guardando l’andamento dei consumi e delle previsioni sulle quotazioni del petrolio ci dovrebbe essere nei prossimi tre anni un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta e consumi stabili. Tuttavia passando ad un’ottica di lungo periodo la potenziale crescita dello sfruttamento delle energie rinnovabili, la diffusione dei veicoli elettrici pubblici e privati e limiti sempre più stringenti sulle emissioni di gas serra potrebbero frenare la domanda di idrocarburi, con conseguenze negative sui risultati del settore. Per queste motivazioni un investitore interessato a questo settore dovrebbe optare per investimenti a breve termine monitorando nel tempo le prospettive economiche del settore. Dal punto di vista delle società sarà fondamentale sviluppare tecnologie innovative per ridurre i costi operativi e rispettare le normative sull’inquinamento, valutare investimenti nel settore delle rinnovabili e focalizzarsi sulle attività più vicine al consumatore.

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