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> Controversie legali per la Java Virtual Machine

Nel documento Windows Server First Looks (pagine 105-109)

di Microsoft

Durante la navigazione in Rete, alcuni siti richiedono l’installa-zione della Java Virtual Machine:

il problema è che il processo si blocca sempre chiedendo di ri-provare in un secondo momento oppure di tentare tramite il sito WindowsUpdate, dove però non ho trovato traccia del componen-te richiesto.

Francesco Sparatore, via Internet Nelle ultime settimane molti utenti di Windows XP si sono trovati nel-l’impossibilità di accedere a siti Web che richiedono il caricamento di applet Java.

Ciò è dovuto al fatto che questo si-stema operativo, nella sua versio-ne originale, non include la mac-china virtuale necessaria all’ese-cuzione del codice Java. Fino a po-co tempo fa, sebbene questo po- com-ponente non fosse fornito di serie,

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si offriva la possibilità di scaricare e installare automaticamente tutto il necessario contestualmente al primo accesso a un sito Web che lo richiedeva.

Questa procedura, purtroppo, non è più supportata da Microsoft a se-guito di una causa legale che la ve-de contrapposta a Sun Microsy-stems, titolare della proprietà intel-lettuale della tecnologia Java. La controversia legale fa leva sul fatto che la Java Virtual Machine di Mi-crosoft non sarebbe perfettamente compatibile con lo standard forma-lizzato da Sun, rendendo di fatto possibile la creazione di applica-zioni in grado di funzionare solo in ambiente Windows. Ciò è ovvia-mente contrario alle motivazioni

che hanno portato allo sviluppo di Java, ovvero la volontà di creare un ambiente operativo multipiattafor-ma che garantisca la portabilità e l’interoperabilità di codice esegui-bile attraverso tutto il Web.

Inoltre, Sun ha dichiarato che le ul-time versioni della Java Virtual Machine di Microsoft non funzio-nano correttamente nemmeno in ambiente operativo Windows XP, gettando discredito sull’affidabilità e l’efficienza di questa soluzione.

L’intento di Microsoft sarebbe evi-dente: mantenere il proprio mono-polio sui sistemi operativi, incorag-giando lo sviluppo della piattafor-ma .Net che si pone come soluzio-ne alternativa a Java. L’importanza strategica di un componente inter-medio come Java, che consente

ap-punto di costruire gli incastri ne-cessari per lo scambio di dati a par-tire dalle applicazioni che girano sul server fino all’utente finale, è evidente: la scelta di un ambiente operativo può portare all’acquisto di tutte le altre applicazioni con le quali costruire il sistema informati-vo e Microsoft, che non è ancora leader in questo settore del merca-to, mira ovviamente a espandere la penetrazione dei propri applicativi per server, tra i quali Microsoft Ex-change Server, Internet Informa-tion Server e SQL Server.

Questa la tesi di Sun, che è però avvalorata anche dalla decisione di Microsoft di non supportare più il sistema di sviluppo Visual J++ e di incoraggiare una rapida migrazio-ne di tutte le applicazioni scritte in

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questo ambiente operativo alla piattaforma .Net. Tra gli strumenti messi a punto da Microsoft spicca appunto Visual J# .Net che, appo-sitamente progettato per gli svilup-patori che già conoscono Java, con-sentirebbe di trasferire tutte le esperienze maturate nell’ambiente operativo di Sun direttamente nella produzione di applicazioni compa-tibili con la tecnologia .Net. In que-sta situazione, gli utenti si trovano presi tra i due contendenti, special-mente a causa del notevole numero di differenti distribuzioni di cui so-no stati oggetto i più recenti siste-mi operativi di Microsoft. La ver-sione originale di Windows XP, co-me detto, non includeva la tecnolo-gia Java, che però viene incorpora-ta automaticamente insincorpora-tallando il Service Pack 1.

Come conseguenza dell’ordine del tribunale, anche il Service Pack è stato modificato. Gli utenti che procedessero ora allo scaricamento di questo pacchetto si troveranno in possesso di una versione modifi-cata denominata SP1a, identica al-la precedente, con l’eccezione del-la mancanza deldel-la Java Virtual Machine. Inoltre, secondo le di-chiarazioni di Microsoft, nei pros-simi mesi il Service Pack 1a po-trebbe essere a sua volta sostituito da una revisione 1b, nella quale sarebbe presente l’ambiente JRE (Java Runtime Environment), mo-tore ufficiale per l’esecuzione del codice Java sviluppato da Sun. In questo panorama, a farne le spese

sono gli utenti che dopo aver in-stallato apparentemente la stessa versione del sistema operativo si troveranno con configurazioni di-verse e con i conseguenti problemi di compatibilità. La situazione do-vrebbe regolarizzarsi, tempi legali permettendo, con il rilascio del se-condo Service Pack per Windows XP, previsto entro la fine del 2003.

Questo pacchetto dovrebbe unifor-mare tutti i computer sui quali verrà installato. Il contenuto di questo aggiornamento sarà proba-bilmente una conseguenza dell’e-sito dell’azione legale messa in campo da Sun. Una situazione si-mile è prevista per gli altri sistemi operativi di Microsoft: nel Service Pack 4 di Windows 2000 sarà eli-minata la Java Virtual Machine, sostituita dall’ambiente JRE di Sun. Il sistema operativo, indicato col nome in codice Longhorn, che rimpiazzerà Windows XP alla fine del 2004, a meno di capovolgimen-ti legali incorporerà fin dall’inizio la soluzione di Sun per il supporto a Java.

In attesa dell’esito della causa tra Microsoft e Sun, gli utenti hanno diverse possibilità per aggirare l’o-stacolo: tramite un motore di ricer-ca è possibile procurarsi una qual-siasi versione della Java Virtual Machine (il nome dell’archivio è Msjavx86.exe) e procedere alla sua installazione. Sarà poi possibi-le colpossibi-legarsi al sito WindowsUpda-te e otWindowsUpda-tenere l’aggiornamento al-l ’ u al-l t i m a v e r s i o n e ( al-l a n u m e r o

5.00.3810 nel momento in cui scri-viamo). Questa operazione è resa necessaria dall’identificazione di alcune gravi vulnerabilità nelle versioni precedenti. A questo pro-posito, è possibile consultare la pa-gina Web all’indirizzo www.micro- soft.com/security/security_bulle-tins/ms03-011.asp. Per conoscere la versione della Java Virtual Ma-chine installata nel sistema, si de-ve aprire un interprete a linea di comando (prompt di Ms-Dos) ed eseguire il comando Jview: nella prima riga della finestra sarà vi-sualizzata la versione dell’ambien-te Java.

L’alternativa all’installazione della Virtual Machine di Microsoft è il Java Runtime Environment di Sun, scaricabile all’indirizzo http://ja-va.sun.com/j2se/1.4.1/download.h tml. Entrambe le soluzioni hanno lati positivi e negativi: la macchina virtuale di Microsoft, pur soffrendo dei problemi di compatibilità e di affidabilità denunciati da Sun, consente l’esecuzione anche del codice Java esplicitamente proget-tato per i sistemi Windows.

L’ambiente operativo JRE di Sun è invece conforme alle specifiche uf-ficiali e garantisce quindi la piena compatibilità con tutto il software sviluppato secondo le linee guida.

Riguardo alle prestazioni, alcuni test avrebbero mostrato che l’ese-cuzione del codice Java in que-st’ultimo ambiente operativo risul-ta però più lenrisul-ta rispetto alla mac-china virtuale di Microsoft. ■

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Per conoscere quale versione della Java Virtual Machine sia installata nel sistema si deve mandare in esecuzione dall’interprete a linea di comando il componente Jview. Il numero della versione è riportato nella prima riga della finestra.

RAGIONI E TORTI pcpro@mondadori.it

A cura di

Valeria Camagni

> Vorrei rinunciare all’Adsl Tin.it

Circa un mese fa mi contatta una collaboratrice di Tin.it per propor-re la conversione del mio abbona-mento in uno più veloce di tipo Ad-sl. I dati forniti erano: costo euro 12,95 al mese, Iva inclusa, più euro 3 al mese per il modem in comoda-to, meno euro 75 all’anno diviso in 12 mesi grazie al contributo regio-nale, meno euro 60 all’anno di ri-sparmio dell’abbonamento attuale.

Più costo di collegamento di euro 0,95/ora.

Inoltre mi confermava il mio indi-rizzo e-mail ’kahnt@tin.it’, con 50 MByte di casella, antivirus, Sms. Da parte mia informavo delle caratteri-stiche dell’impianto preesistente:

due linee analogiche con centralino analogico, una di queste – sempre gestita dal centralino – attiva per il collegamento convenzionale. La si-gnora mi confermava che con que-sta configurazione il nuovo tipo di abbonamento non presentava pro-blemi e assicurava inoltre che l’in-stallazione stessa sarebbe stata ese-guita da un tecnico Telecom che avrebbe verificato il buon funzio-namento del sistema.

Oggi ricevo una scatola contenente il modem dal corriere Bartolini, che firmo per ricevuta. In attesa del suddetto tecnico solo la mia curio-sità mi fa aprire la scatola, e trovan-do il foglio d’installazione mi sorge un primo dubbio, che cioè questo tecnico sarà molto lontano. Proce-do pertanto come descritto nel ma-nualino, e arrivato al punto 7) chia-mo il numero verde 803380 per l’at-tivazione.

Con molta sorpresa e crescente rab-bia vengo informato dalla signora Daniela, in servizio in data 31 mar-zo, ore 21.45 che: 1) non si tratta di un ’upgrade’ del mio abbonamento

esistente, ma di un abbonamento ex novo; 2) cambia il mio indirizzo e-mail in ’kantengineering@virgi-lio.it’; 3) con la mia firma di ricevu-ta del pacchetto ho firmato il nuo-vo contratto di questo abbonamen-to; 4) per mantenere il mio indiriz-zo e-mail ’kahnt@tin.it, devo conti-nuare con due abbonamenti; 5) la procedura non prevede una corre-zione di quanto detto sopra.

Vengo al dunque. Mai chiesto un abbonamento nuovo, ma sempre la modifica di quello esistente (vedi a riguardo la voce ’il risparmio di 60,00 euro all’anno’). Premessa primaria era che venisse mantenu-to l’e-mail ’kahnt@tin.it’, parte im-portante della mia attività di rap-presentante! Non ho finora firmato nessun contratto, e visto l’accaduto non lo firmerò di sicuro! Mi inte-ressa un solo abbonamento, che funzioni e lasci inalterato quanto detto sopra. Sono (ero) aperto per soluzioni nuove, veloci a costi ra-gionevoli.

La goccia che fa traboccare tutto è l’indirizzo e-mail nuovo inseri-to dalla signora Valentina ’kan-tengineering’, che è pure scritto in modo sbagliato! A chi vuole vendere un indirizzo che non raf-figura né il mio nome né quello della mia società!

Sono buoni motivi per chiedere l’immediato recesso da questo

’contratto’ da me mai firmato.

Gregor Kahnt Kahnt Engineering Gentile dottor Kahnt, con la pre-sente facciamo seguito alla sua se-gnalazione del 2 aprile e ai succes-sivi colloqui telefonici intercorsi, vogliamo innanzitutto scusarci per il disagio creatole e informarla che per un disguido è stata richiesta l’attivazione di un abbonamento Adsl non pienamente rispondente

alle sue esigenze. Le confermiamo inoltre che abbiamo proceduto a di-sdettare immediatamente l’abbo-namento Adsl e a richiedere alla Telecom Italia la disattivazione del-la linea Adsl.

Non appena sarà possibile (linea Adsl libera) provvederemo a farla ricontattare da un nostro incaricato per la richiesta di un nuovo abbo-namento Adsl (upgradando il suo attuale abbonamento dial up pay).

Come anticipato telefonicamente, le confermiamo inoltre che, nel ca-so in cui non dovesse più rientrare nei tempi per usufruire dei 75 euro di contributo governativo, provve-deremo a riconoscerle questo con-tributo (e anche i circa 10 euro spe-si per la restituzione del primo kit di installazione), stornando gli im-porti dalle prime fatture del nuovo abbonamento Adsl.

Nello scusarci per il disguido avve-nuto, rimaniamo a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.

Seat Pagine Gialle – Tin.it

> Tiscali e Telecom, accoppiata vincente?

Il 31 gennaio ho sottoscritto un contratto Adsl Light Sempre di Ti-scali. Il 5 marzo (dopo 21 giorni lavorativi, contro i 15 dei quali si parlava in un primo contatto te-lefonico con il customer care di Ti-scali) ricevo la mail di attivazione del servizio.

Purtroppo il segnale Adsl non arri-va, il giorno stesso dopo 30 minuti al telefono riesco a mettermi in contatto con il servizio assistenza e faccio presente il disservizio. Mi viene chiesto di richiamare il gior-no dopo perché si può provvedere alla segnalazione di guasto a Tele-com solo dopo 24 ore. Il giorno se-guente chiamo e dopo un’altra mezz’ora al telefono riesco a

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