• Non ci sono risultati.

2.3 Fattori visivi

4.1.4 Hierarchical task analysis

La hierarchical task analysis è la rappresentazione grafica della struttura dei task basata su diagrammi a blocchi. All’interno di questa analisi è possibile suddividere queste attività in più livelli di attività secondarie, creando in questo modo una struttura gerarchica. Questa analisi permette di comprendere quali attività gli utenti devono eseguire per raggiungere determinati obiettivi [33].

29 I progettisti hanno bisogno di comprendere e capire le necessità degli utenti, le azioni, le abitudini e in che contesto le azioni vengono svolte [33]. Per questo motivo è stata svolta un’indagine sul campo attraverso un incontro preliminare. Nell’incontro preliminare è stata svolta un’intervista ad una dipendente della struttura e agli anziani è stato somministrato un test e un questionario.

4.1.4.1 Intervista

L’intervista è uno dei metodi più utilizzati per comprendere i bisogni dell’utente.

L’intervista è una conversazione guidata nella quale l’intervistatore cerca di ottenere informazioni legate a un determinato argomento.

30

Lo scopo principale dell’intervista è stato quello di ottenere informazioni riguardo ai pazienti e alle attività in cui essi sono coinvolti [34].

È stata effettuata una intervista semi-strutturata con una educatrice dell’RSA. Prima di iniziare l’intervista è stato richiesto verbalmente il consenso informato. L’intervista è stata svolta in presenza, non è stata registrata ma sono stati presi appunti sulle risposte date.

Gli argomenti trattati nell’intervista sono i seguenti:

• identificazione del ruolo e dei compiti dell’intervistata;

• come viene effettuata la valutazione dell’anziano prima di entrare nella struttura; • quanta autonomia possiedono i pazienti all’interno della struttura;

• necessità degli anziani (se ricordano di prendere le medicine); • come viene stimolato lo stato cognitivo e mnemonico;

• conoscenza delle applicazioni per persone anziane; • prova dell’applicazione sviluppata;

• eventuali consigli e miglioramenti da attuare.

L’intervista è avvenuta all’interno di una stanza ricreativa della RSA di Vallermosa. L’intervistata lavora da anni all’interno dell’RSA e svolge il ruolo di educatrice: accompagna i pazienti nelle varie stanze della struttura per svolgere le varie stimolazioni; controlla le terapie dei pazienti e porta i medicinali.

L’anziano, prima di essere ammesso nella clinica, deve sostenere un colloquio, successivamente viene stilato un profilo funzionale attraverso alcune visite effettuate da psicologi e medici presenti nella struttura.

Per valutare l’aspetto cognitivo del paziente all’interno dell’RSA vengono svolti i seguenti test:

• Mini Mental State Examination.

• Short Portable Status Mental Questionnaire. • Test dell’orologio.

Il Mini Mental State Examination (MMSE) è un test neuropsicologico che serve per valutare le funzioni cognitive del paziente e il suo stato cognitivo.

Il test è costituito da trenta domande che stimolano sette aree cognitive diverse: orientamento (nel tempo e nello spazio), registrazione di parole, memoria di richiamo delle parole registrate, attenzione e calcolo, linguaggi, comandi complessi [36].

31 La Short Portable Status Mental Questionnaire (SPSMQ) è un test per verificare il livello e lo stato delle funzioni intellettive.

Il test è costituito da una lista di dieci domande che cercano di valutare alcuni aspetti della capacità cognitiva:

• sette domande sono focalizzate sull’orientamento spazio-temporale (quale è il nome di questo posto? Quale è la data di oggi?);

• due domande valutano la memoria a lungo termine (quale è il tuo numero di telefono o indirizzo, quale è il cognome di tua madre da nubile);

• una domanda valuta la capacità di concentrazione (sottrazione) [37].

Il test dell’orologio o Clock Drawing Test (CDT) è uno strumento usato per la valutazione dello stato mentale del paziente attraverso l’osservazione del disegno di un orologio. Attraverso l’interpretazione del disegno si può valutare lo stato cognitivo del paziente. All’interno della struttura vengono svolte delle stimolazioni cognitive, sensoriali e la Reality Orientation Therapy (ROT). La Reality Orientation Therapy è una terapia cognitiva finalizzata a ridurre la tendenza all’isolamento degli anziani rendendo i soggetti partecipi alle relazioni sociali e all’ambiente che li circonda [38]. La ROT mira a migliorare:

• l’orientamento temporale: stimolando il ricordo del tempo, nel caso specifico ricordare la data odierna. Solitamente all’interno della struttura si utilizzano delle lavagne nelle quali gli anziani scrivono la data richiesta.

• l’orientamento spaziale: stimolando il ricordo degli ambienti e i percorsi attraverso richiami verbali alla memoria. Per far questo all’interno della struttura sono installati dei cartelli che danno delle informazioni spaziali su dove l’anziano si trova.

• L’orientamento verso sé stessi: stimolando la memoria e i ricordi stessi degli anziani, vengono fatte delle stimolazioni cognitive che mirano a chiedere all’anziano i propri dati anagrafici e la sua storia personale, tramite l’utilizzo di oggetti fisici: fotografie, libri [38].

Nel resto della giornata la stimolazione mnemonica viene stimolata attraverso l’ausilio dei giochi: cruciverba, indovinelli, memory, alcuni giochi di società.

La maggior parte degli anziani presenti all’interno della struttura non si ricorda di prendere le medicine e secondo l’educatrice un’applicazione che permetta l’inserimento delle medicine, degli appuntamenti e l’attivazione dei corrispettivi allarmi è un’ottima

32

soluzione in quanto semplificherebbe la vita agli anziani e alle persone che se ne prendono cura.

L’intervistata non conosceva applicazioni che potessero essere utilizzate dagli anziani o applicazioni che permettono di ricordare di prendere medicine o ricordare gli appuntamenti.

L’intervistata, per quanto riguarda l’interazione dei pazienti anziani con gli strumenti tecnologici, ha affermato che è molto complicata poiché pochi dei pazienti sanno utilizzare gli strumenti digitali.

L’educatrice ha visionato le due versioni del menù proposte: una versione con un menù laterale e con la possibilità di scegliere tra 6 voci e una versione con un menù formato con quattro blocchi evidenziati con colori differenti. Dopo averle visionate ha affermato che, secondo lei, il carico cognitivo richiesto dal menù verticale è troppo alto per un anziano. In base alla sua esperienza ha consigliato di diminuire il carico cognitivo e utilizzare il menù a blocchi con quattro voci. In aggiunta, ha consigliato l’utilizzo del menù a blocchi colorati perché è più semplice da utilizzare e da comprendere.

Dopo aver visto il prototipo, l’intervistata ha affermato che:

• è utile la possibilità di personalizzare i colori dell’interfaccia in base alla disabilità visiva;

• buona scelta delle funzionalità del menù;

• limitare la scelta delle funzionalità del menù a solo quattro possibilità in modo da avere minor carico cognitivo;

• necessità di ingrandire il testo;

• è necessario rendere più visibili alcuni pulsanti presenti nella sezione “Allarmi” e “Luci”.

Documenti correlati