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Le due raccolte di racconti più celebri di Jules Lermina sono, senza dubbio: Histoires Incroyables1 e Nouvelles Histoires Incroyables2.

La prima, suddivisa in due volumi, oltre a due avventure di Maurice Parent3 (una per ciascun tomo) contiene altri quattro racconti.

Come sostiene Ida Merello, queste raccolte esemplificano la mentalità dell’autore: non sono suddivise per tematiche e vi troviamo mescolati racconti esoterici, fantascientifici e polizieschi «sottomessi a una razionalità semplice e a un atteggiamento incantato nei confronti delle possibilità della scienza e della ragione»4. Sembra che per Lermina non ci sia differenza tra esoterismo e fantascienza e che la sua intenzione sia quella di esaminare domini che presto la scienza avrebbe illuminato, in una sorta di letteratura di anticipazione, come nel caso di Titan5 e di Maison Tranquille6. Le “storie incredibili” di Lermina colpiscono per l’eterogeneità dei contenuti.

Nella sua prefazione al primo volume, lo scrittore e giornalista Jules Claretie7 fa un vero e proprio elogio del genere fantastico e racconta un aneddoto della sua infanzia che potrebbe essere inserito tra i racconti della raccolta per il suo alone di mistero: il suo prozio – un soldato – aveva l’abitudine di lanciare una manciata di sabbia contro il vetro di una finestra per avvertire che era tornato a casa e sua madre correva ad accoglierlo. Una sera la donna udì lo stesso rumore confortante, ma quando andò ad aprire la porta non trovò nessuno: guardò l’orologio e qualche tempo dopo apprese che suo figlio era

1 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., pp. 102 e Histoires incroyables – Tome 2, cit., pp.

103.

2 Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit., pp. 297. 3 Supra, Cap. II, pp. 15-38.

4 I. Merello, La vera storia di Jules Lermina, cit., p. 2.

5 Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit., pp. 219-236. 6 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., pp. 73-102. 7 Supra, p. 12, nota 34.

stato ucciso sul campo di battaglia quella sera, alla stessa ora in cui aveva sentito la sabbia infrangersi contro il vetro.

Una storia come questa resta impressa nella mente di un bambino, lo affascina e fa sì che si sviluppi in lui un’attrazione folle per un certo tipo di letteratura…

Almeno questo è l’effetto che il racconto ha avuto su quel bambino che – ormai adulto – sostiene di avere qualcosa in comune con Lermina: «Edgar Poe était notre dieu et Hoffmann son prophète. Nous étions fou d’histoires folles»8

Claretie non è avaro di paragoni illustri poiché chiama in causa Hawthorne9 e Nodier10 per definire l’atmosfera dei racconti di Lermina, ma quando sottolinea la somiglianza del suo stile con quello sottile e potente di Poe11 precisa che pur avendone seguito le orme, il nostro autore non ha realizzato né copie né pastiche.

Claretie sottolinea anche un aspetto che Lermina riprenderà in seguito, nel suo saggio dedicato all’occulto12: il vero fantastico è l’inesplorato e l’indagine risulta particolarmente inquietante quando si sofferma su una mente malata e la analizza in cerca di cause interne che riescano a determinare un comportamento specifico. L’analisi si sposta dunque dall’interno all’esterno: d’altronde un nemico invisibile, che abita la nostra psiche, è ancor più terrificante di qualsiasi mostro.

Secondo Claretie, Lermina: «trépane le crâne et regarde agir le cerveau», descrivendoci spettacoli mille volte più strani di fantasmi ormai ridicoli e più spaventosi dei vampiri verdastri di Nodier13.

Claretie chiude la presentazione con uno splendido omaggio all’amico e collega, dichiarando che la sua prefazione è inutile per un artista che si è già così brillantemente presentato da solo attraverso la sua opera e rinnova la sua convinzione che Lermina sia degno di figurare accanto ai grandi nomi della letteratura.

8 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 6 (prefazione di Jules Claretie).

9 La celebrità di Nathaniel Hawthorne (1804-1864) è legata soprattutto al romanzo La lettera scarlatta

(1850), ma i suoi temi prediletti sono sempre stati il fantastico e il soprannaturale, infatti, i suoi racconti – amati anche da Poe – sono caratterizzati da un’atmosfera crepuscolare.

10 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 6. Claretie cita Smarra di Nodier: in questo

racconto – uno dei più visionari dell’autore – il protagonista vive un terrificante incubo notturno che sembra reale.

11 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 6. L’esempio citato da Claretie è il celebre Double

assassinat dans la rue Morgue (1841).

12 Jules Lermina, La science occulte. Magie Pratique. Révélation des mystères de la vie et de la mort, cit.,

pp. 274.

L’ossessione e il grottesco sono gli elementi principali dei due racconti che aprono e chiudono la prima parte delle Histoires Incroyables, incorniciando un’indagine di Maurice Parent14.

L’ossessione caratterizza il protagonista di Les Fous15, il narratore di questa strana vicenda, che introduce l’inspiegabile caso di cui è stato testimone:

J’ai remarqué que chez tout individu appartenant à la race humaine, réside en un point spécial et sans qu’il se rende compte lui-même, une faculté, comme une sorte de sens, doué d’un superacuité remarquable […]. Moi, j’ai le flair de l’étrange16

C’è chi ha il fiuto per gli affari, chi riesce subito a indovinare l’attitudine di una donna, il narratore, invece, sa individuare “l’anormale” celato nelle persone più ordinarie, come Monsieur Golding, il suo avvocato che – cascasse il mondo – alle sei in punto abbandona le sue attività per recarsi chissà dove.

Il narratore nota questa sua peculiarità quasi per caso e la smania di scoprire il segreto che nasconde questa abitudine lo spinge a tendergli una trappola, a farlo ubriacare per osservarlo da vicino, constatando che nemmeno uno stato di incoscienza lo trattiene dal recarsi al suo misterioso appuntamento, né un impedimento fisico.

Il narratore, infatti, fa in modo che Golding resti chiuso in una stanza e assapora l’imminente soluzione del mistero con una lucida follia che lo fa apparire ai nostri occhi ancor più bizzarro del soggetto del suo esperimento: «J’ai un peu la fièvre. Je suis comme un amoreux qui court à son premier rendez-vous. Ma maîtresse s’appelle Énigme»17

La sua è un’ossessione che ricorda da vicino quella del protagonista di Le Horla18 da cui si differenzia solo perché alla sua curiosità non si accompagna nessun timore per ciò che andrà a scoprire, ma un’emozione incontenibile.

La realtà è più strana di qualsiasi supposizione: quando il narratore torna dal prigioniero – ancora in uno stato ipnotico – trova due uomini fuori dalla porta nella stessa condizione, che camminano nella direzione opposta alla sua, come se volessero passare attraverso l’ostacolo.

14 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., pp. 48-72. 15 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., pp. 11-48. 16 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 12. 17 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 17.

18 Guy de Maupassant, Le Horla (1886-1887). Le similitudini sono parecchie: il narratore procede per

esclamazioni e domande che pone a se stesso e il mistero che cerca di dominare pian piano succhia la sua vita.

Per soddisfare la sua curiosità, il narratore apre la porta e i due sconosciuti si caricano l’avvocato in spalla e lo portano via di gran carriera. Il protagonista esamina minuziosamente tutte le ipotesi possibili alla base di questo fatto sconcertante e deduce che Golding e gli altri due uomini sono guidati da una necessità che non può essere contrastata.

Deciso ad andare a fondo alla faccenda, il narratore continua a seguire un metodo analitico: prima stabilisce che Golding non ha memoria di ciò che è successo, poi decide di pedinarlo allo scoccare dell’ora fatale.

La sua bramosia di scoprire la verità è quasi patologica: «Je saurai tout… quand je prononce ces trois mots, je sens que serai payé au centuple de mes peines»19

Il narratore scopre così che Golding e i due sconosciuti sono diretti a una casa lugubre, conosciuta come «Black Castle»: «Qu’est-ce qui le rend lugubre? Rien et tout. Il y a sur ces pierres brunes comme une transsudation de mystère»20

È impossibile penetrarvi e mentre il narratore riflette sul da farsi sente un grido, ma non di dolore: si tratta di qualcosa di bestiale, quasi un ululato.

Dopo aver scoperto l’identità degli altri due uomini coinvolti nella vicenda (entrambi rispettabili) e stabilito che i tre non si conoscono, il narratore abbandona ogni esitazione e decide di entrare nella casa, ormai consumato dalla sua ossessione.

La tensione che precede la scoperta lo sfinisce: i tre uomini sono immobili in una stanza e danno l’impressione che si stiano sorvegliando, ma a un tratto cominciano una lotta che ha «quelque chose de démoniaque»21

Il narratore non riesce più a dormire, incapace di venire a capo del mistero finché una notte non scoppia un incendio a Black-Castle.

Nonostante il fuoco, i tre uomini restano lì, sulla cima dell’edificio, continuando la loro estenuante lotta. Mentre osserva impotente la scena, il narratore viene colpito da una scheggia di legno e si risveglia dopo un mese, trovando al suo capezzale il dottor Gresham…

«Médecin des fous!»22 Il narratore è quasi divertito dalla novità:

19 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 21. 20 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 22. 21 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit. p. 31. 22 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 35.

Je suis au-dessus du niveau commun: donc pour eux je suis fou. Qu’est-ce que la folie, en effet? Sinon la perception de l’inconnu, la pénétration dans un monde dont les cerveaux obtus n’ont pas la compréhension23

Il protagonista ritiene che guarire significhi perdere la sua particolare facoltà e lui non vuole rinunciarci: crede di avere il controllo di se stesso anche quando viene chiuso in manicomio, dove trova Golding, unico sopravvissuto all’incendio.

Il narratore si convince di poter penetrare nella sua mente con la forza del pensiero e ci riesce, ma non attraverso le sue presunte facoltà, bensì con un coltello dimenticato da un inserviente…

Dopo aver ucciso Golding – descrivendoci il delitto come se fosse in procinto di fare una scoperta epistemologica – il narratore guarda nel foro che lui stesso ha scavato nella fronte dell’avvocato e scopre la verità: l’uomo è un avvelenatore che ha ucciso il proprietario di «Black Castle» con i suoi due complici.

I tre sono diventati folli per il terrore che uno di loro potesse denunciare l’altro e hanno cominciato a sorvegliarsi dalle sei in punto: l’ora del delitto.

È davvero questa la verità o solo il delirio di un pazzo? Lermina ci lascia nel dubbio, proprio come fa Maupassant in Le Horla24.

Nel testo Literature, Neurology, and Neuroscience: Neurological and Psychiatric Disorders25 l’autore sostiene che la novella potrebbe essere una critica alle «scienze del cervello» (brain sciences) fiorite attorno al 1880 e che il narratore non è altro che un pazzo mistificatore26.

La novella che chiude la prima parte della raccolta ha un tono ben diverso: Maison Tranquille27 è una storia grottesca, che tratta un diverso tipo di ossessione, dettata dal desiderio di perfezionare un’incredibile scoperta scientifica da parte dei dottori Aloysius e Truphêmus.

23 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 1, cit., p. 36.

24 Anche il protagonista del racconto di Maupassant causa delle vittime: nel tentativo di liberarsi in via

definitiva della sua ossessione, incendia la casa e uccide i suoi servitori e dalle ultime pagine del suo diario, deduciamo che è ormai preda della più totale follia.

25 Stanley Finger, Francois, Boller, Anne Stiles, Literature, Neurology, and Neuroscience: Neurological

and Psychiatric Disorders, Elsevier, Washington, USA, dicembre 2013, pp. 252.

26 Stanley Finger, Francois, Boller, Anne Stiles, Literature, Neurology, and Neuroscience: Neurological

and Psychiatric Disorders, cit., p. 85.

La moglie del dottor Aloysius non fa mai la spesa e il motivo è semplice: suo marito e il suo collega hanno scoperto il modo di nutrirsi senza ingerire cibo… un notevole risparmio di denaro, commenta l’autore28.

Il metodo è originale: attraverso un elaborato macchinario, i due scienziati riescono a estrarre dai metalli le sostanze necessarie alla sopravvivenza, sintetizzandole in soluzioni in grado di sostituire il cibo ordinario.

Madame Tibby, consorte di Aloysius, non è affatto contenta di questo esperimento: la sua magrezza, il suo aspetto sofferente e il fatto che la figlia Netty dimostri due anni pur avendone cinque sembra provare che il metodo adottato dai due scienziati non funzioni così bene come loro asseriscono.

Nemmeno la morte di Madame Tibby e il deperimento di Netty li convincono a sospendere i loro esperimenti, continuando a sostenere che le loro teorie sono giuste e dunque inattaccabili.

Decidono quindi di sottoporre la piccola all’azione costante di raggi ultravioletti e il risultato è strabiliante: in tre mesi la bambina cresce tanto da sembrare una donna di vent’anni, così bella da attirare l’attenzione di un giovane uomo.

Il problema è che Netty è cresciuta solo fisicamente, mantenendo il suo cervello da cinquenne e – lasciata sola per pochi istanti dal padre e dall’inseparabile collega – si mette a giocare con il macchinario di loro invenzione, provocando una deflagrazione che uccide tutti, compresa lei stessa e il pretendente che era venuto a chiederla in moglie.

Il finale è in contrasto col tono scherzoso di tutta la vicenda, forse perché Lermina vuole suggerirci una morale: ci sono dei limiti etici che anche la scienza dovrebbe imporsi.

Nel secondo volume della prima parte della raccolta29, Lermina riprende il discorso sulla follia attraverso il racconto di un medico.

«Savez-vous ce que c’est que… LA PEUR?»30 Chiede un dottore a un gruppo di uomini che si stanno divertendo a raccontarsi aneddoti più o meno spaventosi… La paura non è il lenzuolo sbiadito di un fantasma, né un’ombra minacciosa in una stanza, ma l’incontro con la morte stessa. L’uomo l’ha conosciuta molti anni prima attraverso Edwards, un giovane che ha vegliato l’amatissima moglie Mary – in fin di vita per una

28 Jules Lermina, Histoires Incroyables–Tome 1, cit., p. 75. 29 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit., pp. 103. 30 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit., p. 53.

grave malattia che nessuno era riuscito a curare – e nel vederla morire il suo innamorato ha avuto la sensazione di trovarsi a faccia a faccia con la morte stessa.

Edwards non ha mai temuto nulla: inizialmente è sopraffatto dalla disperazione, ma è quasi riuscito a rassegnarsi ad aver perso l’amata, quando la donna si rianima e un terrore folle si impadronisce di lui, tanto da spingerlo a strangolarla… Questa è la vera paura! Un impulso talmente irrefrenabile da costringere il più razionale degli individui a commettere un omicidio e ad abbandonarsi alla follia.

Le storie incredibili si chiudono su una tematica che verrà ripresa più volte nella raccolta Nouvelles Histoires Incroyables31: la vendetta.

Le Testament32 è il racconto di una vendetta studiata nei minimi dettagli da un uomo – Arthur Simpson – che ha sempre provato un odio incontenibile per Turnpike, il suo migliore amico, una persona virtuosa che una volta gli salvò la vita, rischiando la sua. I cinque ereditieri della vasta fortuna di Simpson ascoltano la lettura del testamento in cui lui confida il suo operato e afferma di essere felicissimo di ciò che ha compiuto, ricordandoci gli assassini impenitenti descritti da Maupassant, come Moiron33. Simpson ci ha messo dieci anni per preparare il suo piano, dettato da un odio irrazionale dovuto al fatto che la donna su cui aveva messo gli occhi gli ha preferito l’amico, ma anche alle innumerevoli doti che hanno sempre contraddistinto Turnpike.

Dal momento in cui l’amico si sposa, qualcosa si rompe nel narratore, che comincia ad assaporare la sua vendetta, prendendosi tutto il tempo necessario per metterla in pratica, anche perché non ha alcuna idea di cosa fare per placare il sentimento che lo consuma, struggente come l’amore: «La vengeance est à l’haine ce qu’est la possession à l’amour»34

Lo scopo della vita di Simpson diventa la vendetta e la questione che lo assilla per tutta la vita è: «Que lui ferai-je souffrir?»35

Nonostante la tragica morte della moglie, Turnpike si riprende e fa fortuna nell’industria del cotone, grazie a un macchinario di sua invenzione che gli procura elogi e denaro in gran quantità. Nel frattempo Simpson, per rispondere al quesito che si

31Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit., pp. 297. 32Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit., pp. 57-103.

33 Guy de Maupassant, Moiron (1887). Il protagonista di questa novella è un maestro amato da tutti, che

sembra sinceramente affezionato ai suoi alunni; in realtà ne ha uccisi alcuni per vendicarsi di Dio, che gli ha portato via tutti i suoi figli.

34 Jules Lermina, Histoires incroyables – Tome 2, cit., p. 71. 35 Jules Lermina, Histoires incroyables – Tome 2, cit., p. 82.

è posto, si mette a studiare le morti dei personaggi negativi in romanzi celebri come Notre-Dame dame de Paris36 o Le comte de Monte-Cristo37, passando per Salammbô38 di Flaubert e per testi riguardanti l’arte della tortura.

Simpson si ubriaca con vino e acquavite e sperimenta l’assenzio in cerca d’ispirazione ed è proprio l’incoscienza provocata dalla droga che gli fornisce l’idea a lungo cercata: somministra un veleno all’amico per simulare una morte apparente e fa sì che sia sotterrato vivo, godendo nell’immaginare i suoi tormenti quando si risveglierà spaventato e impotente.

Simpson non sarà mai colto da alcun rimorso e beneficerà dell’eredità dell’amico, che gli aveva lasciato tutta la sua fortuna; i suoi eredi, invece, resteranno a mani vuote e inorriditi dalla confessione dettagliata e compiaciuta del suo misfatto.

Le storie che compongono le Nouvelles Histoires Incroyables39 sono dodici e anche qui la vendetta è un tema molto presente.

Delitto e furto sono intrecciati al soprannaturale o alla follia – a seconda dell’interpretazione che vogliamo scegliere – nel racconto d’apertura: Le Pommier 40.

Jacques è uno studente squattrinato e «Ce n’est pas un méchant garçon»41 Lermina ci ripete in continuazione quest’affermazione per poi contraddirsi con i fatti.

Il giovane si ripara da un temporale improvviso sotto un melo, dove un altro uomo ha trovato rifugio. Lo sconosciuto ha la malaugurata idea di rivelare che ha del denaro con sé, così, mosso dalla mancanza di risorse, Jacques lo strangola e lo deruba… da quel momento in poi il melo inizia a seguirlo.

Jacques pensa di essere vittima di un’allucinazione e lo trova bizzarro, visto che non prova alcun rimorso per l’atto appena compiuto, ma il melo lo segue anche il giorno successivo e il giovane sembra divertito dalla sua presenza, tanto che lo indica agli amici. Convinti che la sua sia una burla, i suoi compagni lo assecondano e il melo diventa il leitmotiv della loro spensierata giornata.

36 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit., p. 82. In Notre-Dame dame de Paris (1831) di

Victor Hugo, il perfido arcidiacono Claude Frollo precipita dalla cattedrale.

37 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit., p. 83. In Le comte de Monte-Cristo(1846) di Dumas,

il protagonista – Edmond Dantès – attua una serie di vendette sottili, volte a far cadere in disgrazia tutti coloro che hanno complottato contro di lui. I suoi principali nemici sono tre: porterà il primo al suicidio, il secondo alla follia e il terzo alla rovina finanziaria.

38 Jules Lermina, Histoires Incroyables – Tome 2, cit. p. 83. Durante la lettura di Salammbô (1862) di

Flaubert, Simpson si sofferma su una scena di tortura particolarmente truculenta.

39 Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit., pp. 297. 40 Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit., pp. 1-10. 41 Jules Lermina, Nouvelles Histoires Incroyables, cit. pp- 8-10.

Al calar della sera Jacques è tanto ubriaco da non reggersi in piedi e cerca di appoggiarsi al suo melo per non cadere, ma trova solo il vuoto, precipita nel fiume e annega.

Il melo se ne ritorna alla sua piana… ma c’era davvero? O era soltanto una personificazione del rimorso che l’assassino si ostinava a negare?

L’autore ci lascia liberi di credere ciò che vogliamo.

In Pendu pour pendu42 si consuma un’altra vendetta, di certo più giustificata rispetto alla follia del protagonista di Le Testament43, ma comunque eccessiva e

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