• Non ci sono risultati.

I CANALI DI DISTRIBUZIONE DEL MERCATO AUSTRIACO

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1981 (pagine 68-71)

Giorgio Pelliccili

I CANALI DI DISTRIBUZIONE DEL MERCATO AUSTRIACO

Il mercato austriaco è più difficile da penetrare di quanto possa far pensare il rapido aumento del reddito pro-capi-te e dello sviluppo economico. Una re-cente pubblicazione della Òsterreichi-scher Wirtschaftsverlag ha messo in evidenza alcune caratteristiche partico-lari di questo mercato che può essere interessante portare a conoscenza delle imprese italiane che esportano.

• L'economia austriaca segue un mo-dello di sviluppo simile a quello giapponese, in quanto si basa princi-palmente sullo sviluppo degli investi-menti delle esportazioni. Di conse-guenza la quota dei consumi privati sul PNL pur essendo elevata (56%) è comunque inferiore a quella della Svizzera, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.

• Con una popolazione che rappresen-ta il 2,23% della popolazione torappresen-tale dell'Europa occidentale, l'Austria rappresenta l'I,74% del potere di ac-quisto di tutta l'Europa e ciò dimo-stra che si tratta di un mercato con un buon potenziale.

• La capacità di acquisto è più elevata nella zona della capitale, Vienna. Se-guono Salisburgo e le province del Vorarlberg e del Tirolo. I l potere di acquisto è elevato anche negli altri capoluoghi delle rimanenti province. • Il consumatore austriaco è per

tradi-zione conservatore. I nuovi prodotti sono accettati con molta cautela e per modificare le abitudini di consu-mo occorre puntare in misura mas-siccia sulla pubblicità.

• L'aumento del reddito pro-capite ha determinato negli ultimi venti anni un cambiamento nelle abitudini di consumo. L'attenzione del consuma-tore si è spostata in misura crescente verso i prodotti e i servizi di qualità elevata. Mentre nel 1964 il 34,3% dei consumi totali era destinato ai prodotti alimentari, dieci anni dopo questa quota era scesa al 26,5%. • La quota destinata all'acquisto di

Tabella 4 . Principali prodotti italiani esportati verso l'Austria (miliardi di lire).

Esportazioni italiane

Calzature in pelle Autoveicoli Olii leggeri

Altri prodotti delle industrie metalmeccaniche

Oggetti cuciti di fibre vegetali Materiali da costruzione di terracotta e di materiale refrattario

Frutta fresca

Maglieria e calze di fibre tessili artificiali e sintetiche

Altre macch. ed app. non elettr. Altri prodotti delle industrie manifatturiere varie

Fonte: ISTAT (ultimi dati disponibili)

Gen-Set 1979 74,4 58,6 55,3 43,2 40,0 37,7 35,1 33,9 33.1 31.2 Gen-Set 1980 85,0 68,3 73,5 54,0 52,2 54,6 37,3 44,0 50,0 37,8 Var. % dei primi 9 mesi del 1980 sul 1979 + 14,2 + 16,6 + 32,9 + 25,0 + 30,5 + 44,8 + 6,3 + 29,8 + 51,1 + 21,2 dall'11,6 al 12,3%. L'andamento di questi ultimi anni e le previsioni a bre-ve termine sono per un'ulteriore con-trazione della quota destinata al-l'acquisto dei prodotti alimentari e ad un ulteriore aumento della spesa nel-l'acquisto di beni di consumo e di arti-coli per la casa.

La scelta del canale più conveniente per esportare verso l'Austria dipende molto dal tipo di prodotto e dal paese di origine. Il metodo più diffuso è quello dell'impresa intermediaria di importazione. In genere queste imprese trattano un'ampia varietà di prodotti e non si impegnano nella rappresentanza esclusiva. Un secondo canale di impor-tazione è costituito dai grossisti, i quali in genere si specializzano in alcuni set-tori o in alcuni gruppi di prodotti spe-cializzati. Un terzo tipo di canale è rappresentato dagli agenti importatori che rappresentano di solito una sola impresa straniera.

I grandi magazzini, le catene di negozi e i consorzi tra dettaglianti in genere

Tabella 5 . Struttura delle importazioni austriache e quota dell'Italia ( 1 9 7 9 ) . Importazioni

Settore

Totale

(Milioni $) (milioni $) Italia (Quota %)

Macchinario e materiale 6.011 420 7,0 1)

da trasporto 4)

di cui:

• Autoveicoli, motoveicoli e parti 1.864 161 8,6 1)

staccate 4)

• Macchine ed apparecchi elettrici 1.059 67 6,3 1)

e loro parti staccate 4)

• Macchinario ed attrezzature 978 66 6,7 1)

industriali e parti di macchine 6,7 4)

• Macchinario ed apparecchiature 735 61 8,3 1)

specifiche per alcune industrie 4)

Articoli manufatti classificati 3.978 474 11,9 1)

per materia 4)

di cui:

* Filati, tessuti, articoli tessili 1.041 115 11,0 1)

e prodotti connessi 4)

• Articoli manufatti in metallo 731 80 10,9 1) 4)

• Ferro e acciaio 612 56 9,2 1)

4) • Abbigliamento e accessori 797 220 27,6 1) 4)

Principali paesi fornitori e loro quota % sul totale

Fonte: Elaborazione dati OCDE.

acquistano direttamente all'estero. Dal canto loro le imprese industriali impor-tano direttamente in genere i beni stru-mentali, mentre le materie prime e i prodotti semilavorati sono in parte ac-quistati direttamente e in parte impor-tati attraverso intermediari.

Alle imprese che intendono aumentare la loro penetrazione sul mercato au-striaco e consegnare direttamente ai dettaglianti si consiglia di operare at-traverso una trading-agent. La diffe-renza fondamentale tra il rappresen-tante e il trading-agent è che quest'ul-timo agisce in nome e per conto del-l'impresa che rappresenta e può di-sporre di sub-agenti sul territorio au-striaco.

Si raccomanda di curare con particola-re attenzione la stipula di contratti con gli agenti, poiché la legislazione in vi-gore è assai complicata.

L'Austria applica restrizioni alle im-portazioni soltanto per tre categorie di prodotti: carbone, antibiotici, prodotti agricoli e alimentari. Le licenze alle importazioni per questi ultimi prodotti sono concesse dal Ministero dell'Agri-coltura e Foreste.

L'Austria è in posizione neutrale e questo le preclude l'ingresso nella Co-munità Economica Europea. Con il MEC ha tuttavia un accordo di libero

scambio per i prodotti industriali. L'Austria fa parte dell'EFTA.

Molte materie prime e molti prodotti industriali possono essere importati senza pagare dazio. Alcuni prodotti fi-niti sono invece ancora protetti da dazi che vanno dal 15 al 30%. I prodotti industriali importati dagli altri paesi dell'EFTA e dagli altri paesi del MEC sono esenti da dazi dal 1977. Per alcu-ni prodotti particolari (principalmente metalli primari), i dazi doganali saran-no rimossi completamente a partire dalla fine del 1983.

L'Austria ha tuttavia manovrato negli ultimi anni le «barriere non tariffarie». Il Ministero del Commercio si riserva infatti di limitare le importazioni quan-do l'industria nazionale sia in difficoltà. La legislazione riguardante la sicurez-za, l'igiene e le etichettature dei pro-dotti è simile a quelle degli altri paesi europei.

LA STRUTTURA

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1981 (pagine 68-71)