Istituzioni, Enti di riferimento Telecom Italia Spa
Anno di riferimento dei dati contenuti nella scheda 2007
Definizione
Ai fini dell’espletamento del servizio telefonico ad uso pubblico, il territorio nazionale è stato suddiviso in aree telefoniche urbane, caratterizzate, al proprio interno, da una tassazione del servizio indipendente dalla distanza. Le aree urbane si raggruppano in compartimenti, distretti e aree locali.
Il distretto è l’elemento base nella struttura della rete ed è caratterizzato dalla univocità nella numerazione degli utenti.
Pertanto il distretto telefonico identifica un’area geografica avente il medesimo prefisso telefonico.
I distretti italiani sono identificati mediante un numero da 001 a 230 in ordine di prefisso telefonico e sono denominati con il Comune capoluogo di distretto.
Funzioni e finalità principali
La rete telefonica italiana, la cui organizzazione nasce con il primo Piano regolatore telefonico nazionale (Prtn) del 1957, ai fini del servizio di telefonia gestito da Telecom Italia con il Prtn relativo all’anno 2000 risulta suddivisa in:
O 21 compartimenti; O 232 distretti; O 696 aree locali.
I distretti vengono individuati tramite codici, chiamati indicativi distrettuali, a loro volta organizzati in aree locali. La suddivisione del territorio è necessaria per consentire la determinazione di una tassazione basata sulla distanza e per l’assegnazione dei blocchi di numerazione.
I distretti sono composti da uno o più aree locali.
A loro volta ogni area locale comprende uno o più Comuni/Frazioni.
Le suddivisioni del territorio nazionale in distretti oltre che in compartimenti ed aree locali, come previsto dal Prtn, è puramente funzionale al servizio telefonico e non ha alcuna corrispondenza con la suddivisione amministrativa in regioni, province e con i relativi capoluoghi.
Principali riferimenti normativi
O Decreto ministeriale 27 febbraio 1998, in materia di “Disciplina della numerazione nel settore delle tele-comunicazioni”
O Raccomandazione UIT-T E. 164, concernente il “piano di numerazione delle telecomunicazioni pubbli-che internazionali”
O Delibera n. 6/00/CIR, in materia di “Piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni e disci-plina attuativa” e successivi aggiornamenti con Delibera n. 9/03/CIR
Avvertenze all’utilizzo
Le regioni Veneto, Toscana e Sicilia sono suddivise ciascuna in due compartimenti.
La Valle d’Aosta e il Molise sono compresi nei compartimenti delle regioni limitrofe (rispettivamente Torino e Pescara).
Nel Trentino-Alto Adige la sede è Bolzano e la provincia di Trento (capoluogo regionale) è compresa nel compartimento di Verona.
Nel Friuli-Venezia Giulia la sede è Trieste ma la province di Udine e Pordenone sono comprese nel compar-timento di Venezia.
In Basilicata la sede è Potenza e comprende anche parte della Campania meridionale ma la provincia di Matera rientra nel compartimento di Bari.
La sede per l’Abruzzo è situata a Pescara (e non nel capoluogo regionale L’Aquila).
Diversi distretti servono inoltre aree situate in province o anche regioni diverse. Alcuni capoluoghi di pro-vincia non sono sede di distretto (Verbania, Tempio Pausania, Sanluri , Carbonia), e altri non sono nean-che sede di area locale (Carrara, Barletta, Trani, Tortolì, Villacidro).
Si fa presente che le informazioni sono state tratte dal sito internet www.comuni-italiani.it e quindi non provenienti da fonti ufficiali. Sono stati comunque effettuati una serie di controlli che hanno restituito una buona qualità dei dati diffusi.
Numero di distretti telefonici 61 53 45 72 231
Numero medio di comuni per distretti telefonici 50,2 27,9 22,3 35,5 35,1
Superficie media per distretti telefonici (kmq) 950,0 1.169,5 1.297,3 1.708,7 1.304,5
Popolazione media distretti telefonici 258.679,9 213.914,5 259.457,3 289.260,7 258.092,2
Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Totale Italia
Alcuni numeri relativi al 2007
Siti internet • www.agcom.it/prow/d_6_00_CIR.htm • www.agcom.it/prow/d_09_06_CIR.htm
• www.agcom.it/norme_.htm - (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) • www.agcom.it/l_naz/dm_270298.htm
Pubblicazioni • Raccomandazione UIT E.164. www.itu.int/rec/T-REC-E.164-200502-l/en
Distretti telefonici
Schede
Pag6.A Questure 187
6.B Arma dei Carabinieri (CC) 189
6.C Guardia di finanza (Gdf) 195
6.D Capitanerie di porto
Guardia costiera 199
6.E Corpo nazionale dei vigili del fuoco (Vvf) 203
6.F Corti d’appello 207
6.G Tribunale ordinario 211
6.A Questure
Istituzioni, Enti di riferimento Ministero dell’interno
Anno di riferimento dei dati contenuti nella scheda 2007
Definizione
La Questura è un ufficio della Polizia di Stato, ha competenza a livello provinciale ed è alle dipendenze del Ministero dell’interno.
In Italia le questure sono 103.
Nei piccoli comuni e nei quartieri delle grandi città sono presenti i Commissariati di pubblica sicurezza che costituiscono vere e proprie appendici della Questura. I commissariati sono concepiti quali presidi territo-riali di polizia per realizzare attività di prevenzione, investigazione e contrasto della criminalità, adeguando-la alle condizioni deladeguando-la sicurezza in specifiche aree del territorio, e soprattutto per determinare un controllo sempre più pianificato, armonico ed organizzato.
In ogni provincia il vertice dell’amministrazione della pubblica sicurezza è il Questore al quale è affidata la direzione, la responsabilità e il coordinamento tecnico-operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica oltre che l’impiego delle forze di Polizia a sua disposizione.
Il Questore esercita anche tutte le attività proprie della polizia di sicurezza e della polizia amministrativa, che si concretizzano in atti quali ordinanze, diffide, permessi, licenze, autorizzazioni.
Funzioni e finalità principali
Il compito primario delle questure è assicurare il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nel-l’ambito della provincia.
Per il conseguimento di tale fine viene svolta una costante attività di prevenzione e repressione dei reati. La struttura delle questure - definita col decreto ministeriale del 16 marzo 1989 - punta all’efficienza e all’o-peratività del servizio a tutela e difesa del cittadino e prevede due Divisioni: la Polizia anticrimine e la Polizia amministrativa e sociale.
Principali riferimenti normativi
O Decreto del presidente della Repubblica 12 settembre 2002, n. 237, in materia di “Regolamento recan-te modifica al decreto del Presidenrecan-te della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, in marecan-teria di dislocazione delle sedi delle direzioni interregionali della Polizia di Stato”
O Decreto del presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, in materia di “dislocazione delle sedi delle direzioni interregionali della Polizia di Stato”
O Legge 1 aprile 1981, n. 121, in materia di “Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza”
Siti internet • www.poliziadistato.it/pds/chisiamo/questure/index.htm