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3 La letteratura sul concetto di internazionalizzazione

3.3 I modelli di internazionalizzazione aziendale

3.3.5 I modelli di internazionalizzazione detti di “interazione”

dal campo degli studi socio-economici secondo i quali le attività economiche hanno una dimensione sociale (Granovetter e Swedberg, 1992). Questi modelli criticano il fatto che la letteratura classica economica “disumanizza” i processi assumendo che le attività economiche ciano portate avanti da attori senza memoria delle loro precedenti azioni. Questi modelli portano avanti il concetto che le attività economiche sono inseparabili dalle relazioni sociali ed affermano che: “ Un’azione da parte di un membro di una rete sociale implichi il fatto che ci sia un’interazione tra individui” (Ibid, p.9). Illustrare in economia la formazione del prezzo è solo una questione di forze di domanda ed offerta. Se si considera che le relazioni sociali contano in questo processo, si può affermare ad esempio che la connessione sociale fra i compratori identificabili ed i venditori influenza la formazione del prezzo. I Modelli di contingenza assumono che a livello aziendale ogni singola azione sia unica nel suo genere e debba essere pianificata analizzando volta per volta la situazione. I Modelli di interazione sono basati sulle azioni; questi modali percepiscono il mercato come composto di una serie di attori autonomi ed identificabili che interagiscono continuamente ed attraverso la loro interazione costruiscono relazioni a lungo termine nel mercato. Una volta che questa serie di relazioni sono definite e costituite si può affermare che esiste una rete di relazioni del mercato. In sostanza questo significa che le specifiche relazioni di una compagnia con altre compagnie si può classificare come relazione a breve termine oppure a lungo termine. I Modelli di Interazione operano solo sulle relazioni a lungo termine che sono ritenute essere le più cruciali per la compagnia. La domanda critica è: Per quale motivo le aziende costruiscono una relazione a lungo termine? Una breve risposta potrebbe essere che le compagnie sono fatte di individui che per natura sono coinvolti in relazioni sociali ed il fatto

di essere coinvolti in più o meno relazioni sociali li identifica non come “chi sono” ma come “chi conoscono”. La risposta proposta da una serie di cultori della materia è che attraverso le relazioni a lungo termine, le aziende accedono alle risorse controllate da altri. Nel processo di costruzione delle risorse, le aziende si adattano le une alle altre e divengono gradualmente interdipendenti; ogni risorsa diviene strettamente connessa alle risorse dell’altra compagnia. Ad esempio la pianificazione del sintema di produzione di un’azienda potrebbe adattarsi alle necessità delle consegne definite “just-in-time” del cliente.

Inoltre il focus è sul processo di costruzione, mantenimento e dissoluzione delle relazioni a lungo termine e da ciò si può enunciare un principio chiave dei Modelli di interazione: la posizione della compagnia nel contesto delle relazioni sociali di mercato. In sostanza la posizione di un’azienda si definisce come il suo controllo ed il suo accesso alle risorse della rete di contatti del mercato e come le opportunità future che le si prospettano. Uno dei tratti distintivi della rete di contatti del mercato è che è in grado di gestire le attività di routine giornaliera e nello stesso tempo creare nuove opportunità. Ovviamente un’azienda può influenzare la propria posizione e nello stesso tempo estendere la sua esposizione alle nuove opportunità. La posizione rispetto al flusso di informazioni all’interno della rete di contatti è fondamentale. Se un’azienda ha relazioni con degli attori di mercato che possiedono lo stesso livello di accesso di informazioni, l’azienda avrà un’ampia rete di contatti ma nello stesso tempo a confronto di aziende che hanno un accesso privilegiato alle informazioni risulterà svantaggiata.

Questa osservazioni ci porterebbe a domandarci: che cosa hanno i Modelli di interazione da offrire in termini di comprensione e spiegazione dei processi di internazionalizzazione dell’azienda?

I Modelli di interazione definiscono l’internazionalizzazione come un’estensione del presente spazio di azione ed interazione con le aziende estere. Questa estensione delle relazioni oltre confine è il risultato della presente posizione dell’azienda nel contesto delle relazioni di mercato e della dimensione delle opportunità scaturite dai presenti contatti di mercato. Detto ciò, si può affermare che l’internazionalizzazione dell’impresa emerge da una continua e giornaliera interazioni con gli altri attori di mercato che fanno parte della rete di contatti. In altre parole le aziende che fanno parte della rete di contatti di mercato sono

utilizzati per approcciare i mercati esteri. I modelli di interazione potrebbero essere visti come Modelli di contingenza nel senso che l’internazionalizzazione di un’impresa dipende dalla propria posizione rispetto alla rete di relazioni sociali nel contesto del mercato. Secondo i Modelli di interazione, l’internazionalizzazione di un’azienda è un processo di evoluzione dove la rete di contatti, attraverso una continua interazioni dei propri membri, evolve e muta la propria struttura gradualmente includendo attori oltre confine. Dal punto di vista della gestione, l’obiettivo del manager dell’internazionalizzazione è quello di posizionare l’azienda in una rete di contatti che crei delle opportunità di stabilire nuove relazioni con l’estero. L’accesso alle informazioni offerto da altri membri della rete di contatti dà l’opportunità alla compagnia di identificare rapidamente delle opportunità e trarne vantaggio (Burt, 1992; Soresen, 1995).

Basandosi sul concetto della rete di relazioni di mercato, alcuni ricercatori dell’Uppsala University in Svezia, hanno sviluppato un modello di internazionalizzazione delle imprese (Johanson e Mattsson, 1998). Secondo quest’approccio un’azienda può internazionalizzarsi in tre maniere:

1. Per estensione, ad esempio stabilendo relazioni con dei nuovi attori del mercato;

2. Per penetrazione, ad esempio approfondendo e rafforzando relazioni di una già esistente rete di contatti oltre confine;

3. Per coordinazione, ad esempio rafforzando le relazioni tra gli attori di differenti reti di contatto in differenti mercati;

Il modello di internazionalizzazione sviluppato dai ricercatori svedesi è molto meno orientato al processo di molte altre teorie elaborate da altri ricercatori. Questo modello si focalizza sulla posizione dell’impresa nel settore industriale. L’internazionalizzazione del’impresa dipende da quanto internazionale sia l’impresa nel contesto delle relazioni di mercato e rispetto ai suoi concorrenti ed anche rispetto al grado di internazionalizzazione del dato settore industriale.

Livello di internazionalizzazione del settore industriale

Network approach

Basso Alto Basso Internazionalizzazione iniziale Internazionalizzazione ritardata Livello di internazionalizzazione dell’azienda Alto Internazionalizzazione solitaria Internazionalizzazione fra gli altri

Tabella 5

Quando si parla di internazionalizzazione iniziale, si intende un processo di internazionalizzazione intrapreso da una impresa senza alcun collegamento all’estere; questo processo deve battere nuove strade che non sono mai state battute da altre compagnie in precedenza. L’unico collegamento indiretto che potrebbe esistere è quello attraverso un fornitore od un cliente. Se non esiste neanche questo collegamento indiretto, la compagnia dovrà cominciare dall’inizio cercando di identificare glia attori del mercato e sviluppare una sorta di relazioni ad esempio partecipando ad una fiera all’estero oppure contattare una serie di imprese prese da una lista preparata dalle camere di commercio estero o dalle ambasciate. L’impresa dovrà aspettarsi qualche difficoltà nello stabilire i contatti in quanto il settore industriale (incluso il cliente) non è orientato all’internazionale.

Quando si parla di internazionalizzazione solitaria, l’impresa in questione ha acquisito esperienza internazionale per proprio conto ma i suoi concorrenti e clienti e la maggior parte dei suoi contatti sono ancora orientati verso il mercato interno. Utilizzando i contatti stabiliti durante gli anni e l’esperienza internazionale acquisita nelle fasi precedenti, l’impresa potrebbe costruire nuove relazioni in nuovi mercati oppure penetrare più in profondità i mercati già approcciati fino a quel momento. Anche in questo caso l’impresa protagonista del processo di internazionalizzazione dovrà affrontare problematiche relative allo sviluppo di nuove relazioni estere dato che il settore industriale non è molto internazionalizzato ma a confronto con l’internazionalizzazione iniziale possiede

il vantaggio di una sorta di esperienza nel’approcciare con successo il mercato internazionale in solitudine ed giovare dei “first-mover advantages”.

L’internazionalizzazione ritardata avviene quando la maggior parte delle aziende del settore hanno già affrontato il mercato internazionale stabilendo prelazioni a lungo termine con i partners stranieri. La difficoltà in questo caso non sarà quella di identificare attori del mercato che siano orientati internazionalmente ma identificare quegli attori che non abbiamo ancora stretto relazioni a lungo termine con i concorrenti. Per approcciare questo mercato che si può definire come maturo, l’impresa dovrebbe investire dei capitali in acquisizioni estere oppure essere in possesso di un particolare prodotto capace di approcciare un mercato di nicchia.

Infine si può intraprendere un processo di internazionalizzazione assieme ad altre aziende come ad esempio quando tutte le compagnie apprateneneti al network si internazionalizzano facendosi forza e coordinandosi le une con le altre. Questo gruppo di aziende diventerà competitivo riorganizzando il valore della filiera giovandosi delle economie di scala e delle attività standardizzate.