• Non ci sono risultati.

2.2 Analisi della struttura

2.2.7 I personaggi e la loro ragion d’essere

Avere un quadro chiaro dei personaggi che popolano le pagine di The Prestige, risulta fondamentale per la comprensione del romanzo, soprattutto ai fini dell’analisi che si sta conducendo. A tal fine, si inserisce di seguito uno schema che ne indica in primo luogo la collocazione su un diverso livello temporale:

175

Al proposito si leggano le ultime righe dell’opera di Mary Shelley: «He sprung from the cabin window, as he said this, upon the ice raft which lay close to the vessel. He was soon borne away by the waves, and lost in darkness and distance», Shelley M., Frankenstein: Or. The Modern Prometheus, London, Longman, 2003. Quasi a richiamare una punizione antica, i due protagonisti sono costretti a vagare. Inserire fonte.

119

Come si evince dallo schema, per il presente si può operare una ulteriore distinzione basata sulla presenza o meno dei personaggi sulla scena (dato che gli assenti rivestono comunque un ruolo importante), mentre per quanto riguarda il passato, l’articolazione in gruppi riguarda un livello ontologico, dal momento che vengono suddivisi in personaggi storici e fittizi. L’analisi delle relazioni che legano questi gruppi tra loro, consentirà di mettere più specificamente in evidenza il ruolo svolto dai personaggi storici e sarà molta.

Quanto all’analisi dei singoli personaggi, si ritiene utile integrare diverse metodologie, utilizzando simultaneamente, fin dove possibile, i risultati del lavoro dei formalisti russi, degli strutturalisti francesi e qualsiasi altra intuizione utile che possa far progredire il processo dell’interpretazione.

Come si scriveva nella sezione dedicata alla trama (8), per poter applicare le metodologie individuate dai formalisti russi si rende necessario preliminarmente stabilire chi è che ricopre il ruolo di eroe, in quanto – secondo Tomaševskij – l’eroe,

120

rappresenta, da un lato, un mezzo per collegare in serie i motivi, dall’altro un’incarnazione e personificazione della motivazione del loro collegamento.176

In questo caso, sia Angier che Borden espletano tale funzione: entrambi infatti incarnano, seppur in maniera differente, il concetto di contrasto generazionale (diventando il primo il campione della modernità ed il secondo della tradizione), rappresentando al tempo stesso la “materializzazione” di un dissidio interiore (Angier con le sue due vite, Borden con la sua vita vissuta da due persone). Inoltre – elemento questo di particolare rilievo per il presente studio – entrambi i protagonisti hanno dei contatti diretti con personaggi storici realmente esistiti: come si vedrà in seguito, questi ultimi espletano la funzione di aiutante e, soprattutto nel caso di Tesla, sono i portavoce dello scrittore. Come identificare allora l’eroe e l’antieroe? Dal momento che solo in apparenza si hanno due versioni della storia, in quanto Angier informa il lettore di aver manipolato le memorie di Borden, si attribuisce per comodità proprio ad Angier il ruolo di eroe (forse sarebbe più opportuno dire di ‘falso eroe’). Secondo le funzioni individuate da Propp è quindi possibile ricavare una sequenza di questo tipo:

Presente: le funzioni caratterizzanti sono quelle del ritorno ↓ (sia fisico sia metaforico) e dell’identificazione I (sia per quanto riguarda Nicky Borden sia il ‘fantasma’ di Angier).

La situazione iniziale [i] è costituita dal ritorno di Andrew, ovvero Nicky Borden; v, l’investigazione, viene condotta tramite il dialogo tra i due protagonisti ed il recupero dei testi; la reazione W di Andrew si ha con la decisione di quest’ultimo di addentrarsi nella caverna, così da compiere il suo ‘dovere’ ed arrivare all’adempimento A, ovvero a

176

121

rispondere al richiamo del fratello (mentre per Kate questo significa affrontare il suo passato).

Passato: questa parte della storia è caratterizzata dalle funzioni j e y, tranello e connivenza, dal momento che entrambi i protagonisti creano una rete di inganni e allo stesso tempo ne sono vittime.

La situazione iniziale [i] vede Borden ed Angier muovere i primi passi verso la professione di illusionista (seppur in maniera totalmente diversa); w, ovvero delazione, perché Borden indaga sul conto di Angier (mentre per quest’ultimo l’indagine sul rivale occuperà la sua vita per intero); X l’antagonista, ovvero Borden, arreca danno alla famiglia di Angier sabotando la seduta spiritica organizzata da quest’ultimo; W, in questo caso l’inizio della reazione è ad opera dello stesso Borden; R, ovvero il trasferimento nello spazio, è rappresentato dalle tournee (numerose per entrambi); e rappresenta l’allontanamento di Angier dalla moglie e dalla famiglia; P, la persecuzione continua ad opera di Borden (a cui, solo in poche occasioni, segue la replica di Angier). Qui si inserisce il viaggio alla ricerca di Tesla: ↑ partenza; R trasferimento nello spazio; D prima funzione del donatore, ovvero Tesla; E reazione dell’eroe; ↓ ritorno. Al rientro in Inghilterra segue Z, ovvero il conseguimento del mezzo magico (macchina di Tesla).

Rispetto allo schema compositivo individuato da Propp177, in questo caso mancano funzioni come la vittoria V o lo smascheramento Sm, dal momento che Borden non è smascherato ufficialmente, né tantomeno lo è Angier (semmai lo smascheramento è postumo); inoltre anche A (adempimento) è messo in dubbio. E’ però presente la funzione della trasfigurazione T, perché Angier assume nuove sembianze, che si collega alla funzione ° incognito (Angier, dopo l’incidente da cui si origina il suo doppelgänger, vive

177

In riferimento ai due percorsi narrativi individuati, ovvero quello della lotta e quello del compito difficile, la trama in oggetto presenta funzioni riconducibili a entrambi.

122

in incognito così come il suo antagonista); il compito difficile (C) è da intendersi sia come vendetta sia come smascheramento dell’altro. Un’anomalia di questa storia rispetto allo schema tipo, si riscontra nell’assenza di un finale: non si assiste alla creazione di un nuovo equilibrio, bensì è presente un ennesimo danneggiamento, ed una M (marchiatura), dal momento che Angier è condannato a rimanere un fantasma per l’eternità. Di conseguenza, almeno per quanto riguarda le vicende dei due illusionisti, si ha una serie di punizioni Pn (oltre ad Angier, anche Borden è punito con la morte del fratello). Anche l’indagine dei due giovani protagonisti non porta ad una risoluzione concreta, semmai ad una speranza per il futuro (infatti come si è più volte sottolineato, si tratta di un finale aperto)178.

Articolando i due momenti della storia appena analizzata si avrà:

*Parte inferiore: Borden riga superiore, Angier riga inferiore.

La funzione che volutamente è stata inserita solo nella parte superiore dello schema, ma che rappresenta l’anello di congiunzione tra il passato ed il presente, è l’indagine v, svolta sia in ambito professionale (come quella dei due illusionisti) che privato (quella relativa alla vita di Borden e la ricerca di Andrew e Kate). E’ importante notare che l’infrazione q, commessa da Angier, è un’infrazione di tipo etico (dal momento che riguarda la clonazione

178

Bakhtin descrive un ciclo composto da quattro fasi: la colpa, la punizione, la redenzione e la beatitudine. Nel caso in oggetto, mancano entrambe le fasi positive, ovvero quelle di riconciliazione.

123

umana), mentre un altro elemento chiave è costituito dalla situazione iniziale: apparentemente è come se esistessero due punti di partenza, ma in realtà il vero inizio è situato in epoca vittoriana, mentre quello del presente può essere associato ad una ripresa (la suddivisione in fasi è dettata esclusivamente dalla necessità di descrivere, in maniera lineare, lo sviluppo dell’intreccio)179. A tal proposito, secondo le tipologie individuate da Tomaševskij, questo è un racconto concreto, con un’esposizione differita per quanto riguarda le cause che hanno portato alla situazione iniziale (infatti, tale compito è lasciato ai testi e a Kate, che mette al corrente il lettore e il co protagonista dei legami esistenti con il passato), ed immediata per quanto attiene invece la condizione di Andrew (il lettore è a conoscenza della sua adozione già dalle prime pagine del libro). I moventi sono sia di natura edonistica sia pragmatica (la ricerca di Borden ed Angier è ricondotta alla prima tipologia, mentre quella di Andrew e Kate si riferisce alla seconda); le influenze possono essere ascritte alla categoria delle influenze incitatrici, anche se, più che sperare in una soluzione, i protagonisti si adoperano affinché questa avvenga.

Secondo il modello attanziale elaborato da A. Greimas, le relazioni tra i vari personaggi potrebbero essere espresse in questo modo:

179

Nel romanzo in analisi, la fabula è rappresentata dagli avvenimenti di cui sono protagonisti Rupert Angier, Alfred Borden e le loro rispettive famiglie, discendenti inclusi. L’intreccio è strutturato in maniera complessa, infatti se da un lato potrebbe essere caratterizzato dal procedimento del rallentamento, in quanto a prima vista è presente una sorta di cornice in cui sono inserite più storie (si usa qui intenzionalmente il plurale in quanto, nonostante tutte le limitazioni di cui si è parlato in merito all’attendibilità del testo di Borden, sono pur sempre due testi diversi), dall’altro è opportuno parlare di procedimento del parallelo, dato che non solo sono i due illusionisti ad essere contrapposti, ma anche il loro entourage, sia familiare che lavorativo.

124

In questo schema si considera Angier come soggetto dell’azione: l’oggetto che vuole ottenere è rappresentato dalla conoscenza, intesa sia come abilità professionale sia come smascheramento del suo nemico. Nella ricerca il protagonista è aiutato da due personaggi: N. Tesla, per quanto riguarda il miglioramento delle sue esibizioni, e A. Koenig, per indagare sulla vita di Borden; il ruolo di destinatore è rivestito ancora una volta da N. Tesla e dallo stesso Angier. Uno schema analogo può essere costruito anche per Borden:

Come nel primo caso, uno degli aiutanti è un personaggio storico, ovvero R. Noonan; Angier invece riveste il ruolo di oppositore, mentre il ruolo di destinatore è occupato soltanto dal protagonista. In generale, per quanto riguarda la sezione della storia ambientata nel passato, la maggior parte dei personaggi possono essere considerati degli antagonisti (l’uno nei confronti dell’altro, con scontri che interessano non solo la sfera pubblica, ma anche quella privata della famiglia), mentre per quanto riguarda gli aiutanti,

125

nonostante nello schema siano stati riportati solo quelli principali, in realtà entrambi gli illusionisti hanno un vero e proprio team al loro servizio (composto da familiari, ingegneri, assistenti). Di natura diversa è invece lo schema che riguarda Andrew:

Qui Kate svolge sia il ruolo di aiutante sia quello di destinatore, mentre non è possibile individuare alcun oppositore. Sempre seguendo Greimas, ponendo la conoscenza come oggetto del desiderio, è possibile sintetizzare gli schemi precedenti in questo modo:

S1 (Angier) U O U S2 (Borden) – entrambi disgiunti;

S1 (Kate) ∩ O ∩ S2 (Andrew) – arrivano entrambi alla verità (o quasi).

Utilizzando un quadrato semiotico, le relazioni tra i protagonisti e i loro “trucchi di scena” potrebbero essere rappresentate come segue:

126

La relazione tra Angier e Borden, come quella tra la macchina di Tesla ed il gemello di Borden, rappresenta una relazione tra contrari; Angier ed il gemello, come Borden e la macchina di Tesla, sono collegati invece da una relazione tra contraddittori; le altre coppie sono regolate da relazioni di implicazione.

Nel suo studio, Teresa de Lauretis180 ha adottato un modello attanziale leggermente modificato, che presenta le seguenti funzioni: F1 desiderio, F2 antagonismo, F3 tradimento, F4 desiderio, F5 somiglianza/sostituzione, F6 assimilazione. Se applicato alla storia in oggetto, si avrà:

180

127

Il primo schema rappresenta i rapporti dei protagonisti con la curiosità, intesa come necessità di conoscere, e la segretezza: se gli assi principali rappresentano il desiderio di entrambi, quelli laterali sono interessanti perché evidenziano l’assimilazione tra Angier e la segretezza (quello a cui aspira il suo nemico, è da lui ‘conquistato’). Nel secondo schema invece, dove Andrew e Kate sono messi in relazione al passato ed al ‘fratello’ di Andrew, emerge il rapporto traumatico di Kate con la sua infanzia, tanto che nei confronti del piccolo Nicky c’è una relazione F3, ovvero di tradimento (infatti, la protagonista si sente in qualche modo responsabile per quello che è accaduto). Prima di proseguire nell’analisi, è necessario evidenziare che i personaggi appartenenti al passato non si evolvono, restano ancorati alle loro posizioni iniziali (anche se, per certi versi, si potrebbe parlare di un

128

processo degenerativo); nel presente invece, c’è una presa di coscienza che lascia presagire uno sviluppo positivo. Solo Borden ed Angier possono essere definiti degli agenti volontari (anche se in parte non lo sono), gli altri personaggi sono dei pazienti (infatti, in relazione agli altri personaggi, i protagonisti potrebbero essere paragonati a degli oppressori).

Un personaggio può essere identificato secondo quattro isotopie: l’essere, il fare, il vedere e il parlare. Se fino a questo momento si è qui condotta un’analisi inerente la dimensione proairetica, di seguito vengono presi in considerazione elementi quali la dimensione familiare e quella socio culturale.

Il primo elemento a colpire il lettore è senza dubbio il nome di un personaggio: riprendendo Barthes, Chatman definisce il personaggio un locus of qualities, per cui il nome proprio rappresenta “the identity or the quintessence of selfhood property”181. Partendo dunque dal fatto che il nome può mettere in evidenza o meno delle qualità intrinseche del personaggio, a seconda dell'intenzione dello scrittore, nel caso in oggetto i nomi dei protagonisti permettono di fare alcune osservazioni. Lo stesso C. Priest (a pagina 204 del testo) fa spiegare al suo personaggio l’origine del nome di Borden: i due fratelli, Frederick e Albert, scelgono il nome Alfred in quanto rappresenta la loro fusione. Per quanto riguarda i cognomi invece, A. Heilmann scrive:

Their names are emblematic of their profession, Angier’s evoking the world of dreams (anges) conjured up by the magician, while Borden’s hints at the crossing of ‘borders’, the boundary work involved in performing illusions.182

181

“l’identità o la quintessenza della proprietà del sè”, Chatman S., Story and Discourse – Narrative Structure in Fiction and Film, London, Cornell University Press, 1978, p. 131

182

“I loro nomi sono emblemi della loro professione, Angier evoca il mondo dei sogni (anges) con cui opera il mago, mentre Borden allude all’attraversamento di ‘confini’, il lavoro al limite che è implicato nell’eseguire delle illusioni.” Heilmann A., op. cit., p. 20

129

Se nel caso di Borden le allusioni al concetto di confine, di limite, sono quasi palesi, per Angier sarebbe più opportuno fare riferimento ad anger, ovvero a quella rabbia che scaturisce in chi ha subito un torto: oltre che da Borden infatti, Angier subisce un torto anche dal fratello maggiore, dal momento che viene privato dell’eredità paterna. Vale la pena dedicare qualche parola in merito al cognome di Olive, e a quello di Gerard, il sosia che Angier decide di utilizzare per imitare il numero di Borden. Il cognome di Olive, Wenscombe, potrebbe essere ricondotto sia a Wexcombe, località nei pressi di Grafton nel Wiltshire, che ad Hascombe, sorgente d'acqua fresca: proprio quest’ultimo accostamento sembrerebbe alludere al ruolo giocato dal personaggio, dato che sia nel caso di Angier sia in quello di Borden, l’assistente rappresenta la forza rigenerante della novità; per quanto riguarda invece Root, è strana l’associazione tra il termine ‘radice’ (considerata quasi sinonimo di veridicità) e la funzione espletata da questo attore, quasi una sorta di contraddizione in termini.

Dal punto di vista fisico, oltre a quella di N. Tesla, nel testo sono presenti alcune descrizioni: quelle relative ai personaggi femminili (nello specifico di Julia, Olive e Kate) hanno un comune denominatore, in quanto sono fatte dall’uomo che le desidera. Infatti, nel caso di Julia, Angier descrive nel suo diario – in maniera a dir poco entusiasta – le doti del suo nuovo amore; Olive è descritta da Borden durante il loro primo incontro; Kate è vista da Andrew come oggetto del suo desiderio. Nel caso di Angier sono invece presenti due descrizioni: la prima è fatta da Borden durante la famosa seduta spiritica, la seconda è la descrizione che Andrew fornisce dei prestige custoditi nella caverna. Per quanto riguarda invece il background familiare, le informazioni sono abbondanti, tanto che è possibile ricavare il seguente albero genealogico:

130

*Per comodità nello schema non compaiono i nomi di tutti i figli di Rupert Angier: a pagina 191 si apprende infatti che ha un figlio maschio e due femmine, Lydia e Florence. La stessa cosa è fatta per i fratelli di Alfred (o meglio di Frederick) Borden, di cui si conoscono solo due nomi (a pagina 204): il maggiore di 8 anni, Julius, ed il fratello minore di due anni, Albert Joseph.

Questo schema risulta utile in quanto chiarisce la posizione di alcuni personaggi che pur essendo assenti dalle pagine del libro, come si è detto in precedenza, svolgono un ruolo importante. Si noti, infatti, come la generazione immediatamente precedente a quella di Andrew e Kate, ovvero quella dei loro genitori, fa sì che i vecchi rancori tra le due famiglie siano in un certo senso attualizzati attraverso quello che accade al piccolo Nicky.

Nonostante sia interessante tracciare dei profili delle identità che animano la storia, per ragioni di spazio, si è qui deciso di concentrare l’attenzione solo sui quattro protagonisti:

131

Rupert Angier: secondogenito di Lord Colderdale, in seguito alla morte del padre è privato dell’eredità dal fratello maggiore183 (con cui non ha un buon rapporto sin dall’inizio); nonostante sia legato alla madre, di lei non conosciamo il nome di battesimo, così come del padre (è identificato esclusivamente dal titolo nobiliare). Esiste invece un rapporto diverso con la servitù, si veda a proposito il ruolo svolto dal maggiordomo:

I see something that excites or baffles me. After this the hunt for the secret is on. Grierson and I now have a well trodden path around the various magic dealers and suppliers, where, with persistence, we eventually gain access to what I require.184

Da queste poche righe ricaviamo un ritratto preciso di Angier: sin da ragazzo insegue il segreto che si trova dietro a quello che lo affascina, e non si ferma fino a quando non ne viene a conoscenza. Grierson lo accompagna, diventando così non solo un valido assistente, ma rappresentando un surrogato dell’affetto genitoriale mancante. Il suo interesse per la magia nasce dopo aver visto l’esibizione di Mr. Presto, ovvero il mago che i genitori ingaggiano per il suo compleanno. La svolta nella sua carriera arriva invece con la moglie, è infatti Julia che ha l’idea di mettere in atto delle sedute spiritiche, così come quella di esibirsi nelle taverne, anche senza ingaggio, al fine di maturare esperienza. Dal modo in cui annota le entrate derivanti dalla sua professione, si comprende che per lui si tratta di un lavoro, mentre per Borden, la perfezione nell’esibizione diventa lo scopo di una vita. La vita familiare di Angier è segnata dalla sua infedeltà, ed in seguito dalla tournée americana in cui conosce Olive (principale causa della separazione dalla moglie): il fatto che, nonostante il trascorrere del tempo, continui a riferirsi ai suoi figli come children,

183

“Already I am playing a part. I am the disinherited younger brother of a peer.” The Prestige, p. 161

184

“Vedo qualcosa che mi eccita o che mi confonde. Dopo questo la caccia al segreto ha inizio. Grierson ed io adesso abbiamo un sentiero ben battuto attraverso i vari commercianti e fornitori di magia, dove, con persistenza, alla fine abbiamo accesso a quello di cui ho bisogno.” Idem.

132

denota che per il protagonista è come se il tempo si fosse fermato (quasi a voler riparare al male fatto, durante ogni numero porta in tasca delle monete d’oro, così da incrementare il patrimonio familiare). Durante le prime esibizioni in cui si sottopone alla macchina di Tesla, avverte un dolore insopportabile, che però man mano si trasforma in piacere, e parla del suo prestige come di un gemello185 (come del resto tra lo stesso Andrew). La scena finale vede questo “walking dead, a damned soul”, che sconta la sua pena vagando solitario tra gli alberi che circondano la villa: impossibile non vedere qui un richiamo a Coleridge, e alla Rime of the Ancient Mariner, in questo caso però, si tratterebbe di una life in death o di una death in life?

Alfred Borden: figlio di un artigiano di Hastings che costruisce e ripara ruote. La numerosa famiglia è cresciuta dal padre (lavoratore onesto, sebbene incline a scatti d’ira) in un’atmosfera di “benign secularism”. Dal padre apprende i segreti della lavorazione del legno, e nella sua bottega viene a contatto per la prima volta con i giochi di prestigio: durante una pausa pranzo vede R. Noonan che intrattiene i compagni con le carte. L’approccio dei due protagonisti alla magia è dunque simile, così come le indagini che entrambi conducono per conoscere i segreti dei vari numeri, ma il diverso contesto sociale