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I social network nella letteratura aziendale

pescatori e contadini norvegesi, utilizza il concetto di rete sociale in forma rigorosa e analitica affermando che

3.2 I social network nella letteratura aziendale

Nell’ambito degli studi di management, l’interesse nei confronti della social network analysis è aumentato in maniera esponenziale soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, quando la prospettiva di studi si è spostata, con interesse crescente, verso una maggiore comprensione degli aspetti relazionali, ambientali e sistemici194.

Tuttavia ancora in fase embrionale, come già accennato, risultano gli studi di network analysis specificamente applicati ai cluster di imprese e in particolare focalizzati sullo studio degli scambi di conoscenza interni a questi195.

La social network analysis è stata principalmente utilizzata con riferimento al capitale sociale196. Nella letteratura di ‚organizzazione aziendale‛, sono stati rilevati empiricamente gli effetti del ‚valore‛ dei legami su un attore in termini di

194 BORGATTI S.P., FOSTER P.C., 2003, ‚The network paradigm in organizational research: a review and

typology‛, Journal of Management, 29(6), pp. 991 – 1013.

195 GIULIANI E., 2007, ‚The selective nature of knowledge networks in clusters: evidence from the wine

industry‛, Journal of Economic Geography, 7, pp. 139-168.

196 Per una completa trattazione sul concetto di capitale sociale si veda ADLER P. S., KWON, S. W., 2002, ‚Social

potere197, leadership198, mobilità199, impiego200, performance individuale201, creatività202, imprenditorialità203, e team performance204.

Accanto al valore delle relazioni è stato indagato dalla prospettiva dei social network, il radicamento, o embeddedness, delle attività economiche nella società. Tali studi hanno preso spunto dal contributo di Granovetter del 1985 in cui si afferma che tutte le attività e le transazioni economiche sono necessariamente radicate in un più ampio contesto sociale da cui dipendono direttamente. A partire da questo, gli studi sul tema, di natura principalmente empirica, sono stati incentrati sui benefici che possono derivare dai legami radicati nel contesto sociale, legami cui spesso sono associati relazioni economiche esclusive e di maggiore rilevanza e, quindi, performance competitive

197 BRASS D. J., 1984, ‚Being in the right place: A structural analysis of individual influence in an organization‛,

Administrative Science Quarterly, 29, pp. 518–539; BRASS D. J., BURKHARDT M. E., 1993, ‚Potential power and power use: An investigation of structure and behaviour‛ Academy of Management Journal, 36, pp. 440–470.; KILDUFF M., CORLEY K., 2000, ‚Organizational culture from a social network perspective‛, in ASHKANASY N., WILDEROM C., PETERSON M (a cura di), Handbook of organizational culture and Climate, Sage,Thousand Oaks CA, pp. 211-221.

198 BRASS D. J., KRACKHARDT D., 1999, ‚The social capital of 21st century leaders‛, in HUNT J. G., PHILLIPS R. L. (a

cura di), Out-of-the-box leadership, JAI Press, Stamford, CT, pp. 179–194; Pastor, Meindl & Mayo, 2002; Sparrowe & Liden, 1997)

199 BOXMAN E. A. W., DE GRAAF P. M., FLAP H. D., 1991, ‚The impact of social and human capital on the income

attainment of Dutch managers‛ Social Networks, 13: 51–73; BURT R. S., 1997, ‚The contingent value of social capital‛ Administrative Science Quarterly, 42, pp. 339–365; SEIBERT S. E., KRAIMER M. L., LIDEN R. C., 2001, ‛A social capital theory of career success‛, Academy of Management Journal, 44(2), pp. 219–247; SEIDEL M. L., POLZER J. T., STEWART K. J., 2000, ‚Friends in high places: The effects of social networks on discrimination in salary negotiations‛, Administrative Science Quarterly, 45, pp. 1–24.

200FERNANDEZ R. M., CASTILLA E. J., MOORE P., 2000, ‚Social capital at work: Networks and employment at a

phone center‛ American Journal of Sociology, 105(5), pp. 1288–1356; KRACKHARDT D., PORTER L. W., 1985, ‚When friends leave: A structural analysis of the relationship between turnover and stayer’s attitudes‛ Administrative

Science Quarterly, 30, pp. 242–261; KRACKHARDT D., PORTER L. W., 1986, ‚The snowball effect: Turnover embedded in communication networks‛ Applied Psychology, 71, pp. 50–55.

201 BALDWIN T. T., BEDELL M. D., JOHNSON J. L., 1997, ‚The social fabric of a team-based M.B.A. program:

Network effects on student satisfaction and performance‛, Academy of Management Journal, 40(6): 1369–1397; MEHRA A., KILDUFF M., BRASS D. J., 2001, ‚The social networks of high and low self-monitors: Implications for workplace performance‛ Administrative Science Quarterly, 46, pp. 121–146; SPARROWE R. T., LIDEN R. C., WAYNE S. J., KRAIMER M. L., 2001, ‛Social networks and the performance of individuals and groups‛ Academy of

Management Journal, 44(2), pp. 316–325.

202 BURT R. S., 2003 (op. cit.); PERRY-SMITH J. E., SHALLEY C. E., 2003 ‚The social side of creativity: A static and

dynamic social network perspective‛ Academy of Management Review, 28(1), pp. 89–107.

203 BARON R. A., MARKMAN G. D., 2003, ‚Beyond social capital: The role of entrepreneurs’ social competence in

their financial success‛ Journal of Business Venturing, 18(1), pp. 41–60; RENZULLI L. A., ALDRICH H., MOODY J., 2000, ‚Family matters: Gender, networks, and entrepreneurial outcomes‛ Social Forces, 79(2), pp. 523–546; SHANE S., STUART T., 2002, ‚Organizational endowments and the performance of university start-ups‛

Management Science, 48(1), pp. 154–170.

204 HANSEN M. T., 1999, ‚The search-transfer problem: The role of weak ties in sharing knowledge across

organization subunits‛, Administrative Science Quarterly, 44(1), pp. 82–111; TSAI W., 2001, ‚Knowledge transfer in intraorganizational networks: Effects of network position and absorptive capacity on business unit innovation and performance‛, Academy of Management Journal, 44(5), pp. 996–1004.

di maggior successo.

Durante gli anni Ottanta e Novanta la social network analysis è stata anche utilizzata per studiare forme organizzative a rete caratterizzate da scambi ripetitivi tra unità semi-autonome che si fondano sulla fiducia e sulle relazioni sociali radicate, al fine di tutelare le transazioni e ridurre i propri costi205.

Allo stesso modo sono state analizzate da una prospettiva di network le joint-ventures e le alleanze inter-imprese, indagando in particolare sia le premesse che portano alla formazione di tali strategie collaborative sia i risultati che ne possono scaturire.

Il concetto di network è stato anche applicato agli studi sugli incroci delle cariche direttive tra diverse società, i cosiddetti board intelock. Le prime ricerche206 hanno studiato tali legami considerandoli alternativamente come un modo per gestire le interdipendenze organizzative ovvero per mantenere il potere e il controllo a favore delle élite sociali. I contributi più recenti si sono spostati verso una prospettiva informativa che vede gli interlocks quale un modo attraverso cui le organizzazioni riducono l’incertezza e condividono le informazioni sulle practices ritenute accettabili ed efficaci. Alcuni studiosi hanno utilizzato tali ricerche per spiegare la diffusione delle poison pills, le strategie di acquisizione, l’adozione di strutture organizzative e l’uso di strategie imitative.

È stata anche trattata dalla letteratura manageriale la percezione dei network, cioè la cognizione sociale. Questa area di ricerca si è sviluppata a partire da alcuni studi degli anni Settanta e Ottanta con l’obiettivo di comprendere fino a che punto gli individui sono in grado di riferire sulle loro interazioni sociali in modo accurato e attendibile207. Le ricerche recenti presentano un carattere più teorico e sono incentrate sul modo un cui la

205 Per una rassegna completa sui diversi contributi, si veda BAKER W. E., FAULKNER R. F., 2002,

‚Interorganizational networks‛, in. BAUM J. A. C (a cura di), The Blackwell companion to organizations, Blackwell Publishers Ltd, Oxford.

206 PFEFFER J., 1972, ‚Size and composition of corporate boards of directors: The organization and its

environment‛ Administrative Science Quarterly, 17, pp. 218–228.

207 BERNARD H. R., KILLWORTH P. D., KRONENFELD D., SAILER L., 1985, ‚On the validity of retrospective data: The

percezione del network può influenzare l’interazione tra gli attori208 e su come gli attori sviluppano le percezioni che hanno nei confronti del network.

Infine, un ampio filone di ricerca, con una ricca letteratura afferente alla psicologia sociale, ha indagato i processi di gruppo e dunque le interrelazioni esistenti tra la prossimità fisica, le somiglianze di credenze e attitudini, l’ammontare delle interazioni e i legami affettivi. Alcuni studiosi209 hanno sviluppato modelli di network in cui gli individui, interagendo tra loro, giungono ad una omogeneità di pensiero, evidenziandone da un lato la facilitazione nella trasmissione di conoscenza tacita, la semplificazione nelle attività di coordinamento e l’assenza di potenziali conflitti e dall’altro l’impossibilità di beneficiare dei vantaggi della diversità e del confronto di opinioni.