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Le modalità di rilevazione dei dati relazional

Un modello di evoluzione del knowledge network: un’indagine empirica

4.3 Le modalità di rilevazione dei dati relazional

Una fonte di dati relazionali utile all’analisi del knowledge network del cluster di riferimento deriva dalle citazioni brevettuali. Queste ultime infatti possono essere interpretate quali flussi di conoscenza dal brevetto citato al citante.

L’obiettivo è quello di inserire nel programma di network analysis evolutiva SIENA lo stato del knowledge network in diversi momenti di osservazione. Per ogni momento si ha una matrice di adiacenza attore per attore, in cui le autorelazioni non sono rilevanti, pertanto i valori della diagonale non vengono considerati.

A tal fine vengono inizialmente identificate le imprese ceramiche operanti nelle Province di Modena, Reggio Emilia e Bologna265 appartenenti a Confindustria Ceramica, l’Associazione che raggruppa le aziende italiane produttrici di piastrelle di ceramica, materiali refrattari, sanitari, stoviglierie e ceramica per usi industriali e che svolgono attività industriali affini o ausiliarie a queste sopra citate, nonché le imprese commerciali.

In totale sono rilevate 79 imprese.

Accanto a queste si identificano le imprese appartenenti ad Acimac266 presenti nel territorio di riferimento. ACIMAC è l'associazione nazionale di categoria che riunisce "le imprese italiane produttrici di impianti, macchine,

265 www.confindustriaceramica.it 266 www.acimac.it

apparecchiature, semilavorati, materie prime e servizi per l'industria ceramica in genere, dei laterizi e dei refrattari". Ad essa aderisce oggi la maggioranza delle aziende del settore, di ogni dimensione e localizzate su tutto il territorio italiano.

Il totale delle imprese rilevate da questa fonte è di 119.

Per ogni impresa individuata in Confindustria Ceramica e in ACIMAC, utilizzando il sito dello European Patent Office (EPO) e in particolare il database ‚worldwide‛ vengono scartate le imprese non in possesso di almeno un brevetto avente domanda di priorità in Italia e pubblicato presso lo European Patent Office o presso il WIPO (World Intellectual Property Organisation). In seguito a tale ricerca267, il numero delle imprese si riduce a 52.

Viene inoltre condotta una ulteriore ricerca nel database ‚worldwide‛, individuando i titolari di brevetti, con domanda di priorità in Italia, pubblicati presso lo European Patent Office o presso il WIPO (World Intellectual Property Organisation), nei cui titoli o abstract compare una delle seguenti parole: ceramic o ceramics o tile o tiles268. Tra i titolari sono selezionate le imprese localizzate nelle province di Modena, Reggio Emilia e Bologna, e tramite un’analisi dei loro siti web, scartate quelle non operanti nel settore ceramico o meccano-ceramico. Sono in tal modo individuate ulteriori 47 imprese.

In totale dunque la popolazione di imprese del cluster possedenti almeno un brevetto EPO o WIPO è di 99 attori.

Di seguito vengono sintetizzate le fasi di determinazione degli attori del network (Fig. 3).

267 La procedura verrà descritta in maniera dettagliata nel prossimo paragrafo.

268 Anche in questo caso, la procedura risulterà più chiara nel prossimo paragrafo con la descrizione del

Fig.3 Fasi di determinazione degli attori del network

N. Attori 1. Imprese appartenenti a Confindustria Ceramica, presenti a

Modena, Reggio Emilia e Bologna

79 2. Imprese appartenenti Acimac, presenti a Modena, Reggio

Emilia e Bologna

119 3. Totale imprese ACIMAC e Confindustria Ceramica operanti

nel territorio di Modena, Reggio Emilia e Bologna

(1+2) 79+119=198 4. Totale imprese ACIMAC e Confindustria Ceramica operanti

nel territorio di Modena, Reggio Emilia e Bologna che possiedono almeno un brevetto EPO o WO con priorità Italiana

52 5. Imprese non appartenenti ad ACIMAC né a Confindustria

ceramica ma possedenti un brevetto EPO o WO con priorità Italiana e operanti nel settore ceramico e meccano-ceramico nelle province di Modena, Reggio Emilia e Boologna

47

Totale popolazione (4+5)

52+47=99

Per ciascuno dei 99 attori vengono rilevati i brevetti posseduti e per ciascun brevetto, analizzata la ‚prior art‛ contenente le citazioni di altri brevetti e le imprese proprietarie di questi ultimi. Da qui si giunge alla ricostruzione delle relazioni di conoscenza.

Coerentemente con le tappe storiche sopra ripercorse, i brevetti vengono distinti in tre periodi per permettere un’analisi evolutiva in SIENA: i brevetti delle imprese con data di priorità fino al 1979, quelli con priorità fino agli anni 1999 e infine quelli fino al 2010269.

269 Seppure per il cluster di riferimento è possibile utilizzare diversi criteri di identificazione delle fasi del suo

ciclo di vita e all’interno di ciascuna fase fare riferimento a dei sub-cicli caratterizzati da momenti di crescita e contrazione, in questo lavoro la ripartizione in fasi emerge da alcune considerazioni sulla storia del cluster. La fase di nascita la si fa terminare alla fine degli anni ‘70. Fino a quel momento infatti si è assistito alla presenza di imprese ceramiche di carattere artigianale e di un settore meccano-ceramico ai primordi, con bassi livelli di stabilità e ridotto tasso di attività di R&S. Solamente nella seconda metà degli anni ‘70 si iniziano a percepire i primi segnali di crescita e l’aumento del grado di ammodernamento tecnico. La crescita si impone con più vigore per le imprese clusterizzate sia del settore ceramico che meccano-ceramico negli anni ’80 e ’90. Diverse sono in questo periodo le spinte innovative; si assiste al potenziamento delle attività di R&S; si ampliano le competenze tecniche. Si giunge così al riconoscimento del cluster a livello nazionale e al rafforzamento della sua presenza internazionale. Ai giorni nostri, il cluster risulta stabilizzato. L’esigenza di integrazione con i mercati esteri, di acquisizioni al di fuori dei confini nazionali fa immaginare il raggiungimento di uno stadio di maturità del cluster in cui necessaria si rivela l’apertura all’esterno per evitare situazioni di stallo e di erosione del vantaggio competitivo.