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I soggetti promotori per categorie di tirocinanti 23

2.2 I soggetti promotori

2.2.3 I soggetti promotori per categorie di tirocinanti 23

Nel periodo 2014-2019, il 41% dei tirocini svolti da persone disoccupate/inoccupate e da lavoratori in mobilità o in cassa integrazione sono stati promossi dai servizi per l’impiego, che risultano di gran lunga i principali soggetti promotori in relazione a queste categorie di tirocinanti (Tabella 2.2.3)24. Considerando che nel periodo in esame i servizi per l’impiego hanno attivato il 36% del totale dei tirocini realizzati (cfr. Tabella 2.2.1), si comprende bene come le categorie dei disoccupati/inoccupati e dei lavoratori in mobilità o in CIG siano quelle in cui raccolgono la quota più alta di attivazioni (+5 punti percentuali rispetto alla media).

Per quanto riguarda la categoria dei disoccupati/inoccupati, inoltre, risultano significative le quote di attivazioni da parte dei soggetti autorizzati all’intermediazione e dei centri di formazione professionale, che si attestano rispettivamente intorno al 23 e al 21%, mentre oltre un terzo dei tirocini per persone in mobilità o in cassa integrazione sono stati attivati da soggetti individuati dalle discipline regionali.

Con una quota di attivazioni pari a un quarto dei tirocini svolti da soggetti svantaggiati, i servizi per l’impiego si collocano al primo posto anche in riferimento a questa categoria di tirocinanti, seguiti da vicino dai soggetti promotori individuati dalle discipline regionali (22%). Un tasso così elevato di attivazioni da parte dei soggetti individuati dalle Regioni dipende probabilmente dal fatto che tra gli enti aggiunti dalle discipline regionali all’elenco dei promotori previsti dalle Linee guida figurano molto spesso le ASL e, in alcuni casi, le associazioni di volontariato o gli enti di promozione sociale: si tratta, sostanzialmente, di soggetti che operano attivamente per la promozione di attività in favore di persone in condizione di svantaggio.

Per quanto riguarda i tirocini destinati a soggetti disabili, invece, i servizi per l’impiego si dividono il primato delle attivazioni con i servizi di inserimento disabili, attestandosi entrambi intorno al 28%.

I tirocini finalizzati all’inclusione sociale di persone prese in carico dal servizio sociale professionale e/o dai servizi sanitari competenti25, invece, sono stati promossi prevalentemente dai soggetti individuati dalle discipline regionali (26,3%), dai servizi di inserimento per disabili (23,3%) e dai centri di formazione e orientamento (20,1%). È abbastanza singolare che le comunità terapeutiche, gli enti ausiliari e le cooperative sociali – soggetti attivi nella promozione di attività finalizzate all’inclusione sociale di persone in condizioni di svantaggio – non vadano oltre un modesto 11,7%.

23 Sulla distribuzione dei tirocinanti per categoria si vedano il Par. 2.1 Il flusso dei tirocini in Italia dal 2014 al 2019 e il Par.2.4 Le categorie di tirocinanti.

24 Le categorie di tirocinanti cui si fa riferimento in questo Rapporto sono quelle previste dalle Linee guida sui tirocini del 2013 e dalle Linee guida del 2015 sui tirocini finalizzati all’inclusione sociale. I moduli delle Comunicazioni Obbligatorie non sono stati infatti ancora aggiornati con le nuove categorie di tirocinanti introdotte con le Linee guida 2017 (lavoratori a rischio disoccupazione e soggetti già occupati in cerca di altra occupazione, cfr. più avanti Par. 2.4 Le categorie di tirocinanti).

25 Questa tipologia di tirocini è stata istituita con l’Accordo Stato-Regioni del 22 gennaio 2015, con cui sono state adottate le “Linee guida per i tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione”. I primi dati significativi relativi a questa tipologia di tirocini sono stati registrati nelle Comunicazioni Obbligatorie a partire dal 2016.

Tabella 2.2.3 - Soggetti promotori di tirocini per categorie di tirocinanti. Anni 2014-2019. Valori percentuali Soggetti promotori Categorie tirocinanti Disoccupati Inoccupati Lavoratori in mobilità/CIG Soggetti svantaggiati Soggetti disabili Persone prese in carico dai servizi sociali

Servizi per l’impiego e agenzie regionali per il lavoro

41,4 41,4 25,0 28,2 11,9

Università e Istituzioni di Alta Formazione 0,8 0,1 0,2 0,1 -

Istituzioni scolastiche 0,5 0,1 0,6 0,5 0,1

Centri di formazione prof. pubblici e privati accreditati

20,7 10,6 16,2 17,6 20,1

Comunità terapeutiche, enti ausiliari e coop. sociali 0,8 0,2 13,4 5,5 11,7

Servizi di inserimento disabili 0,2 0,1 5,6 28,5 23,3

Istituzioni formative private autorizzate dalla Regione

2,2 0,5 2,7 2,0 2,4

Soggetti autorizzati all’intermediazione 22,9 11,9 14,0 4,8 4,1

Altro soggetto individuato dalla disciplina regionale 10,4 35,2 22,2 12,9 26,3

Totale 100 100 100 100 100

Fonte: ANPAL – Elaborazioni su dati Comunicazioni Obbligatorie MLPS

Se esaminiamo invece la distribuzione delle attivazioni in riferimento a quelle categorie di persone che hanno svolto un tirocinio nel periodo successivo al conseguimento del titolo di studio (Tabella 2.2.4), vediamo in primo luogo che nel periodo 2014-2019 sono i servizi per l’impiego a far registrare le quote più alte di attivazioni in relazione ai neoqualificati (31%), seguiti da vicino dai centri di formazione professionale (27%) e, a ben più ampia distanza, dalle scuole (18%). Parzialmente diversa è la situazione relativa ai tirocini per neodiplomati: sono ancora una volta i servizi per l’impiego e i centri di formazione a far segnare le quote più elevate di attivazioni, ma in questo caso il primato dei servizi per l’impiego appare decisamente più netto (38% contro il 20 dei centri di formazione). Anche i soggetti autorizzati all’intermediazione, con una percentuale pari al 17,7%, rappresentano un canale molto utilizzato per l’attivazione di tirocini per neodiplomati. Ciò che stupisce è che le scuole - ovvero i soggetti naturalmente più idonei alla promozione di tirocini per neodiplomati - facciano segnare un modestissimo 6%. Presumibilmente gli istituti scolastici, impegnati nell’organizzazione dei percorsi di alternanza, non dispongono di servizi placement che accompagnino gli ex studenti nei percorsi di transizione dalla scuola al lavoro. Sotto questo aspetto appare più confortante la situazione relativa ai neolaureati: le università, infatti, hanno promosso il 42% dei tirocini svolti da neolaureati, risultando nettamente il primo soggetto promotore per questa categoria di tirocinanti. In effetti molte università offrono un efficace servizio di accompagnamento post-laurea, supportando gli ex studenti nella ricerca di opportunità di lavoro/tirocinio e promuovendo percorsi di tirocinio extracurriculare. D’altra parte, considerando che l’ateneo di provenienza è indubbiamente il soggetto più adatto a valutare la congruità dei contenuti formativi del tirocinio in relazione al percorso universitario appena concluso, forse sarebbe

stato lecito aspettarsi percentuali di attivazioni ancor più significative. Invece quote relativamente consistenti di tirocini svolti dai neolaureati sono state promosse dai servizi per l’impiego (16,6%) e dai soggetti autorizzati all’intermediazione (13,2%), enti la cui attività di promozione dovrebbe probabilmente concentrarsi sui tirocini per disoccupati/inoccupati più che su quelli svolti da soggetti in transizione dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro.

Tabella 2.2.4 - Soggetti promotori di tirocini per persone in transizione scuola-lavoro. Anni 2014-2019. Valori percentuali

Soggetti promotori Categorie tirocinanti

Neoqualificati Neodiplomati Neolaureati Neodottorati

Servizi per l’impiego e agenzie regionali per il lavoro 31,0 38,0 16,6 13,7

Università e Istituzioni di Alta Formazione 3,8 6,1 42,2 49,8

Istituzioni scolastiche 18,3 6,2 1,9 2,5

Centri di formazione prof. pubblici e privati accreditati 27,3 20,0 12,8 8,7

Comunità terapeutiche, enti ausiliari e coop. sociali 1,1 0,3 0,2 0,3

Servizi di inserimento disabili 0,1 0,1 - -

Istituzioni formative private autorizzate dalla Regione 3,9 2,0 2,8 2,2

Soggetti autorizzati all’intermediazione 6,3 17,7 13,2 6,5

Altro soggetto individuato dalla disciplina regionale 8,3 9,7 10,2 16,4

Totale 100 100 100 100