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Ci sono diverse possibilità nel campo di questo turismo e molto dipende dalla creatività degli organizzatori di proposte di viaggio alle radici. Si potrebbe ad esempio prendere spunto dai Paesi che hanno fatto da pionieri in questo ambito: Scozia e Irlanda294. Sarebbe interessante

creare un’occasione specifica, sulla base di quello che è stato fatto dai Paesi sopra citati, al turismo delle radici in Italia. Chiaramente un’iniziativa del genere potrebbe essere sviluppata a livello nazionale, a livello regionale o a due livelli. Non necessariamente i team devono essere costituiti dalle regioni amministrative, si possono creare raggruppamenti di regioni, dettati magari da motivi storici, o da motivi pratici, nel caso di regioni piccole e limitrofe. A livello nazionale va individuato un anno particolare per un anniversario che rimandi all’idea di italianità e che sia rilevante nell’attrarre la diaspora del nostro Paese all’estero. L’anno può essere riferito all’anniversario di una data rilevante nella storia d’Italia o legato al ricordo di un poeta, cantautore, santo, esploratore o comunque una personalità

293 Un interessante approfondimento sul turismo senior si può trovare in Amoretti G., Varani N., Psicologia e geografia del turismo. Dai motivi del turista all’elaborazione dell’offerta. Padova, libreriauniversitaria.it edizioni,

2016.

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importante per la storia del nostro Paese e radicata nell’immaginario collettivo degli italiani295.

A livello statale servirebbe un’azione concertata tra l’Ente nazionale per il turismo, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dell’apporto delle più alte cariche dello Stato. Oltre a questi avrebbero un ruolo centrale le Regioni, incaricate di sviluppare localmente le direttive statali. In particolare, data la diversità delle diverse Regioni, servirebbe un controllo iniziale dedicato ad indicare degli standard uniformi, almeno inizialmente, per lo sviluppo dei progetti, per evitare scompensi eccessivi tra regioni più dotate di risorse umane e economiche, e regioni meno dotate. Il controllo e la direzione statale dovrebbero limitarsi a fornire delle direttive comuni, proprio per dare la possibilità ad ogni area regionale di sapersi promuovere e comunicare ai potenziali visitatori, senza l’influenza potenzialmente dannosa delle politiche statali. All’interno delle regioni dovrebbero venire coinvolte le istituzioni più importanti a livello provinciale e comunale, ma non solo. Sono molto importanti le associazioni culturali, sportive, musicali che in questo contesto potrebbero essere promotori di eventi nel proprio territorio. Per promuovere gli eventi nelle comunità dei discendenti degli emigrati italiani all’estero, dovrebbero essere predisposti un sito internet ufficiale degli eventi, a scopo informativo, attraverso il quale rendere possibile la prenotazione e l’acquisto di biglietti per la partecipazione agli eventi da parte dei potenziali utenti. Si dovrebbe dare la possibilità di commissionare ricerche genealogiche a tariffe convenienti.

È fondamentale poi coinvolgere i cittadini nella creazione di eventi destinati soprattutto alla diaspora. Ogni Regione o area macro regionale può sviluppare così l’iniziativa in chiave regionale, rivolgendosi ai suoi emigrati. Può essere utile fare una stima sul numero di persone originarie dalle diverse Regioni, per comprendere il probabile bacino d’utenza per ogni area subnazionale. Gli eventi creati nelle singole Regioni possono riguardare la cultura di appartenenza, come i rappresentanti di quella cultura, la storia locale. In questo contesto sono eventi interessanti conferenze, proiezione di film, spettacoli teatrali sul tema dell’emigrazione. Un altro ambito da coinvolgere è quello musicale dando rilievo a concerti organizzati da gruppi che riprendono con la loro musica la cultura e la lingua del territorio.

295 Potrebbero essere presi come riferimento anni nei quali cadono anniversari di qualche personalità

importante, nel 2018 cadrà il centenario dalla fine della Grande Guerra, nel 2025 ricorreranno gli 860 anni dalla nascita di Dante Alighieri, un indiscusso simbolo di italianità. A livello regionale potrebbero essere presi in considerazioni eventi quali l’ottavo centenario dell’Università di Padova, che cadrà nel 2022, o il 950° anniversario della fondazione del Friuli, nel 2027.

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In questo settore potrebbero essere organizzate mostre di strumenti antichi e tradizionali. Conferenze e incontri di lettura di racconti, poesie, anche nella lingua locale sono validi esempi di eventi volti a riscoprire e far conoscere la cultura locale. Altri eventi possono riguardare la sfera enogastronomica, degustazioni, organizzazione di mercati di prodotti a km 0 e biologici. Questa può essere un’occasione per promuovere le tipicità agro-alimentari e vinicole del nostro Paese e influirebbe positivamente nell’aumentare l’esportazione dei prodotti italiani. Un’iniziativa del genere è in grado di portare ulteriori turisti in Italia e può produrre un esito positivo nel miglioramento dell’immagine dell’Italia e nella promozione del Paese all’estero.

L’organizzazione di eventi non è l’unica possibilità di sviluppo di questo turismo. Il turismo delle radici può essere un’opportunità per il rinnovamento di agenzie di viaggio, in crisi a causa della concorrenza delle Online Travel Agencies296. Si possono creare delle convenzioni

tra Archivi di Stato, Archivi Diocesani, Catasto e agenzie di viaggio per rendere agevole la creazione di pacchetti inclusivi di ricerca genealogica e itinerario. La ricerca genealogica va realizzata interamente dall’agenzia prima dell’arrivo dei visitatori o svolta parzialmente dal visitatore, opportunamente assistito, una volta giunto nel luogo della vacanza. Attraverso la ricerca si possono cercare parenti del visitatore ancora in vita e permettere una conoscenza tra persone che condividono antenati in comune, con i quali scambiare informazioni ed esperienze. È chiaramente utile far luce sulla storia del visitatore e della sua famiglia, individuare gli antenati coinvolti nell’emigrazione e i loro luoghi di provenienza. In questo contesto sono utili le competenze di un genealogista, un archivista o uno specialista dei beni culturali, qualcuno che professionalmente si dedichi alla genealogia e all’archivistica. Si può quindi pianificare un itinerario personalizzato, “tagliato su misura” del visitatore, delle sue esigenze e curiosità. Precedentemente bisogna capire in che percentuale il potenziale visitatore vuole dedicare la propria esperienza di vacanza al turismo delle radici. A seconda che dedichi solo una piccola parte o tutto il tempo a disposizione, l’offerta potrà subire delle variazioni. Chiaramente nel caso il visitatore sia interessato solo parzialmente a visitare i luoghi dei propri avi, si dovrà creare un itinerario prendendo in considerazioni mete più classiche del turismo culturali, quali le grandi città d’arte ad esempio. Per quanto riguarda l’itinerario delle radici in senso stretto, si devono prendere in considerazione i paesi di

296 Si rimanda ad un articolo che spiega la situazione di crisi che stanno vivendo le agenzie di viaggio in seguito

alla concorrenza della Online Travel Agencies

http://www.glistatigenerali.com/innovazione_turismo/rivoluzione-digitale-e-crisi-chiuso-un-terzo-delle- agenzie-di-viaggio/

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origine della famiglia del visitatore. In questa fase sono richieste le competenze di una guida turistica, adeguatamente preparata nella storia del territorio e nelle sue peculiarità. In particolare un itinerario del genere favorisce la visita di piccoli paesi rurali, montani, in declino a causa dello spopolamento, e la conseguente valorizzazione degli stessi. Se possibile sarebbe interessante includere nell’itinerario la visita a eventuali possedimenti o proprietà degli avi del visitatore, come case coloniche, aree rurali, o luoghi di lavoro, come antiche fabbriche, o botteghe artigiane. Per aggiungere ulteriore valore a questo ricco programma si potrebbe prevedere la partecipazione a pasti e degustazioni presso feste e sagre locali, molto popolari nel nostro Paese. Va ricordato che il turismo enogastronomico è un’attività molto apprezzata da chi visita la Penisola italiana. Inoltre questa occasione è preziosa per la possibilità di promuovere e diffondere la conoscenza della dieta mediterranea, dichiarato patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO297. Il fattore culturale è molto importante

e si cercherà di comunicare il più possibile aspetti propri della cultura del territorio al visitatore, non solo per accrescere in lui il senso di appartenenza e di attaccamento verso i luoghi riscoperti, ma anche per stimolare in lui il desiderio di ritornare e la voglia di raccontare e trasmettere la propria esperienza positiva ai familiari, incentivandoli a visitare l’Italia.