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Ricerca genealogica in Italia: un’esperienza personale

Nel secondo capitolo di questa tesi è stata inserita una descrizione approfondita di alcuni siti di ricerca genealogica quali FamilySearch, Ancestry e MyHeritage247. Questi sono i siti

maggiormente utili per condurre ricerche genealogiche a livello internazionale. Grazie a FamilySearch, che è completamente gratuito tra l’altro, è possibile accedere alle banche date di molti Paesi del mondo contenenti miliardi di documenti. L’estensione temporale è molto variabile, non solo tra Paesi diversi ma anche all’interno delle stesse province, comuni, diocesi e parrocchie. Questo perché oltre a diverse leggi in materia di protezione dei dati, diverse da Paese a Paese, i regolamenti dei diversi enti preposti influenzano la digitalizzazione o meno dei documenti, possono permettere e autorizzare la scansione di

245 Un interessante commento del fenomeno emigratorio dall’Italia confrontata con una stagione immigratoria

verso la Penisola si trova in Corti P., Storia delle migrazioni internazionali, Bari, Laterza, 2010. pp.125-135.

246 Un breve riassunto delle quattro fasi della grande emigrazione italiana si può trovare nell’articolo di Zepponi

C., “L’emigrazione italiana. Uno sguardo d’insieme dal 1876 a oggi”, Instoria rivista online di storia &

informazione no.23 (2009), http://www.instoria.it/home/emigrazione_italiana.htm

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alcuni documenti e altri no, inoltre non bisogna dimenticare che trattandosi di documenti antichi, spesso il materiale può essere andato perso o distrutto, volontariamente o meno, in epoche passate o recentemente. È quindi utile prima di avviare una ricerca mirata, informarsi presso gli enti competenti circa l’effettiva presenza e possibilità di consultazione dei documenti che si stanno cercando. Personalmente ho sempre avuto interesse in questo ambito, ma è solo da pochi anni che ho avviato una ricerca ampia sui miei antenati. I miei nonni di tanto in tanto mi raccontavano qualcosa sui loro genitori e nonni. E ho potuto conoscere personalmente due miei bisnonni. La mia prima esperienza di ricerca penso sia stata all’epoca in cui frequentavo le scuole elementari, quando chiesi a mia bisnonna i nomi dei suoi genitori. Non ebbi modo di intervistare i due bisnonni che conoscevo, un po' per la distanza, uno dei due viveva molto distante, un po' perché morirono entrambi quando io ero alle elementari, e non avevo ancora sviluppato grande interesse e passione per la storia e le vicende familiari. Crescendo iniziai a costruire il mio albero genealogico sulla base di informazioni che raccoglievo dai miei nonni. Ero solito porre domande ai nonni e ai loro fratelli più anziani. Il primo passo per ogni ricerca è l’intervista ai parenti più anziani (quando siano in vita e vogliano collaborare). Assolutamente da evitare le interviste collettive, per scongiurare che le persone, non aiutate certo dalla memoria, si influenzino a vicenda. In ogni caso, non è da considerare efficace al 100% nemmeno l’intervista singola, che a me è costata diversi errori nelle traiettorie di ricerca, ma è un rischio che vale la pena assumersi. Fino al 2014 mi sono dovuto accontentare dei racconti dei parenti per delineare i rami diretti del mio albero genealogico e identificare diversi progenitori. All’epoca il mio albero genealogico contava circa 30 antenati diretti, grazie ai racconti dei miei nonni. La svolta nella ricerca è arrivata nel 2014 quando ho scoperto che nel social network Facebook era stato creato un gruppo i cui membri avevano tutti o quasi il mio cognome, molti di essi vivono in Argentina e Brasile. Il fondatore del gruppo è un appassionato di storia familiare (che poi ho scoperto essere mio lontano parente) che aveva pubblicato alberi genealogici relativi alla propria linea patrilineare e file provenienti dagli Archivi di Stato. Così ho scoperto alcuni siti in particolare FamilySearch e Friuli in prin248 e poi Myheritage,

Antenati249 e più recentemente Ancestry. Ho lavorato molto nella ricerca in FamilySearch

perché presenta molti documenti relativi all’Archivio di Stato di Padova, da cui parte della mia famiglia proviene. Più impegnativa è stata la ricerca nella provincia di Venezia a causa

248http://www.friulinprin.beniculturali.it/ 249http://www.antenati.san.beniculturali.it/

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di una catalogazione poco ordinata e poco schematica del materiale. I principali documenti oggetto della mia ricerca sono atti di nascita, matrimonio e morte. Gli atti di matrimonio sono i più interessanti perché presentano spesso più nominativi rispetto alle altre due tipologie di documenti. Vengono infatti inseriti i nomi dei nubendi e i nomi dei genitori, e viene notificata l’eventuale presenza di figli nati prima del matrimonio. Presentano poi dati riguardo all’età degli sposi e alla residenza loro e dei loro genitori. Inoltre, per quanto riguarda Padova, Udine e Venezia e Vicenza, ho potuto attingere a preziose banche dati relative ai registri di leva, nei siti internet degli archivi di Stato e in portali che collaborano con essi. Un’altra fonte molto interessante, che mi ha permesso di arrivare in alcuni casi a rintracciare antenati di fine Settecento ma che potenzialmente mi può condurre ancora più indietro è l’Archivio Diocesano di Vicenza. Questo organismo ecclesiastico ha infatti compiuto un notevole sforzo nel digitalizzare tutti gli atti ufficiali in suo possesso. E il grande vantaggio è che in molti casi gli archivi ecclesiastici conservano documenti che risalgono al XVI secolo, grazie alla disciplina dettata nel Concilio di Trento a favore della trascrizione da parte dei parroci di tutti gli atti, importanti dal punto di vista religioso, dei propri fedeli. Tra questi vi sono atti relativi ai sacramenti battesimo, cresima e matrimonio, ai decessi e agli stati delle anime, registri in cui veniva descritta la situazione dei singoli nuclei familiari. Con una tale mole di strumenti, dal 2014 il numero degli ascendenti rintracciati è quasi quadruplicato. Un grande aiuto è venuto dal portale Antenati, che grazie a una convenzione con FamilySearch rende disponibile online moltissimi documenti. Al momento sono disponibili oltre 57 milioni di immagini provenienti da 49 Archivi di Stato250. In particolare

mi è stato utile consultare la sezione del portale relativa alla provincia di Udine. Lì si trovano sia gli indici decennali di nascita, matrimonio e morte dal 1871 al 1901, sia i registri completi in cui cercare i singoli atti. Un ultimo strumento, recentemente reso disponibile è una banca dati rispetto all’emigrazione italiana, dove ho ritrovato la scheda di un nonno di mia nonna, emigrante per circa dieci anni in Argentina.