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Il consumo, l’irregolarità e la qualità dell’acqua

Nel documento Acqua: da risorsa naturale a merce (pagine 88-92)

6. CAPITOLO VI: VIAGGIO NELL’ITALIA DELLE LOTTE

6.1 L’ITALIA PASSA AI PRIVATI, NASCONO GLI ATO

6.1.1 Il consumo, l’irregolarità e la qualità dell’acqua

L’Italia registra un consumo abbondante di acqua, oltre 200 litri al giorno pro capite, una quantità di molto superiore a quella necessaria per i principali bisogni umani.

Secondo i dati Istat del 2003, il consumo medio nazionale di acqua potabile per uso domestico è pari a 71,7 m3 per abitante. Analizzando il dato non si notano particolari differenze nelle diverse aree, se non un consumo maggiore di 10,5 m3 (82,2 m3) rispetto alla media nazionale nella zona Nord-Occidentale, che risulta anche l’area con minor frequenza di irregolarità (9,1%), di contro il consumo medio minore (65,4 m3) si registra nell’Italia insulare dove la percentuale di disfunzionalità è maggiore (38,9%).

Dall’analisi di questi dati si può ricavare una relazione tra la qualità del servizio e il consumo medio di acqua potabile per uso domestico, ad una buona qualità del primo corrisponde una maggiore intensità del secondo e viceversa (Martire F., 2007).

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Consumo medio pro capite di acqua potabile per uso domestico

Per ripartizioni geografiche. Anno 2003 - Valori in metri cubi (m3)

82,2 68,9 76,2 66,1 65,4 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 Italia Nord Occidentale Italia Nord- Orientale

Italia Centrale Italia Meridionale

Italia Insulare

Ripartizione geografiche Media

Fonte: Elaborazione su dati Istat

La disponibilità del servizio di acqua potabile

Per ripartizioni geografiche. Anni 2001-2003 - Valori percentuali (%)

Ripartizioni geografiche Anni 2001 2002 2003 Italia Nord-Occidentale 99,7 99,8 99,5 Italia Nord-Orientale 99,8 99,8 99,8 Italia Centrale 99 98,3 99,1 Italia Meridionale 98 98,7 98,1 Italia Insulare 96,8 98,1 96,8 Italia 98,9 99,1 98,9

Fonte: Elaborazione su dati Istat

Analizzando da un punto di vista diacronico i dati sul consumo di acqua potabile per uso domestico in Italia dal 2000 al 2003, non si riscontra una tendenza significativa all’aumento dei consumi pro capite ma un andamento stabile che potrebbe risultare come un buon punto di partenza per un uso maggiormente sostenibile della risorsa (ibidem).

Consumo medio pro capite di acqua potabile per uso domestico

Per regioni. Anni 2000-2003 – Valori in metri cubi (m3)

Ripartizioni geografiche Anni

91 Italia Nord-Occidentale 81 83,6 84,2 82,2 Italia Nord-Orientale 67,9 68 67,8 68,9 Italia Centrale 77 80,7 76,7 76,2 Italia Meridionale 67,7 70,7 71 66,1 Italia Insulare 63,9 61,3 62,7 65,4 Italia 71,8 71,6 73,1 71,7

Fonte: Elaborazione su dati Istat

Dai dati Istat del 2003, si evince che la media nazionale di famiglie che denunciano irregolarità nell’erogazione del servizio idrico è pari al 17%, cioè il malfunzionamento durante l’anno preso in analisi ha riguardato quasi 1/5 della popolazione italiana, circa 10 milioni di abitanti.

Da un’analisi dettagliata per aree, emerge come l’Italia centrale abbia un valore molto vicino alla media nazionale (16,3%), mentre le aree settentrionali presentano una percentuale abbastanza ridotta (9,1% per l’Italia Nord-Occidentale e 7,3% per l’Italia Nord-Orientale), di contro l’Italia Meridionale ha un livello di irregolarità del servizio che coinvolge 1/4 delle famiglie (circa 3,5 milioni di abitanti) con punti massimi nell’Italia insulare dove la percentuale di irregolarità arriva fino al 38,9%, un valore doppio rispetto alla media nazionale.

Irregolarità nell'erogazione dell'acqua potabile

Per ripartizioni geografiche. Anno 2003 - Valori percentuali (%)

9,1 7,3 16,3 25,6 38,9 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Ripartizioni geografiche

Fonte: Elaborazione su dati Istat

Le denunce di irregolarità colpiscono maggiormente le aree periferiche delle metropoli (17,3%) rispetto ai residenti nei grandi

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centri (8,1%). I comuni piccoli (fino a 2.000 abitanti) e quelli grandi (con oltre 50.000 abitanti) sono meno colpiti da irregolarità rispetto alla media nazionale ed ai centri medio-piccoli (da 2.000 abitanti a 10.000 abitanti) e medio-grandi (da 10.000 abitanti a 50.000 abitanti) (Martire F., 2007).

Irregolarità nell'erogazione dell'acqua potabile

Per tipi di comune. Anno 2003 - Valori percentuali (%)

Tipi di comune 2003

Comune centro dell'area metropolitana 8,1

Periferia area metropolitana 17,3

Fino a 2.000 abitanti 15,1

Da 2.001 a 10.000 abitanti 22,4

Da 10.001 a 50.000 abitanti 20,6

50.001 abitanti e più 13,6

Italia 17,0

Fonte: Elaborazione su dati Istat

Analizzando i dati dal 1993 al 2003 riguardanti l’irregolarità in Italia si nota come la frequenza non si discosta molto negli anni, mantenendo lievi miglioramenti ovunque, maggiormente evidenti nell’Italia Meridionale che sembra aver compiuto uno sforzo per migliorare la propria condizione, sebbene rimanga indietro rispetto alla media nazionale.

La disponibilità del servizio di acqua potabile

Per ripartizioni geografiche. Anni 2001-2003 - Valori percentuali (%)

Ripartizioni geografiche Anni Variazione % 1993 2003 Italia Nord-Occidentale 90,1 93,1 +3,0 Italia Nord-Orientale 84,6 89,5 +4,9 Italia Centrale 76,5 87,6 +11,1 Italia Meridionale 66 81,7 +15,7 Italia Insulare 71,1 83,2 +12,1 Italia 78,6 87,5 +8,9

Fonte: Elaborazione su dati Istat

La presenza di nitrati (NO3) nelle acque è il primo segnale di

insalubrità della risorsa. La presenza di questi è determinata principalmente dall’uso intensivo di concimi in agricoltura.

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Un’elevata quantità di nitrati può comportare delle gravi conseguenze all’organismo umano, al cui interno vivono dei batteri che trasformano i nitrati in nitriti, che sono tossici e ostacolano l’ossigenazione dell’organismo attraverso il sangue. Dunque, maggiore è la loro quantità e peggiore è la qualità dell’acqua. Tale composto non dovrebbe superare la concentrazione massima ammissibile di 50 mg/l.

Il contenuto medio nazionale di nitrati nell’acqua potabile si attesta, nel 2003, a 9,4 mg/l, una quantità ben al di sotto della soglia massima ammissibile. Questo consente di affermare che l’acqua potabile che arriva nelle case dei rubinetti risulta di buona qualità. All’interno della media nazionale, tuttavia, si riscontrano delle variazioni da cui si evince ad esempio, che la situazione più grave è quella dell’Italia insulare dove si riscontra un preoccupante aumento dal 7,7 mg/l del 2000 al 17,7 mg/l del 2003, fino al caso limite di Enna, dove nel 2003, la presenza di nitrati è salita a 50 mg/l raggiungendo il limite ammissibile (Martire F., 2007).

Contenuto medio di nitrati in acqua potabile

Per ripartizioni geografiche. Anni 2000 e 2003 - Valori in milligrammi per litro (mg/l)

Ripartizioni geografiche Anni

2000 2001 2002 2003 Italia Nord-Occidentale 6,8 nd nd 6,7 Italia Nord-Orientale 12,7 nd nd 11 Italia Centrale 8 nd nd 7,6 Italia Meridionale 4 nd nd 5,2 Italia Insulare 7,7 nd nd 17,7 Italia 7,8 nd nd 9,4

Fonte: Elaborazione su dati Legambiente

Nel documento Acqua: da risorsa naturale a merce (pagine 88-92)