1. Il mercato nazionale
1.1 Il mercato risicolo in Italia
La campagna risicola 2013/14 si è aperta ad ottobre con prezzi attestati su livelli più bassi rispetto alle ultime rilevazioni della precedente campagna per quasi tutte le varietà di risone, in particolare per quelle da esportazione. Hanno fatto eccezione solo i risoni del gruppo Lungo A, in particolare le varietà Arborio, Carnaroli e Baldo, che hanno mostrato una tenuta dei prezzi e per si sono registrati dei rialzi. Le rilevazioni del mese di novembre, tuttavia, hanno mostrato dei rialzi per tutte le varietà di risone, determinati dalle previsioni di un una minore disponibilità di prodotto nazionale.
Questa campagna si presenta nel mese di novembre ancora molto incerta in termini di quantitativi di risone prodotto. Le informazioni raccolte attraverso un’indagine svolta presso alcuni operatori della provincia di Pavia (paragrafo 1.2), indicano che la raccolta sarebbe caratterizzata da basse rese e qualità scarsa, soprattutto per le varietà Arborio/Volano, Carnaroli, S. Andrea e Roma. La campagna 2013/14 è stata infatti caratterizzata da condizioni meteorologiche avverse, che hanno imperversato dal periodo della semina a quello della raccolta. Le piogge abbondanti e le basse temperature dei mesi di aprile e maggio hanno rallentato le operazioni di preparazione dei letti di semina, provocando ritardi che vanno dai 15 ai 30 giorni a seconda delle zone colpite.
Occorre sottolineare come, per far fronte alle condizioni meteo avverse, molti risicoltori hanno optato per varietà di risone a ciclo più corto. Il maltempo ha reso più difficile anche il controllo in campo delle erbe infestanti e delle patologie, con possibili ripercussioni negative sulle rese. Nel periodo estivo le temperature più elevate e in linea con la media stagionale hanno favorito il ciclo di sviluppo vegetativo delle piantine, permettendo di recuperare parte dei ritardi accumulati durante il periodo della semina.
Tuttavia, nuove ondate di maltempo nel periodo
della mietitura, soprattutto nel Milanese e nel Pavese, hanno rallentato le operazioni con un ritardo di un mese rispetto al 2012 (Fonte: Ente Risi).
Tutti questi fattori sfavorevoli hanno alimentato il clima di incertezza sulla campagna 2013/14, per la quale è ad oggi ancora difficile stilare un primo bilancio sia in termini di superfici investite che di livelli quantitativi raggiunti. Quanto alle superfici, una prima stima dell’Ente Risi effettuata nel mese di luglio prevedeva, rispetto al 2012, un calo di oltre 12mila ettari (‐5,4%) delle aree investite, che si dovrebbero attestare sui 222mila ettari (tabella 1.1). La contrazione maggiore riguarderebbe i risoni del gruppo Lungo A, con 30mila ettari in meno (‐26,5%) rispetto all’annata precedente. Forte calo (‐18,9%) anche per il gruppo Medio. È prevista invece una crescita dell’investimento di oltre 13mila ettari (+22,7%) per i risoni del Lungo B e di 5mila ettari (+9,9%) per il gruppo Tondo.
Tabella 1.1: Stima delle superfici coltivate a riso per la campagna 2013/14
Gruppi varietali Previsione 2013 (ettari)
Differenza rispetto al 2012 Ettari %
Tondi 59.000 5.339 9,9%
Lido e Similari 300 ‐788 ‐72,4%
Padano e Similari 300 ‐215 ‐41,8%
Vialone Nano 3.900 ‐240 ‐5,8%
Varie Medio 600 49 9,0%
Loto‐Ariete 38.000 ‐6.492 ‐14,6%
S. Andrea 5.900 ‐4.896 ‐45,4%
Roma e Similari 2.500 ‐1.354 ‐35,1%
Baldo e Similari 11.400 ‐644 ‐5,3%
Arborio e Similari 14.400 ‐6.024 ‐29,5%
Carnaroli e Similari 10.200 ‐8.819 ‐46,4%
Varie Lungo A 2.100 ‐2.290 ‐52,2%
Lungo B 73.700 13.622 22,7%
Totale 222.300 ‐12.752 ‐5,4%
Tondo 59.000 5.339 9,9%
Medio 5.100 ‐1.194 ‐18,9%
Lungo A 84.500 ‐30.518 ‐26,5%
Lungo B 73.700 13.622 22,7%
Fonte: elaborazione BMTI su dati Ente Risi
La superficie investita a riso potrebbe tuttavia attestarsi su livelli ancora più bassi rispetto alle
previsioni del mese di luglio. Ad influire sugli
investimenti, oltre alle avverse condizioni meteorologiche, vi è anche il clima di incertezza legato alla PAC (che dovrebbe prevedere minori aiuti destinati all’Italia) e altre disposizioni restrittive che potrebbero spingere i risicoltori a spostarsi verso altre colture come mais e soia.
Come conseguenza delle stime negative sulle superfici risicole, si prevedono 120mila tonnellate in meno da collocare durante la campagna 2013/14. Non è comunque ancora possibile disporre di dati precisi sulla disponibilità di risone, in quanto non si sono ancora concluse tutte le operazioni di raccolta (Fonte: Ente Risi).
Relativamente ai prezzi all’ingrosso (paragrafo 2.1), con riferimento ai risoni del gruppo A, l’Arborio/Volano, il Carnaroli e il Baldo hanno aperto la campagna 2013/14 su livelli superiori rispetto ai valori di chiusura della campagna precedente; i prezzi del nuovo prodotto delle varietà Roma e S. Andrea non hanno presentato rilevanti variazioni nel passaggio tra le due campagne, mentre solo il risone Ariete/Loto ha mostrato una flessione. In particolare, prendendo come riferimento i prezzi rilevati sulla piazza di Pavia, le prime rilevazioni del risone Arborio/Volano si sono attestate su un valore medio di 470 €/t, in rialzo del 12,6% rispetto alle ultime rilevazioni di luglio. Quanto alla varietà Carnaroli, la nuova campagna si è aperta sui 433,75 €/t, segnando un aumento del +15,7%
rispetto alla fine della campagna 2012/13. Su base tendenziale, si è registrata ad ottobre 2013 una crescita anno su anno del +40,3% per l’Arborio/Volano e del +25,7% per il Carnaroli.
Per quanto riguarda i risoni da esportazione, gruppo lunghi B, i valori di apertura campagna della varietà Indica, rilevati sulla piazza di Pavia – Mortara, si sono attestati sui 240 €/t, in calo di 25 punti percentuali rispetto alle rilevazioni di chiusura della campagna 2012/13. Negativo per il risone Indica anche il confronto anno su anno: ‐ 17,6% ad ottobre
Relativamente alle vendite del nuovo prodotto, in base ai dati Ente Risi, il venduto al 26 novembre 2013 si è attestato sulle 392.396 tonnellate. Si è quindi registrato un calo del ‐13,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. La contrazione ha interessato tutti i gruppi varietali: le vendite di risoni del gruppo Medio hanno subìto la flessione maggiore, pari al ‐33,7%. Per i Tondi si è registrato un calo del 15,5%, per i Lunghi A del
‐12,2% e per i Lunghi B del ‐10,7%. I minori volumi venduti rispetto all’annata precedente sono legati al ritardo con cui è stato effettuato il raccolto, non ancora terminato in molte aree risicole.
Tabella 1.2: Vendite di risone in Italia (in tonnellate) Gruppi
varietali
Venduto al 27‐11‐2012
Venduto
al 26‐11‐2013 Var. %
Tondo 110.597 93.475 ‐15,5%
Medio 13.830 9.169 ‐33,7%
Lungo A 196.143 172.270 ‐12,2%
Lungo B 131.631 117.482 ‐10,7%
TOTALE 452.201 392.396 ‐13,2%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Enterisi
Sul fronte degli scambi con l’estero (paragrafo 3.2), nei primi otto mesi del 2013 sono diminuiti, rispetto allo stesso periodo del 2012, i volumi esportati di risone (‐33,4%), nello specifico quelli verso Spagna e Portogallo. In calo anche le importazioni nazionali di risone (‐65,4% dei volumi), per una contrazione dei quantitativi provenienti dalla Francia e dalla Romania.
Relativamente al riso semigreggio, sono diminuite le esportazioni nazionali (‐16% in volume), principalmente quelle dirette verso il Belgio. Sono invece cresciuti i volumi importati (+21,2%), in particolare di provenienza indiana e pakistana.
Quanto al riso semilavorato e lavorato, si è registrato un incremento delle esportazioni nazionali (+6,5%), trainate dalla domanda proveniente dalla Turchia. Aumento ben più marcato per le importazioni (+27,5%), trainate dalla rapida crescita dei volumi importati dalla Cambogia, che sono più che quadruplicati grazie
al regime di dazi agevolati che l’Unione Europea sta concedendo ai Paesi meno avanzati.
Per quanto riguarda i prezzi al consumo del riso (paragrafo 2.3), nel periodo agosto‐ottobre 2013 i
valori sono rimasti sostanzialmente stabili e su livelli lievemente superiori rispetto a quelli dello stesso periodo del 2012 (+0,5% ad ottobre).
1.2 Le aspettative degli operatori (novembre 2013 ‐ gennaio 2012) Le attività di raccolta della nuova campagna
2013/14 sono avvenute in condizioni difficili sia nel Pavese che nelle altre aree risicole, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, in particolare per l’elevata piovosità.
L’indagine tra gli operatori del settore risicolo della provincia di Pavia ha fatto emergere un giudizio sul nuovo raccolto caratterizzato da basse rese e qualità scarsa, soprattutto per le varietà Arborio/Volano, Carnaroli, S. Andrea e Roma. Gli operatori, in aggiunta, lamentano la diffusione di patologie come il Vaiolo, detto anche Macchia del riso. Un miglior raccolto si è riscontrato per i risoni dei gruppi Indica, Tondo e Ribe, in quanto queste varietà sono, a detta degli operatori intervistati, più resistenti alle malattie.
Il mercato è attualmente poco attivo perché vi è poco prodotto mentre la domanda si mantiene stabile. Disponibilità di prodotto contenuta che viene ritenuto il motivo alla base dei rialzi riscontrati a novembre. Peraltro, gli operatori del settore che hanno partecipato all’indagine non escludono che nei prossimi mesi i prezzi potrebbero subire ulteriori rialzi qualora la situazione di poco prodotto disponibile dovesse protrarsi.
Per quanto riguarda gli scambi con l’estero, gli operatori intervistati hanno segnalato come le importazioni di risoni del gruppo Indica provenienti dall’Asia possano rappresentare un elemento di potenziale minaccia per la stabilità del mercato interno.