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Il panorama mediatico italiano sull’olio di palma

CAPITOLO 2 – IL CASO DELL’OLIO DI PALMA

2.2 Il caso dell’olio di palma nel mondo

2.2.3 Il panorama mediatico italiano sull’olio di palma

Senza dubbio si può affermare che il grande clamore attorno all’olio di palma presente in Italia è dovuto principalmente a tre attori: il sito Il fatto alimentare, la trasmissione di Rai 3 d’inchiesta Report ed al partito politico Movimento Cinque Stelle.

L’ultima forza chiamata in causa è infatti firmataria di due delle tre proposte di legge su cui si è discusso nei due rami del Parlamento italiano; essendo il palma etichettato come il grasso per eccellenza adoperato dalle grandi multinazionali, lo schierarsi contro era un ottimo modo per dimostrarsi ancora una volta come una forza politica

anti-establishment. Sebbene le iniziative siano state bocciate, il loro eco nell’opinione

pubblica è stato molto forte.

Per quanto riguarda il sito internet, i primi articoli attinenti all’olio di palma risalgono al 2010, perciò cinque anni prima rispetto allo scoppio del caso riguardante il grasso tropicale a livello nazionale; tali servizi, col passare dei mesi, sono diventati sempre più numerosi ed hanno indagato in tutte le problematiche più o meno evidenti che la produzione ed il consumo di olio di palma comportavano. Esse infatti spaziavano dal fenomeno del land grabbing, alla distruzione della foresta pluviale, fino ad arrivare alla scarsa salubrità a causa della grande quantità di grassi saturi contenuti negli alimenti. La svolta che ha portato al successo de Il fatto alimentare è arrivata grazie al regolamento europeo che ha obbligato i produttori a dichiarare in modo specifico la tipologia di oli vegetali utilizzati nella produzione dell’alimento, in tal modo il sito è riuscito a dimostrare come il grasso tropicale fosse diffuso all’interno dei prodotti agro- alimentari presenti negli scaffali dei supermercati italiani.

41 PARLAMENTO EUROPEO, Risoluzione del Parlamento europeo del 4 aprile 2017 sull'olio di palma e il

disboscamento delle foreste pluviali (2016/2222(INI)),

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2017- 0098+0+DOC+XML+V0//IT, Parlamento Europeo – Testi approvati, 4 aprile 2017

43 A dimostrare il successo ed il potere persuasivo del blog è stata infine la petizione lanciata online sulla piattaforma Change.org dal sito stesso, in associazione con Great

Italian food trade, essa si rivolgeva a una

pluralità di attori: istituzionali, nelle figure del Ministero della salute, di quello delle politiche agricole ed anche di quello dello sviluppo economico, alle figure appartenenti alla GDO e alle principali industrie e

multinazionali agro-alimentari. A tutti era richiesto di eliminare i prodotti contenenti olio di palma rispettivamente da mense, scuole ed edifici pubblici, dai propri assortimenti e per quanto riguarda i produttori, eliminare il grasso tropicale dalle proprie ricette. Tale iniziativa ha raccolto oltre 177 mila firme ed è stata raccolta da molte aziende sia appartenenti ai produttori che ai distributori42.

Come dimostra Google Trends è proprio alla fine del novembre 2014 che la ricerca dei termini “olio di palma” raggiunge il primo picco, dimostrando un crescente interesse della popolazione italiana in materia43.

Secondo lo strumento messo a disposizione dall’azienda della Silicon Valley, però, il momento in cui l’argomento ha attirato maggiormente l’opinione pubblica del nostro Paese, raggiungendo il livello massimo e molto superiore rispetto a quello descritto in precedenza, risale all’inizio del maggio 2015: ciò è dovuto alla messa in onda del servizio sull’olio di palma da parte della trasmissione Report, il 3 maggio 2015. Nel reportage veniva mostrato come negli immediati dintorni del parco nazionale fossero presenti ruspe al lavoro per sradicare alberi; inoltre si metteva l’accento su come all’interno dell’RSPO, organismo responsabile della certificazione dell’olio di palma sostenibile, fossero presenti comunque aziende coinvolte nella deforestazione ed utilizzatori di erbicidi, quindi in chiaro conflitto con la mission dell’RSPO. Inoltre si è

42 CHANGE.ORG, Stop all’invasione dell’olio di palma, https://www.change.org/p/stop-all-invasione-

dell-olio-di-palma, Change.org

43 GOOGLE TRENDS, Google Trends 01/01/2010-01/01/2015,

https://trends.google.it/trends/explore?date=2010-01-01%202015-01- 01&geo=IT&q=%2Fm%2F0fsx5, Google Trends

Figura 9 La pagina della petizione lanciata da Il fatto alimentare (fonte: change.org)

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mostrato come nell’isola di Sumatra la foresta sia stata quasi eliminata completamente e gli incendi con cui la foresta pluviale indonesiana è stata rimpiazzata dalle piantagioni hanno portato l’Indonesia ad essere il terzo produttore di gas serra mondiale. In modo particolare anche in questo caso era Ferrero l’azienda più presa di mira, a causa dei suoi fornitori di olio di palma; il titolo del servizio era infatti un chiaro richiamo alla Nutella, prodotto di punta dell’azienda di Alba, poiché si chiamava “Che mondo sarebbe

senza…”.

Nell’aprile sempre del 2015 era stato invece il programma La gabbia ad indagare sull’argomento: in questo caso il taglio del servizio era prettamente salutistico ed allarmava i telespettatori riguardo alla grande diffusione nella dieta di prodotti contenti il palma, inoltre venivano esposti anche alcuni effetti che, secondo degli studi, un’ingestione eccessiva di tale grasso può causare: obesità, insulino-resistenza e arteriosclerosi.

Questi sono i due casi principali, ma nel corso del 2015 e del 2016 l’olio di palma è stato molto dibattuto all’interno di tutto il panorama mediatico italiano, sia in senso negativo che positivo, anche se i detrattori erano la maggioranza.

Per affrontare l’opinione pubblica sempre più ostile nei confronti dell’olio di palma e dei prodotti che lo contenevano, l’industria ha reagito attraverso spot pubblicitari: per prima si è mossa l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta

Italiane (Aidepi) nell’autunno 2015, ma la vera

controffensiva c’è stata nel 2016, prima in marzo attraverso lo spot promosso dall’Unione italiana per l’olio di palma

sostenibile, in cui confluivano oltre alla stessa Aidepi aziende

come Ferrero, Unilever e Nestlé ed altre associazioni di categoria44, e successivamente a novembre con la sola

Ferrero, la quale, con l’occasione dei 70 anni dell’azienda, ha

approfittato per rassicurare i consumatori riguardo alla sicurezza delle materie prime utilizzate, compreso il discusso olio di palma. Queste comunicazioni saranno

44 UNIONE ITALIANA OLIO DI PALMA SOSTENIBILE, Chi siamo,

http://www.oliodipalmasostenibile.it/chi-siamo/, Unione italiana olio di palma sostenibile – sito istituzionale

Figura 10 Una delle comunicazioni commissionate dall'Aidepi (fonte: ilfattoalimentare.it)

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successivamente illustrate in maniera più approfondita. Ad ogni modo nei periodi coincidenti con tali investimenti pubblicitari si riscontrano, sempre attraverso Google Trends, dei picchi di ricerca relativi al grasso tropicale.

Figura 11 Andamento dell'interesse sull'olio di palma in Italia dal giugno 2014 al giugno 2017 (fonte Google Trends)