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5 ANALISI EMPIRICA

5.2.1 Il particolare processo di Mapping in EFFE

Mentre la differenza principale tra i due modelli finora presentati riguarda il diverso approccio alla stima della volatilità (A.M.C. utilizza una volatilità costante mentre l’altro usa l’approccio delle medie mobili esponenziali), le particolarità di EFFE risiedono nella procedura di mapping, in particolare per le obbligazioni. La prima peculiarità del nuovo applicativo dimora nella flessibilità che il sistema concede circa la scelta delle proxies per la mappatura. Data la collaborazione tra la banca e la software house fornitrice, il sistema non è “chiuso” come in A.M.C.: qualora il risk management lo ritenesse opportuno, potrebbe in ogni momento chiedere ai fornitori del sistema di modificare le singole proxies utilizzate. Inoltre, a differenza del primo applicativo, la tecnica di mappatura del sistema di EFFE non è omogenea per qualsiasi classe di titoli. A questo proposito il modello adotta regole diverse a seconda che si tratti di azioni e fondi o di obbligazioni. Tuttavia, per la prima categoria, il sistema ammette la stessa tecnica utilizzata da A.M.C., perciò le azioni e i fondi saranno mappati su singoli indici di mercato. In particolare per le azioni e i fondi azionari, il modello fa riferimento agli indici “globali” di FIDERAUM EQUITY, relativamente all’area geografica di appartenenza di quest’ultimo e dell’asset da mappare.

Per quanto riguarda la seconda categoria invece, l’algoritmo di EFFE, prima di sostituire un titolo obbligazionario con un indice di riferimento, ricerca se nel database fornitogli dalla banca esista un titolo altamente correlato, con una serie storica di due anni, che possa “rimpiazzare” quello da mappare. In altre parole, il modello prevede che qualora si disponga delle serie storiche di titoli simili a quello da mappare, la mappatura avvenga attraverso la scelta di uno di essi come unico fattore di rischio. Nel caso in cui non esistesse nessuna associazione tra titoli, la mappatura avverrà su preassegnati indici simili a quelli di A.M.C..

A questa variante di EFFE per Banca Ifigest ho avuto modo di contribuire in prima persona attraverso l’associazione di tutti i titoli posseduti nel mese di novembre 2013

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con quelli che la banca deteneva in portafoglio da almeno due anni, quindi fruiva della serie storica. Ovviamente, non avendone avuto necessità prima di questo applicativo, la società non disponeva di associazioni precedenti dei titoli per i mesi antecedenti. La mappatura richiedeva dunque di creare un nuovo database contenente tutte le proxies dei titoli detenuti in quel momento e non di aggiornarne uno esistente inserendo solo le “novità”.

La difficoltà risiedeva nel cercare la miglior correlazione possibile tra tutti i titoli obbligazionari in portafoglio a novembre 2013 e quelli con la serie storica, precisamente con quelli detenuti da novembre 2011.

Data la dinamicità delle gestioni patrimoniali, spesso nella composizione dei portafogli entreranno a far parte nuove obbligazioni mai negoziate fino a quel momento. Inizialmente tali titoli saranno mappati sull’indice correlato ma nel caso in cui uno di essi risultasse un asset strategico per una o più linee di gestione, si renderà necessaria la mappatura su proxy. Assumendo dunque che lo stesso permanga per un periodo abbastanza lungo nella struttura del portafoglio e con un peso rilevante, la banca provvederà alla creazione di una nuova proxy per la mappatura del medesimo. L’intento della società finanziaria è quello di mappare ogni singola posizione obbligazionaria che entrerà in maniera rilevante e con costanza nei portafogli gestiti, tralasciando quelle che avranno una permanenza breve o un peso residuo, mappate invece sugli indici.

A questo proposito, prima di presentare la tabella della mappatura esposta nel dettaglio di ogni singola obbligazione nell’Appendice 5C, è necessario esporre il ragionamento logico seguito nella ricerca di una correlazione il più puntuale possibile fra titoli della stessa categoria.

1. Titoli di Stato e sovranazionali

In prima approssimazione i titoli sono stati divisi tra titoli di Stato nazionali ed enti sovranazionali (ad esempio BEI, la banca dell’UE) e a seguire, tra quelli a tasso fisso e variabile. Successivamente il campo era ristretto concentrandosi sullo stesso Paese di emissione e scremando il sottoinsieme così ottenuto per il time to maturity, aggregando le scadenze per anni nella seguente maniera53:

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Nel caso in cui la ricerca non portasse a risultati soddisfacenti l’indagine volgeva per area geografica, ovviamente andando a individuare tra questi il Paese con rating54 più affine possibile e nuovamente per time to maturity. Le aree geografiche sono state così divise: America (Settentrionale e Meridionale), Asia, Emergenti, Europa, Giappone e Globale. Quest’ultima categoria è riferita a quei titoli di organi sovranazionali come ad esempio quelli emessi dalla BIRS (Banca Internazionale per lo Sviluppo). Inoltre sono stati tenuti in considerazione i gruppi di quei Paesi particolarmente rischiosi come, ad esempio, i cosiddetti PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) i cui titoli sono stati mappati su proxies individuate nella stessa categoria. Infine, per quanto riguarda i Paesi della categoria “Emergenti”, sulla base dell’appartenenza geografica, la ricerca è stata affinata attraverso la suddivisione del medesimo gruppo in due sottoinsiemi. I sottogruppi comprendevano: Paesi emergenti dell’America Latina (Brasile, Venezuela, Perù e Argentina) e Paesi emergenti dell’Oceania, Asia e Africa (Australia, Nuova Zelanda, Cina, Korea, Indonesia e Sud Africa).

Lo schema logico seguito per i titoli nazionali e sovranazionali può essere riassunto nella seguente forma scalare:

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TITOLO DA MAPPARE

Serie storiche a disposizione

Nazionali Sovranazionali

Tasso Fisso Tasso Variabile Tasso Fisso Tasso Variabile Paese ⇒ Time to Maturity Paese ⇒ Time to Maturity Area Geografica ⇒ Time to Maturity Area Geografica ⇒ Time to Maturity se ∄ se ∄ Paese = Area Geografica Paese = Area Geografica 2. Obbligazioni corporate

Per i titoli obbligazionari delle società, partendo sempre dal tipo di tasso e dal paese, il campo è stato ristretto per settore di attività, rating e infine per il periodo di scadenza sulla base degli stessi range di anni sopra menzionati. Per le istituzioni finanziarie la ricerca nel settore non è stata difficile; stessa cosa non si può dire delle altre società, le quali costringevano spesso a ricercare organizzazioni simili per area geografica, Paese affine e rating analogo. Si rendeva quindi necessario in primo luogo reperire informazioni sull’azienda “da mappare” circa l’andamento del titolo, le attività che svolgeva, etc., e successivamente, una volta selezionate le sue comparables, scegliere quella che più sembrava correlata.

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TITOLO DA MAPPARE

Serie storiche a disposizione

Tasso Fisso Tasso Variabile

Paese ⇒ Settore ⇒ Rating ⇒ Time to Maturity

Paese ⇒ Settore ⇒ Rating ⇒ Time to Maturity

se ∄ se ∄

Settore ⇒ Area Geografica ⇒ Rating ⇒ Time to Maturity

Settore ⇒ Area Geografica ⇒ Rating ⇒ Time to Maturity

3. Obbligazioni strutturate perpetue

All’interno di quest’ultima categoria sono comprese quelle obbligazioni di tipo perpetuo che a differenza delle obbligazioni del punto 2 non presentano una scadenza. Pertanto la categoria di ricerca iniziale conteneva soltanto obbligazioni strutturate perpetue presenti nel database di partenza. Una volta definito l’insieme di partenza per ogni obbligazione perpetua, il complesso delle proxies veniva via via ridimensionato attraverso le suddivisioni tra tasso fisso e variabile e successivamente raggruppate per stesso Paese (o area geografica), stesso settore, e infine rating.

5.3 BarraOne®

Durante la mia esperienza ho avuto modo di analizzare un ultimo modello per la misurazione del rischio che la banca usa, generalmente, per il controllo giornaliero del rispetto dei requisiti imposti dal Comitato di Basilea sul portafoglio di proprietà circa il VaR.

BarraOne è un sistema completamente interattivo che non richiede alcun software locale; gli aggiornamenti dei dati sono gestiti direttamente dalla sede centrale e avvengono in tempo reale per tutti gli utenti. Il sistema è architettato su più livelli di offerta basata sulle particolari esigenze degli utilizzatori. Nella versione “full” infatti, per quanto riguarda la scelta dei fattori di rischio per la mappatura, BarraOne è un sistema aperto che permette agli utenti di sostituire i fattori “standard” (ovvero quelli costruiti appositamente dagli autori per ogni asset class e che prendono il nome di

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fattori Barra) con input di indici personalizzati dagli utilizzatori stessi. Inoltre, l’applicativo prevede la scelta di diversi approcci per il calcolo della misura di rischio: parametrico, simulazione storica e tecnica Monte Carlo.

Tuttavia la banca utilizza tale sistema quasi esclusivamente per la stima del VaR sul portafoglio di proprietà (si ricorda che per i portafogli gestiti adopera invece A.M.C. che sarà sostituito a breve da EFFE), pertanto, nel caso particolare, la licenza prevede l’utilizzo del sistema per un numero relativamente basso di interrogazioni giornaliere circa la stima del VaR, effettuate con il metodo parametrico.

Per gli scopi di questo lavoro ringrazio quindi la banca, che mi ha gentilmente permesso di ampliare il confronto del calcolo del VaR su portafogli gestiti grazie all’uso di quest’ultimo metodo.

Per quanto riguarda la stima dei rendimenti, a differenza degli altri due, l’applicativo BarraOne® della MSCI Inc si basa su una diversa scomposizione del rischio di ogni asset. Esso adotta un modello multifattoriale che associa ad ogni titolo del portafoglio dei fattori di rischio comuni e un indice di rischio specifico per ciascun asset.