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1934

(L’esterno della Casa dei Sindacati nei giorni del Congresso)

Il 1934 si apre con il XVII Congresso del Partito Comunista, svoltosi a Mosca dal 26 gennaio al 10 febbraio.

“Literaturnaja Gazeta” ne segue gli sviluppi in modo continuativo, in particolare soffermandosi sulle tematiche relative all’ambito letterario, dal momento che il Partito prende a cuore la necessità dello svolgimento del Congresso degli Scrittori Sovietici

101 ed indica ai suoi organizzatori la strada da percorrere al fine di conseguire la sua più impeccabile organizzazione.

LG inizia a configurarsi formalmente come uno degli organi di stampa ufficiali della SSP SSSR, insieme ai giornali “Znamja”, “Novyj Mir”, “Oktjabr’” ed “Internacional’naja Literatura”.

Con il trascorrere dei primi mesi dell’anno prende vita una sorta di conto alla rovescia che ricorda insistentemente la quantità di tempo mancante all’ inizio dell’ evento - tempo necessario al fine di ottimizzarne la preparazione nel migliore dei modi possibili.

In ciascun numero si ricordano anche i progressi che hanno luogo nelle varie repubbliche dell’ URSS (in particolar modo Bielorussia, Ucraina, Armenia, Georgia, Tažikistan, Uzbekistan, Dagestan), chiamate ad un processo di ricostruzione analogo a quello della Russia, che ha il proprio fulcro nei centri di Mosca e Leningrado.

Oltre ad esse, gli Stati Uniti, il Vecchio Continente e l’Asia (in particolar modo Cina e Giappone) sono menzionati come potenziali partner per una futura collaborazione alla costruzione della nuova letteratura socialista.

E’ nel numero 76 (392) del 16 giugno che viene pubblicato l’annuncio con la data ufficiale dell’apertura del Congresso, all’ interno della rubrica O vsesojuznom s’ezde pisatelej (“Sul Congresso degli Scrittori”):

“Risoluzione del Presidium dell’ Orgkomitet dell’ Unione degli Scrittori Sovietici:

I. Stanziare l’apertura del primo Congresso degli Scrittori Sovietici per il 15 agosto 1934, nella città di Mosca.

102 II. Approvare il seguente ordine del giorno riguardante il Congresso ed i relatori:

1. Relazione sulla letteratura sovietica - Maksim Gor’kij.

a) Relazione complementare sulla letteratura sovietica – S. Maršak.

2. Relazioni sulle letterature delle repubbliche nazionali:

a) Ucraina; b) Bielorussia; c) Tatarstan; d) Georgia; e) Armenia; f) Azerbajžan; g) Uzbekistan; h) Turkmenistan; i) Tadžikistan. 3. Relazione sulla letteratura artistica a livello internazionale – Karl Radek.

4. Relazione sulla drammaturgia sovietica – V. Kirpotin, Al. Tolstoj, V. Kiršon, N. Pogodin.

5) Relazione sulla poesia sovietica – N. Bucharin, N. Tichonov. 6) Relazione sul lavoro con i giovani scrittori – V. Stavskij, K. Gerbunov.

7) Statuto dell’ Unione degli Scrittori Sovietici – P. Judin.

8) Elezione degli Organi preposti alla guida dell’ Unione degli Scrittori Sovietici.

Presidente dell’ Orgkomitet della SSP SSSR: Maksim Gor’kij. Segreteria dell’ Orgkomitet: P. Judin, V. Kirpotin, V. Stavskij, Vs. Ivanov, A. Fadeev, N. Tichonov, I. Mikitenko.

15 giugno 1934”

Nel n° 90 (406) del 18 luglio, l’articolo Dni do s’ezda (“Giorni in vista del Congresso”) chiarisce bene la situazione ad un mese dall’aperura ufficiale dei lavori:

103 “E’ rimasto un solo mese prima dell’apertura del Primo Congresso dell’ Unione degli Scrittori. L’ordine del giorno è già stato pubblicato: esso prevede relazioni in ogni campo della nostra letteratura. Le aree tematiche ricoprono tutte le questioni fondamentali della letteratura sovietica: si va dalle letterature delle repubbliche nazionali, a quella internazionale, alla drammaturgia sovietica, alla poesia, al lavoro con gli scrittori giovani, alla letteratura per i bambini, comprendendo tutte le aree di lavoro degli scrittori sovietici e di quelli loro vicini oltreconfine.

(…) I Congressi che hanno avuto luogo nelle Repubbliche, le conferenze, le partenze di brigate di scrittori verso i centri delle repubbliche nazionali, i tentativi di unire tutto il lavoro condotto all’interno della nostra letteratura con le questioni del Congresso, hanno implementato finora il livello della pianificazione.

La letteratura sovietica ha percorso davvero una lunga strada negli ultimi anni. Qui non ricorderemo né nomi, né titoli, poiché essi sono già sufficientemente conosciuti dai lettori sovietici. Diciamo piuttosto che ogni scrittore che ha pubblicato un libro entrando a far parte attivamente della nostra letteratura, giungerà al Congresso con un nuovo stock di immagini ed idee ancor più ricco che in precedenza.

Il Congresso degli Scrittori Sovietici fisserà il livello raggiunto dalla nostra letteratura, valuterà e riassumerà tutto ciò che è stato fatto dai nostri per immortalare l’ incredibile realtà socialista ed illustrerà la strada dell’ulteriore sviluppo del loro lavoro.

E’ il luogo in cui i migliori scrittori dell’ Oriente e dell’ Occidente incontreranno i migliori rappresentanti della letteratura

104 sovietica al fine di una pacifica collaborazione. Dovrà inevitabilmente divenire la sede in cui questo incredibile tentativo darà risultati mai visti sinora.

Il Congresso avrà un carattere battagliero, ma le controversie che vi si presenteranno non saranno irrisolvibili, né i gruppi di scrittori saranno tra loro antagonisti: lo scopo della nostra letteratura è infatti unico ed agognato allo stesso modo da tutti. Le discussioni saranno dunque condotte nel miglior modo possibile, in vista del raggiungimento di tale scopo.

Gli scrittori negli ultimi anni hanno assistito a molti eventi. Ognuno di loro è arrivato dalle più remote regioni del nostro grande paese. (…) Arriveranno al Congresso ciascuno con la propria esperienza artistica, ciascuno con il proprio complesso di conoscenze acquisite, ma con un punto di vista uniformato sulla visione del mondo.

La rivoluzione proletaria che in pochi anni ha cambiato un paese contadino arretrato in un avanzato paese socialista, apparirà davanti a coloro che parteciperanno al Congresso in tutta la sua pienezza, in tutta la diversità di processi che la descrivono, in tutta la profondità e la straordinarietà che la contraddistinguono.

Il Congresso avrà un carattere battagliero perché la ricostruzione del nostro paese ed il processo di formazione del nuovo uomo dell’epoca socialista avvengono in tempi burrascosi e perché le questioni che vi saranno discusse saranno vitali per tutti i partecipanti, senza eccezioni: non ci sarà insensibilità verso alcuna tematica.

105 Il problema dell’edificazione della letteratura sovietica è diventato il più importante, il più vicino per tutti i nostri scrittori. Il mese rimanente prima dell’apertura deve essere sfruttato per un ancora più intenso lavoro di preparazione.

Ogni “lavoratore” dell’ambito della letteratura sovietica deve tirare le somme di tutto ciò che è da lui stato fatto nell’ultimo periodo. Ogni riga buttata giù deve essere più e più volte ripensata. Ogni successo ed ogni sconfitta dello scrittore sovietico devono essere valutati in modo critico dal punto di vista del loro significato per la nostra letteratura nel suo complesso.

Le nostre gazzette e giornali letterari devono editare numeri in cui si mostri dettagliatamente tutto il lavoro che stanno portando avanti i nostri scrittori prima del Congresso e durante lo stesso. In essi deve essere raccolta la crème di ciò che è stato scritto negli ultimi tempi e devono essere riportate le notizie di attualità più scottanti riguardanti il nostro movimento letterario.

Bisogna concentrare nel lavoro per la preparazione dell’ imminente Congresso tutta l’energia creativa, tutta la volontà per il raggiungimento della vittoria, tutta la forza necessaria per il superamento degli ostacoli che si insinuano sul percorso della nostra letteratura”.

Con il trascorrere dei giorni e con la sempre maggiore imminenza dell’avvio del Congresso, “Literaturnaja gazeta”, così come gli altri giornali, segue le direttive dell’ Orgkomitet e si dedica totalmente alla descrizione dettagliata dei preparativi.

Nel n° 93 (409) del 24 luglio la parte centrale della prima pagina del giornale, che durante il corso di questo anno decisivo esce con

106 cadenza regolare ogni due giorni, è occupata da un breve briefing sullo svolgimento dell’evento, sotto il titolo 15 avgusta – otkrytie

s’ezda pisatelej (“15 agosto – Apertura del Congresso degli

Scrittori”):

“Il Primo Congresso degli Scrittori Sovietici aprirà a Mosca il 15 agosto alle ore 6 pomeridiane.

Esso avrà luogo nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati e si protrarrà per 11-12 giorni. Il primo giorno il Congresso inizierà con il lavoro pratico: il 15 agosto si ascolterà il discorso di A. M. Gor’kij sulla letteratura sovietica. Il 16 agosto i delegati del Congresso ascolteranno la relazione di S. Maršak sulla letteratura per bambini ed i rapporti dei correlatori sulla letteratura delle repubbliche nazionali (Ucraina, Bielorussia, Azerbajdžan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tadžikistan). I dibattiti sulla relazione di Gor’kij e su tutte le altre dureranno per 2-3 giorni.

Dopo ciò il Congresso ascolterà le relazioni sulla letteratura artistica internazionale (relatore: Karl Radek), sulla drammaturgia sovietica (relatori: V. Kirpotin, Al. Tolstoj, V. Kiršon, N. Pogodin), sulla poesia sovietica (relatori: N. I. Bucharin, N. Tichonov), sul lavoro con i giovani scrittori (relatori: V. Stavskij e K. Gorbunov) e sullo statuto dell’ Unione degli Scrittori (relatore: P. Judin).

In seguito avverranno le elezioni degli Organi preposti alla guida dell’ Unione degli Scrittori Sovietici.

E’ stato approvata l’elezione del Comitato Organizzativo del Congresso. Entrano a farne parte come componenti i compagni P. Judin, V. Kirpotin, V. Stavskij, A. Fadeev, Vs. Ivanov, I.

107 Mikitenko, I. Kulik, M. Klimkovič, N. Tichonov, Mich. Kol’cov, I. Al’tman, D. Ljaškevič e Ja. Chapalov.

In totale al Congresso ci saranno 500 delegati, 325 con diritto di voto, gli altri con potere consultivo.

Per il 2 agosto è prevista la convocazione di una riunione di scrittori sovietici per le elezioni dei delegati moscoviti da inviare al Congresso.

Nei giorni del Congresso è in programma una serie di incontri dei delegati con architetti, compositori e scienziati.

I delegati potranno visitare ed ispezionare la miniere Metrostroj, la fabbrica automobilistica Stalin (prima AMO), l’aeroporto e l’aeroplano gigante “Maksim Gor’kij”, la mostra “I nostri successi”, l’Istituto centrale aeroidrodinamico e la costruzione del canale Volga – Mosca.

Ci sarà anche un comizio di lavoratori al Parco della Cultura, arricchito dall’incontro con i delegati del Congresso degli Scrittori. I teatri moscoviti, le aziende dello spettacolo e le organizzazioni cinematografiche si preparano a mostrare ai delegati del Congresso degli Scrittori i più interessanti tra i loro ultimi lavori (…)”

Il 15 agosto viene data la comunicazione ufficiale del posticipo dell’apertura dei lavori a due giorni dopo (LG n° 103 (419) del 15.08).

Finalmente, il 17 agosto, dopo essere stato rimandato più volte, il Congresso prende vita.

Nei giorni del suo svolgimento “Literaturnaja Gazeta” esce straordinariamente con cadenza quotidiana, spesso anche con

108 un’estensione superiore alla norma: il numero del 17 agosto ha una lunghezza doppia rispetto a quella canonica, prolungandosi infatti fino a raggiungere le otto pagine.

La pagina iniziale gode al centro di due citazioni. La prima, tratta da Lenin, definisce il ruolo principe dell’arte come quello di appartenere al popolo e di suscitare l’interesse delle masse, la seconda invece si sofferma sul ruolo degli scrittori, così come lo tratteggia Stalin: “Ci sono - e sono molto importanti per la costruzione socialista - ingegneri metallurgici, ingegneri edili, ingegneri elettrici. Sono a noi necessari ingegneri che costruiscano altiforni, ingegneri che costruiscano automobili e trattori. Ma non ci sono meno necessari ingegneri che costruiscano le anime umane; voi, scrittori, siete ingegneri delle anime umane”.

Il concetto di ingegnere delle anime (inžener duš) è una delle espressioni chiave più incisive della nuova visione del mondo proposta dal partito. Essa era stata coniata dallo scrittore Jurij Oleša durante l’incontro con Stalin svoltosi a casa di Maksim Gor’kij il 26 ottobre 1932 ed era stata immediatamente fatta propria dal vožd’ e da Ždanov come parte integrante degli slogan a favore del “realismo socialista”.

Negli articoli del giorno viene fatta l’apoteosi di Stalin quale punta di diamante del partito bolscevico, grazie al quale oltre alla rivoluzione hanno potuto aver luogo una serie di conseguenze volte alla realizzazione dell’utopia del socialismo, tra cui ovviamente l’attuale convocazione della riunione di ambito artistico.

Altra personalità grandiosamente celebrata è quella di Maksim Gor’kij, portavoce dei letterati oltre che egli stesso attivo e longevo

109 autore di alcune tra le opere inseribili a pieno nell’establishment comunista.

Il suo discorso di apertura dei lavori compare nei numeri successivi di LG (105 (421) del 18 agosto e 106 (422) del 19 agosto), che comprende anche la descrizione dettagliata dello svolgimento della prima giornata del Congresso, insieme al saluto degli scrittori al vožd’, di cui riporterò più avanti la traduzione. Dalla loro lettura traspare chiaramente l’accezione che i media dell’epoca attribuivano all’evento: viene rivolta una smodata attenzione ai particolari descrittivi dell’ambiente in cui il Congresso prende vita, animato da decine e decine di partecipanti dipinti non come singole individualità, ma come un unicum che agisce all’unisono, relazionandosi a ciò a cui assiste come se fosse mosso da una volontà unificatrice.

I delegati sembrano quasi spersonalizzati: tra di loro si distinguono solamente i membri che faranno parte degli Organi istituzionali del Congresso, dei quali sono freddamente elencati i nomi.

La distinzione più marcata è quella che riguarda le personalità di spicco, quali il già citato Maksim Gor’kij, Aleksej Aleksandrovič Ždanov, arbitro della linea culturale del partito, ed i più importanti lettori delle varie relazioni. Tutti questi personaggi sono accomunati dal fatto di essere accolti da lunghe e fragorose ovazioni. L’insistenza su questo dettaglio è quasi morbosa all’interno degli articoli, a sottolineare ancora una volta l’eccezionalità delle personalità di spicco dell’ Unione Sovietica, acclamate all’unisono, quasi si trattasse di divinità laiche viventi,

110 depositarie delle verità di Partito e degne non soltanto di essere ascoltate, ma anche e soprattutto credute.

Le loro disposizioni devono essere eseguite su un piano pratico senza opporre resistenza, né dare un giudizio contrastante.

(Maksim Gor’kij durante l’esposizione del discorso)

Così si apre il già citato numero 105 di “Literaturnaja Gazeta”: “Il Congresso degli Scrittori Sovietici saluta il compagno Stalin! Caro Iosif Vissarionovič, noi rappresentanti delle letterature dell’ Unione Sovietica, ci siamo oggi riuniti nel Primo Congresso. La nostra arma è la parola. Includiamo quest’arma nell’arsenale della lotta della classe lavoratrice. Vogliamo creare un’arte che educhi i

111 costruttori del socialismo, che susciti vigore e fiducia nel cuore di milioni di persone, che sia per loro fonte di gioia, che li trasformi in eredi autentici di tutta la cultura mondiale. Combatteremo affinché la nostra arte divenga un’ arma fedele e ben assestata nelle mani della classe lavoratrice sia presso di noi che oltre confine. Staremo in guardia per difendere gli affari della letteratura rivoluzionaria di tutto il mondo. Cominciamo questo giorno per noi storico salutando Voi, caro Iosif Vissarionovič, nostro insegnante ed amico.

A Voi, miglior allievo di Lenin, fedele e tenace continuatore delle sue opere, vorremmo dire tutte le parole più cordiali.

Il Vostro nome è diventato simbolo di grandiosità, semplicità, forza e costanza, inscindibili in quella unità totale che caratterizza il tipo ed il carattere dei bolscevichi.

Caro fratello Iosif Vissarionovič, accogliete il nostro saluto colmo di amore e di rispetto per Voi, come bolscevico e come uomo che con geniale perspicacia porta il Partito Comunista e il proletariato dell’ URSS e del mondo intero ad una vittoria finale definitiva.

Evviva la classe che Vi ha generato ed il Partito che Vi ha educato per la felicità dei lavoratori di tutto il mondo!”

Così viene invece descritta l’apertura del Congresso (Otkrytie

s’ezda):

“L’enorme Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati è affollata, decorata con bandiere, stendardi e manifesti scarlatti. In platea, sulle logge, nelle gallerie laterali tutti i posti sono occupati; i riflettori sono puntati, decine di corrispondenti hanno preparato i

112 loro quaderni di appunti, una schiera di fotografi ha preso posto ai piedi della tribuna…

Si ammutolisce la sala: sia le logge, che le gallerie. Improvvisamente da un capo all’altro il silenzio è interrotto da uno scroscio di applausi di benvenuto: dietro a Maksim Gor’kij i membri del Presidium dell’ Orgkomitet si dispongono sulla tribuna. Aleksej Maksimovič occupa il posto presidenziale. Quando gli applausi si acquietano, esordisce:

“Cari colleghi! Prima di aprire il Congresso dei letterati dell’ Unione delle Repubbliche Socialiste, il primo di tutta la storia, io, presidente per diritto dell’ Unione degli Scrittori, mi concedo di spendere qualche parola sul pensiero ed il significato della nostra Unione.

La sua ragion d’essere sta nel fatto che la letteratura di nazionalità e lingue diverse di tutte le nostre repubbliche si presenta come un’unità di fronte al proletariato del Paese dei Soviet, davanti al proletariato rivoluzionario di tutti i paesi e davanti ai letterati di tutto il mondo che si rivolgono a noi con solidarietà.

Noi ci facciamo avanti dimostrando, naturalmente, non soltanto la nostra unione geografica, ma anche l’unità dei nostri fini, che ovviamente non nega, né limita, il differenziarsi dei nostri procedimenti e delle nostre tendenze creative.

Noi ci facciamo avanti nell’epoca di ritorno allo stato selvaggio, bestiale, disperato della borghesia – disperazione provocata dalla percezione della sua impotenza psicologica e del suo fallimento sociale, nell’epoca dei suoi tentativi sanguinari di ritornare, attraverso il fascismo, alla barbarie del medioevo feudale.

113 Noi ci facciamo avanti come giudici di un mondo condannato a morte e come persone che affermano l’umanesimo autentico del proletariato rivoluzionario, l’umanesimo di quella forza chiamata dalla Storia a liberare tutto il mondo dei lavoratori dall’invidia, dalla fame, dalla volgarità, dalla stupidità e da tutte quelle piaghe che lungo il passare dei secoli hanno ostacolato i lavoratori; noi siamo i nemici del concetto di proprietà, vile e terribile divinità del mondo borghese e dell’individualismo zoologico consolidatosi come religione di questa stessa divinità.

Noi ci facciamo avanti nel paese dove i proletari e i contadini che hanno guidato il partito di Lenin si sono conquistati il diritto allo sviluppo di tutte le loro capacità e talenti e dove quotidianamente i lavoratori ed i kolchozniki nei più svariati modi dimostrano di saper usare tale diritto.

Noi ci facciamo avanti nel paese illuminato dal genio di Vladimir Il’ič Lenin, nel paese dove instancabilmente e miracolosamente lavora la volontà ferrea di Iosif Stalin.

Questo è ciò che occorre fermamente ricordare nello svolgere il nostro lavoro ed in tutti i nostri interventi di fronte al mondo.

Il nostro scopo è quello di organizzare la letteratura come un’unica forza cultural - rivoluzionaria.

E’ con immensa gioia ed orgoglio che apro il Primo Congresso della storia mondiale dei Letterati dell’ Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, che racchiude al suo interno 170 milioni di persone.

114 Aleksej Maksimovič lascia la tribuna in un nuovo scroscio di fragorosi applausi e grida di benvenuto.

Per la proposta dell’elezione degli organi guida del Congresso prende parola il presidente del reparto leningradese dell’ Unione degli Scrittori Sovietici, N. S. Tichonov. A nome delle delegazioni moscovita, leningradese, ucraina, bielorussa e delle tre repubbliche transcaucasiche, il compagno Tichonov propone la composizione del Presidium onorario del Congresso. Il nome del leader del partito, migliore amico degli scrittori sovietici, compagno Stalin, spicca sugli altri in cima alla lista. Il Congresso saluta questo nome con una fragorosa ovazione. La sala, completamente in piedi, applaude a lungo.

Successivamente si eleggono all’unanimità come facenti parte del Presidium onorario i compagni Molotov, Kaganovič, Vorošilov, Kalinin, Ordžonikidze, Kujbyšev, Kirov, Andreev, Kossior, Thälmann, Dimitrov e Gor’kij. Non appena viene nominato il compagno Thälmann tutta la sala si alza, approvando questa candidatura con applausi unanimi. Il Congresso si alza nuovamente per salutare il grande scrittore del Paese dei Soviet, Aleksej Maksimovič Gor’kij, che viene eletto Presidente del Primo Congresso degli Scrittori dell’ Unione Sovietica.

Successivamente si elegge all’unanimità il Presidium, formato da 52 membri: Ajni, Bezymenskij, Bubnov, Dem’jan Bednyj, Illeš, Gajrati, Gladkov, Gor’kij, Ždanov, Džavachišvili, Džabarpy, Vs. Ivanov, Karavaeva, Kirpotin, Kosarev, Kiršon, Kulik, Klimkovič, Kol’cov, Janka Kupala, Lachuti, Leonov, Mechlis, Malyškin, Mikitenko, Novikov-Priboj, Pavlenko, Panč, Panferov, Pasternak,

115 Pogodin, Steckij, Serafimovič, Sejfullina, Stavskij, Simonjan, Sulejman, A. Tolstoj, Tagirov, Tyčina, Taš – Nazarov, Tichonov, Torošelidze, Fefer, Fedin, Fadeev, Chvylja, Šolochov, Marietta Šaginian, Širvanzade. Il’ja Erenburg, Judin.

Si eleggono come membri facenti parte del Segretariato i compagni Kirilenko, Aseev, Aleksandrovič, Al’tman, Bill’- Belocerkovskij, Il’enkov, Pervomajskij, Romašov, Markiš, Maršak, Slonimskij, Gerasimova, Čumandrin, Nadžyn, Džansugurov.

Entrano a far parte della commissione di redazione i compagni Subockij, Ermilov, Lidin, Bolotnikov, M. Rozental’, Ščupak, V. Inber, Alik Berli.

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