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Il processo informazione-memoria-creatività

CAPITOLO VII Progetto architettonico

7.1 Il processo informazione-memoria-creatività

Alla base dell’idea presentata per un nuovo fabbricato con funzioni museali, d’auditorium e di ristorazione esiste un processo progettuale.

Questo parte dallo studio e dall’analisi delle informazioni che possediamo sull’area e sulla tipologia di struttura che vogliamo andare a realizzare. Raccolti questi dati, si vanno a cercare le soluzioni con le quali altri progettisti hanno risolto problematiche simili che ci si presentano e infine attraverso un personale percorso creativo si arriva a una proposta di progetto.

7.1.1 Informazione

Nel nostro caso, in questo studio siamo andati a cercare nel contesto tutte le informazioni che questo ci poteva dare. Abbiamo visto, come già sottolineato nei capitoli precedenti, l’importanza della relazione tra i percorsi, le aree verdi e la città soprattutto a causa della presenza dei giardini pubblici che fanno da “cuscinetto” tra parte storica e la parte post-bellica della città.

Figura 50:Fotografie dei percorsi tra le aree verdi

Osservando il contesto abbiamo potuto riscontrare anche il forte carattere disomogeneo delle facciate dei vari fabbricati che si trovano nell’area. Questo a causa sia dei bombardamenti avvenuti nella seconda guerra mondiale, che

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hanno duramente colpito la zona, sia e soprattutto alla ricostruzione speculativa avvenuta nel periodo immediatamente dopo la guerra. Il risultato è una gran varietà di stili e di forme con cui è difficile trovare una relazione armoniosa.

Figura 51:Fotografie dei fabbricati nel contesto

Altre informazioni che si sono rivelate utili ai fine della progettazione sono state di carattere tecnico e riguardavano in specifico le normative per le rampe per pedonalità urbana e per le tribune a gradoni all’aperto. Informazioni specificate negli allegati delle tavole.

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7.1.2 Memoria

Pensando alla relazione tra i percorsi e il parco sono venute alla mente due problematiche abbondantemente esplorate nel mondo dell’architettura.

La prima riguarda i giardini verticali. Questi oltre a valorizzare gli edifici su cui vengono realizzate presentano alcuni vantaggi anche nel lato pratico. Il giardino infatti funziona da “seconda pelle” al fabbricato e quindi ne migliora l’isolamento termico, evitando l’irraggiamento diretto dei raggi solari sulla parete e contribuisce all’azione di filtraggio e depurazione degli inquinanti atmosferici attraverso l'assorbimento dell'anidride carbonica e la produzione di ossigeno. Altra funzione dal punto di vista formale da non trascurare infine è quella di dare dinamicità alle superfici.

Gli esempi più significativi di queste opere sono stati ideati e realizzati dal botanico francese Patrick Blanc, soprattutto se si pensa all’uso che ne ha fatto al CaixaForum di Madrid o all’Oasis d’Aboukir di Parigi.

Figura 52:Esempi di realizzazioni di giardini verticali

Altra tematica sempre inerenti ai collegamenti tra città e natura sono i percorsi in quota. Di questi se ne trova svariati esempi nelle grandi città come New York o Parigi soprattutto grazie a progetti di riqualificazione di vecchi percorsi ferroviari. Famosissima la High Line della città americana mentre a Parigi ci

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sono la Promenade Plantèe e la Petite Ceinture. Un percorso in quota infine è stato progettato anche per l’area dell’Expo di Milano, denominata appunto “Collina Meditteranea”.

Figura 53:Esempi di percorsi in quota

Per quanto riguarda invece il problema della diversità di linee e forme offerte dal contesto sono tornati alla mente i progetti di Norman Foster alla Carrè d’art di Nimes o il Palace de Justice a Nantes di Jean Nouvel. Nel primo in particolar modo si vede come l’architetto riesce a dialogare con un elemento molto difficile con cui relazionarsi, come un tempio romano, attraverso l’uso di forme semplici e ampie superfici vetrate.

Figura 54:Esempi di linee semplici e superfici trasparenti

Ultima tematica che ci siamo posti di confrontare con altri progetti già realizzati è quella dell’anfiteatro o più semplicemente delle tribune a gradoni all’aperto. Fonte d’ispirazione sono stati i progetti di Renzo Piano al Parco della Musica e il Parco della musica e della cultura di Firenze, ideati dallo studio ABDR.

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7.1.3 Creatività

Per quanto riguarda il processo creativo, questo ha trovato inizio nell’idea di partenza di creare una struttura che creasse una sorta di collegamento tra la parte storica della città e la parte post-bellica del novecento.

Da questa base è venuta l’idea del percorso in quota che taglia la parte finale di Piazza Europa mantenendo un profilo semplice e lineare per poter dialogare sia con gli edifici circostanti sia con l’antistante porticato della chiesa del Cristo Re. Il percorso in quota trova la sua ragione in un terrazza calpestabile, da cui poter godere della vista a mare, che fa da copertura alle funzioni che vogliamo inserire all’interno del nostro edificio.

Per lo studio dello forma siamo partiti dalla considerazione di voler creare un edificio permeabile e quindi attraversabile da un flusso pedonale. Abbiamo così diviso l’edificio in due strutture distinte. Una dedita alle funzioni museali, l’altra a quelle di auditorium e di ristorazione. Successivamente abbiamo cercato la linea del molo come allineamento per il secondo volume e ne abbiamo arretrato il fronte per creare un’area di maggior respiro.

In questo studio delle forme ci siamo ispirati alle piante realizzate da Louis Khan nella casa Fruchter e casa Fisher e alla sua metodologia di scomposizione dell’organismo edilizio in più elementi monofunzionali con forme ed angoli ben definiti.

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Per concludere l’ideazione della forma del fabbricato abbiamo unito i due volumi con il percorso in quota attraverso un colonnato che segue due fronti dell’edificio. Abbiamo realizzato una tribuna in gradoni sul suo lato posteriore e abbiamo inserito infine dei pozzi di luce e le pareti giardino.

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