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IL PROGRAMMA DI RISANAMENTO DELLA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE ECONOMICA COMUNE PER COMUNE: COSTI, INTERVENTI E FINANZIAMENTI PUBBLICI E PRIVAT

3.1 IL PROGRAMMA DI RISANAMENTO DELLA SITUAZIONE

A ridosso del sisma, nella prima fase emergenziale, abbiamo visto nel precedente capitolo e nella premessa quali sono state le immediate operazioni realizzate e quali le priorità. Sono state evidenziate le modalità di rilevamento dei danni ai beni culturali e quali sono state le operazioni e le decisioni prese in merito ai beni mobili. Il presidente – commissario delegato ha affrontato le difficoltà del primo momento attraverso l’emanazione di una serie di ordinanze. Quelle che risultano molto importanti dal punto di vista della nostra analisi sono le ordinanze recanti gli “interventi provvisionali indifferibili ed urgenti”, in particolare le numero 18 e 27 di agosto 2012, 37 di settembre 2012, 55 di ottobre 2012 e 71 di novembre 2012; per l’anno 2013 di rilievo sono le ordinanze numero 2 di gennaio, 9 e 16 di febbraio, 32 del mese di marzo, 57 di maggio, 77 di luglio e 90 di settembre. È necessario un appunto a proposito della terminologia utilizzata nel titolo delle ordinanze, ovvero l’uso dell’aggettivo “provvisionali” per definire gli interventi anziché del termine “provvisori”. L’aggettivo utilizzato nei documenti appartiene all’ambito giuridico, e vuole indicare una “ somma il cui pagamento viene imposto dal giudice come anticipo della liquidazione definitiva”75, quindi termine non propriamente attribuibile alle opere di messa in sicurezza, sebbene il Dizionario Treccani ci informi del suo largo uso in passato all’interno di provvedimenti necessari urgenti ( prima però che venisse totalmente sostituito dall’aggettivo “ provvisorio”). Sarebbe stato più corretto dunque attribuire agli interventi l’aggettivo di provvisorio, indicando così un qualcosa che non è definitivo, duraturo e stabile, ma che dovrà essere modificato e completato. Nelle pagine che seguiranno è stato scelto di sostituire la terminologia originaria con quella a parere soggettivo più indicata. Le suddette ordinanze raccolgono tutti gli interventi di messa in sicurezza richiesti nello specifico dai comuni. Vengono elencati quindi tutte le strutture ed infrastrutture pericolanti che necessitino di un pronto intervento, ma anche tutte le operazioni ritenute necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità ( come ad esempio le direttive in merito al transennare una piazza ). Come riportano le “Indicazioni

operative ed attuative delle ordinanze del capo del Dipartimento della Protezione Civile”76, gli interventi sono finalizzati a favorire l’immediato rientro nei propri domicili della popolazione ed a rimuovere gli ostacoli alle operazioni di soccorso ed assistenza. Vengono presentati dunque demolizioni, rimozioni di macerie, acquisti di materiali necessari, tinture di edifici e puntellature di facciate. All’interno di questo lungo elenco di operazioni necessarie a breve, vi sono anche gli interventi di messa in sicurezza dei beni culturali, che quindi siano focalizzati ad evitare la compromissione irreversibile degli stessi. Come viene ben evidenziato dal seguente grafico, il numero degli interventi relativo al patrimonio culturale è il più alto rispetto agli altri settori. Sono ben 286 le opere urgenti realizzate. Il grafico si riferisce però a tutto il territorio colpito dal sisma e va dunque a riassumere la situazione di tutte le zone. Si fa presente che nelle opere provvisorie non sono stati inseriti gli interventi di messa in sicurezza del patrimonio mobile, quindi le cifre di seguito riportate indicano esclusivamente le attività sugli immobili.

Le ordinanze sovra citate sono state dunque oggetto di analisi e fonte molto importante di dati gestionali ed economici. Dagli elenchi degli interventi sono stati estrapolati quelli riguardanti i comuni cratere della Provincia di Modena e quelli del Comune di Modena. A loro volta tali opere provvisorie sono state scisse in modo da mettere in risalto le operazioni che hanno coinvolto i beni culturali. Gli interventi vengono presentati non solo indicando l’oggetto su cui si va ad operare, ma vengono dotati della descrizione dettagliata delle attività previste ed il loro costo comprendente di Iva. Viene di seguito inserito un intervento ad esempio della modalità di presentazione nelle ordinanze degli stessi:

Codice Interv. Prot. Ente Data prot.Ente

Provincia Comune Ente Attuatore

Titolo Intervento Importo IVA inclusa 8467 11402 27/07/2012 Modena FINALE EMILIA Comune di Finale Emilia

InterI Intervento provvisionale di messa in sicurezza del palazzo di proprietà comunale denominato "Bortolazzi", in adiacenza al municipio, con interventi interni e sulle facciate prospicienti le vie Palazzo Civico, Trento Trieste e Cesare Battisti, finalizzato alla salvaguardia del valore intrinseco del bene, alla ripresa di attività pubblico-sociali e all'apertura della viabilità pubblica nella zona rossa. (O.S. 205/2012)

€ 606.200,00

L’intervento è dotato di un codice identificativo, in questo caso il numero 08467. Accanto viene invece indicata la sigla Prot. Ente, ovvero il numero di protocollo con cui è stato archiviato ( 11402 ), affiancato dalla data di protocollazione (27/10/2012). Si indicano quindi Provincia e Comune per poi specificare chi sia l’ente attuatore, ovvero a chi spetti la realizzazione dell’intervento. La descrizione di cosa è necessario fare e la finalità per cui sia da ritenere urgente farlo è spazio della colonna successiva. Nell’esempio mostrato, oltre al nome del palazzo a cui si fa riferimento ed al luogo in cui si trova, vengono espressi gli scopi delle operazioni da eseguire, ovvero la salvaguardia del valore intrinseco del bene, la ripresa delle attività pubblico-sociali e l’apertura della viabilità. L’ultimo spazio della tabella è riservato al costo comprendente di Iva, per l’esempio € 606.202,00.

Torneremo in seguito a parlare delle opere provvisorie, poiché prima è necessario analizzare un aspetto importante del lavoro svolto per superare gli effetti del terremoto, ovvero il programma ed il piano dei finanziamenti. Come viene indicato dalla Legge Regionale n.16 del 21 dicembre 2012, di cui è stata già fatta menzione nel primo capitolo, è stato realizzato il Programma delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali, ad opera del Presidente-Commissario delegato ed approvato dalla Giunta regionale. Il documento è diviso in due sezioni: la prima comprende “ gli interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e di ricostruzione degli edifici pubblici ”77 , mentre la seconda si concentra sul recupero e le attività conservative, comprendenti le opere di miglioramento strutturale, del patrimonio culturale. Il testo si articola in diverse parti, ovvero in allegati che vanno ad illustrare i diversi ambiti del lavoro. Gli allegati “A” “B” e “C” si

compongono a loro volta di due sezioni. Nell’allegato “A” troviamo la Relazione del Programma, quindi la delucidazione sulla normativa seguita nell’elaborare il documento e le informazioni relative al numero degli interventi approvati, mostrandosi come una sintesi di ciò che verrà menzionato, mentre alla lettera “A/1” viene illustrata la procedura utilizzata nella stesura del Piano annuale. L’elaborato indica che gli importi dei finanziamenti relativi agli edifici elencati nel Programma, sono da riferirsi a tutti i progetti di ristrutturazione necessari. Per mancanza di fondi, però, non è possibile portare a termine tutti i lavori in un breve lasso di tempo. Si è dunque fatta una scelta dettata da priorità risultate più urgenti. In tal modo si delinea il Piano annuale 2013-2014, che elenca gli interventi approvati facenti parte del Programma e che verranno realizzati durante il biennio. Gli allegati “B” e “B/1” comprendono rispettivamente il Piano ed il Programma delle Opere Pubbliche, mentre alle lettere “C” e “C/1” quelli relativi ai beni culturali. A seguire viene inserita un’altra sezione (allegato “D”), la quale riporta gli immobili i cui interventi non superano i 50.000,00 euro, considerati minori e da finanziare con successivi decreti. A conclusione del documento è posto il Regolamento, nelle cui pagine vengono indicati i comportamenti e le procedure corrette da seguire. Risultano essere ben 1509 gli interventi previsti dal Programma, 523 quelli per gli edifici della sezione Opere Pubbliche, con un importo totale pari a 385.596.778,64 euro ( ovvero il 28,98% ) e 986 per i Beni culturali, con una cifra complessiva di 944.970.543,27 euro ( il 71,02% ). Il costo totale dei finanziamenti per questi due settori risulta quindi essere di € 1.330.567.321,91.

Programma Importi a Programma Incidenza percentuale importo N. Interventi a Programma Incidenza percentuale n. interventi PROGRAMM A OO.PP. € 385.596.778,64 28,98% 523 34,66% PROGRAMM A BB.CC. € 944.970.543,27 71,02% 986 65,34% Totale complessivo € 1.330.567.321,91 100,00% 1509 100,00%

Come si vede bene nel grafico sopra riportato, il numero degli interventi previsti dal Programma finalizzati ai beni culturali superano notevolmente quelli per le opere pubbliche. Come si legge nella Relazione (allegato “A”), sono ben 23 le categorie in cui sono stati suddivisi gli interventi:78

1. Chiesa 21. Municipi- uffici e altri enti pubblici

2. Università 22. Opere di bonifica e irrigazione

3. Ex Scuola 23. Opere di bonifica e irrigazione -

4. Magazzino fuori cratere 5. Impianti a rete

6. Altro

7. Attr. Infrastrutture e mobilità

8. Attr. Infrastrutture e mobilità – fuori cratere 9. Attr. Sanitarie e/o socio sanitarie

10. Attrezzature cimiteriali