• Non ci sono risultati.

LA MOSTRA “OLTRE L’EMERGENZA”

LE ATTIVITA’ PER I BENI CULTURALI MOBIL

2.3 LA MOSTRA “OLTRE L’EMERGENZA”

Dal 20 ottobre al 24 novembre 2013 è stato possibile visitare la mostra “Oltre l’Emergenza”, tenutasi al primo piano del Palazzo Ducale di Sassuolo. Nelle quattro sale allestite sono stati esposti alcuni beni vittime del terremoto. Nella prima stanza viene presentata la modalità di deposito delle opere, come effettivamente vengono collocate negli spazi del piano inferiore alla mostra. Una scaffalatura metallica di tre livelli accoglie opere d’arte ben imballate (quindi non visibili) e sistemate secondo un ordine numerico progressivo. È stato disposto inoltre un lungo tavolo dove vengono presentati i lavori svolti nella fase emergenziale ed in quella immediatamente successiva sotto forma di testi e immagini, che ben illustrano l’operato delle squadre di recupero, dei volontari, dei Vigili del Fuoco e dei restauratori. Come prima opera esposta è stato scelto il Trittico di Bernardino Loschi72, l’opera della speranza e il simbolo della rinascita, definita con uno stato di conservazione mediocre ed un urgenza di intervento a medio termine. Oltre alla polvere, la sua struttura portante si presentava con una frattura nel basamento, mentre sulla superficie pittorica erano presenti sollevamenti, abrasioni e graffi. Si è quindi proceduto

71Informazioni ottenute grazie alla disponibilità del Dr. Marco Mozzo 72Immagine a pag.36

allo smontaggio della cornice e delle tavole per verificarne la conservazione. Il basamento è stato pulito con acqua demineralizzata, mentre sul retro della cornice e delle tavole è stato applicato un prodotto antitarlo. Nella stessa stanza è presente anche la “Madonna di Loreto” proveniente dalla chiesa del Gesù di Mirandola (Mo), di cui non si conosce però l’autore. Datata tra il 1500 ed il 1550 è stata realizzata in legno intagliato, dipinto e dorato. Al momento del suo arrivo a Sassuolo l’opera presentava un consistente strato di polveri e detriti sulla superficie che sono stati rimossi attraverso l’utilizzo di microaspiratori e di pennelli dalle setole morbide. Proseguendo nella visita è possibile vedere un video riassuntivo delle operazioni di recupero, il quale consente di comprendere in che condizioni si è dovuto agire, le difficoltà incontrate e di vedere la furia del terremoto nelle macerie degli edifici. Si può osservere il momento del recupero di beni difficilmente raggiungibili, o perché collocati in parti pericolanti o perché inseriti in strutture di marmo o in muratura, quindi la loro estrazione e la loro messa in sicurezza. Le altre stanze della mostra accolgono sei opere provenienti dalle Province di Ferrara e Modena. Molto d’effetto è la “Madonna del Rosario” di Prospero Guatteri, datata 1800-1850 e proveniente dalla Chiesa della Beata Vergine del Rosario (Finale Emilia). L’opera è stata classificata con un livello di conservazione pessimo e un’urgenza d’intervento a breve termine. Il terremoto ha causato la rottura della testa della Madonna e di quella del Bambino, oltre che alla deformazione a causa dell’urto di elementi di metallo come le corone. Data la sua realizzazione in gesso e tela è stata soggetta a facili rotture, abrasioni e graffi. Si è dovuto cercare tra le macerie i frammenti della statua e tentare di ricollocarli al loro posto mediante incollaggi permanenti o provvisori attraverso l’utilizzo di materiali differenti, in base alla dimensione del frammento e all’entità del danno. I frammenti non ricollocabili sono stati protetti con accorgimenti conservativi. L’opera mostra tutta la distruzione causata dal terremoto, poiché i pezzi della

statua sono stati disposti in sequenza ( prima il corpo, poi la testa, poi la corona) dando tutto il senso di ciò che è accaduto. Anche un dipinto del Guercino rimane molto impresso a chi visiti la mostra. “Sant’Antonio da Padova col bambino” presenta anch’esso uno stato pessimo di conservazione. Esposto su di un pezzo di polistirolo espone alla vista gli spilli con cui vengono tenuti insieme i pezzi della tela.

Messa in sicurezza dell'estremità di una statua lignea

Recuperato il 22 giugno 2012 si presentava infatti ridotto a brandelli, mostrando la frantumazione del telaio in più punti, la tela lacerata e tagliata e la pellicola pittorica parzialmente caduta e abrasa. Si è inoltre riscontrata una deformazione dei frammenti dovuta all’umidità ed al peso dei calcinacci sulla tela. In seguito ad una ricomposizione provvisoria è stato rimosso lo sporco ed eseguita la fermatura della pellicola pittorica a rischio caduta. In cattivo stato si presenta anche il dipinto di Sante Peranda raffigurante “San Carlo Borromeo e San Francesco” (1608- 1620 circa), tratto in salvo dalla Chiesa di San Pietro Apostolo a Concordia sulla Secchia (Mo). Oltre a polvere e detriti la tela presentava anche uno strato di natura biologica ed uno sbiancamento e l’opacizzazione dello strato finale di vernice a causa dell’umidità, che ha portato al sollevamento della pellicola pittorica. Dopo la pulizia, le zone colorate maggiormente danneggiate sono state protette mediante carta giapponese. Fanno parte della mostra anche un Coprifonte battesimale del 1812, che presentava rotture,lacune, alghe e funghi, ed un ciborio del 1787 in legno intagliato, dipinto e dorato. Quest’ ultimo in seguito alla scossa sismica è caduto dall’altare maggiore dove si trovava, fatto che ha causato la rottura di tutti gli elementi di cui è composto. Il paliotto della Chiesa di San Bartolomeo di Medolla (di Marco Mazelli, datato1650-1699 ), è l’opera riproposta sul manifesto della mostra. Al suo arrivo a Sassuolo presentava ampie fratture, graffi, abrasioni e la caduta di una porzione in corrispondenza della zona centrale. Si è dovuto cercare tra le macerie i pezzi mancanti dell’opera, che sono stati in seguito assemblati provvisoriamente su un supporto rigido e fermato con del nastro adesivo medicale e bastoncini di betulla. L’intervento di restauro è stato previsto a breve termine. Interessante è stata la scelta di mettere a disposizione dei visitatori il QRcode utilizzato nel sistema di gestione, per poter conoscere in modo più approfondito la storia di quell’opera. Purtroppo è stato constatato che non molte persone hanno usufruito del servizio. La mostra ha esposto lavori di grande fattura sconvolti dalla furia del sisma, proposti con un allestimento minimale e semplice che ha lasciato parlare le opere. Sembrava di sentire il dolore provato dal materiale caduto, spezzato e rovinato; sembrava di sentire gridare aiuto da quella Madonna sezionata. Attraverso la mostra è stato possibile sensibilizzare la gente, poiché il visitatore non può rimanere impassibile di fronte all’arte distrutta. Si è portato a considerare il significato presente all’interno di questi dipinti e di queste sculture, facendo riscoprire un legame con la storia del proprio territorio e la sua cultura, racchiusa in queste opere testimoni di ciò che eravamo e di ciò che siamo. Come si suole dire, una cosa la si apprezza davvero solamente quando non la si possiede più.

È in progettazione una nuova mostra che da maggio 2014 testimonierà il lavoro realizzato nel settore beni culturali. “Terreferme” 73 sarà una mostra itinerante resa possibile dalla collaborazione con Telecom Italia che toccherà tre tappe espositive: Milano, Bologna e Bruxelles. Mediante l’utilizzo di pannelli informatici e multimediali sarà possibile capire e vedere il lavoro fino ad oggi compiuto74.

I restauratori al lavoro all'interno del I° piano del Palazzo Ducale di Sassuolo

73“Terreferme” è il nome scelto per la mostra itinerante, ma anche il titolo dato ad un concorso fotografico

che testimonia i danni subiti dal patrimonio culturale in seguito al sisma.

74Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Modena il 13 gennaio 2014 dal titolo “ Una mostra itinerante in giro

“Madonna del Rosario”,Prospero Guatteri, scultura, gesso e tela, cm 185, Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Finale Emilia

“Sant'Antonio da Padova col Bambino”, Guercino, dipinto, olio su tela, cm 210 x 150, Chiesa dei Santi Carlo e Benedetto di Sant’Agostino

“San Carlo Borromeo e San Francesco”, Sante Perranda, dipinto, olio su tela, cm 194 x 152, Chiesa di San Pietro Apostolo di Concordia sulla Secchia

CAPITOLO 3

LA SITUAZIONE ECONOMICA COMUNE PER COMUNE: COSTI,