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Il sondaggio S6

CAPITOLO II. Tell Baqarat 1 (c arlo l ippoli s)

II.3 L’edificio sul sommo di TB1

II.3.2 Il sondaggio S6

sacri della Babilonia del I millennio, la pianta del complesso di TB1 pare piuttosto anomala. Può essere comunque curioso notare che il confronto più vicino alle strutture in questa sede considerate è costituito dal tempio babilonese di Nin-maḫ, uno dei tanti nomi della sumerica Nin-ḫur-saĝ.

Al momento, dunque, possiamo interpretare queste strutture sulla collina di TB1 come facenti parte di un più esteso edificio quasi sicuramente di carattere sacrale che si estendeva ancora più a nord e a est, settori questi ultimi oggi fortemente erosi e che tut-tavia hanno restituito lacerti di murature e dispositivi verosimilmente databili al III millennio.

Sulla base dell’osservazione di quanto ancora esi-stente e dei sondaggi effettuati (S5, S6, S8 v. oltre) pare che la “ricostruzione” di epoca neobabilonese sia stata piuttosto consistente e che abbia asportato e tagliato le strutture preesistenti; le nuove fondazioni sembrano infatti scendere oltre il livello di sommo

dente dai recenti sondaggi italiani condotti a lato del tempio, laddove un sottile strato polveroso (con spes-sore di 10-15 cm al massimo) copre quanto resta delle fondazioni delle strutture più antiche: queste murature si conservano solo all’altezza del filare inferiore di fondazione o, addirittura, ne rimane la sola impronta lasciata sul terreno. É verosimile che forti fenomeni di erosione eolica e idraulica (in questa regione le piogge possono essere, seppure non frequenti, mol-to violente) fossero già attivi in antico e che dunque già al momento della ricostruzione neobabilonese le strutture di III millennio fossero in precario stato di conservazione.

Analizzeremo ora, sempre sulla base della mera osservazione autoptica e dei parziali dati stratigrafici (disponibili dai sondaggi italiani), quei settori dove si sono incontrati resti di murature riconducibili alle più antiche fasi edilizie.

Fig. 68 - TB1, sondaggio S6, da sud.

Fig. 67 - TB1, parte orientale dell’edificio sul sommo della collina.

frammenti di ceramica, grumi di bitume (alcuni dei quali con impronte di stuoie), pochi piccoli frammenti di mattoni cotti (il formato non è ricostruibile), e rare ossa animali.

uS3 sigillava le tracce di un focolare (uS4), uno spesso strato – oltre 1 m – di terra compattata me-scolata a grandi quantità di cocci ceramici (US5; qt.

8,45 slm) e forme anche intere. In particolare, i fram-menti più minuti si ritrovano nella parte superiore dello strato, mentre man mano che ci si avvicina al suo fondo prevalgono frammenti più grossi o pezzi interi. Nella stragrande maggioranza dei casi sia i frammenti, sia le forme intere sono riconducibili alla tipologia delle conical bowls. Laddove intere queste si sono rinvenute a gruppi, talora inserite una dentro l’altra, oppure isolate e spesso capovolte (Fig. 71).

Mescolati ai cocci di conical bowls, si sono rinvenuti anche un tappo di giara protodinastica (rattle jar lid:

Fig. 72), un peso da telaio circolare in terracotta, una lama di selce e ossa animali frammentarie.

Lo strato uS5 è evidentemente da intendere come un livello artificiale inteso per livellare e garantire il drenaggio o l’isolamento dei muri superiori5. Tutta la ceramica e i materiali in esso rinvenuti sono

attri-5 La tecnica può ricordare quanto riscontrato nella piazza a sud, sebbene in quel caso si trattasse sostanzialmente di frammen-ti piccoli e basi di conical bowls e quasi mai di pezzi interi.

Fig. 69 - TB1, sondaggio S6, da sud-est. Fig. 70 - Sezione del sondaggio S6 (disegno C. Fossati).

buibili ad un orizzonte di terzo millennio. Se è vero che questo non implica necessariamente che lo strato preparatorio sia da datare alle fasi più antiche del tempio (peraltro non registrate negli strati superiori in questo settore di facciata), occorre rilevare che il livello di questo strato coincide grosso modo con le quote dei livelli più antichi (muri e installazioni in mattoni piano-convessi crudi e cotti) rinvenuti nei settori a nord e a ovest del tempio.

Una situazione analoga a quella riscontrata nel sondaggio S6 si registra, da quanto ancora visibile in sezione, nel sondaggio iracheno condotto sul lato occidentale del tempio (circa 5 m a ovest del muro M4). In questo caso il sondaggio, profondo quattro metri rispetto al piano di campagna, non ha rivelato tracce di strutture murarie ma una sequenza di strati di terreno intervallati da più o meno spessi livelli con terra mista a molti cocci. Ancora oggi, sono ben

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edificio sul sommo di tb1

bili in sezione almeno due strati di terra e cocci (an-che in questo caso sembrerebbe trattarsi quasi esclu-sivamente di conical bowls): quello inferiore quasi a livello con strato uS5 del sondaggio italiano.

Al di sotto di US5 la stratigrafia continua. US5 non aveva un andamento regolare ed era più spes-so nella metà orientale del spes-sondaggio, dove copriva un altro strato di terreno compattato fatto di mattoni crudi o pisè6 (US7) spesso fino a 40 cm. Nella metà occidentale del sondaggio, invece, tra i due livelli artificiali US5 e US7 si collocava una lente di sabbia, denominata uS6.

Infine, al di sotto di US7 si trova un soffice strato sabbioso mescolato a argilla di colore verdastro con piccoli frammenti ceramici (uS8) e che è stato solo parzialmente rimosso fino alla quota massima di pro-fondità raggiunta nel sondaggio di 7,71 m slm.

Dal sondaggio S6 pare dunque evidente che, al-meno in questo settore, le operazioni ricostruttive di epoca neobabilonese abbiano comportato una par-ziale se non totale rimozione dei livelli antichi, forse mantenendo il solo livello dello strato preparatorio

Fig. 71 - TB1, sondaggio S6, cocci in uS5.

(US5), se questo è da riferire davvero al terzo mil-lennio. Dalla presenza di altri livelli inferiori a uS5, solo marginalmente toccati dal sondaggio, è eviden-te che la stratigrafia continua, rendendo verosimile l’ipotesi della presenza di fasi culturali ancora più antiche (o, quanto meno, di altri livelli di regolazione e livellamento della terrazza). Saranno necessari in futuro sondaggi all’interno dell’area per accertare la presenza eventuale di strutture più antiche inglobate nella ricostruzione o, quanto meno, non completa-mente asportate.

Continuando verso ovest oltre l’ingresso della fac-ciata meridionale e poco sotto al livello inferiore dei muri neobabilonesi gli scavi iracheni hanno riportato alla luce murature risalenti a fasi più antiche (Fig. 73).

Queste strutture hanno un andamento diverso, sud-ovest/nord-est, leggermente ruotato rispetto a quelle più recenti. Una parte di queste strutture, quelle più vicine ai muri neobabilonesi, sono state ripulite du-rante uno scraping effettuato dalla missione italiana nel 2019 (sondaggio S13), al fine di meglio compren-dere le relazioni stratigrafiche anche alla luce di quan-to registraquan-to nel sondaggio S6. Immediatamente a laquan-to dell’angolo sud-ovest dell’edificio neobabilonese, ad una quota inferiore (10,89 m slm) è visibile un’am-pia un’am-piattaforma di forma quasi circolare, delimitata

Fig. 72 - TB1, sondaggio S6, rattle jar lid da uS5.

6 Il limitato spazio al fondo del sondaggio ha reso diffici-li le operazioni di asportazione di questo diffici-livello ed è difficile stabilire se si tratti di un livello di mattoni o di terra battuta (quanto è sicuro è la presenza di uno strato compatto di argilla mista a paglia).

da una spalletta in mattoni crudi piano-convessi e con argilla concotta al suo interno: evidentemente il piano di una fornace o di un dispositivo piuttosto grande (circa 6 m di diametro) per la cottura (Fig. 73, in primo piano). Subito a lato di questa (a nord-est) si incontra un piano di mattoni cotti piano-convessi (19x15x4,5 cm) con singola impressione centrale (Fig. 74). Nel settore gli scavi iracheni hanno ripor-tato alla luce anche murature con un orientamento nord-est/sud-ovest che scendono lungo il pendio della collina. Al momento queste strutture appartengono alla fase edilizia più antica scoperta finora sul

som-7 L’esistenza di un settore produttivo o di lavorazione non esclude la presenza di un edificio religioso, la cui parte più sa-crale sarebbe forse da ipotizzare al di sotto del settore centrale o settentrionale del complesso neobabilonese: in particolare, nel settore nord si registra la presenza di murature in mattoni piano-convessi.

Fig. 73 - TB1, strutture a ovest dell’edificio neobabilonese, da sud-ovest.

Fig. 74 - TB1, strutture a ovest dell’edificio neobabilonese:

piano in mattoni cotti, da sud-ovest.

mo di TB1. Non esistono dati oggettivi che possano indicare che questi dispositivi siano da identificare come appartenenti ad un antico santuario protodina-stico piuttosto che ad un settore produttivo (in effetti, sembrano strutture funzionali che potevano far parte di un settore adiacente al santuario antico)7, tuttavia è evidente che la loro posizione quasi coincide con il successivo impianto neobabilonese.

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