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Il valore aggiunto turistico nelle province italiane

3. Turismo e territorio. Misurare l’industria turistica

3.7. Il valore aggiunto turistico nelle province italiane

Le analisi condotte a livello regionale possono essere ripetute con dettaglio provinciale. Vi sono alcuni territori nei quali l’incidenza del valore aggiunto turistico diretto e indiretto su quello totale supera il 30 per cento; Rimini; Venezia; Bolzano; Grosseto; Vibo Valentia; Livorno; Aosta;

Trento; Sassari; Imperia.

Tendenzialmente l’incidenza del valore aggiunto turistico risulta maggiore nelle province alpine, aree nelle quali alla forte capacità di attrarre visitatori si associa una scarsa presenza di altre attività economiche, in particolare manifatturiere. In altre province, in particolare alcune località di mare, l’attrattività turistica rappresenta un forte volano per altre attività terziarie fortemente connesse all’industria del turismo. I valor più bassi si registrano nelle città che

“abitano” la via Emilia e, più in generale, la pianura Padana, dove maggiore è la vocazione manifatturiera e la specializzazione nel terziario avanzato. Il peso del turismo è modesto anche in alcune aree dell’entroterra centro-meridionale, territori tradizionalmente agricoli e meno attrezzati per accogliere la domanda turistica.

Se si considera il solo valore aggiunto turistico diretto, dal gruppo delle province leader - in questo caso definito da una quota sul totale superiore al 20 per cento - rispetto alla graduatoria precedente escono Livorno, Trento, Sassari, Imperia.

Classificazione delle PROVINCE per valore assoluto del valore aggiunto turistico. TOTALE ALTA – oltre il 30%

Rimini; Venezia; Bolzano; Grosseto; Vibo Valentia; Livorno; Aosta;

Trento; Sassari; Imperia;

MEDIO-ALTA da 15% a 30%

Savona; Nuoro; Verbania; Belluno; Ravenna; Teramo; Sondrio;

Siena; Trapani; Lecce; Ascoli Piceno; Verona; La Spezia; Foggia;

Gorizia; Lucca; Messina; Matera; Pesaro E Urbino; Forlì - Cesena;

Firenze; Fermo; Crotone; Cosenza; Pistoia; Salerno; Perugia; Massa Carrara; Ferrara; Siracusa; Brindisi; Oristano;

MEDIA da 10% a 15%

Udine; Catanzaro; Cagliari; Macerata; Pisa; Latina; Rovigo; L'Aquila;

Agrigento; Napoli; Ancona; Genova; Viterbo; Brescia; Como; Roma;

Trieste

MEDIO-BASSA da 5% a 10%

Terni; Ragusa; Pescara; Padova; Palermo; Campobasso; Taranto;

Arezzo; Bologna; Chieti; Novara; Reggio Di Calabria; Catania;

Milano; Varese; Frosinone; Bari; Parma; Cuneo; Vicenza; Potenza;

Prato; Torino; Rieti; Enna; Alessandria

BASSA inferiore al 5%

Caltanissetta; Isernia; Piacenza; Caserta; Vercelli; Lecco; Treviso;

Asti; Pordenone; Bergamo; Modena; Avellino; Pavia; Benevento;

Biella; Reggio Emilia; Monza E Brianza; Mantova; Lodi; Cremona

Fonte: elaborazione Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna

Come evidenziato nell’analisi dei dati regionali, la metodologia adottata nel processo di stima consente una mappatura del fenomeno turistico che, seppure solo parzialmente, tenta di colmare il gap informativo legato alle presenze e alle seconde case.

Classificazione delle PROVINCE per valore aggiunto turistico DIRETTO..

ALTA – oltre il 20%

Rimini; Bolzano; Grosseto; Venezia; Aosta; Vibo Valentia

MEDIO-ALTA da 10% a 20%

Livorno; Trento; Savona; Imperia; Verbania; Nuoro; Sassari;

Belluno; Ravenna; Sondrio; Siena; Teramo; Lucca; Gorizia; La Spezia; Verona; Lecce; Pesaro E Urbino; Ascoli Piceno

MEDIA da 6% a 10%

Matera; Forlì - Cesena; Foggia; Trapani; Fermo; Firenze;

Messina; Massa Carrara; Salerno; Crotone; Udine; Cosenza;

Arezzo; Taranto; Chieti; Bologna; Reggio Di Calabria; Catania;

Frosinone; Parma; Varese; Milano; Potenza; Cuneo; Torino;

Classificazione delle PROVINCE per valore assoluto del valore aggiunto turistico. ADDETTI ALTA – oltre il 30%

Rimini; Venezia; Bolzano; Grosseto; Aosta; Livorno; Trento; Vibo Valentia; Savona; Imperia; Sassari; Verbania

MEDIO-ALTA da 20% a 30%

Nuoro; Belluno; Ravenna; Sondrio; La Spezia; Gorizia; Trapani;

Ascoli Piceno; Teramo; Siena; Messina; Verona; Lucca; Firenze

MEDIA da 10% a 20%

Lecce; Foggia; Matera; Ferrara; Forlì - Cesena; Crotone; Pesaro E Urbino; Pistoia; Massa Carrara; Oristano; Cosenza; Brindisi;

Campobasso; Arezzo; Ragusa; Bologna; Novara; Chieti; Reggio Di Calabria; Catania; Milano; Frosinone; Varese; Parma; Potenza;

Bari; Cuneo; Vicenza; Torino; Enna; Alessandria; Vercelli; Rieti;

Piacenza; Isernia; Caserta; Asti; Caltanissetta; Prato BASSA inferiore al 5%

Lecco; Bergamo; Treviso; Modena; Pordenone; Avellino; Pavia;

Reggio Emilia; Biella; Monza E Brianza; Benevento; Mantova;

Lodi; Cremona

Fonte: elaborazione Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna

64 3. Turismo e territorio. Misurare l’industria turistica.

Classificazione delle PROVINCE per valore assoluto del valore aggiunto turistico. IMPRESE ALTA – oltre il 25%

Bolzano; Rimini; Venezia; Trento; Aosta; Livorno; Grosseto;

Belluno; Savona; Verbania;

MEDIO-ALTA da 15% a 25%

Vibo Valentia; Sondrio; Siena; Ravenna; Imperia; Gorizia; Sassari;

La Spezia; Verona; Firenze; Forlì - Cesena; Lucca; Nuoro; Ferrara;

Teramo; Ascoli Piceno; Messina; Udine; Pesaro E Urbino; Trapani;

Lecce; Roma

MEDIA da 10% a 25%

Trieste; Rovigo; Foggia; Perugia; Pisa; Pistoia; Massa Carrara;

Matera; Brindisi; Salerno; Fermo; Siracusa; Brescia; Cosenza;

Torino; Vicenza; Catania; Reggio Di Calabria; Cuneo; Bari;

Frosinone; Bergamo; Lecco; Alessandria; Potenza; Pordenone;

Treviso; Modena; Piacenza BASSA inferiore al 5%

Vercelli; Prato; Reggio Emilia; Biella; Caserta; Asti; Isernia;

Caltanissetta; Pavia; Enna; Avellino; Monza E Brianza; Mantova;

Rieti; Cremona; Lodi; Benevento

Fonte: elaborazione Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna

Classificazione delle PROVINCE per valore aggiunto per abitante.

ALTA – oltre 7.000 euro di valore aggiunto turistico per abitante Bolzano; Rimini; Venezia; Aosta; Trento; Grosseto; Livorno; Savona;

Belluno;

MEDIO-ALTA da 3.500 euro a 7.000 euro

Ravenna; Imperia; Verbania; Firenze; Siena; Sondrio; Verona;

Sassari; La Spezia; Forlì - Cesena; Vibo Valentia; Lucca; Nuoro;

Teramo; Ascoli Piceno; Gorizia; Pesaro E Urbino; Udine; Fermo;

Genova; Ferrara; Pistoia; Pisa; Perugia;

MEDIA da 2.000 euro a 3.500 euro

Massa Carrara; Roma; Ancona; Brescia; Milano; Macerata; Trieste;

Rovigo; Messina; Bologna; L'Aquila; Foggia; Matera; Trapani;

Padova; Lecce; Como; Cagliari; Latina; Salerno; Brindisi; Catanzaro;

Crotone; Oristano; Arezzo; Siracusa; Cosenza; Pescara; Viterbo;

Napoli

MEDIO-BASSA da 1.000 euro a 2.000 euro

Novara; Parma; Terni; Chieti; Varese; Agrigento; Vicenza;

Campobasso; Cuneo; Ragusa; Palermo; Torino; Prato; Taranto;

Piacenza; Modena; Treviso; Reggio Di Calabria; Frosinone; Lecco;

Bergamo; Alessandria; Pordenone; Vercelli; Catania; Potenza; Bari;

Asti; Reggio Emilia

BASSA inferiore a 1.000 euro

Rieti; Isernia; Mantova; Monza E Brianza; Pavia; Biella; Enna;

Caltanissetta; Cremona; Caserta; Avellino; Lodi; Benevento

Fonte: elaborazione Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna

Alcune province meridionali entrano nella classifica delle aree con vocazione turistica alta o medio alta: Vibo Valentia, Sassari (comprensiva di Olbia-Tempio), Nuoro (comprensiva di Ogliastra), Teramo, Trapani, Lecce, Foggia, Messina, Matera, Crotone, Cosenza, Salerno,

Siracusa, Brindisi, Oristano. Tutte queste province, ad eccezione di Vibo Valentia e Sassari, nella classifica delle città con maggior numero di presenze turistiche in rapporto alla popolazione risultavano nella fascia bassa o medio bassa.

Un’analoga distribuzione geografica la si ritrova analizzando l’offerta turistica in termini di addetti e imprese, Rimini e Bolzano si alternano alla testa delle rispettive classifiche, le province lombarde che fanno da cerniera con l’Emilia-Romagna e quelle dell’entroterra campano chiudono le graduatorie.

Anche la mappatura del valore aggiunto turistico per abitante non si discosta molto dalle distribuzioni precedenti. Nella fascia delle province con un valore aggiunto per abitante superiore ai 7mila euro, oltre alle città incontrate nelle graduatorie precedenti, si aggiungono Belluno e Savona, mentre scivolano nella seconda fascia, da 3.500 a 7.000 euro per abitante, Vibo Valentia, Imperia e Sassari. Molte città metropolitane – Roma, Milano, Napoli, Bologna – rientrano nella terza fascia, con un contributo turistico al valore aggiunto complessivo portato da ciascun abitante attorno ai 2.500 euro. Caserta, Lodi e Benevento sono le aree dove l’indicatore tocca i valori più bassi, inferiore a mille euro per abitante.