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3. I valori in casa Simpson

4.2. Il valore dell‟amore secondo Uomini e donne

Il format di Uomini e donne ruota prevalentemente attorno alla sfera valoriale della

Benevolenza, nello specifico al valore dell‟amore. L‟obiettivo del programma, come

sottolineato nel precedente capitolo, è, infatti, quello di permettere l‟incontro fra persone alla ricerca dell‟anima gemella, a partire da un appuntamento al buio. Che sia l‟amore, quindi, il tema prevalente di Uomini e donne non ci sono dubbi, ma sono numerosi gli interrogativi che la trasmissione suscita riguardo alla rappresentazione che ne offre; la nostra analisi di questo programma non può quindi che partire ponendoci le seguenti domande: l‟amore è davvero rappresentato come un “valore”? Di quale tipo di amore si tratta? In che modo esso viene narrato?

Rispondere a queste domande non è affatto semplice, e non certo per la complessità del programma analizzato, il cui format è, in realtà, piuttosto banale e ripetitivo, quanto per le difficoltà che si incontrano nel trattare un tema ostico come quello dei rapporti amorosi. Andiamo allora con ordine e iniziamo ad elencare alcune delle caratteristiche generiche presenti nell‟amore secondo la versione offerta dal programma di Maria de Filippi:

- l‟amore di Uomini e donne nasce da un appuntamento al buio. Quando si sceglie un nuovo tronista, i/le primi/e corteggiatori/rici che partecipano al programma non conoscono la sua identità. Successivamente, con il proseguo del trono, ciò che spinge uomini e donne a diventare corteggiatori/rici nella trasmissione non è l‟interesse nei confronti di una persona, ma verso un personaggio televisivo, il/la “tronista”.

- Il programma viene presentato come un “gioco”, caratteristica spesso sottolineata dal pubblico, dai concorrenti e dalla stessa conduttrice. In quanto gioco esso prevede la

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possibilità che i partecipanti “bleffino”, ossia che corteggino un/una “tronista” senza essere realmente interessati a lui/lei.

Qualore venissero poi scelti dal/la corteggiato/a essi hanno la possibilità di dirgli/le di “no”, rifiutandosi così di iniziare una storia con lui/lei all‟esterno del programma. - Se da un lato l‟amore è presentato come un “gioco”, dall‟altro si cerca di darne

un‟immagine “importante”, descrivendolo spesso come “amore per la vita”.

- Il/la “tronista” deve scegliere fra una rosa di corteggiatori/trici, che, durante il suo trono, potrà conoscere meglio durante le cosiddette “esterne”. Il/la tronista ha quindi la possibilità di frequentare più persone contemporaneamente, situazione che, secondo le regole del “gioco” deve essere accettata dai/lle corteggiatori/rici.

- L‟amore è, quindi, presentato prevalentemente come “competizione” fra corteggiatori/trici per conquistarsi le attenzioni e l‟interesse del/la tronista.

- I rapporti fra corteggiatori/trici e tronisti/e si fondano prevalentemente sul conflitto e sul litigio. I motivi principali dei litigi sono legati ai continui sospetti reciproci sulla sincerità dei concorrenti.

- L‟amore è spesso associato a seduzione e bellezza. I/le tronisti/e, ma anche i/le corteggiatori/rici (almeno quelli a cui viene dato maggiore risalto nel programma) sono generalmente di aspetto molto piacevole e il loro abbigliamento (soprattutto in riferimento alle donne) è il più delle volte ricercato e provocante.

A partire da queste caratteristiche, ci chiediamo, quanto l‟amore, inteso come sentimento profondo, sincero e durevole, così come presentato da Schwartz nella categoria della

Benevolenza, sia davvero in Uomini e donne proposto come un valore, ossia come un

qualcosa di importante. Sebbene, infatti, l‟amore sia il tema principale della trasmissione è evidente come più che una sua valorizzazione il programma ne rappresenti spesso una negazione oltre che una banalizzazione.

Innazitutto, come sottolineato, esso è associato al gioco. Il corteggiamento ha inizio per scherzo, e probabilmente sia nel caso dei/lle tronisti/e che dei corteggiatori/rici più che avere come reale finalità l‟incontro della cosidetta anima gemella è volto ad acquisire visibilità televisiva. A tale proposito è interessante notare come quella che è una caratteristica insita nel programma, ossia la possibilità che si da ai suoi partecipanti di bleffare e giocare, è soggetta ad un giudizio severissimo da parte del pubblico che in questo

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caso riveste la funzione di “morale collettiva”. Il pubblico, infatti, è sempre pronto a giudicare con aggressività e severità quei concorrenti che non si mostrano “sinceramente innamorati”, ma puramente interessati a mostrarsi davanti alle telecamere. Anche nella vita reale spesso il corteggiamento inizia per gioco ma poi, quando e se entrano in gioco sentimenti più sinceri, il rapporto si trasforma in qualcos‟altro. In Uomini e donne, anche se i concorrenti iniziano a provare sentimenti “reali”, il corteggiamento, in tutto il suo corso (diversi mesi), rimane un gioco. Un gioco in cui il/la tronista ogni puntata, pur nutrendo un interesse maggiore verso un/a singolo/a corteggiatore/rice è costretto ad uscire con più persone (a meno che non decida naturalmente di lasciare il gioco). L‟incontro e la conoscenza reciproca fra uomini e donne diventa così un qualcosa di meccanico, ripetitivo e vuoto. Ci sembra, quindi, che il meccanismo del gioco, più che spingere verso l‟incontro reale dell‟anima gemella si fondi chiaramente sulla promiscuità dei rapporti amorosi. Il/la tronista frequenta, bacia, abbraccia, ride, scherza, nutre interesse o persino sentimenti per più di un/una corteggiatore/trice, poiché è lo stesso gioco che lo richiede. Persino i/le corteggiatori/rici hanno la possibilità di cambiare il/la tronista da corteggiare. Il tradimento diventa così “regola del gioco” e la negazione esplicita del valore di una delle condizioni di base dell‟amore durevole: la fedeltà. E‟ interessante notare come tale regola sembri però avere un peso diverso a seconda del genere del/lla tronista: gli uomini sembrano più liberi di condurre le esterne mostrandosi affettuosi e aperti ad un coinvolgimento verso diverse corteggiatrici, magari baciandone anche più di una. Un atteggiamento simile, assunto invece da una tronista, viene giudicato in maniera decisamente più severa dal pubblico in studio, soprattutto se la donna in questione è una mamma. In questo modo il programma ricalca il vecchissimo stereotipo di genere dell‟uomo virile e sciupafemmine e della donna fedele, e necessariamente devota ad un solo uomo. A partire da questa riflessione, si può affermare che Uomini e donne, per certi versi, rimanga in parte ancorato ad una concezione

tradizionalista dei rapporti di coppia, rintracciabile non solo nella maggiore libertà dei

comportamenti maschili, rispetto a quelli femminili, ma anche nell‟unica forma di coppia rappresentata, quella eterosessuale. Un piccolo segno di novità che segna la volontà di rimanere al passo con i tempi, è presente nell‟edizione 2010/2011 del programma. In questa versione rivisitata di Uomini e donne, che ha come slogan “L‟amore non ha età?” due giovani tronisti vengono corteggiati non solo da ragazze più o meno loro coetanee, ma

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anche da donne ultra quarantenni. L‟intento, come sottolineato dalla stessa conduttrice, è quello di rispecchiare una tendenza ormai sempre più frequente nei rapporti di coppia, ossia le storie d‟amore fra giovani uomini e donne molto più mature di loro. Un altro tentativo di novità offerto dal programma è rappresentato dalla versione Uomini e donne over 60. In questo caso non ci sono tronisti o troniste ma un gruppo di signori e signori seduti frontalmente che mirano a conoscersi per un‟eventuale amicizia o frequentazione più seria. Sono uomini e donne che hanno alle spalle un divorzio o una vedovanza e che, andando al di là, della tradizionale immagine della nonna o del nonno ancorata ai ricordi del passato, vogliono rimettersi in gioco in una nuova relazione. E‟ interessante notare come il programma, rispetto alla versione tradizionale che ha protagonisti i giovani, presenti un rituale di corteggiamento più elegante e meno conflittuale, caratterizzato da frequenti gesti galanti, più complimenti e meno insulti.

Un elemento di novità di questa versione di Uomini e donne è costituito dal personaggio di Rosetta che offre una rappresentazione del tutto anticonformista della vecchiaia. Rosetta è una verace ottantenne che veste in modo sexy, balla musica disco, usa un linguaggio volgare. Il suo personaggio è quasi volto a sbeffeggiare tutte quelle caratteristiche comportamentali solitamente imputate ai giovani d‟oggi.

Come già sottolineato la trasmissione offre al telespettatore la possibilità di rivivere tutte le fasi del processo di innamoramento: l‟incontro, la conoscenza, l‟inganno, la delusione, il pentimento, il litigio, il lieto fine... Ma è soprattutto al conflitto e al litigio che essa attribuisce maggiore risalto. Le vicende amorose raramente vengono raccontate in modo romantico. Piuttosto si privilegia lo scontro e il conflitto che vengono continuamente “istigati” dai giudizi del pubblico e dalla stessa conduttrice che si presenta, quindi, come una falsa moderatrice delle discussioni. Il litigio è spesso portato ai massimi estremi con urla, insulti, fischi e uscite plateali dallo studio. Ciò che più lascia perplessi è che i contenuti dei conflitti verbali sono praticamente inesistenti. Si innescano scontri furiosi fra concorrenti e pubblico per delle vere e proprie inezie. Ogni litigio è volto alla critica e all‟umiliazione reciproca e non è in nessun modo costruttivo.

Dopo queste brevi riflessioni, si può affermare che il programma offre una sua personale rappresentazione dell‟amore e del corteggiamento, ben lontana dall‟affermare l‟importanza del valore dell‟amore durevole, in quanto il vero fine della trasmissione più che l‟incontro e

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l‟innamoramento sembra essere lo scontro e il conflitto reciproco. Anche altri valori come quelli della comprensione e del perdono, appaiono così costantemente negati dai toni rissosi e polemici che caratterizzano ogni puntata del programma. Più che l‟amore Uomini e donne rappresenta, quindi, sentimenti di astio, invidia e talvolta persino odio fra gli attori principali del gioco. Anche i valori del Conformismo appaiono in parte rifiutati, attraverso la negazione di un comportamento educato e conforme alle più elementari regole dell‟etichetta sociale nei rapporti interpersonali.