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3. I valori in casa Simpson

3.1. Marge, tutta casa e famiglia

Ne I Simpson i valori della Benevolenza e dell‟Universalismo sono prevalentemente coltivati da Marge e Lisa, le donne di casa, che attraverso “generosità, amicizia, onestà” sono un costante esempio morale per gli “incorreggibili” uomini che le circondano (Irwin et

al 2001, 173).

Se Lisa si fa paladina di valori universalistici come ad esempio la tolleranza, il rispetto per

l’ambiente, l’uguaglianza, la giustizia e la lealtà, quelli della Benevolenza sono, invece,

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famiglia. Sono moltissime le puntate in cui Marge, assolve con dedizione e molta pazienza

alle sue funzioni di madre e moglie, occupandosi dell‟igiene della casa, insegnando ai figli (e forse ancor di più al marito) come comportarsi in maniera educata, battendosi contro la violenza televisiva85, cercando di debellare infestazioni di pidocchi, “imboccando” spesso i membri della casa, ma soprattutto sopportando e amando, nonostante tutto, un marito che spesso la considera più che una moglie una sorta di “badante” schiavizzata. Marge rispecchia alla perfezione quella figura materna ancorata ai valori del passato e di una famiglia tradizionale di stampo un po‟ patriarcale, in cui la donna non può che realizzare se stessa accudendo amorevolmente e pazientemente figli e marito.

A partire da ciò, Karma Waltonen (2000) ritiene che Marge incarni per eccellenza l‟incubo della donna dominata dal patriarcato, obbligata ad essere devota allo spirito dei suoi figli e del marito, anche lui un uomo-bambino.

A mio avviso il personaggio di Marge da un punto di vista valoriale si presta bene ad una duplice interpretazione, femminista o tradizionale e ognuna di esse ha in se un fondo di verità.

La prima vede Marge come una donna repressa, a tratti frustrata. Un personaggio irrisolto, quindi, che ha scelto di dedicare la sua vita ai valori della casa, ma che allo stesso tempo racchiude nel profondo un desiderio per qualcosa che va al di là della sua condizione e che si esprime soprattutto nell‟essere maggiormente apprezzata dal marito e dai figli e nel poter esprimere anche al di fuori delle mura domestiche la propria intelligenza, il più delle volte sottovalutata in ambito familiare.

Se Marge è una moglie premurosa, attenta e devota, Homer rappresenta invece il prototipo del marito disattento, bambinone e spesso egoista.

Una delle citazioni maggiormente usate per sintetizzare l‟essenza del rapporto fra Homer e Marge è tratta da un episodio della terza stagione La Guerra dei Simpson, nel quale la donna descrive il marito con queste parole:

“E‟ così egocentrico. Si dimentica compleanni, anniversari, feste – sia religiose che laiche – e poi mastica con la bocca aperta, gioca d‟azzardo, frequenta uno squallido bar con vagabondi e gente dei bassifondi. Si soffia il naso con gli asciugamani e poi li rimette nel cassetto. E, poi, beve dal cartone e non cambia mai la piccola. Quando va a dormire fa rumori trombettati. Oh…e si gratta

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continuamente con le chiavi. Penso che sia tutto. No, no aspettate! A letto mi tira i calci e le unghia dei suoi piedi sono troppo lunghe e gialle”.

In questo episodio Marge convince Homer ad iscriversi ad un corso mtrimoniale tenuto dal reverendo Lovejoy dopo che Homer durante una cena si era ubriacato facendo il cascamorto con Maude Flanders. Inutile dire che Homer pur di andare a pescare lascerà andare Marge sola al corso. Eppure, nonostante la ripetuta indifferenza e immaturità del marito, la povera Marge non si stancherà mai di combattere contro i mulini a vento pur di salvare il loro matrimonio.

Sono molti gli episodi che si potrebbero prendere come esempio per sottolineare l‟assoluta devozione e pazienza della donna verso la famiglia; tali esempi passanno soprattutto attraverso la descrizione dei comportamenti spesso imperdonabili del marito, che pure Marge tollera con una capacità di sopportazione sovraumana ed emblematica. Ed è proprio qui che si può valutare la solidità di un matrimonio e l‟assoluta dedizione di una donna al proprio marito. In Nati per essere sfrenati ad esempio, è il compleanno di Marge e Homer cosa le regala? Una palla da bowling. Peccato che Marge odi il bowling e sulla palla vi sia scritto il nome di Homer! Nell‟episodio I segreti di un matrimonio felice quando paradossalmente Homer è invitato a spiegare ad una classe di studenti quali siano gli ingredienti essenziali per una vita matrimoniale perfetta (non dovrebbe essere piuttosto Marge a spiegarlo?), decide di attirare la loro attenzione rivelando i risvolti più intimi del suo rapporto con Marge, invitando persino i ragazzi ad assistere ad uno “sbirciamento umano” (e così che lo chiama) della vita matrimoniale in casa Simpson (Irvin et al 2001). Eppure Marge supera anche questa. Non mancano tuttavia gli episodi in cui il matrimonio fra i due sembra essere davvero in pericolo. Nell‟episodio Sale senza amore della prima serie, Marge sopraffatta dalla disperazione si rivolge ad un consulente familiare il quale le dirà chiaramente: “Tuo marito ti vede come un nulla”. Ma cos‟è che spinge allora Marge e Homer a rimanere insieme? Perché la povera Marge non caccia fuori di casa quell‟egoista di suo marito? Qual è la forza che li tiene uniti? La risposta in fondo è semplice: è l‟amore che provano l‟uno per l‟altro e per la famiglia la loro forza. Sarà pur vero che Homer tratta spesso Marge come una nullità o una serva qualunque, ma il suo comportamento più che disamore o reale mancanza di rispetto da parte dell‟uomo nei confronti della moglie è imputabili ai suoi insuperabili limiti culturali e caratteriali. E Marge questo sembra saperlo.

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Secondo gli autori del saggio “I Simpson e la politica del sesso” (2001) la funzione drammatica di Marge sarebbe quella di “comprendere, amare e tenere puliti gli uomini”. Sarà in parte vero, ma ad una lettura più profonda, la sua funzione va ben al di là di rappresentare l‟incondizionata devozione di una donna verso la propria famiglia. Se una lettura femminista porterebbe a leggere nel personaggio di Marge la triste sconfitta di una donna sfruttata, ingabbiata in una famiglia che non l‟apprezza e quindi non pienamente realizzata, un‟altra interpretazione potrebbe invece considerare Marge come l‟ultima speranza per la salvezza di quei valori della Benevolenza, fra i quali l‟amore, il perdono, la comprensione, la famiglia la cui difesa comporta spesso sacrifici incomprensibili ormai agli occhi dei molti:

In Marge in fuga, episodio della quinta serie, la donna non riesce proprio a comprendere le lamentele dell‟emancipata amica Ruth, ormai divorziata dal marito (Peperoni 2007):

Ruth: Invidio te e Homer Marge: Grazie. Perché?

Ruth: Se ti capitasse di incontrare il mio ex marito capiresti. Tutto ciò che faceva era mangiare, dormire e bere birra.

Marge: E con questo?

Ciò che qualunque altra donna non riuscirebbe proprio a sopportare, per Marge diventa invece la più alta dimostrazione dell‟importanza dell’amore, della famiglia e del perdono che sembrano vincere ogni difficoltà. In questo Marge, rimane quindi fortemente ancorata ai valori della Tradizione e dell‟Autotrascendenza in genere, anteponendo quasi sempre gli altri a se stessa. Ma se in apparenza ciò risulta dal punto di vista storico forse un po‟ all‟antica e quindi un passo indietro rispetto alla travagliata storia dell‟emancipazione femminile, a mio avviso, Marge non è poi così “arretrata”. Se è vero che talvolta scappa dalle mura domestiche, abbandonando per breve tempo il suo ruolo di “angelo del focolare”, come accade, ad esempio, negli episodi Marge trova lavoro, o Marge in fuga e pur vero che alla fine torna sempre da Homer. Nessuna alternativa di vita le sembra più adatta a lei che dedicarsi alla sua famiglia (Peperoni 2007). Marge è una donna intraprendente ed intelligente, che ha scelto consapevolmente la domesticità, coltivando il piacere genuino di curare le persone che ama, sopportandole e soprattutto perdonandone i difetti.

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