• Non ci sono risultati.

l’impiego di fasciature rigide per i primi 30 giorni post-operatori.

Nonostante sia riportata in letteratura un’associazione fra l’utilizzo di questo tipo di fasciature e l’aumento del tasso di complicazioni minori (25), si è scelto di impiegare questo tipo di contenimento per garantire una maggiore sicurezza e stabilità dell’artrodesi, visto anche il peso considerevole di molti dei pazienti trattati, superiore alla media della maggior parte degli studi pubblicati. Infatti delle complicazioni insorte in questo studio il 18.5% possono essere direttamente associate alle

La percentuale di complicazioni riscontrate nella panartrodesi di tarso con placca sulla superficie mediale è stata pari al 71%, a fronte di un valore riportato in letteratura compreso fra il 50 e l’80%. (29)

Il tasso di complicazioni riscontrato nelle artrodesi parziali di tarso è stato, infine, pari al 67%, tale valore risulta concorde con quanto descritto nelle varie pubblicazioni. (1)

I risultati ottenuti, in linea con la letteratura (1), confermano come l’artrodesi sia una delle chirurgie ortopediche più complesse e con il più alto tasso di complicazioni maggiori e minori.

Queste caratteristiche sono attribuibili alla natura stessa di questa

chirurgia, che si pone come obbiettivo la fusione di una o più articolazioni, forzando queste componenti anatomiche a perdere la loro fisiologica

mobilità.

La difficoltà della procedura di artrodesi è inoltre aumentata dalle caratteristiche delle articolazioni carpale e tarsale, due regioni

anatomicamente molto complesse, costituite da una serie di segmenti ossei di piccole dimensioni, stabilizzati da numerose strutture legamentose. Inoltre le osteosintesi distali di arto, in particolar modo le artrodesi, presentano uno svantaggio biologico e meccanico. Frequenti possono

essere le complicazioni vascolari dovute alla limitata presenza di tessuto fra osso e cute ed allo spessore degli impianti ortopedici stessi.

La stabilizzazione necessaria per ottenere il consolidamento osseo di una articolazione richiede l’impiego di impianti molto resistenti in grado di garantire la giusta robustezza, rigidità e stabilità. Per ottenere questo risultato, le placche inserite risultano di considerevoli dimensioni, se

confrontate con la regione anatomica in cui sono collocate, ed il numero di viti inserite è sempre molto elevato. Queste caratteristiche predispongono all’insorgenza di complicazioni post-operatorie, in particolare patologie

infettive le quali risultato molto difficili da trattare senza ricorrere alla rimozione dell’intero impianto di osteosintesi.

L’ artrodesi di carpo e tarso costituisce una chirurgia di salvataggio da effettuare qualora non sia possibile ottenere un ripristino funzionale dell’articolazione in esame. Pertanto, nonostante la sua complessità e l’alto tasso di complicazioni, viene considerata un’ottima opzione terapeutica per l’eliminazione della zoppia a carico di queste articolazioni.

Lo studio eseguito per questa tesi presenta alcune limitazioni intrinseche legate alla sua natura retrospettiva, infatti circa la metà dei pazienti sottoposti alla chirurgia di artrodesi, presso le strutture interessate da questo lavoro, non sono stati inseriti nei casi presi in esame per l’assenza dei dati clinici pre e post-operatori che hanno costituito i criteri di

inclusione. Pertanto, il numero dei pazienti inseriti nello studio risulta ridotto.

BIBLIOGRAFIA

(1) J. Tobias “Small animal veterinary surgery”, Elsevier II edizione 2018, Volume I, Pg 920-924, 1193-1196

(2) R. Barone “Anatomia comparata dei mammiferi dimestici”, Edagricole editore III edizione 2010, Volume I Osteologia, Pg 453-475, 597-622 (3) F. M. Martini “Patologie articolari nel cane e nel gatto”, Poletto editore I

edizione 2006, Pg165-166, 307-309

(4) H. Evans, A. De Lahunta “Miller’s anatomy of the dog”, Elsevier IV edizione 2013, Pg 172-184

(5) M. Petazzoni , T. Nicetto “Stifle arthrodesis using a locking plate system in six dog”, Veterinary and Comparative Orthopaedics and

Traumatology, n 28, anno 2015, Pg 288-290

(6) M. J. Bojrab, D. R. Waldron, J. P. Toombs “Current Techniques in Small Animal Surgery”, Teton Newmedia V edizione 2014, Pg 952-965, 1100-1118

(7) K. A. Johnson “Piermattei’ s Atlas of Surgical Approaches to Bones and Joints of the dog and cat”, Elsevier V edizione 2014, Pg 284-299 (8) J. J. Haburjak, T. M. Lenehan, C. D. Davidson, et al. “Treatment of

carpometacarpal and middle carpal joint hyperextension injuries with partial carpal arthrodesis using a cross pin technique”, Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology, n 16, anno 2003, Pg 105-111

(9) T. Guerrero, P. M. Montavon, “Medial Plating for Carpal

Panarthrodesis” , Veterinary Surgery, n 34, anno 2005, Pg 153-158 (10)S. Ozsoy, K. Altunatmaz “Pancarpal and pantarsal arthrodesis

applications using compression plates in dogs”, Veterinary Medicine, n 49, anno 2004, Pg 109-113

(11)Y. Xiong, Y. Feng Zhao, S. Xing Xing et al. “Comparison of interface contact profiles of a new minimum contact locking compression plate and the limited contact dynamic compression plate”, International

Orthopaedics, n 34, anno 2010, Pg 715–718

(12)F. A. Winninnger, A. S. Kapatkin, A. Radin et al. “Failure mode and bending moment of canine pancarpal arthrodesis constructs stabilized with two different implant systems”, Veterinary Surgery, n 36, anno 2007, Pg 724-728

(13)P. C. Bristow, R. L. Meeson, R. M. Thorne et al. “Clinical comparison of the hybrid dynamic compression plate and the castless plate for pancarpal arthrodesis in 219 dogs”, Veterinary Surgery, n 44, anno 2015, Pg 70-7 (14)P. J. Lotsikas, R. M. Radasch “A clinical evaluation of pancarpal

arthrodesis in 9 dogs using circular external skeletal fixation”, Veterinary Surgery, n 35, anno 2006, Pg 480-485

(15)C. D. Newton, D. N. Nunamaker “Textbook of small animal

(16)G. Harasen, “Arthrodesis Part II : The tarsus”, The Canadian veterinary Journal, anno 2002, Pg 806–808

(17)A. L. Johnson, D. Dunning “Atlas of Orthopedic Surgical Procedures of the Dog and Cat”, Elsevier I edizione 2005, Pg 92-95

(18)J. Shani, Y. Yeshurun, R. Shahar “Arthrodesis of the tarsometatarsal joint, using type II ESF with acrylic connecting bars in four dogs”, Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology, n 19, anno 2006, Pg 61-63

(19)S. Anesi, S. Clarke, T. Gemmill et al. “Long-term outcomes after pantarsal arthrodesis with medial plate fixation without external coaptation in 30 dogs”, Veterinary Surgery, n 26, anno 2019, Pg 10 (20)D. A. Salvatierr, P. G. Witte, H. W. Scott, et al. “Pantarsal arthrodesis in

cats using orthogonal plating”, Journal of feline medicine and surgery, n 20, anno 2017, Pg 45-54

(21)W. McCartney, B. J. MacDonald, D. Comiskey et. al. “Pantarsal Arthrodesis Using a Plantar Plate: Finite Element Analysis of Plate

Position and Preliminary Results of Four Cases”, International Journal of Applied Research in Veterinary Medicine, n° 8, anno 2010, Pg 65-72 (22)M. C. Théoret, N. M. Moens “ The use of veterinary cuttable plates for

carpal and tarsal arthrodesis in small dogs and cats”, The Canadian Veterinary Journal ,n° 48, anno 2017, Pg 165-168

(23)F. De Assis, A. Orià, J. Guilherme et al. “Use of a type IIB external skeletal fixator in experimental tarsocrural arthrodesis in dogs”, Revista Brasileira de Saúde e Produção Animal, n 13, anno 2012, Pg 541-549 (24)H. R. Denny “Partial carpal and pancarpal arthrodesis in the dog: a

review of 50 cases” Journal of Small Anim Practice, anno 1991, Pg 329– 334

(25)R. L. Meeson, C. Davidson “Soft-tissue injuries associated with cast application for distal limb orthopaedic conditions. A retrospective study of sixty dogs and cats”, Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology, n 24, anno 2011, Pg 126–131

(26)S. P. Clarke, J. F. Ferguson, A. Miller “Clinical evaluation of pancarpal arthrodesis using a castless plate in 11 dogs”, Veterinary Surgery, n 38, anno 2009, Pg 852–856

(27)J. M. Ramirez, C. Macias “Pancarpal Arthrodesis Without Rigid Coaptation Using the Hybrid Dynamic Compression Plate in Dogs”, Veterinary Surgery, n 3, anno 2016, Pg 303-308

(28)J. Tuan, N. Comas, M. Solano “Clinical outcomes and complications of pancarpal arthrodesis stabilised with 3.5 mm/2.7 mm locking

compression plates”, New Zealand Veterinary Journal, n 67, anno 2019, Pg 270-276

(29)S. P. Roch, D. N. Clements, R. A. S. Mitchell et al. “Complications following tarsal arthrodesis using bone plate fixation in dogs” Journal of Small Animal Practice, n 49, anno 2008, Pg 117-126

(30)D. Griffon, A. Hamaide “Complications in Small Animal Surgery”, John Wiley & Sons, I edizione 2015, Pg 729-734

(31)N. J. Buote, D. McDonald, R. Radasch, “Pancarpal and Partial Carpal Arthrodesis”, Continuing Education for Veterinarians, n 4, anno 2009, Pg 180-192

(32)T. Gemill, D. Clements “Manual of Canine and Feline Fracture Repair and Management”, United Kingdom BSAVA II edizione 2016, Pg 374-385

(33)s. Pinna, M. Biazzi, A. Venturini “Le artropatie degenerative del cane: linee guida”, Bollettino AIVPA, anno 2008, Pg 7-14

Documenti correlati