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L' IMPORTANZA DELL ' EDUCAZIONE DEL LAVORO NELLA RIVOLUZIONE ANARCHICA

Scuole in campi e officine, campi e officine in scuole: l'Università Nazionale del Lavoro di Shangha

L' IMPORTANZA DELL ' EDUCAZIONE DEL LAVORO NELLA RIVOLUZIONE ANARCHICA

La sperimentazione educativa è un elemento chiave nel concetto anarchico di rivoluzione sociale come processo di educazione. Per un anarchico, la vera rivoluzione sociale ha bisogno

4 Per un'analisi del dibattito interno al movimento anarchico sull'eventualità di una collaborazione con il GMD, DIRLIK, Arif e CHAN, Ming Kuo, Schools into Fields and Factories: Anarchists, the Guomindan, and the National

dell'evoluzione della cultura quotidiana per potersi realizzare, attraverso la trasformazione della coscienza sociale, trasformazione realizzabile solo con l'ausilio dell'educazione.

Non è un caso che gli anarchici siano stati i primi radicali cinesi a invocare una “educazione universale” (jiaoyu puji) e insistere che non venisse addestrato solo l'intelletto, ma “l'intera persona.” Questo sarebbe stato il modo per trasformare la vita quotidiana delle persone e renderle individui completi, pronti a vivere in un mondo anarchico. Bi Xiushao anticipò Mao Zedong di tre decadi, affermando che uno dei problemi dell'educazione cinese ufficiale dell'epoca fosse quello di ostinarsi a “studiare libri morti” (du sishu) e promuovendo al suo posto una “educazione della vita” (shenghuode jiaoyu), in cui fosse essenziale il ruolo del lavoro.5 Per gli anarchici cinesi, il lavoro

era infatti un elemento chiave non solo per creare la “persona completa” su cui si basava la loro intera Utopia, ma soprattutto per riempire il solco che si era creato da secoli di storia umana tra governanti e governati, attraverso il ricongiungimento del lavoro manuale con l'attività intellettuale e la conseguente abolizione delle classi sociali.

Questo fu un contributo all'intero discorso rivoluzionario cinese che si deve soprattutto al gruppo anarchico di Parigi, i cui membri furono tra i primi a ritenere l'educazione universale un elemento essenziale per qualsiasi tipo di trasformazione sociale. Come già abbiamo avuto modo di vedere, per gli anarchici parigini l'educazione era il metodo fondamentale per realizzare la rivoluzione, al punto da predicare l'identità tra questi due elementi. Li Shizeng, Wu Zhihui e i loro compagni evocavano una rivoluzione culturale che cambiasse dalla base la vita sociale del popolo cinese. Fu dopo la rivoluzione repubblicana del 1911 che gli anarchici di Parigi ebbero per la prima volta l'opportunità di applicarsi in modo pratico nei loro esperimenti educativi. Durante il Movimento di Nuova Cultura, a cui avevano partecipato attivamente, gli anarchici riuscirono a diffondere nella coscienza radicale cinese l'idea del lavoro come componente essenziale dell'educazione attraverso il programma di studio-lavoro da loro gestito in Francia, che permise a centinaia di studenti cinesi di ricevere un'educazione venendo esposti alle ideologie europee più liberali ed entrare in contatto con i lavoratori, sperimentando anche la loro vita. Da allora lavoro ed educazione sarebbero stati intimamente legati non solo nel pensiero anarchico, ma in tutto il futuro discorso rivoluzionario cinese.

Il Movimento di Nuova Vita

L'insistenza nel lavoro unito all'educazione crebbe con l'intensificarsi del coinvolgimento degli anarchici nel movimento del lavoro. Nel 1916 e 1917, il gruppo di Parigi iniziò la pubblicazione di due giornali dedicati alla promozione della combinazione lavoro-educazione: il Giornale degli

studenti cinesi in Europa (LuOu zazhi) e il Giornale dei lavoratori cinesi (Huagong zazhi). In

patria, Wu Zhihui e Li Shizeng si unirono a Liang Bingxian e gli altri anarchici cantonesi nella pubblicazione di Lavoro. Questi giornali si fecero avvocati di una nuova idea di lavoro. Esso venne fatto portatore di valori ben più grandi rispetto a quello di contribuire alla produzione; da un punto di vista etico divenne “il più grande dovere nella vita umana” e “la fonte della civilizzazione.” Da un punto di vista morale, invece, “il mezzo con cui evitare la degenerazione della morale e aiutarne la crescita, per forgiare la volontà spirituale.”6 Entro la fine degli anni Dieci, il lavoro aveva assunto

un ruolo utopico, divenendo componente integrale della cultura radicale emergente, fatto testimoniato dalla popolarità senza precedenti che godeva in questo periodo il pan-laburismo di Tolstoy, paragonabile a quella della mutua assistenza kropotkiniana. Perfino Cai Yuanpei, l'allora cancelliere dell'Università di Pechino ed ex primo ministro dell'educazione, nel 1918 si espresse con favore sull'idea di combinare istruzione e lavoro, al punto da collaborare successivamente alla fondazione dell'Università del Lavoro.7

Nel 1919, il Movimento Nuova Vita (Xin shenghuo yundong) tentò di realizzare questi concetti, per permettere una rivoluzione sociale dal basso, evitando lo spargimento di sangue della violenza della lotta di classe. Il movimento di ispirazione anarchica, consisteva in sperimentare nuove forme di organizzazione sociale comunitarie in cui mettere in pratica i principi di connubio tra lavoro e istruzione. Due erano le forme principali che adottò questo esperimento. Il primo tipo comprendeva i cosiddetti “gruppi di lavoro-educazione e mutuo appoggio” (gongdu huzhu tuan). I suoi membri lavoravano in aziende per finanziare la loro educazione in un contesto di coesistenza in gruppo e mutuo appoggio, la cui linea guida era il mantra “da ciascuno a seconda delle sue abilità, a ciascuno a seconda dei suoi bisogni.” L'altro tipo consisteva nei “nuovi villaggi” (xincun). Ispirati dal Movimento dei Nuovi Villaggi giapponese, questo tipo di gruppi (che potevano essere sia urbani che rurali) aggiungeva al lavoro in fabbrica un complemento di lavoro agricolo. Il Movimento di Nuova Vita era nato con il mero scopo di permettere agli studenti di mantenersi durante gli studi, ma ben presto i gruppi comunitari vennero caricati di una grande rilevanza sociale, come testimonia il commento di Wang Guangqi, capo dell'Associazione della Gioventù Cinese (Shaonian Zhongguo

xuehui):

I gruppi di educazione-lavoro e mutuo appoggio sono l'embrione di una nuova società, il primo passo verso la realizzazione dei nostri ideali […] Il moderno Movimento di Educazione-Lavoro e Mutuo Appoggio può venire considerato a buon diritto come una rivoluzione economica pacifica.8

6 Citato in Wusi shiqi qikan jieshao, Beijing, Sanlian shudian, 1979, 2a, 168,178.

7 Per notizie dettagliate sulla vita di Cai Yuanpei e sulla sua opera da educatore, William DUIKER, Ts'ai Yuan-p'ei:

Educator of Modern China, University Park, Pennsylvania State University Press, 1977

8 Wang Guangqi, “Gongdu huzhu tuan”, Shaonian Zhongguo, n. 1, gennaio 1920, Wusi shiqidi shetuan, Beijing, Sanlian Shudian, 1979, 2, p.379.

Nel marzo 1920 il gruppo che era stato stabilito a Pechino venne chiuso, e gli altri lo seguirono presto. La disillusione derivante dal fallimento di questi esperimenti accrebbe la sfiducia dei giovani radicali nella possibilità di realizzare una rivoluzione pacifica, rendendoli più ricettivi ai suggerimenti provenienti dagli inviati del Comintern russo che evocavano la lotta di classe.

Il cambiamento nella politica radicale che si ebbe con la preponderante entrata in gioco del Comunismo marxista non significò l'abbandono della convinzione della necessità di adottare un'educazione che rendesse i lavoratori intellettuali e gli intellettuali lavoratori. Con la diffusione dell'ideale dell'educazione-lavoro nella cultura radicale durante il Movimento del Quattro Maggio, questo aveva finito di essere un obiettivo esclusivo degli anarchici per divenire un discorso trasversale tra le organizzazioni radicali.