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N UOVA C ULTURA E N UOVI V ILLAGG

L'eredità anarchica nel Comunismo cinese

N UOVA C ULTURA E N UOVI V ILLAGG

Il Comunismo cinese ebbe la sua origine nei grandi movimenti culturali di massa delle prime due decadi del Ventesimo Secolo: il Movimento Nuova Cultura e il Movimento del Quattro Maggio. Entrambi i movimenti avevano come principale e più attivo promotore proprio l'Anarchismo, che fornì loro il linguaggio e una serie di concetti basilari che divennero terreno comune per tutti i radicali e i socialisti cinesi.

Il Movimento Nuova Cultura non fu un movimento né socialista, né anarchico, eppure gli anarchici furono gli unici socialisti a parteciparvi attivamente, contribuendo significativamente al suo clima intellettuale e attuando un'opera radicalizzante.2 Gli anarchici promuovevano un'idea di rivoluzione

sociale con un preponderante contenuto culturale che era estremamente vicina alla sensibilità dei giovani intellettuali del Movimento Nuova Cultura, i quali ne apprezzavano la praticità e semplicità. L'Anarchismo, infatti, alla fine degli anni Dieci del Novecento, non si presentava semplicemente

1 DIRLIK, Anarchism in the Chinese Revolution, p. 195. 2 DIRLIK, The Origins of the Chinese Communism, p. 75.

come un movimento astratto e intellettuale, bensì “as a movement of real living people who sought in ideas solutions to concrete pratical problems,” visione che troverà compimento negli esperimenti comunitari di Nuova Vita.3

L'idea di cultura che emerse dal Movimento Nuova Cultura fu una sua interpretazione sociale: per la rivoluzione culturale sarebbe stato necessario rivoluzionare le istituzioni base della società. Questa logica sociale per la rivoluzione culturale si rapportava bene con la logica culturale della rivoluzione sociale degli anarchici, permettendo un'accettazione diffusa dell'idea che nella rivoluzione la distinzione tra cultura e società non avrebbe più avuto ragione di esistere. Per coltivare questa nuova consapevolezza, gli intellettuali della Nuova Cultura avevano bisogno di spazi in cui sbarazzarsi della vecchia cultura e vivere liberamente; furono gli anarchici a offrire a questa gioventù proprio ciò di ci avevano bisogno. Promettendo l'applicazione della Nuova Cultura non solo da un punto di vista meramente intellettuale, ma nel cambiamento radicale della vita quotidiana, i gruppi di studio-lavoro e perfino i sindacati fornirono un rifugio per i giovani intellettuali desiderosi di affrancarsi dalla famiglia e dall'oppressiva cultura tradizionale.4

Il “mutuo appoggio” e il “Laburismo” furono concetti specifici basilari dell'Anarchismo che entro il 1919 vennero assimilati nel Movimento Nuova Cultura, e presto divennero terreno comune di tutta l'intellighenzia radicale cinese. Questi concetti influenzarono enormemente la gioventù del movimento non semplicemente in termini ideologici, ma soprattutto culturali. Essi venivano infatti messi in pratica su base quotidiana nei vari esperimenti di vita comunitaria basate sul concetto anarchico di “piccoli gruppi” (xiao zuzhi), in quello che nel 1919 prese il nome di Movimento Nuova Vita. Questi esperimenti avevano nomi diversi. Il più famoso di questi fu il Gruppo di Studio-lavoro e Mutuo Appoggio (Gongdu huzhu tuan) fondato a Pechino alla fine del 1919 e appoggiato da Qiang Guangqi, al tempo nella sua fase anarchica.5 Questi gruppi di studio-lavoro si

basavano sul principio “da ciascuno secondo possibilità, a ciascuno secondo necessità” e consistevano in un sistema comunitario di autofinanziamento dei proprio membri per proseguire gli studi.6

Oltre allo studio-lavoro, il Movimento di Nuova Vita, assunse forma nel Movimento Nuovi Villaggi. Questi erano concepiti come comuni agricole che avrebbero dovuto diffondere il messaggio anarchico nelle campagne. Ispirandosi a Tolstoy e Kropotkin, i Nuovi Villaggi erano

3 Ibidem, p. 83.

4 Ibidem, p. 85. Molti di questi giovani fuggiti di casa andranno a infoltire le fila dei Corpi della Gioventù Socialista nel tardo 1920.

5 Ibidem, p.91.

caratterizzati da una marcata vocazione agricola e sull'interesse a promuovere il lavoro più che lo studio.7

Questi esperimenti comunitari fallirono, schiacciati dalle difficoltà economiche, deludendo le grandi aspettative che l'intellighenzia radicale cinese aveva nutrito su di loro. Il fallimento del Movimento Nuova Vita rappresenta uno spartiacque nella storia del socialismo cinese, in particolare contribuì a segnare la sorte di Anarchismo e Marxismo. Il Movimento rappresentò la realizzazione delle aspirazioni anarchiche, i cui concetti (mutuo appoggio e Laburismo) uscirono da una concezione utopica per tramutarsi in valori funzionali di coesione sociale per la costruzione pratica di una nuova società. Il suo fallimento fece sprofondare il sogno anarchico di una società “buona,” aprendo la strada all'accettazione da parte della gioventù intellettuale di idee più radicali e violente, come il Marxismo e il suo concetto di conflitto di classe.8

Nonostante il fallimento dei loro esperimenti, gli anarchici influenzarono grandemente il pensiero maturato durante il Movimento Nuova Cultura, e di conseguenza, quello del successivo Movimento del Quattro Maggio, sollevando questioni con cui si dovettero confrontare anche i giovani comunisti cinesi. Innanzitutto, essi portarono per la prima volta i lavoratori all'attenzione degli intellettuali, estendendo loro i risultati del Movimento, attraverso l'organizzazione del lavoro e la diffusione dell'educazione. L'intellighenzia cinese si trovava ora a dover tenere in considerazione le difficoltà della classe lavoratrice, spesso provandole di prima persona attraverso i programmi di studio- lavoro. Infine, gli anarchici sollevarono il quesito di come gli intellettuali si sarebbero dovuti rapportare alla società, rompendo dalla tendenza intellettuale precedente, che preferiva confrontarsi unicamente con le sfere politiche e culturali. Entro la fine del Movimento del Quattro Maggio, l'interesse degli intellettuali cinesi si sarebbe stabilmente trasferito sul rapporto tra essi e gli altri gruppi sociali. L'accettazione degli ideali anarchici fu un ostacolo per l'accettazione delle idee marxiste, ma al contempo rappresentò un elemento cruciale nella diffusione del socialismo nel pensiero cinese del 1919, che a sua volta fornì il contesto ideale in cui il Marxismo si sarebbe innestato.