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A NARCHICI E G UOMINDANG , UNA STRANA ALLEANZA

Scuole in campi e officine, campi e officine in scuole: l'Università Nazionale del Lavoro di Shangha

A NARCHICI E G UOMINDANG , UNA STRANA ALLEANZA

La strada del GMD si era incrociata con quella degli anarchici già dal 1924, quando, con la riorganizzazione del partito, i decani dell'Anarchismo Li Shizheng e Wu Zhihui avevano assunto il ruolo ufficioso ma estremamente influente di membro della Commissione Centrale di Supervisione, un organo il cui compito era quello di occuparsi delle questioni interne al partito. L'influenza anarchica sulla commissione era rafforzata ulteriormente dalla presenza nella stessa di Zhang Ji e Zhang Jingjiang, altri due anarchici della prima ora. Dalla loro posizione all'interno della commissione, Wu e Li criticarono aspramente la decisione di allearsi coi comunisti e nel 1927 furono tra i più veementi promotori della loro purga dall'interno del GMD. Nello stesso anno cercarono di persuadere i giovani attivisti anarchici a unirsi a loro nel partito. Questo fu un fattore che provocò enormi fratture tra gli anarchici cinesi. Se durante la prima metà degli anni Venti, ogni attivista, dal primo all'ultimo, era unito agli altri dalla critica e dalla lotta al Marxismo, dal 1924 e soprattutto nel 1927, essi si dividevano a seconda del loro atteggiamento nei confronti del GMD. Wu Zhihui fu il più attivo in questa opera di persuasione, nonché il più preparato nel cercare di giustificare questa “strana alleanza”. Secondo Wu, gli anarchici e il GMD condividevano lo stesso nemico: i warlord. La sconfitta definitiva dei warlord sarebbe stato nell'interesse di tutti i rivoluzionari, oltre che del popolo. Gli anarchici avrebbero perciò dovuto seguire l'esempio di Kropotkin che durante la Prima Guerra Mondiale aveva dato il suo supporto agli sforzi bellici della Triplice Intesa, adducendo come scusa che gli anarchici dovrebbero sempre dare il loro appoggio

alle cause progressive.1 Nel ragionamento di Wu, il GMD era davvero una forza progressiva, poiché

negli anni Venti esso era divenuto un partito dedicato alla realizzazione della rivoluzione. Inoltre, Wu concepiva l'alleanza con il GMD nell'ottica evoluzionistica propria del gruppo di Parigi. Vedeva la rivoluzione come un lungo processo di stadi successivi, in cui il passaggio da monarchia a repubblica sarebbe stato una tappa obbligata. L'Anarchia non sarebbe stata raggiungibile prima di tremila anni, perciò gli anarchici avrebbero dovuto accantonare la purezza rivoluzionaria per dare il proprio appoggio alla rivoluzione del Guomindang, il che sarebbe stato di per sé un passo in avanti verso la realizzazione dell'Anarchia.

Nel 1924, soltanto pochi anarchici risposero alla chiamata. La maggior parte rimase scettica e critica nei confronti della posizione di Wu Zhihui. L'anarco-sindacalista Shen Zhongjiu si fece portavoce del dissenso, ribattendo sulle pagine del Popolo Libero (Ziyou ren) alle giustificazioni di Wu.2 Innanzitutto, l'argomentazione del nemico comune era fallace in sé. Un tale ragionamento si

sarebbe potuto applicare non solo per il Guomindang, ma avrebbe potuto giustificare un'alleanza con chiunque, compresi quei warlord che condividevano gli stessi nemici del GMD. Peraltro, gli anarchici non erano i cavalieri vagabondi tipici della letteratura eroica cinese, pronti a correre in soccorso di chiunque avesse bisogno. Essi seguivano i loro propri scopi e principi, e non erano interessati soltanto alla mera rivoluzione, ma anche e soprattutto a ciò che ne sarebbe seguito. Sarebbe stato sciocco, avendo come fine ultimo quello di abbattere non solo i warlord e l'imperialismo, ma anche lo stato e il Capitalismo, aiutare il GMD a costruire un nuovo stato forte, di ostacolo ancora maggiore alla realizzazione dell'Anarchia. Shen, inoltre, criticava anche la visione evoluzionistica di Wu. La società in realtà non sarebbe simile alla natura, perciò non sarebbe nemmeno applicabile a essa la visione deterministica della rivoluzione che egli aveva. La rivoluzione dipende dallo “sforzo umano di elevare le proprie condizioni e la sua capacità di organizzarsi.”3 Per di più, Shen faceva notare che dopo la sua riorganizzazione il Guomindang

aveva stabilito una sua propria precisa interpretazione riguardo i Tre Principi del Popolo di Sun Zhongshan, e per entrare a fare parte del partito era necessario dichiarare loro la propria lealtà. Essere leale a questi principi sarebbe stato incompatibile con l'Anarchismo: entrare nel GMD significava rinunciare alla propria identità anarchica.

1 Kropotkin, nel 1916, firmò il Manifesto dei Sedici, un documento scritto da militanti anarchici (tra gli altri, oltre a Kropotkin, Eliseé Reclus e Jean Grave) in cui questi si dichiaravano a favore della guerra contro la Germania e alla Triplice Intesa. Il documento provocò numerose polemiche nell'ambiente anarchico, a causa dei suoi contenuti ritenuti quasi all'unanimità militaristi e nazionalisti. La firma a questo documento scatenò anche un'accesa lite tra Errico Malatesta e Kropotkin. Anni dopo, Kropotkin avrebbe ammesso di aver commesso un errore.

2 Xin Ai (Shen Zhongjiu), “Wuzhengfu zhuyizhe keyi jiaru Guomindang ma?” (Possono gli anarchici entrare nel Guomindang?), Ziyou ren, no. 5, luglio 1924, Wuzhengfu zhuyi sixiang ziliao xuanze, 2, p.771-7189

La maggior parte degli anarchici condividevano l'opinione di Shen, e la convocazione del 1924 ebbe scarsi risultati. Entro, il 1927, comunque, sempre di più cambiarono posizione e si unirono al Guomindang. L'appello di Wu Zhihui ebbe particolare successo tra gli attivisti nel movimento del lavoro, i cui sforzi degli anni precedenti stavano venendo frustrati dalla crescente influenza comunista sui lavoratori. I sindacalisti anarchici avevano già iniziato da tempo a collaborare con quelli nazionalisti almeno dal 1924. Gli anarchici dello Hunan e dello Zhejiang erano divenuti figure chiave nella Federazione dei Sindacati di Shanghai, dove cooperavano con gli attivisti del Guomindang a livello di base e nelle attività pratiche quotidiane. Fu così relativamente facile per i sindacalisti anarchici entrare a far parte del partito nazionalista con la speranza di poterne sfruttare le risorse per reclamare nuovamente il posto di rilievo tra i lavoratori che il Partito Comunista aveva usurpato loro.4

Anche il Guomindang avrebbe potuto ottenere dei vantaggi considerevoli dalla collaborazione con gli anarchici. Entrambi erano nemici giurati dei comunisti, e i nazionalisti avevano bisogno dell'esperienza ideologica che gli anarchici avevano accumulato in cinque anni di critica per screditare non solo il Partito Comunista, ma anche la Sinistra Marxista all'interno dello stesso Guomindang. Ancora più importante, gli anarchici erano stati i fondatori dei primi sindacati moderni cinesi, avevano perciò una grande esperienza nella mobilizzazione e organizzazione delle masse. Nel loro tentativo di eliminare totalmente l'influenza comunista tra i lavoratori, i nazionalisti avevano bisogno di questa esperienza.

I centri istituzionali della collaborazione anarchica con il Guomindang furono l'Università Nazionale del Lavoro (Guoli laodong daxue), fondata nell'autunno 1927 a Shanghai, e la sua pubblicazione settimanale Rivoluzione (Geming zhoubao). L'università era stata ideata per realizzare il sogno anarchico di educare un nuovo tipo di cinese, che rispondesse all'ideale di “persona completa,” abile ugualmente nel lavoro intellettuale e manuale, su cui gli anarchici continuavano a riporre le loro speranze di risolvere i problemi culturali e sociali più profondi e radicati in Cina. L'obiettivo più immediato era quello di creare un nuovo tipo di leader del lavoro capace di guidare il movimento senza essere soggetto all'interferenza dei partiti politici.