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2. Situazione politica tra XIX e XX secolo

3.3. Importanza strategica e collegamento con Casablanca

Una località turistica crea appetibilità se la sua immagine combacia con la sua stessa tradizione. Considerato quello che si è detto finora sull’importanza strategica di Valparaíso ed il suo enorme richiamo per i turisti da tutto il mondo, non è difficile immaginare perché proprio questa città sia considerata il nodo di collegamento con Casablanca. Se in passato la città di Casablanca era considerata il tramite del commercio che si creava tra Valparíso e Santiago, con il passare del tempo è diventata sempre più marginale a causa anche della costruzione di nuove vie di comunicazione

- 67 - che non attraversavano più il centro della città. È la città-porto oggi a fare da apripista per il turismo vitivinicolo della Valle, calzano a pennello allora le parole di Aime e Papotti (2012): le località turistiche che possono vantare una lunga storia come destinazioni di flussi di visitatori possono giocare questa carta della tradizione.

Oltre ad un disegno turistico legato a richiami ambientali e storici, una nuova e variegata

costellazione di immagini collegate ad una recente evoluzione dell’offerta turistica ha aperto sempre più strade. Nuove infrastrutture per l’accoglienza dei turisti, prodotti con margini di qualità sempre più alti e nuovi mezzi di comunicazione rispecchiano appieno quello che oggi possiamo trovare a Casablanca o meglio, tra le sue vigne. Normalmente la città non viene segnalata fra le tappe interessanti da vedere quando si arriva nella Valle, al contrario viene considerata secondaria, sulla quale non occorre soffermarsi troppo. Il turista quindi vive la sua esperienza tra i paesaggi dei vigneti come un continuo arrivo e partenza dove la conoscenza che può fare del paesaggio e dei suoi abitanti durante i suoi spostamenti viene continuamente frantumata. Quando si arriva in una zona di vigneti, si può assaporare un senso di isolamento dato proprio da questo percorrere in lungo e in largo le strade della campagna circostante, ed è esattamente in questo modo che si muove il turismo tra Valparaíso e Casablanca, lasciando che il centro della Valle diventi sempre più isolato ed estraneo al resto del territorio circostante. Eppure tra una vigna e l’altra sorgono le abitazioni e la vita quotidiana di chi vive qui.

Una sorta di isolamento si è venuto quindi a creare negli anni, soprattutto in seguito alla costruzione della Ruta 68, ma la comunità ha sicuramente degli scambi con l’esterno, soprattutto perché alcune persone lavorano tra Valparíso e Viña del Mar. La posizione strategica potrebbe ritornare in voga, vista la posizione prossima alle grandi città di Valparaíso e Santiago, come più volte evidenziato, e la vicinanza al mare. La città di Casablanca si trova inoltre a pochi chilometri di distanza dalla

- 68 - famosa baia di Quintay104. In questa località, agli inizi del 1900, venne fondata la ballenera che

diventò molto importante per l’economia locale fino 1967, quando il Governo del Cile firmò il trattato che proibì la caccia alle balene. Oggi è ancora possibile vedere la struttura dove venivano portati gli animali catturati.

Nel 1791 incominciò l’opera di realizzazione della strada che va da Valparaíso a Casablanca grazie a Don Ambrosio O’Higgins e nel 1792 questi consegnò il lavoro all’ingegnere spagnolo Don Pedro Rico, il quale iniziò i lavori nello stesso anno e portandoli a termine del 1797.

Di seguito riporto un estratto del Viaggio tra Valparaíso e Santiago di Gorge Vancouver il quale viene a contatto con la città di Casablanca (1792-1796) ed è utile a far comprendere in quali condizioni essa si presentava:

[...]La región que recorrimos en la tarde es más o menos igual a la que ya he descrito. Ofrece pocos objetos dignos de atención, hasta que se llega a la aldea de Casablanca. Nuestros guías nos propusieron pasar ahí la

noche y como habíamos andado veintiocho millas a caballo, modo de viajar al cual no estábamos acostumbrados, consentimos en ello con gran placer. Casablanca es una pequeña aldea donde hay una bonita

iglesia, cerca de cuarenta casas y algunas tierras cultivadas y cerradas que hacen contraste con la estéril y desnuda región que habíamos atraversado.105

Nel 1817 Samuel Haigh, viaggiatore inglese, realizza l’attraversamento Valparaíso-Santiago e su tale impresa scrive un diario intitolato “ Viaje a Chile durante la época de Indipendencia”. Nello scritto traspaiono le stesse impressioni di Geroge Vancouver circa la piazza di Casablanca, la chiesa e le case, particolare che fa notare come tra il 1795 ed il 1817 non vi siano stati grandi cambiamenti o evoluzioni paesaggistiche.

Nel 1822 Mery Graham descrisse molto bene quello che era Casablanca in quel tempo durante il suo passaggio tra Valparaíso e Santiago:

104 Vedi fascicolo Casablanca, Prehistoria, Patrimonio, Historia. Fichas para la historia de Casablanca 105 Vedi fascicolo Casablanca, Prehistoria, Patrimonio, Historia. Fichas para la historia de Casablanca

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[…] Hay al fin de ella otra casa de posta, pasada la cual entramos en un camino que va serpenteando al tráves de una cadena de cerros que separa los Llanos e Peñuelas de los de Casablanca [...]. Los campos, a uno y otro lado, están casi enteramente cubiertos de espinelas o mimosas, cuyas fragantes flores profuman la

atmósfera, y el suelo tapizado de césped, anémonas silvestres, onagras blancas, azules y amarillas [...]. Casablanca es una pequeña villa con una iglesia [...]. Es célebre por su mantequilla y otros productos análogos; pero debe su importancia a que es la única población que hay en el camino entre el puerto y la capital, como también el punto en que se reúnen los productos de varios distritos vecinos para ir de allí a

Santiago y a Valparaíso, ya para la exportacíon, ya para el consumo del país.106

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Quarto capitolo CASABLANCA

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