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L’imputazione dei costi delle attività agli oggetti di costo

3.5. La scelta del modello: modello a CdC ibrido

4.1.3. L’imputazione dei costi delle attività agli oggetti di costo

Dopo aver definito le attività e come allocarvi i costi derivanti dai CdC, è necessario definire i parametri con cui imputare i costi delle attività agli oggetti di costo. L’obiettivo è quello di attribuire i costi delle attività agli oggetti di costo nel modo più equo possibile; per questo in molti casi saranno create delle opportune classi di complessità. È stata quindi svolta una analisi di ogni attività in relazione agli oggetti di costo.

L’attività di messa a punto viene effettuata sugli articoli nuovi della stagione, mentre non viene svolta per gli articoli già prodotti negli anni precedenti. Per cui i costi di questa attività saranno allocati solamente sugli articoli di nuova produzione.

Il costo della messa a punto viene allocato sui vari articoli e successivamente, per ottenere questo costo relativamente a ogni paio, viene diviso il costo di messa a punto di un articolo specifico per il numero di paia prodotte di quell’articolo. Ottenendo così che all’aumentare del numero di paia prodotte, il costo della messa a punto per il singolo paio di quell’articolo diminuisce. Da notare

124 che il costo della attività di messa a punto non va ad influenzare il costo dei campioni, in quanto essi sono prodotti indipendentemente da questa fase.

Per questa attività sono state individuate 5 classi di complessità. In realtà la prima ha complessità nulla ed è utile solamente per essere assegnata agli articoli che sono solo formalmente nuovi (ad esempio cambio di nome).

La distinzione tra le diverse classi di complessità è il numero di “prove” necessarie per mettere a punto l’articolo. Tale scelta deriva dal fatto che la messa a punto viene effettuata attraverso “prove” (verifiche assieme ai committenti, prove calzate ecc.) del modello. In base alla complessità dell’articolo, saranno necessarie più o meno prove per giungere alla definizione completa delle caratteristiche. Per poter attuare ogni “prova” è necessario svolgere una serie di sottoattività, come il disegno, il taglio del tomaio, la cucitura del tomaio ecc., che consumano risorse e tempo. Perciò appare chiaro come sia possibile distinguere il consumo dell’attività da parte di ogni articolo in base ad una classe di complessità, così come riportato dalla tabella seguente.

Classe Coefficiente temporale (numero di prove)

1 - Solo variazione 0

2 - Articolo semplice 2

3 - Articolo standard 3

4 - Articolo complesso 5

5 - Articolo molto complesso 6

Tabella 11 - Classi di complessità dell'attività di messa a punto

Il cost driver dell’attività di messa a punto risulta quindi essere il seguente:

125 Per l’attività di creazione e gestione dei campioni e controcampioni, invece, non è possibile fare una distinzione in questo senso. Ciò è dovuto al fatto che in questo processo i “fattori di complessità” possono essere molti e non correlati tra loro, perciò qualsiasi coefficiente di complessità sarebbe totalmente artificioso e rischierebbe di risultare fuorviante. Per questo i costi di questa attività saranno imputati su tutti i campioni e controcampioni in maniera indistinta. Oltretutto, come già descritto in precedenza, anche a livello di “costi diretti” non è possibile fare distinzioni tra i singoli campioni, per cui risulta coerente la scelta di non differenziare neanche a livello di costi indiretti i diversi campioni prodotti. In sostanza i costi della suddetta attività saranno suddivisi sul numero di campioni prodotti, ottenendo un costo uguale per ogni campione (e controcampione). Il cost driver dell’attività creazione e gestione dei campioni e controcampioni risulta quindi essere il seguente:

Anche per quanto riguarda l’attività di taglio interno, è stato deciso di non assegnare una classe di complessità per ogni articolo, in quanto è difficile trovare un parametro univoco che distingua un maggiore o minore consumo di attività da parte di ogni specifico articolo. Perciò i costi legati a questa attività saranno suddivisi sul numero di paia che sono state tagliate internamente nel periodo preso in considerazione. Di conseguenza il cost driver dell’attività di taglio interno risulta essere il seguente:

Analizzando l’attività di manovia, appare chiaro che serve creare un’opportuna classe di complessità che distingua il diverso consumo di attività necessario per un paio di ogni specifico articolo. In questo caso individuare un fattore discriminante risulta semplice: in base agli articoli

126 presenti nella fase di assemblaggio, il responsabile fissa per la manovia un determinato tac-time che metta in fase tutte le sottoattività; quindi gli articoli che consentono una maggiore produttività della manovia sono meno complessi mentre quelli che permettono una minore produttività sono più complessi. Infatti una maggiore o minore produttività corrisponde ad un minore o maggiore consumo di risorse.

Attraverso alcune rilevazioni effettuate nel reparto di manovia e basandosi sui tac-time che generalmente utilizza il responsabile del reparto è stato possibile distinguere 4 classi di complessità. La seguente tabella mostra le classi di complessità che saranno utilizzate per allocare i costi dell’attività di manovia sugli oggetti di costo, riportando a fianco il numero di paia, della specifica classe, prodotte in 8 ore (giornata lavorativa) e il “consumo temporale” di ogni paio. Il “consumo temporale” rappresenta l’intervallo temporale medio, in minuti, che intercorre tra la realizzazione di due paia di scarpe successive, che corrisponde quindi al tempo di assorbimento delle attività di manovia da parte di ogni singolo paio.

Classe Coefficiente Produttivo Consumo temporale

1 - Articolo semplice 450 1,067

2 - Articolo standard 400 1,200

3 - Articolo elaborato 370 1,297

4 - Articolo complesso 350 1,371

Tabella 12 - Classi di complessità dell'attività di manovia

Infine viene fatto notare come gli oggetti di costo su cui verranno allocati i costi di questa attività sono tutte le paia, sia quelle di produzione che i campioni/controcampioni. L’assemblaggio dei campioni (e controcampioni) causa delle inefficienze e perdite di tempo provocate dal dover assemblare lotti “singoli”, per questo motivo essi saranno considerati come “articoli complessi”. Il cost driver dell’attività di manovia risulta quindi essere il seguente:

127 Per quanto concerne l’attività di coordinamento interno, è stato deciso di non assegnare una classe di complessità per ogni articolo, in quanto è difficile trovare un parametro univoco che distingua un maggiore o minore consumo di attività da parte di ogni specifico articolo. Alcuni possibili parametri, come il numero di lavorazioni esterne o di componenti, non sono in grado di rappresentare adeguatamente l’utilizzo delle risorse allocate su tale attività. Perciò i costi legati a questa attività saranno suddivisi sul numero totale delle sole paia di produzione fabbricate nel periodo considerato, visto che i campioni e i controcampioni vengono coordinati e gestiti dal personale che si occupa della creazione del campionario. Il cost driver dell'attività di coordinamento della produzione risulta quindi essere il seguente:

Per quanto riguarda le due attività di gestione commerciale e amministrativa, una relativa ai clienti FR e l'altra alle Agenzie, può essere fatto un discorso comune, visto che le dinamiche di funzionamento sono simili. In questo caso la complessità di gestione commerciale e amministrativa è completamente indipendente dall'articolo, visto che la "difficoltà" dell'attività è invece legata al tipo di cliente e di ordine gestito. La distinzione per clienti però è già considerata attraverso la creazione di due attività differenziate relative ai due canali di vendita. All'interno della stessa classe di clienti è possibile considerare un’analoga classe di complessità per ogni ordine. In definitiva quindi i costi dell'attività di gestione commerciale e amministrativa dei clienti FR vengono allocati su tutte le paia prodotte per il canale FR, mentre i costi dell'attività di gestione commerciale e amministrativa dei clienti Agenzie vengono allocati su tutte le paia prodotte per il canale Agenzie. Perciò i costi legati a queste due attività saranno suddivisi sul numero di paia che sono state gestite all'interno di ogni canale, senza alcuna distinzione tra i diversi ordini, clienti e articoli. I cost driver delle attività di gestione commerciale e amministrativa risultano quindi essere i seguenti:

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La definizione dei cost driver, precedentemente illustrati, è stata possibile grazie allo studio del rapporto che intercorre tra le attività e il loro consumo da parte degli oggetti di costo. Per realizzare questo, come anche in molte altre fasi, è stato fondamentale l'ausilio dei diversi responsabili e degli addetti, in quanto sono coloro che meglio di chiunque altro conoscono come si svolgono le attività e sottoattività all'interno dell'azienda.