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Incidentalità

1. Quadro conoscitivo

1.6 Criticità e impatti

1.6.4 Incidentalità

L’incidentalità stradale rappresenta una dei più importanti impatti connessi alla circolazione veicolare e comporta un rilevante costo monetario e sociale per la collettività. Nel 2017 l’ISTAT certifica che a Roma sono stati registrati poco meno di 13mila incidenti, 129 decessi per incidente stradale e il ferimento di poco meno di 17mila persone.

Occorre però sottolineare che i dati forniti dall’ISTAT sono aggiornati al febbraio 2018 (per l’annualità 2017) e si riferiscono ai soli incidenti che hanno causato danni alle persone, rilevati però da tutte le forze dell’ordine. Facendo invece riferimento alla banca dati della PLRC (Polizia Locale Roma Capitale), che sono aggiornati al settembre 2018, si evince che i morti rilevati per il 2017 sono 131, due in più rispetto a quelli certificati dall’ISTAT.

Considerando che la PLRC rileva, in media, il 92% degli incidenti (e per ipotesi delle grandezze correlate, morti e feriti) che si verificano in ambito comunale, è presumibile ritenere che la quota complessiva di decessi si aggiri sui 140/142 eventi, un valore del tutto simile al valore dell’anno precedente.

Il costo sociale complessivo sopportato dall’intera collettività supera il miliardo di € per un costo pro-capite pari all’incirca a 360€. E’ interessante notare che su 100 € che la collettività sopporta, a scala nazionale, per l’incidentalità stradale 6 si riferiscono all’incidentalità registrata nel comune di Roma, quando in un confronto analogo fatto sulla popolazione, i residenti di Roma costituiscono il 4.7% della popolazione nazionale.

Roma ha tra i tassi di mortalità più alti del paese: 4.5 morti/100mila abitanti seguita da Torino (4.3) e da altre due città, Palermo e Genova, con 4.0 morti/100mila ab. Nel caso di incidenti e feriti gli omologhi tassi (incidentalità e ferimento) sono più bassi, collocando Roma al centro classifica dopo, nell’ordine, Genova, Firenze e Milano (Figura 1-130).

In ogni caso tutte le città italiane si sono caratterizzate, in aderenza al trend nazionale, per una riduzione dell’incidentalità stradale, che per quanto detto in precedenza, potrebbe essersi arrestata nel 2017.

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Figura 1-130 Quadro dell’incidentalità stradale nei grandi comuni (ISTAT 2017)

Figura 1-131 Andamento storico dell’incidentalità nel come di Roma (ISTAT 2017)

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La Figura 1-131 precedente riporta i dati ufficiali pubblicati dall’ISTAT, ma considerando l’aggiornamento delle stime, ad esempio, dei decessi per il 2017 la riduzione dell’incidentalità in 13 anni, dal 2005 al 2017, è di circa 100 unità assolute (da 237 decessi del 2005 ai 140 riponderati del 2017), pari al 41% del valore iniziale (ad un ritmo di poco superiore al 4% annuale).

In riferimento allo status delle persone coinvolte (Figura 1-132) si nota, nel caso dei decessi, l’alta rilevanza numerica dei pedoni: un 38% di decessi contro un 11.6% di feriti con un rapporto tra proporzione di decessi e proporzione di feriti pari a 3.27, a conferma del fatto che l’investimento di persone costituisce evento di elevata gravità (è più probabile il decesso che non il ferimento).

Nel caso dei conducenti e dei trasportati tali rapporti si invertono: 0.75 e 0.55 rispettivamente.

Figura 1-132 1 Ripartizione dei morti e feriti per status delle persone coinvolte (ISTAT 2017)

Se si entra nel dettaglio dell’età delle persone coinvolte negli incidenti si scopre che il 60% dei decessi di pedoni registrati a Roma nel 2017 si riferiscono a persone che si collocano nella fascia di età più anziana, superiore ai 65 anni.

Per i feriti la distribuzione per fascia di età delle persone/pedoni coinvolte si riequilibra, con la fascia di età più anziana che pur rappresenta un 30% del totale dei pedoni feriti e la fascia di età adulta compresa tra i 30 e i 44 anni che segue con il 20%.

Situazione diversa si osserva per i conducenti, dove gli adulti di età compresa tra i 30 e i 44 anni costituiscono la classe modale (a maggior frequenza) con valori relativi intorno al 30%. Gli

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anziani conducenti costituiscono una componente pur sempre rilevante nel caso dei decessi, costituendo il 15% della popolazione dei conducenti deceduti a seguito di incidente stradale.

Per i trasportati, infine, le classi di età più colpite, nel caso dei decessi, sono gli anziani (con il 35%) e i giovani dai 18 ai 20 anni con il 20% (presumibilmente perché su motorino al momento dell’incidente).

Considerando il complesso delle persone coinvolte è evidente che la classe di età più vulnerabile è la classe di età più anziana per la quale il rapporto tra i morti e i feriti (tra i valori percentuali) è di 3.5.

È interessante notare che se fino ai 60 anni il rapporto tra morti e feriti è inferiore a 1 (più feriti che morti) dai 60 in poi il rapporto si inverte per impennarsi nelle classi di età più anziane che, notoriamente, sono quelle più vulnerabili.

Considerando, invece, i soli dati acquisiti dalla PLRC è possibile definire la distribuzione geografica dei due indicatori di incidentalità: i tassi di mortalità e ferimento.

Nella Tabella 1-18 sono riportati, con scala di colore dal verde al rosso, i municipi più critici14. Per quel che riguarda i decessi i due municipi più critici sono il IV e il IX con tassi di mortalità che sono superiori a 8 decessi/100mila abitanti, valori che sono quasi il doppio del valore medio cittadino.

Per contro i municipi più virtuosi sono il XII e il XIV con tassi di mortalità che sono rispettivamente pari a 1.4 e 2.1 morti/100mila abitanti.

Per i feriti, invece, il municipio più critico è quello centrale, il primo, dove il tasso di ferimento raggiunge quasi i 1.200 feriti per 100mila ab, più del doppio del valore medio cittadino.

Altri 7 municipi (contraddistinti da sfondo in giallo nella suddetta tabella) si contraddistinguono per valori compresi tra i 500 e i 700 feriti, valori che si pongono nell’intorno del valore medio cittadino.

I municipi dove si registrano il minor numero di feriti in rapporto alla popolazione sono il III, l’XI e il XIV e il X, tutti con valori inferiori ai 420 feriti/100mila abitanti.

14 Si vuole evidenziare che gli indicatori di incidentalità di fonte PLRC sono lievemente differenti da quelli calcolati da fonte ISTAT a causa del differente stato di aggiornamento dei dati

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Tabella 1-18 Tassi di mortalità e ferimento nei municipi di Roma (Fonte: PLRC 2017)

Sembrerebbe, quindi, che la città sia divisa in due con la zona ovest della città, ossia i municipi X, XI, XII, XIII, XIV e XV che presentano tassi di mortalità e ferimento relativamente più bassi (o intorno alla media cittadina) ad eccezione del tasso di mortalità del XV municipio che assume un valore di circa il 50% superiore alla media.

Tasso di mortalità (morti/100000 ab.)

Tasso di ferimento (feriti/100000 ab.)

I 3.3 1176.0

II 4.7 662.4

III 5.4 345.1

IV 8.5 526.2

V 2.8 511.6

VI 5.8 476.1

VII 2.9 446.0

VIII 3.1 643.1

IX 8.2 558.4

X 3.0 410.8

XI 4.5 394.6

XII 1.4 449.4

XIII 4.5 575.7

XIV 2.1 405.0

XV 6.8 569.1

4.6 540.9

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Figura 1-133 Localizzazione incidenti stradali (Fonte: PLRC 2017)

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