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Rappresentazione delle dinamiche della logistica urbana

1. Quadro conoscitivo

1.5 Interazione tra domanda e offerta di trasporto

1.5.4 Rappresentazione delle dinamiche della logistica urbana

L’area romana, e in particolare il Comune di Roma, mostra per il suo ruolo Istituzionale, per la mole e il rango dei servizi erogati e per la sua capacità di attrazione dei flussi turistici, un profilo prevalentemente terziario. Il sistema economico e produttivo locale impiega, secondo i dati dell’ultimo censimento Industria e Servizi realizzato dall’ISTAT, oltre 1,2 milioni di addetti, di cui il 78% occupato nelle Imprese, la quota restante nel settore delle Istituzioni pubbliche (17%) e Istituzioni no profit (5%): le unità locali sono poco meno di 276mila.

Limitatamente al settore che fa capo alle imprese private che conta 950mila addetti, l’analisi per attività economica mostra ai primi due posti il comparto del commercio al dettaglio e all’ingrosso, e riparazioni veicoli (oltre il 18% del totale degli addetti), seguita dalle attività di noleggio e servizi di supporto alle imprese (13%). Scarsa è l’occupazione nel settore dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca. Nello specifico il settore del commercio al dettaglio impiega poco meno di 150mila addetti, mentre quello relativo alle strutture ricettive conta 77mila occupati. Oltre 26 mila sono addetti al magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti.

Il sistema locale delle imprese, secondo i dati di InfoCamere, mostra come i tre principali settori commercio, costruzioni e attività ricettive concentrano quasi il 53% del totale delle unità locali attive della figura seguente.

Figura 1-119 Ripartizione delle unità locali del comune di Roma in base al settore di attività (fonte: infocamere 2017)

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In linea con gli anni precedenti, il triennio 2015-2017 conferma i segnali di crescita dell’economia romana (+6% di unità locali), sia nei settori trainanti, come fornitura di energia, attività di alloggio ristorazione, sia in quelli meno tradizionali come sanità e assistenza sociale e istruzione. Variazioni negative, seppur minime, si rilevano per agricoltura, trasporti e costruzioni per il biennio 2016-2017.

Nei riguardi della distribuzione territoriale delle attività economiche, l’area centrale della città, riconducibile al Municipio I, registra il maggior numero di unità locali attive di imprese (49mila, pari al 17% del totale cittadino), in tutti i settori produttivi: tale area infatti concentra non solo i centri amministrativi e direzionali, ma anche i servizi di alloggio, ristorazione e attività commerciali, che attraggono da un lato differenti flussi di persone (turisti, avventori, addetti) e dall’altro differenti di beni di consumo, per soddisfare la domanda dei clienti.

Figura 1-120 Tassi di variazione della numerosità delle unità locali nel biennio 2016-2017 (fonte: infocamere 2016/17)

Nel settore relativo alle attività di servizi di alloggio e ristorazione e agli altri servizi, in termini di consistenza di unità locali attive, dopo il I Municipio, seguono i Municipi II, V e VII; stessa situazione si osserva per il settore commercio all’ingrosso e al dettaglio e alla riparazione di autoveicoli e motocicli.

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Proprio nel settore del commercio, il sistema distributivo romano mostra profondi cambiamenti legati alle mutate esigenze del mercato degli acquisti, che da un lato hanno visto l’affermarsi della grande distribuzione organizzata (GDO) e dall’altro la crescita del fenomeno dell’e-commerce e conseguente parcellizzazione delle consegne; se tale fenomeno determina la diminuzione degli spostamenti effettuati con veicoli privati, dall’altro causa l’aumento delle percorrenze dei veicoli commerciali in ambito urbano. Inoltre la rinuncia da parte dei commercianti di spazi da adibire a magazzino presso le propria attività, soprattutto nel centro storico, ha causato un incremento del numero delle consegne giornaliere, gravando su una rete stradale congestionata, soprattutto nelle ore di punta.

Figura 1-121 Distribuzione territoriale delle attività economiche (fonte: infocamere 2017)

Il processo delle consegne/ritiro è garantito da circa 109 mila veicoli leggeri (fino a 3,5 tonn.) che rappresentano l’87% del totale dei mezzi adibiti al trasporto di cose. Oltre 94mila sono alimentati a gasolio, di cui la metà è compresa nelle categorie Euro 4 – Euro 6. Sebbene nel corso degli ultimi anni si osservi un continuo rinnovo della flotta, anche per far fronte alle restrizioni decise dall’Amministrazione, la quota di veicoli ibridi od elettrici, adottati soprattutto dai corrieri ed operatori logistici, appare ancora irrisoria.

I futuri scenari distributivi subiranno marcati cambiamenti, in termini di rinnovo della flotta veicolare, dovuti alle misure di prossima attuazione come il diesel ban entro l’anno 2024, come indicato dal Documento preliminare per l’attuazione del Protocollo C-40 per Roma e dall’annullamento delle emissioni di CO2 per i veicoli merci nei centri urbani, come raccomandato dalla Commissione Europea: tali aspetti saranno trattati nei paragrafi successivi

Attualmente il sistema distributivo romano sconta carenze infrastrutturali riguardanti l’offerta di stalli adibiti alle operazioni di carico e scarico, soprattutto nell’area centrale e la mancanza di strutture dedicate alle operazioni logistiche per la consegna di ultimo miglio, consegne prevalentemente effettuate con veicoli tradizionali, rispetto a quelli più eco-sostenibili (veicoli

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elettrici) o alternativi (cargo-bike, van sharing). La mancanza di spazi dedicati è acuita anche dal fenomeno della sosta illegale da parte dei veicoli privati, che incrementano la sosta in doppia fila dei veicoli merci ed aumentano così i rischi di incolumità per gli operatori logistici.

Tali criticità risultano anche dalle ultime indagini effettuate nel centro storico, che hanno compreso un focus rivolto agli operatori, dal quale risulta che oltre un terzo degli operatori non utilizza mai gli spazi adibiti alle operazioni di carico e scarico perché occupati da veicoli privati o per l’assenza di spazi per le operazioni logistiche.

Fig. 1-122 - Utilizzo delle piazzole di sosta

Fig. 1-123 - Motivazioni del non utilizzo delle piazzole di sosta

Il contributo degli operatori intervistati ha permesso di delineare alcune caratteristiche del sistema distributivo, come l’orario delle consegne e la frequenza degli spostamenti per effettuare le stesse. Per quanto riguarda l’orario di consegna si verifica che oltre il 59% avviene tra le 7:30 e le 10:00, come mostrato nella figura successiva.

non risponde

Motivo del non utilizzo delle piazzole di sosta

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Fig. 1-124 - Distribuzione oraria delle consegne

Osservando la frequenza dello spostamento si è riscontrato che il 37% degli operatori di trasporto ne effettua più volte al giorno, il 31% da 4 a 7 volte a settimana, il 23% tra 2 e 3 volte a settimana ed il rimanente 9% varia tra una o più volte al mese.

Fig. 1-125 - Ripartizione per frequenza dello spostamento

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