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CAPITOLO 2: Misurare lo sviluppo oltre il PIL

2.5 Inclusive Wealth Index

A questo punto dell’analisi risulta utile presentare un ulteriore indice, l’Inclusive Wealth Index, il quale completa le informazioni degli indici descritti in precedenza prendendo in considerazione il capitale naturale nell’analisi della crescita di un paese. Tale indice venne presentato nel 2012 attraverso l’Inclusive Wealth Report, come il risultato della

collaborazione tra lo Human Dimensions Programme on Environmental Change (ONU- IHDP), che fa riferimento alla United Nations University e lo United Nations Environment

Programme (UNEP)88. Per poter comprendere il significato dell’indice è indispensabile

menzionare il concetto di sviluppo sostenibile, il quale trova una sua definizione universalmente riconosciuta nel Rapporto Bruntland del 1987 della World Commission on Environment & Development intitolato Our Common Future. Nel rapporto, lo sviluppo sostenibile è definito come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Al giorno d’oggi è chiaro come la crescita economica e lo sviluppo umano siano avvenuti ad un costo ambientale talmente enorme da minacciare la sostenibilità futura delle economie. Per questa ragione si è rivelato necessario creare una misura che stimasse la capacità di una nazione di gestire la propria ricchezza in modo tale da salvaguardarla per le prossime generazioni. Tale misura è l’Inclusive Wealth Index, il cui scopo è quello di valutare il benessere generale di una nazione e se essa si stia sviluppando in maniera tale da permettere alle future generazioni di soddisfare i propri bisogni, in quanto qualsiasi misura che escluda la svalutazione del capitale naturale è probabile che ecceda nel misurare l’aumento della ricchezza di un’economia nel tempo.

Per quanto riguarda il Perù la crescita media annuale dell’IWI durante il periodo 1990- 2014 è stata pari allo 0.7%. Tale valore conferma quanto affermato in precedenza, cioè che l’indice rispecchia un concetto di ricchezza ben diverso dal PIL, la cui crescita pro capite media annuale è stata del 17,4% nello stesso periodo89. Il secondo indice con cui

verrà confrontato l’IWI è l’HDI, per il quale la crescita media annuale è stata pari allo 0.8% durante il periodo 1990 – 201790. È corretto affermare che il valore dell’IWI per il

Perù riflette una situazione di crescita sostenibile, ma se estrapoliamo la parte dell’indice che rappresenta il capitale naturale risulta che la perdita pro capite media annuale è stata dell’1.6% durante il periodo 1990-2014. Tale declino è in linea con

88 L’UNEP è la principale autorità in ambito ambientale. Essa stabilisce il programma mondiale in ambito ambientale, promuove l’implementazione coerente delle dimensioni ambientali dello sviluppo sostenibile all’interno del sistema delle Nazioni Unite e opera come autorità sostenitrice per l’ambiente globale. Fonte: www.unenvironment.org.

89 UNEP, “The Inclusive Wealth Report 2018”, 2018.

l’andamento della regione latino-americana che ospita vari ecosistemi unici al mondo i quali stanno subendo perdite ingenti di biodiversità anche come conseguenza dei cambiamenti climatici. Tali deterioramenti vengono percepiti anche in Perù dove si perdono annualmente più del 5% di stock ittici e una percentuale maggiore al 3% di combustibili fossili91.

Come è stato largamente descritto nel capitolo 1, le risorse naturali rappresentano la ricchezza del Paese e attraverso il loro sfruttamento, il Perù ha raggiunto tassi di crescita economica sorprendenti e contribuito alla riduzione della povertà. Tuttavia, prendendo in considerazione i risultati dell’IWI, è lecito chiedersi se continuare con lo sfruttamento delle risorse naturali rappresenti un modo di operare sostenibile nel lungo periodo. La risposta sarà sicuramente negativa perché ciò che si sfrutta oggi in termini di risorse naturali non ci sarà più domani. Il petrolio che sfruttiamo, l’oro e l’argento che estraiamo nel presente non sarà più disponibile per l’utilizzo da parte delle generazioni future, in quanto il capitale naturale non è prodotto da investimenti, ma rappresenta uno stock di risorse esistenti non create dall’uomo. Situazione ben diversa per quanto riguarda le altre componenti dell’indice, capitale fisico e umano hanno bisogno di investimenti da parte delle istituzioni per aumentare e migliorare la qualità della vita, ma se oggi questo non avviene, alle generazioni future non è preclusa la possibilità di poterlo fare.

Il problema della sostenibilità ambientale si rivela cruciale per lo sviluppo e la crescita a lungo termine del Perù, in quanto il 70% delle esportazioni sono costituite da risorse naturali e agricole, e se si vuole continuare a generare prosperità dalle stesse fonti è necessario rivolgere maggiore attenzione al tema. Nel paese esistono problemi di inquinamento gravi per quanto riguarda l’acqua, l’aria e il terreno, causati dalla mancanza di una legislazione e controllo appropriati da parte delle autorità; pertanto attività illegali come la deforestazione e le attività estrattive nelle regioni della Sierra92

e della Selva93 sono all’ordine del giorno94.

91 UNEP, “The Inclusive Wealth Report 2018”, 2018. 92 Si definisce Sierra la regione montuosa delle Ande. 93 Si definisce Selva la regione dell’Amazzonia.

L’IWI è una misura rilevante in quanto evidenzia come diversi assetti istituzionali si rapportano al tema della crescita economica sostenibile e ci permette di fare alcune considerazioni sulle istituzioni. Le istituzioni democratiche operano nell’interesse della collettività e saranno più propense a far sì che la crescita economica non causi l’esaurimento delle risorse naturali. Gli introiti che derivano dallo sfruttamento del capitale naturale verranno investiti in beni pubblici come istruzione, infrastrutture e sanità innescando un processo di sviluppo inclusivo a lungo termine. D’altro canto, è possibile che le risorse naturali abbiano un’influenza negativa sulle istituzioni in quanto conducono ad un’espansione eccessiva del settore economico ad esse collegato e costituiscono una fonte di rendita immediata per il governo, il quale sarà poi portato a distribuire tale rendita ai gruppi influenti vicini aumentando corruzione e disuguaglianza. La mancanza di una legislazione appropriata in tema ambientale, nonché di controllo da parte delle autorità sulle attività illegali è frutto di una visione miope in tema di sostenibilità, ma anche e soprattutto della corruzione; basti pensare che l’estrazione illegale dell’oro nella regione di Madre de Dios produce guadagni più alti del traffico di droga che vengono impiegati per garantire l’impunità dei colpevoli.