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Una riforma da terminare: il processo di decentramento

CAPITOLO 4: Le possibili strategie per intraprendere uno sviluppo più inclusivo

4.1 Il ruolo delle istituzioni nello sviluppo inclusivo:

4.1.1 Una riforma da terminare: il processo di decentramento

Il processo di decentramento amministrativo e fiscale fu introdotto attraverso la riforma costituzionale del 2002. Mediante tale riforma si istituirono tre livelli di governo: nazionale, regionale e locale, ognuno con le proprie strutture di gestione, competenze e responsabilità. Il Parlamento e il governo responsabili della riforma, constatarono che il processo si presentava come graduale e flessibile, costituito da varie tappe e in continuo aggiornamento, di fatto le funzioni sono state trasferite progressivamente dal governo centrale alle autorità locali, le quali dovrebbero esercitarle in maniera più funzionale rispetto allo Stato centrale. Secondo il MEF155 il processo di decentramento

amministrativo e fiscale migliora l’efficienza, la qualità e la responsabilità dell’amministrazione pubblica. Oltre a ciò, conduce ad un rafforzamento del ruolo dello Stato, in quanto i governi locali ottimizzano l’utilizzo delle risorse attuando investimenti mirati secondo le necessità della popolazione, la quale avrà un interlocutore locale in caso di eventuali reclami. Un maggior grado di decentramento permetterebbe, quindi, un efficientamento della capacità del governo di identificare e risolvere i problemi, promuovendo una gestione responsabile delle risorse da parte dei funzionari locali. Maggiori responsabilità, in capo ai governi locali, si traducono in una situazione positiva per i cittadini, i quali potranno così esercitare un controllo maggiore sull’operatività degli amministratori locali e di conseguenza, responsabilizzare maggiormente le autorità. Infine, secondo il MEF, il processo di decentramento favorisce anche lo sviluppo economico e la riduzione delle disuguaglianze tra regioni e tra zone urbane e rurali, poiché conduce ad un aumento dell’offerta e della qualità dei servizi destinati alle imprese locali e alla popolazione156.

155 Sigla che identifica il Ministerio de Economía y Finanzas, traduzione italiana: Ministero dell’Economia e delle FInanze.

Idealmente il processo di decentramento avrebbe dovuto portare a dei risultati positivi, che nel contesto peruviano non sono stati conseguiti. Dal 2002, esso ha ampliato le disparità tra regioni in alcuni servizi e secondo un sondaggio effettuato nel 2014, dopo 12 anni dall’inizio del processo, solo il 21% dei peruviani credeva che il percorso fosse stato intrapreso con successo157. Il giudizio dei cittadini trova fondamento nel modo in

cui è stato ed è tuttora gestito il processo di decentramento. Il corpo di leggi che lo compone si presenta spesso ambiguo, con varie sovrapposizioni di competenze e omissioni di funzioni e di responsabilità tra i tre livelli di governo. Per questo, il processo di decentramento non ha ancora mostrato del tutto le proprie potenzialità essendo bloccato da distorsioni esistenti, che risulta doveroso risolvere.

In primo luogo, i governi locali non possono fare affidamento su una divisione chiara e trasparente delle competenze a livello locale, regionale e centrale; di fatto manca un programma chiaro e ordinato sul trasferimento di tali competenze e funzioni sia su come debbano essere gestite sia da chi. Tuttora, il governo centrale e i ministeri concentrano su di loro troppe funzioni che sulla carta dovrebbero già essere state trasferite alle amministrazioni locali158. Esiste, quindi, una confusione di ruoli, funzioni e responsabilità

che porta a creare una situazione di ingovernabilità con conseguenti rallentamenti nella gestione dei servizi pubblici e negli investimenti. In secondo luogo, i governi regionali e locali non possono godere di una vera e propria autonomia finanziaria, dato che il 90% delle risorse proviene da trasferimenti statali che spesso risultano insufficienti, ma soprattutto che non tengono in considerazione le diverse necessità delle regioni. I governi locali si trovano quindi ad avere autorità e potere di decisione su varie aree, ma per poter svolgere le proprie funzioni e attuare gli investimenti rimangono dipendenti dallo Stato centrale, il quale decide l’ammontare dei trasferimenti. Inoltre, i governi regionali non hanno l’autorizzazione a riscuotere direttamente le imposte159, a parte per

le royalties derivanti dall’attività estrattiva presente nel loro territorio. Gli organi

157 Presidencia del Consejo de Ministros, “La descentralización Perú, un reto por cumplir”. Comunicato stampa, Lima, 05.01.2017.

158 Presidencia del Consejo de Ministros, “La descentralización Perú, un reto por cumplir”. Comunicato stampa, Lima, 05.01.2017.

159 Presidencia del Consejo de Ministros, “La descentralización Perú, un reto por cumplir”. Comunicato stampa, Lima, 05.01.2017.

regionali che ospitano attività estrattive nel proprio territorio beneficiano del pagamento delle royalties da parte delle aziende estrattive e tale fonte, anche se ridotta e legata ai prezzi di mercato delle materie prime, permette loro di poter fare progetti di investimento. La risorsa economica rappresentata dalle royalties avvantaggia un numero limitato di regioni che presentano attività estrattive, mentre quelle che non possiedono tale vantaggio dispongono di risorse economiche inferiori. In terzo luogo, i governi locali sono stati investiti di numerose responsabilità negli ultimi anni, senza che lo stato si sia occupato di fornire adeguata formazione e preparazione per la gestione delle nuove funzioni. Ciò ha determinato un sovraccarico dei funzionari locali e un rallentamento ulteriore del lavoro amministrativo, che ha peggiorato la qualità dei servizi offerti ai cittadini160.

Il documento di valutazione sul processo di decentramento in corso, denominato

Informe de Evaluación, Relaciones Intergubernamentales en el Proceso de Descentralización per l’anno 2017/2018, oltre ad esprimere i difetti del sistema attuale,

individua delle soluzioni che il governo deve mettere in atto urgentemente per risolvere le mancanze e rendere finalmente efficace la riforma161. In prima istanza, è necessario

fare chiarezza sulle funzioni e sulle responsabilità dei diversi livelli di governo. Il Paese ha bisogno di un sistema chiaro di assegnazione delle competenze che funzioni, senza ambiguità e sovrapposizioni. In seconda istanza, i tre livelli di governo necessitano di maggiore coordinazione. Essi devono cooperare e avviare un flusso di informazioni costante bidirezionale, attraverso la costituzione di fori a cadenza fissa dove discutere delle difficoltà riscontrate, ma anche dei successi del sistema. A tal fine, nel 2016, è stato costituito il GORE Ejecutivo, che costituisce uno spazio di incontro tra governi regionali e autorità statali; esso rappresenta un’iniziativa indispensabile ad una gestione celere e positiva dei problemi inerenti al processo di decentramento amministrativo162. Iniziative

come il GORE Ejecutivo vanno potenziate ed ampliate anche ai governi locali, in modo tale da ottenere la maggior quantità di informazioni possibili per migliorare il processo

160 OECD Public Governance Reviews: “Peru: Integrated Governance for Inclusive Growth”, OECD Publishing, Parigi, 2016

161 Congreso de la República, “Informe de Evaluación, Relaciones Intergubernamentales en el Proceso de

di decentramento. In terza istanza, è indispensabile rivedere il modo attraverso il quale sono gestiti i trasferimenti economici. Attualmente, essi sono amministrati dallo Stato centrale, che ne decide gli importi senza controllare né la capacità di gestione, né le reali necessità di una regione. Esistono regioni che presentano abbondanti risorse ma una scarsa capacità di gestione, mentre altre dimostrano una buona capacità di amministrazione, senza però avere le risorse. Lo Stato dovrebbe effettuare i trasferimenti sulla base di un piano di sviluppo regionale oltre che effettuare un monitoraggio successivo degli obiettivi raggiunti. Una maggiore attività di verifica efficienterebbe i governi locali ed eviterebbe il diffondersi della corruzione oltre che degli investimenti inutili163.

Le strategie descritte favoriscono un’evoluzione positiva del processo di decentramento verso una maggiore efficienza che a sua volta, rafforzerà la governabilità e l’autorevolezza ai tre livelli di governo con conseguenze positive sul rapporto Stato - cittadini.