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Incompletezza, incertezza ambientale e capacità di adatta-

1.2 L’approccio endogeno all’incompletezza contrattuale

1.2.2 Incompletezza, incertezza ambientale e capacità di adatta-

ricercato nell’importanza assegnata rispettivamente alla rigidità ed alla ‡essibilità dei contratti.

Le teorie esogene, che pongono al centro dell’analisi il tema dell’opportunismo dei contraenti, sostengono che un accordo contingente, permettendo di de…nire con preci- sione il comportamento degli attori in ogni possibile stato della natura ed in seguito a qualsiasi realizzazione presente e futura dei parametri rilevanti nella transazione, con- sente di ridurre la probabilità di rinegoziazione e, di conseguenza, di prevenire e limitare l’adozione di comportamenti opportunistici volti ad estrarre quote di quasi rendita ex post, favorendo di fatto la realizzazione degli investimenti speci…ci e la continuità della transazione. Al contrario, i contributi che assegnano una maggior rilevanza all’aspetto strategico dell’interazione tra attori economici, pongono l’accento sul fatto che, a causa dei vincoli ambientali ed individuali che caratterizzano le transazioni economiche, un’ec- cessiva rigidità contrattuale potrebbe impedire il corretto adattamento a contingenze non previste nella fase di negoziazione e, di conseguenza, potrebbe favorire l’adozione di scelte sub-ottimali, specialmente in presenza di mutamenti imprevisti del contesto di riferimen- to. In questi casi, le ine¢ cienze generate da risposte non adeguate agli eventi realizzati potrebbero annullare completamente i bene…ci che la completezza garantisce in termini di maggior controllo e tutela dei contraenti ed indurre eventualmente nuove forme di op- portunismo; per questo motivo, l’adattamento ex post di un accordo incompleto potrebbe risultare più e¢ ciente rispetto all’eccessiva rigidità derivante dal ricorso ad un contratto completo che impedisce ogni forma di rinegoziazione. A di¤erenza di quanto a¤ermato dalle teorie esogene, quindi, l’incompletezza rappresenta un’opportunità di cui i contraenti

possono avvalersi per ottenere un equilibrio più e¢ ciente e non più un limite che vincola i risultati potenzialmente raggiungibili.

In questa ottica, Tirole (2009) riconosce che quando le parti non sono a conoscen- za di tutte le possibili implicazioni dello scambio, il contratto potrebbe risultare troppo completo e la soluzione ottima richiederebbe di non speci…care determinati aspetti della relazione e di esercitare uno sforzo cognitivo nella fase esecutiva dell’accordo per com- prendere meglio gli e¤etti delle speci…cazioni contrattuali e le ine¢ cienze eventualmente connesse alle stesse. Piuttosto che vincolarsi a scelte potenzialmente non adatte a generare i risultati pre…ssati, gli attori coinvolti nella relazione possono quindi limitarsi, nella fase di negoziazione, a tener conto di un numero ridotto e circoscritto di contingenze future, prevedendo clausole di incompletezza (Klein, 2000) che permettono loro di rinegoziare il contratto qualora il disegno iniziale dovesse rivelarsi ex post inadeguato, garantendo così una riduzione sia dei costi di ricerca e scrittura dell’accordo che dei costi derivanti da un cattivo adattamento alle evoluzioni del contesto di riferimento39.

Una posizione che può essere considerata intermedia rispetto ai due approcci esami- nati nel presente lavoro è quella suggerita da Battigalli e Maggi (2002), secondo i quali la determinazione del grado ottimo di completezza dei contratti è in‡uenzata da entrambi i termini del trade-o¤ tra opportunismo ed adattamento; comparando i costi derivanti da un’eccessiva discrezionalità riconosciuta ai contraenti con quelli generati da un’eccessiva rigidità contrattuale, i due autori riconoscono che il contratto ottimo dovrebbe essere disegnato in modo da prevedere tre tipologie di regole diverse a seconda dell’importanza e delle caratteristiche degli aspetti considerati: quelli più critici andrebbero gestiti uti- lizzando clausole contingenti, vale a dire clausole pensate appositamente per determinati stati della natura, in modo da poter favorire l’enforcement contrattuale e minimizzare la probabilità di comportamenti opportunistici; gli aspetti meno rilevanti dovrebbero essere regolati attraverso clausole rigide, ovvero clausole che possono essere applicate in- di¤erentemente a diversi stati della natura e che, dunque, risultano meno speci…che e, conseguentemente, meno costose; in…ne, la realizzazione dei compiti che incidono solo

3 9Per un approfondimento sulla cosiddetta teoria dell’adattamento, vedere tra gli altri Williamson (1975), Gibbons (2005) e Baker, Gibbons e Murphy (2006).

marginalmente sull’e¢ cienza della transazione dovrebbe essere a¢ data alla discrezione dei contraenti e potrebbe quindi non essere formalizzata, in modo da poter usufruire delle competenze speci…che delle parti e di eventuali processi di apprendimento.

In realtà, questa classi…cazione non sembra ricalcare pienamente le scelte dei contraen- ti in merito al disegno degli accordi e, di conseguenza, non permette di comprendere né di spiegare in maniera esaustiva e de…nitiva le ragioni del ricorso a contratti incompleti. In particolare, sebbene abbia il merito di introdurre esplicitamente l’idea che l’incompletezza possa essere una scelta volontaria degli attori economici, il contributo considerato limi- ta questa possibilità ad aspetti contrattuali secondari mentre molto spesso i contraenti decidono di non speci…care elementi che risultano di fondamentale importanza nello svol- gimento della transazione, anche a rischio di esporsi maggiormente all’opportunismo della controparte. La causa di questa discrepanza tra la classi…cazione proposta dai due autori e le reali scelte contrattuali degli agenti va ricercata nel fatto che, nel modello teorico esaminato, i costi ed i bene…ci delle due alternative proposte sono speculari e, dunque, si bilanciano perfettamente40. In un contesto simile, la scelta tra rigidità e ‡essibilità dipende necessariamente dal peso assegnato alle due variabili considerate, vale a dire la possibilità di limitare il rischio di comportamenti opportunistici da una parte e la capacità di garantire il corretto adattamento ai mutamenti del contesto dall’altra. La ‡essibilità contrattuale, dunque, diventa un bene…cio residuale che ha valore se e solo se il rischio di opportunismo è limitato e gli e¤etti dello stesso sull’e¢ cienza della transazione risultano marginali.