Al fine di verificare la presenza di abusi sessuali su minori d’età, è bene non
riporre eccessiva fiducia nei cd. indicatori di abuso, essendo dimostrato
empiricamente che, in realtà, essi costituiscono soltanto dei sentori di un
malessere del soggetto, il quale può, a sua volta, derivare da una miriade di cause
diverse, anche non correlate in alcun modo con abusi
582. Gli esperti hanno
individuato solamente degli indicatori non specifici
583, che, sebbene indichino
delle condizioni di disagio, non possono ricondursi con certezza a violenze
581 In tal senso, invece, v. A.MAAS, Attendibilità del bambino, cit., p. 463.
582 Anche la Carta di Noto (v. supra, cap. II, par. 13) afferma che «non esistono segnali
psicologici, emotivi o comportamentali attendibilmente assumibili come rivelatori o “indicatori” di una vittimizzazione sessuale o della sua esclusione» (punto 11). I sintomi di disagio non possono essere considerati univoci indicatori di abuso, in quanto potrebbero derivare da conflitti familiari o da altri fattori, così come la loro assenza non esclude l’abuso (punto 13). Inoltre, nel caso in cui venga formulato un quesito circa la compatibilità tra situazione psicologica del minorenne e abuso, l’esperto deve informare chi gli ha conferito l’incarico che, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile accertare una corrispondenza certa tra i sintomi di disagio e determinati eventi traumatici. Al riguardo, l’esperto non deve formulare pareri né conclusioni (punto 16). Analogamente si esprimono le Linee Guida Nazionali della Consensus Conference del 2010, ai par. 4.3 e 4.4. Per un loro commento, v. G.B.CAMERINI,Sui cosiddetti “indicatori” di abuso, in
AA.VV., Linee Guida Nazionali, cit., p. 193 e ss. Sul punto, v. anche I. GRATTAGLIANO,
Valutazione dell’attendibilità del minore vittima di abuso. Considerazioni su un caso peritale, in
Zacchia, 2007, p. 359; L.V.MASCIOLI,Abusi sessuali su minore e processo penale, Maggioli,
Santarcangelo di Romagna, 2013, p. 193 e ss., la quale osserva la sovrapponibilità tra i sintomi da separazione genitoriale ed i cd. indicatori di abuso.
583 V. G.DE LEO -M.C.BISCIONE,Problemi di metodo nelle consulenze tecniche, cit., p. 524 e ss.;
194
sessuali. Dato che altri eventi potrebbero giustificare la presenza di detti segnali, è
molto importante raccogliere informazioni nella maniera più ampia e dettagliata
possibile
584.
Molti indicatori possono essere rilevati mediante la perizia o l’intervista
testimoniale, mentre di altri l’esperto ed il giudice possono venire a conoscenza da
fonti differenti
585.
Gli indicatori fisici sono riscontrabili per mezzo di esami medici. Tuttavia, è
raro individuare segni inequivocabili di violenza, a meno che esami di laboratorio
rilevino la positività a malattie sessualmente trasmissibili o la presenza di fluidi
corporei
586. Neppure tali elementi, peraltro, sono idonei a costituire una prova
inconfutabile dell’abuso sessuale, sia perché eventuali patologie potrebbero essere
state contratte in altra occasione, sia in quanto la presenza di liquidi biologici in
persone in età adolescenziale potrebbe essere frutto di rapporti consenzienti
587.
Gli indicatori cognitivi riguardano le conoscenze del minorenne sulla
sessualità e ciò che questi dice sui sospetti abusanti. Delle nozioni in materia
sessuale, eccessive rispetto all’età, potrebbero essere sintomo di abuso, anche se
non bisogna farsi ingannare dalle apparenze: spesso ciò discende semplicemente
dal contesto sociale e familiare in cui il minore d’età vive, caratterizzato, ad
esempio, da scene di nudità più frequenti della media
588.
Per quanto concerne gli indicatori comportamentali, gli studiosi hanno
formulato elenchi sempre più vasti. Anche in questo caso, però, alla vastità non
corrisponde una maggiore attendibilità degli indicatori, che potrebbero riferirsi
584 In questo senso, v. par. 4.6 delle linee guida stilate dalla Consensus Conference nel 2010 (v.
supra, cap. II, par. 13).
585 Come afferma L. DE CATALDO NEUBURGER, “Validation”: quanto vale e in cosa consiste, in
http://web.tiscali.it/aipgitalia/articolodecataldo8.htm, p. 1, «attualmente, i criteri più attendibili
rimangono quelli dell’esperienza clinica e della competenza nel raccogliere la testimonianza del minore».
586 V. G.DE LEO -M.C.BISCIONE,Problemi di metodo nelle consulenze tecniche, cit., p. 524-525. 587 In merito agli indicatori fisici, v. anche E. ROTRIQUENZ, La realtà dell’abuso: elementi
descrittivi, in AA.VV., La testimonianza nei casi di abuso, cit., p. 85; S. VERNOCCHI - A.
ACERANTI, La valutazione clinica e medico-legale dell’abuso sui minori, in AA.VV., Vittime di
crimini violenti. Aspetti giuridici, psicologici, psichiatrici, medico-legali, sociologici e criminologici, a cura di A. M. Casale - P. De Pasquali - M. S. Lembo, Maggioli, Santarcangelo di
Romagna, 2014, p. 194-195.
588 V. G.DE LEO -M.C.BISCIONE,Problemi di metodo nelle consulenze tecniche, cit., p. 525; G.
195
anche ad eventi spiacevoli non attinenti alla sfera sessuale. Ogni persona, infatti,
reagisce agli accadimenti traumatici in maniera molto soggettiva. Si pensi, ad
esempio, a disturbi dell’alimentazione e del sonno, fobie, ansia, stress,
depressione, disturbi di somatizzazione, perdita dell’esame della realtà, difficoltà
sessuali, spiccata sessualizzazione nei giochi e nei comportamenti, timore di
essere abbandonati, avversione nei confronti di un genitore. Talvolta, poi, anche
in presenza di un abuso sessuale accertato, il minorenne risulta asintomatico
589.
Gli esperti ed i giudici tendono a sopravvalutare l’importanza dei comportamenti
marcatamente sessualizzati: è possibile che essi derivino da episodi di violenza
sessuale, ma è anche necessario accertare che non vi siano spiegazioni alternative,
come atteggiamenti autoconsolatori in presenza di scarsa considerazione in
famiglia o di conflitti tra i genitori, nonché contesti sociali e familiari in cui la
componente sessuale è particolarmente presente, pur senza degenerare in nulla di
illecito. Non bisogna cadere nel grave pregiudizio secondo cui il minorenne, fino
ad una certa età, sarebbe «angelicato»
590, cioè privo di istinti sessuali. I
comportamenti sessuali del bambino rientrano nella normalità, a meno che non
diventino compulsivi, molto frequenti e tali da isolarlo e da fargli perdere
interesse per ogni altro gioco
591.
Vi sono anche degli indicatori inerenti a danni psichici compatibili con
l’abuso sessuale
592, anche se, come per gli altri indicatori, la loro attendibilità è
bassa.
Durante la perizia o l’esame testimoniale, l’esperto potrebbe anche
riscontrare un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD). Lo psicologo ed il
giudice, però, devono essere consapevoli che, nei bambini e negli adolescenti,
questa patologia è attualmente in fase di profonda revisione, in quanto i criteri
589 V. G. BELLUSSI, L’intervista del minore, cit., p. 172, il quale, però, mette in guardia da possibili
confusioni tra assenza di sintomi e reazioni difensive estreme, come il congelamento emotivo. In argomento, v. anche E.ROTRIQUENZ, La realtà dell’abuso, cit., p. 85.
590 L’espressione è di L. DE CATALDO NEUBURGER, La testimonianza del minore, cit., p. 65 e ss.,
la quale critica il tradizionale clima di omertà che avvolge le tematiche sessuali, specialmente quando riguardano i bambini.
591 Per gli indicatori comportamentali, v. L. DE CATALDO NEUBURGER, “Validation”, cit., p. 1; G.
BELLUSSI, L’intervista del minore, cit., p. 173; G.DE LEO -M.C.BISCIONE,Problemi di metodo nelle consulenze tecniche, cit., p. 525-526.
196