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1.3 Confronto con le altre regioni

1.3.1 Indicatori sociali ed economici

L’analisi degli indicatori di tipo sociale ed economico ha, in questo studio, l’obiettivo di fornire un quadro di insieme dello stato di sviluppo, in rifer- imento a questi ambiti, della realt`a sarda. Chiaramente va considerato il fatto che il confronto e la collocazione di questa regione sia da riferirsi ad un contesto di elevato sviluppo come quello italiano, in cui non `e pensabile considerare la presenza di livelli di qualit`a della vita scadenti o di aree rurali particolarmente arretrate.

SOC 1: Indice di sviluppo umano [6]

Questo indicatore `e stato definito e viene utilizzato all’interno del United Nation Development Programme (UNDP) come rappresentativo del livello di avanzamento globale in termini sociali di una nazione; `e stato introdotto negli anni novanta andando a sostituire il prodotto interno lordo che veniva in precedenza usato come principale indicatore sociale. L’indice di svilup- po umano (Human Development Index HDI) non si limita ad assimiliare la ricchezza allo sviluppo sociale ma amplia l’orizzonte descrittivo andando a considerare, oltre al prodotto interno lordo presente nella formulazione del Indice di Reddito (Income Index II), altri due sotto indicatori della realt`a sociale: Indice di Aspettativa di Vita (Life Expectancy Index LEI) e Indice di Istruzione (Education Index EI). Il valore dell’indice di sviluppo umano si otterr`a infine dalla media geometrica dei tre indicatori descritti.

Figura 1.5: Indice si sviluppo umano (HDI) per le regioni italiane, anno 2008. Elaborazioni da fonte ISTAT

L’indice di sviluppo umano calcolato in questo studio per le regioni ital- iane assume come riferimenti i valori minimi e massimi dei tre indici regionali. Tale approccio differisce da quello adottato per il calcolo del HDI a livello nazionale in cui i riferimenti adottati sono i Paesi con valori massimi e mini- mi dei tre indici. Questo differente metodo di calcolo si ripercuote sui valori dell’indice di sviluppo umano per le regioni che, come si pu`o notare dalla Figura 1.5, sono molto elevati, soprattutto se si pensa al fatto che nella clas- sifica mondiale stilata da UNDP l’Italia occupa il ventitreesimo posto con HDI di 0,854. Avendo come riferimenti livelli minimi e massimi decisamente elevati, caratteristici di una realt`a sviluppata come quella italiana, non si possono che ottenere valori finali molto alti per tutte le regioni considerate. Nella Figura 1.6 si pu`o vedere come ci sia una regione italiana,presa come riferimento superiore per il singolo sotto-indice, che assuma valore unitario per ogni indice che va a comporre l’HDI.

Dall’analisi di Figura 1.5 si nota chiaramente come ci sia una notevole differenza tra le regioni dell’Italia settentrionale e le regioni del Mezzogiorno (isole incluse) con Campania, Calabria e Puglia che chiudono la classifica. Considerando questo importante dislivello tra le macroregioni italiane, la situazione della Sardegna pu`o essere analizzata seguendo due differenti ap- procci. Confrontando lo stato regionale con quello generale espresso dal valore dell’indice per l’Italia (come media dell’HDI di tutte le regioni) si no- ta chiaramente il fatto che la Sardegna si trovi in una situazione di ritardo, dal punto di vista sociale, nei confronti della media nazionale, determinato dalla sua storia geopolitica. La sua particolare situazione offre lo spunto per confrontare la Sardegna con le regioni del Mezzogiorno, anch’esse presen- tano una storia geopolitica che prodotto condizioni di arretratezza rispetto al nord-Italia, quello che si nota `e che in questa ottica la realt`a sarda (con un HDI di 0,9116) risulta avere un miglior stato di sviluppo sociale (media meridionale pari a 0,9009). Il vantaggio rispetto alle altre regioni potrebbe

Figura 1.6: Indici utilizzati per l’HDI delle regioni italiane, anno 2008. Elaborazioni da fonte ISTAT

risiedere nello status politico - amministrativo privilegiato in quanto regione a statuto speciale, vantaggio che avrebbe anche la Sicilia che con un indice pari a 0,8868 risulta avere uno sviluppo umano ancora inferiore.

SOC 2: Densit`a di popolazione

Il secondo ed ultimo indicatore sociale considerato serve a dare l’idea di quale sia la situazione abitativa, ma anche geografica ed economica della regione sarda. Si pu`o notare dalla Tabella 1.7 che la densit`a abitativa in Sardegna `e sensibilmente inferiore non solo alla media nazionale, ma anche a tutte le re- gioni prese in esame come termini di confronto. Le spiegazioni che si possono dare a questi andamenti sono di differenti tipologie; innanzitutto una densit`a cos`ı bassa pu`o essere spiegata dalla particolare situazione geografica, si parla di un’isola che a differenza della Sicilia `e relativamente lontana dal conti- nente, questo ha sfavorito, soprattutto in passato, l’arrivo di flussi migratori esterni. Inoltre sempre riferendosi all’ambito geografico si pu`o affermare che il quadro interno regionale con la presenza di svariate aree collinari e montuose con zone difficilmente accessibili e urbanizzabili, sia un fattore determinante per il basso numero di abitanti in relazione alla superficie. Altri fattori da considerare, sicuramente conseguenti ai ragionamenti sulla geografia locale sono relativi al tipo di economia sviluppatasi nell’isola; sono praticamente as- senti centri urbani di grandi dimensioni (a parte Cagliari), l’economia `e per lo pi`u basata su attivit`a come l’industria pesante concentrata in pochi poli di grandi dimensioni, l’artigianato diffuso in tutta l’isola ed attivit`a primarie come la pastorizia. Settori come quello dei servizi o del grande commercio sono poco presenti e questa `e una ulteriore spiegazione alla scarsa presenza di aree densamente popolate.

ab/km2 2000 2002 2004 2006 2008 Lazio 297,36 297,37 302,49 308,28 323,17 Lombardia 375,95 378,56 387,50 397,07 404,08 Puglia 208,31 207,56 208,67 210,24 210,50 Sardegna 68,01 67,70 68,21 68,73 69,14 Sicilia 194,26 193,20 194,66 195,20 195,69 Italia 187,84 188,08 191,04 193,91 196,79

ECO: Prodotto interno lordo pro capite

Il prodotto interno lordo pro capite `e un parametro molto utilizzato per attuare un confronto tra lo stato di ricchezza e sviluppo di diverse realt`a; da Figura 1.7 si nota che, pur attestandosi tutte le curve su livelli abbastanza elevati tipici di un contesto ad elevato sviluppo come quello italiano, ci sono delle importanti differenze tra le varie regioni analizzate.

Figura 1.7: Serie storica, prodotto interno lordo per abitante per le regioni italiane, migliaia di euro. Fonte ISTAT

Appare evidente la differenza tra le regioni del nord Italia come la Lom- bardia che si colloca decisamente al di sopra della media nazionale e le re- gioni del Mezzogiorno che presentano livelli notevolmente pi`u bassi. La col- locazione della Sardegna `e ad un livello inferiore alla media nazionale ma presenta un andamento che si colloca al di sopra di regioni del sud Italia come Puglia e Sicilia.