• Non ci sono risultati.

Indicazioni gestionali per ridurre i potenziali effetti negativi dell’utilizzo di prodotti

Nel documento Informazioni legali (pagine 92-105)

4. RISPOSTE GESTIONALI

4.3 Indicazioni gestionali per ridurre i potenziali effetti negativi dell’utilizzo di prodotti

V. Bellucci, P.M. Bianco, S. D’Antoni, S. Lucci, R. Nardelli

Per quanto riguarda la tutela degli habitat Natura 2000, le indicazioni gestionali relative all’uso dei prodotti fitosanitari sono riportate nella tabella 66. I codici si riferiscono a quelli dei singoli habitat o a gruppi di habitat, secondo la codifica della Direttiva 92/43/CEE14.

Tabella 66 - Indicazioni gestionali per habitat o gruppi di habitat potenzialmente influenzati dall’uso di prodotti fitosanitari

Habitat o gruppo di habitat Aspetti ecologici caratteristici Indicazioni gestionali 3120, 3170 6230 8120, 8130 8210, 8220, 8240 9130, 9180, 91E0 9410, 9420 Dominanza e frequenza di

pteridofite Evitare l’uso di asulam, dicamba, glyphosate, picloram (per gli habitat umidi stagnanti e lacustri anche nel bacino idrico) 3130, 3150, 3160, 3170 6410, 6420 7110, 7120, 7140, 7150 7210, 7230, 7240 91D0, 91E0 Dominanza e frequenza di

Cyperaceae Evitare l’uso di imazosulfuron e triclopyr anche nel bacino idrico

6210*, 6220* 6410

9150

Ricchezza in Orchideaceae Durante il periodo della fioritura delle colture (nel periodo che va dalla schiusura dei petali alla loro caduta) evitare di eseguire

trattamenti con insetticidi e acaricidi o con prodotti dichiarati in etichetta tossici per le api e per gli insetti pronubi (Frasi precauzione SPe8). Prima di eseguire i trattamenti nei frutteti e nei vigneti, è bene verificare che non siano presenti erbe spontanee in fioritura. In tal caso occorre sfalciare il manto erboso sottostante e le aree

circostanti almeno 48 ore prima del trattamento.

Gli eventuali trattamenti vanno comunque eseguiti nelle ore serali, sia nella fase di fioritura che nel periodo immediatamente precedente e in quello successivo.

Evitare l’uso di fungicidi nelle aree immediatamente limitrofe.

1310 2230, 2240 6210*

Prevalenza di terofite (annuali a

ciclo breve) Evitare l’uso di diserbanti in grado di uccidere semi ed embrioni (ad es. metosulam, lenacil, chloridazon, benfluralin, pendimethalin, chlorpropham, acetochlor,

metazachlor, napropamide, dazomet 61. Formazioni erbose naturali

62. Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli

Dominanza di Graminaceae Evitare l’uso di prodotti efficaci sulle graminoidi (ad es.

dimethenamid-P, glyphosate iodosulfuron methyl sodium; mesosulfuron; pyroxulam; ethofumesate) nelle immediate vicinanze degli habitat

Habitat o gruppo di habitat Aspetti ecologici caratteristici Indicazioni gestionali 12. Scogliere marine e spiagge

ghiaiose

14. Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15. Steppe interne alofile e gipsofile

21. Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico

22. Dune marittime delle coste mediterranee

23. Dune dell’entroterra, antiche e decalcificate 61. Formazioni erbose naturali.

62. Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli

64. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte

65. Formazioni erbose mesofile

Abbondanza di specie di interesse

floristico Durante il periodo della fioritura delle colture (nel periodo che va dalla schiusura dei petali alla loro caduta) evitare di eseguire

trattamenti con insetticidi e acaricidi o con prodotti dichiarati in etichetta tossici per le api e per gli insetti pronubi.

Prima di eseguire i trattamenti nei frutteti e nei vigneti, è bene verificare che non siano presenti erbe spontanee in fioritura. In tal caso occorre sfalciare il manto erboso sottostante e le aree

circostanti almeno 48 ore prima del trattamento.

Gli eventuali trattamenti vanno comunque eseguiti nelle ore serali, sia nella fase di fioritura che nel periodo immediatamente precedente e in quello successivo.

Gestione degli habitat con significativa presenza di specie entomofile

Oltre a influenzare direttamente la biodiversità colpendo l’elemento più numeroso tra le classi animali, gli insetticidi, in particolare quando determinano un impatto negativo sugli impollinatori principali (Apoidei e Lepidotteri diurni), hanno anche effetti negativi indiretti nei confronti della biodiversità floristica.

La maggior parte degli insetticidi usati in agricoltura non ha impatti diretti rilevanti sulle piante costituenti gli habitat di interesse comunitario, ma può esercitare una pressione negativa sugli impollinatori (primariamente apoidei e, secondariamente, lepidoptera) determinando danni indiretti, con impoverimento floristico e graduale scomparsa delle specie caratteristiche.

I prodotti a tossicità alta e molto alta (il cui utilizzo dovrebbe essere escluso dai piani di gestione dei SIC-ZPS-ZSC) appartengono principalmente a Piretroidi, Avermectine, Neonicotinoidi, Carbammati e Fosforganici.

Questi prodotti sono particolarmente pericolosi per la biodiversità floristica in quanto, oltre a determinare un’elevata tossicità acuta o cronica per Apis mellifera, hanno come bersaglio principale i lepidotteri. Inoltre, questi prodotti vengono spesso usati nei frutteti su specie impollinate dalle api. Pertanto nei SIC/ZPS caratterizzati da habitat e specie dipendenti dall’entomofilia, che includono o sono circondati da frutteti, vigneti e attività orticolturali, devono essere privilegiate le cultivar locali resistenti ai patogeni.

Inoltre, nei SIC/ZPS/ZSC, ove possibile, gli insetticidi dovrebbero essere sostituiti da opportuni prodotti per la lotta biologica, quali quelli elencati nella tabella 67.

Mezzi di difesa non chimici: microrganismi, feromoni, insetti acari e nematodi utili, prodotti naturali di origine vegetale e minerale

La lotta biologica con organismi alloctoni rappresenta una possibile linea di indirizzo per le aree buffer di sicurezza, esterne alle aree Natura 2000, necessarie per la salvaguardia efficace di specie e habitat sensibili. Dal momento che le specie alloctone possono costituire una grave minaccia, non solo per gli habitat delle aree dove vengono impiegate, è sempre opportuno svolgere uno studio preventivo sulle possibili incidenze che l’impiego degli organismi alloctoni può comportare.

In merito, si evidenzia che vi sono alcune difficoltà applicative nell’utilizzo di organismi alloctoni derivanti dall'attuale formulazione del DPR 357/97 art. 12 comma 3; a seguito dell'entrata in vigore del Reg. EU 1143/2014 si sta, altresì, valutando la possibilità di un adeguamento di tale strumento normativo.

Qualora le misure di prevenzione non consentano di prevenire lo sviluppo delle avversità e i sistemi di previsione ribadiscano la presenza dei patogeni a livello non accettabile per la salvaguardia dei raccolti, è necessario intervenire a protezione delle colture tramite l’impiego dei mezzi di difesa non chimici.

Di seguito si riportano le sostanze di origine biologica o vegetale e i metodi biotecnologici disponibili che permettono un’adeguata gestione fitosanitaria per il basso impatto sull’ambiente.

Tabella 67 - Prodotti sostitutivi delle principali classi di insetticidi Organismo impiegato in lotta

biologica Organismi bersaglio Classi di Prodotti da sostituire

Adoxophies orana GV Lepidoptera - Capua

(Adoxophyes orana) Carbammati, Ditiocarbammati, Oxadiazine, Spinosine, Esteri fosforici, Composti rameici Ampelomyces quisqualis Fungi (Oidio: Brasilomyces,

Erysiphe, Leveillula, Microsphaera, Phyllactinia, Podosphaera, Sphaeroteca, Uncinula) Anilinopiridimine, Anilidi, Carbammati, Cianoimidazoli, Composti rameici, Dicarbossimidici, Dinitrofenoli, Dihydro-Dioxazine, Ditiocarbammati, Fenilpirroli, Fenossichinoline, Fosforganici, Ossazolidinedioni, Oxadiazine, Piridinammine, Quinazolinoni, Spinosine, Strobilurine, Tioftalmidici, Thiadiazoli, Tiocianochinoni

Aureobasidium pullulans Ceppo

DSM 14940 e DSM 14941 Fungi (Botrytis cinerea), Bacteria (Erwinia amylovora) Anilidi, Anilinopirimidine, Benzimidazoli, Dicarbossimidici, Piridinammine

Bacillus amyloliquefaciens (ssp. plantarum D747)

Bacteria (Erwinia amylovora, Pseudomonas syringae pv. Actinidiae)

Fungi (Botrytis cinerea, Bremia lactucae, Sclerotinia spp., Stemphylium vesicarium)

Anilidi, Anilinopirimidine, Benzimidazoli, Dicarbossimidici, Piridinammine, Prodotti rameici

Bacillus firmus Ceppo I-1582 Nematoda (Meloidogyne incognita, Meloidogyne hapla, Heterodera carotaei, Pratylenchus spp.)

Azotosolforganici, Carbammati, Fosforganici, Thiadiazoli

Bacillus subtilis Ceppo QST 713 Fungi, Bacteria Anilidi, Carbammati,

Ditiocarbammati, Oxadiazine, Spinosine, Fosforganici, Composti rameici

B. thuringiensis ssp. kurstaki Lepidoptera, Coleoptera Avermectine, Benzoyluree, Diacilidrazine, Diamidi, Fenossiderivati, Fenossibenzil eteri, Neonicotinoidi, Piretrine, Piretroidi, Spinosoidi,

Semicarbazoni B. thuringiensis ssp. israelensis Diptera (Culicidae, Muscidae,

Scyaridae, Chironomidae e Tipulidae)

Organofosforici, Piretroidi, Triazine

B. thuringiensis ssp. tenebrionis Coleoptera Chrisomelidae Piretrine, Piretroidi, Neonicotinoidi

Bacillus sphaericus Diptera Organofosforici, Piretroidi,

Organismo impiegato in lotta

biologica Organismi bersaglio Classi di Prodotti da sostituire

Beauveria bassiana Rhyncota homoptera (Cicadellidae), Rhyncota hetoptera (Tingidae),

Thysanoptera (tripidae), Acari (Tetranychus urticae), Coleoptera (Elateridae, Curculionidae, Cicalinae)

Acidi tetronici e derivati dagli Acidi tetramici, Avermectine, Azotorganici, Benzoyluree, Carbazate, Difeniloxazoline, Milbemectine, Piretrine, Piretroidi, Neonicotinoidi, Norpiretrati, Solforganici, Stannorganici, Tetrazine, Tiazolidinoni

Coniothyrium minitans Fungi (Sclerotinia) Anilinopiridimine, Anilidi, Azotosolforganici, Carbammati, Cianoimidazoli, Composti rameici, Dicarbossimidici, Dinitrofenoli, Dihydro-Dioxazine,Fenilpirroli, Fenossichinoline, Fosforganici, Ossazolidinedioni, Oxadiazine, Piridinammine, Quinazolinoni, Spinosine, Strobilurine, Tioftalmidici, Thiadiazoli, Tiocianochinoni

Cydia pomonella granulovirus Cydia pomonella (Carpocapsa

del melo), Lepidoptera Piretroidi, Fenossiderivati, Neonicotinoidi Helicoverpa armigera

nucleopoliedrovirus (HaNPV) Helicoverpa armigera Avermectine, Diamidi, Ossadiazine, Spinosoidi Lecanicillium muscarium

(precedentemente Verticillium lecanii)

Rhyncota homoptera (Aleyrodidae: Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci) Thysanoptera (Thripidae: Heliothrips haemorroidalis, Thrips tabaci, Frankliniella occidentalis)

Benzoyluree, Carbammati, Derivati Vegetali Limonoidi, Fosforganici, Neonicotinoidi, Piridine Azometine, Piridine Carbossimidi

Metarhizium anisopliae var. anisopliae (precedentemente Metarhizium anisopliae) Coleoptera (Elaterideae, Curculionideae), Lepidoptera, Diptera Avermectine, Benzoyluree, Diacilidrazine, Diamidi, Fenossiderivati, Fenossibenzil eteri, Fosforganici, Fenilipirazoli, Neonicotinoidi, Piretrine,

Piretroidi, Spinosoidi, Semicarbazoni, Triiazine

Paecilomyces lilacinus Nematoda Aloidrocarburi Alcani,

Azotosolforganici, Fosforganici Paecilomyces fumosoroseus

ceppo FE 9901 Rhyncota homoptera (Aleyrodidae) Pseudomonas clororaphis Oomycetes (Pythium

aphanidermatum) Azotosolforganici, Carbammati, sodium; Metam-potassium, Thiadiazoli

Spodoptera littoralis Nucleo Poliedro Virus (SpliNPV)

Lepidoptera Avermectine, Benzoyluree,

Diacilidrazine, Diamidi, Fenossiderivati, Fenossibenzil eteri, Neonicotinoidi, Piretrine, Piretroidi, Spinosoidi,

Organismo impiegato in lotta

biologica Organismi bersaglio Classi di Prodotti da sostituire

Streptomyces Ceppo K61 Fungi Anilinopiridimine, Carbammati,

Cianoimidazoli, Composti rameici, Dicarbossimidici, Dinitrofenoli, Dihydro-Dioxazine, Ditiocarbammati, Fenilpirroli, Fenossichinoline, Ossazolidinedioni, Oxadiazine, Piridinammine, Quinazolinoni, Spinosine, Fosforganici, Tioftalmidici, Thiadiazoli, Tiocianochinoni

Streptomyces griseoviridis Fungi (Fusarium spp., agenti di tracheofusariosi, Alternaria spp., Pythium spp. e Phomopsis spp)

Aloidrocarburi Alcani, Anilidi, Azotosolforganici, Carbammati, Dicarbossimidici, Fenilpirroli, Imidazoli, Isoftalonitrili, sodium;

Metam-potassium,Thiadiazoli, Tiofosfati Trichoderma harzianum Fungi (Botrytis cinerea,

Sclerotinia spp., Rizoctonia spp. ecc.) Anilinopiridimine, Anilidi, Carbammati, Cianoimidazoli, Composti rameici, Dicarbossimidici, Dinitrofenoli, Dihydro-Dioxazine, Ditiocarbammati, Fenilpirroli, Fenossichinoline, Fosforganici, Ossazolidinedioni, Oxadiazine, Piridinammine, Quinazolinoni, Spinosine, Strobilurine, Tioftalmidici, Thiadiazoli, Tiocianochinoni

Trichoderma gamsii Marciumi radicali e del colletto (Rhizoctonia solani, Sclerotinia sclerotiorum, Verticillium dahliae, Thielaviopsis basicola, Phytophtora capsici)

Aloidrocarburi Alcani, Anilidi, Azotosolforganici, Derivati dell’Urea, Dicarbossimidici, Strobulirine, Tiofosfati Trichoderma asperellum (Ceppo

Tv1) Fungi ( Rhizoctonia spp., Sclerotinia spp., Sclerotium rolfsii, Verticillium spp., Thielaviopsis basicola, Pythium spp., Phytophthora capsici), Bacteria (Pseudomonas syringae)

Aloidrocarburi Alcani, Anilidi, Azotosolforganici, Carbammati, Derivati dell'urea,

Dicarbossimidici, Fosforganici, Thiadiazoli

Dunque, è da consigliare l’uso dei seguenti feromoni (tabella 68) per ridurre l’impatto sui pronubi; in particolare nei riguardi dei Lepidoptera, mancano studi accessori sulle specie non-target.

Tabella 68 - Feromoni sostitutivi degli insetticidi

Sostanza attiva Specie target Insetticidi da sostituire Impiego DODECAN-1-OLO Cydia pomonella

(Carpocapsa), Grapholita molesta (Tignola/Cidia orientale del pesco), Adoxophyes orana (Capua), Pandemis heparana e altri tortricidi ricamatori Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Frutteti DODEC-1-IL

ACETATO Lobesia botrana(Tignoletta della vite) e Grapholita funebrana (Cidia del susino)

Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Susino e Vite (E, Z)-7,9 DODECADIEN-1-IL ACETATO Lobesia botrana

(Tignoletta della vite) ed Eupoecilia ambiguella (Tignola della vite)

Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Vite

(E)- 5 DECEN 1-IL

ACETATO Anarsia lineatella(Tignola delle drupacee) e Cydia molesta (Tignola orientale del pesco)

Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Frutteti (E)- 8 DODECEN-1-IL

ACETATO Grapholita molesta(Tignola orientale del pesco), Grapholita funebrana (Tignola delle susine), Cydia pomonella (Carpocapsa) e Anarsia lineatella (Tignola delle drupacee) Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Frutteti (E,E)-8,10 DODECADIEN-1-OLO (E,E-8,10-DDDOL, CODLEMONE) Cydia pomonella (Carpocapsa), Adoxophyes orana (Capua), Grapholita molesta (Tignola orientale del pesco), Pandemis heparana e altri ricamatori torticidi Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Frutteti (E,Z)-2, 13 OCTADECADIEN-1-IL ACETATO Zeuzera pyrina (Rodilegno giallo) e Synanthedon tipuliformis (Sesia del ribes)

Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Olivo e Frutteti

(E)-5 DECEN-1-OLO Anarsia lineatella

(Tignola delle drupacee) e Cydia molesta (Tignola orientale del pesco)

Benzyluree,

Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici,

Neonicotinoidi, Phenyl

Sostanza attiva Specie target Insetticidi da sostituire Impiego Pyrazole, Piretroidi,

Spinosoidi (Z)-8

DODECEN-1-OLO Cydia molesta (Tignola orientale del pesco), Grapholita funebrana (Tignola delle susine), Cydia pomonella (Carpocapsa) e Anarsia lineatella (Tignola delle drupacee) Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Drupacee, Pomacee, Fruttiferi a guscio (Z)-8 DODECEN-1-IL

ACETATO Cydia molesta (Tignola orientale del pesco), Grapholita funebrana (Tognola delle susine), Cydia pomonella (Carpocapsa) e Anarsia lineatella (Tignola delle drupacee) Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Drupacee, Pomacee, Fruttiferi a guscio (Z)-8

DODECEN-1-OLO Cydia molesta (Tignola orientale del pesco), Grapholita funebrana (Tignola delle susine), Cydia pomonella (Carpocapsa) e Anarsia lineatella (Tignola delle drupacee) Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Drupacee, Pomacee, Fruttiferi a guscio (Z)-9 DODECEN-1-IL

ACETATO Eupoecilia ambiguella(Tignola della vite) e Lobesia botrana (Tignoletta della vite)

Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Vite (Z)-9

TETRADECEN-1-IL ACETATO Adoxophyes orana(Capua), Cydia pomonella (Carpocapsa), Pandemis heparana e altri tortricidi ricamatori Benzyluree, Diaciliadrazine, Diazine, Fosforganici, Neonicotinoidi, Phenyl Pyrazole, Piretroidi, Spinosoidi Frutteti

Specie animali tutelate dall’Allegato II della Direttiva Habitat

In generale, si ritiene importante vietare i fitosanitari potenzialmente pericolosi per le specie animali presenti nei Siti Natura 2000 riportati in tabella 46 dell’Allegato 2, sebbene alcuni dei prodotti indicati nella tabella a tutt’oggi non risultino più autorizzati.

Inoltre, sulla base delle specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat presenti in uno o più Siti Natura 2000 considerati, si ritiene necessario effettuare un’attenta valutazione delle Frasi di precauzione per l’ambiente riportate in etichetta vietando i fitosanitari che presentano frasi SPe riportate nella tabella 46 dell’Allegato 2 per ciascuna specie indicata.

Visto che la maggior parte delle specie considerate potenzialmente sensibili ai fitosanitari (Classi 2, 3 e 4) sono legate all’ambiente acquatico e che molte di queste sono in uno stato di conservazione non favorevole, si ritiene necessario prevedere misure di tutela a scala di bacino, al fine di minimizzare la presenza di residui di prodotti fitosanitari nei corpi idrici. In particolare, per i Siti Natura 2000 in cui sono presenti specie legate agli ambienti acquatici, si consiglia di vietare i fitosanitari con frasi di precauzione per l’ambiente in etichetta SPe3 e SPe4 e realizzare fasce tampone intorno ai coltivi o il loro ripristino attraverso la naturale espansione di habitat perifluviali.

In presenza di specie di anfibi Urodeli, legati ad ambienti di acque sotterranee (Speleomantes spp., Proteus anguinus), si ritiene importante impedire l’utilizzo dei fitosanitari contenenti atrazina

(attualmente non più autorizzata, ma rilevata nelle acque sotterranee anche a causa della sua persistenza nell’ambiente - Capitolo 3, paragrafo 3), in quanto è una delle sostanze maggiormente impattanti sulle specie legate a questi ambienti, e dei fitosanitari che riportino in etichetta le frasi di precauzione per l’ambiente SPe1 e SPe2.

In generale, per la tutela delle specie di anfibi tutelate dall’Allegato II della Direttiva Habitat, si ritiene necessario evitare o vietare nello specifico l’utilizzo di Carbaryl, Gliphosate, Atrazina e Trifluron o di fitosanitari contenenti le stesse sostanze attive presenti in questi prodotti, in quanto esse possono provocare una notevole varietà di effetti sub-letali e letali sugli individui con cui vengono in contatto (§ Capitolo 2, paragrafo 3).

Inoltre, è importante non utilizzare prodotti fitosanitari in prossimità di fontanili e piccole raccolte d’acqua o stagni per la tutela di specie (Triturus cristatus, Bombina variegata, Bombina pachipus, Pelobates fuscus insubricus) legate a questo tipo di habitat puntiforme in cui tali organismi si riproducono; per quanto riguarda i fontanili, in particolare, è importante evitare l’uso di sostanze chimiche per la pulizia delle vasche.

Per i Lepidotteri è necessario non effettuare trattamenti fitosanitari con prodotti che presentino frasi di precauzione per l’ambiente SPe3 e SPe8 soprattutto nelle fasce a bordo campo, ed effettuare lo sfalcio dopo la fioritura delle colture a perdere non trattate. Quali buone pratiche da attuare per la tutela delle specie di Lepidotteri tutelate dalla Direttiva Habitat, Van Swaay et al. (2012, b) hanno pubblicato una sorta di linee guida in cui sono riportate indicazioni puntuali come, ad esempio:

mantenere aree non sfalciate e lasciare piante di Festuca ovina (in particolare per Erebia christi) o di Ambretta comune (Khanzia arvensis), Vedovine a testa bionda (Celapharia leucontha), Genziana di Koch (Gentiana kochiana) in particolare per Erebia calcaria;

piantumare piante nutrici selvatiche di Lepidotteri, ad esempio timo e origano per Maculinea arion; Juniperus oxycedrus, Rosa sempervirens e Rubus ulmifolius per Melanargia arge; Sedum spp. per Parnassius apollo.

Inoltre, altre indicazioni utili per la gestione dei coltivi a seminativo ai fini della conservazione delle specie impollinatrici sono:

• effettuare le consociazioni colturali (brassicacee, leguminose, composite, gramincee) nelle colture a perdere;

• in caso di semina di erba medica, falciare una parte del seminativo dopo la fioritura così da fornire habitat di alimentazione per le api e per gli impollinatori;

• non utilizzare erbicidi e insetticidi, in particolare se a base di Neonicotinoidi e con frasi di precauzione per l’ambiente sull’etichetta SPe8;

• mantenere strisce inerbite o bordi campo seminati e/o piantumare specie erbacee nutrici di Lepidotteri (timo, origano, sedum ecc.).

Laddove le condizioni del suolo lo consentano, si ritiene necessario creare piccole zone umide, stagni e pozze d’acqua, le cui zone circostanti siano sottratte ai trattamenti con erbicidi e insetticidi, al fine di favorire la colonizzazione di specie di Odonati (ad es. Coenagrion mercuriale, Leucorrina pectoralis), Lepidotteri come Phengaris teleius e Lycaena dispar e di altri invertebrati che costituiscono prede per anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

Per quanto riguarda gli interventi fitosanitari nei boschi, da effettuare solo in caso di assoluta necessità per il verificarsi di fenomeni epidemiologici, in modo particolare se vetusti o con presenza di micro-habitat importanti per diverse specie di Coleotteri (quali ceppaie e tronchi cavi), si ritiene importante evitare l’uso di fitosanitari a base di Neonicotinoidi o di quelli indicati in tabella 46 dell’Allegato 2 per le specie tutelate dalla Direttiva Habitat.

Il ripristino e la manutenzione di muretti a secco realizzati con metodi tradizionali può contribuire a offrire rifugio e riparo a specie di rettili tutelate dalla Direttiva Habitat quali Elaphe quatorlineata, Elaphe situla, Lacerta bilineata, Podarcis muralis.

Nei siti in cui sono presenti specie di rettili che possono alimentarsi negli ambienti agricoli (Elaphe quatorlineata, Elaphe situla, Lacerta bilineata, Podarcis muralis, Testudo hermanni), si raccomanda di limitare o vietare, quantomeno nei periodi riproduttivi, i prodotti fitosanitari con frasi di precauzione per l’ambiente SPe5, SPe6 e SPe7. La stessa raccomandazione vale per i siti in cui sono presenti mammiferi che possono alimentarsi in ambienti agricoli.

La protezione dei chirotteri (ad es. Barbastella barbastellus, Myotis emarginatus, Rhinolophus mehelyi) richiede la limitazione o il divieto di utilizzo di insetticidi (soprattutto di quelli risultati pericolosi e indicati in tabella 46 dell’Allegato 2), in particolare lungo gli elementi del paesaggio

lineari come i corsi d’acqua, i canali, i filari, che vengono utilizzati da questi mammiferi per gli spostamenti e come aree di caccia; è, inoltre, necessario vietare l’uso di vermifughi per il bestiame a base di avermectina che comporta il declino delle specie di artropodi da essi predati (Agnelli et al., 2004).

Per quanto riguarda la Lontra (Lutra lutra), si ritiene necessario intervenire a scala di bacino idrografico in cui la specie è presente, limitando o vietando i prodotti fitosanitari contenenti Organoclorurati, derivati del DDT, o contenenti lindano, aldrina e dieldrina (molti dei quali non sono più autorizzati), in quanto questi ultimi possono causare effetti sub-letali o letali sugli individui (Panzacchi et al., 2011).

Infine si ritiene necessario attivare sistemi di monitoraggio delle specie sensibili ai prodottifitosanitari, prioritariamente in siti dove sono presenti attività agricole e specie più sensibili in stato di conservazione sfavorevole, come, ad esempio: la Lontra, Chirotteri come Rhinolophus ferumequinum, Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus mehelyi, Anfibi come la Bombina variegata e il Discglossus sardus o Lepidotteri quali Phengaris teleius e Melanargia arge, o per altre specie maggiormente sensibili ai prodotti fitosanitari (tabella 46 in Allegato 2), considerando in modo prioritario quelle in stato di conservazione “Cattivo” e/o “Inadeguato” (Genovesi et al., 2014).

Altre indicazioni sono state riportate nel paragrafo relativo alla gestione degli ambienti agricoli (Capitolo 4, paragrafo 2).

Misure specifiche che possono contribuire alla mitigazione dell’impatto sull’avifauna derivante dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari

Oltre alle misure generiche atte alla limitazione degli input di prodotti fitosanitari e al perseguimento delle modalità di somministrazione ottimali per contenere l’impatto, esistono diversi altri interventi volti al contenimento della diffusione dall’ambiente agricolo negli ambienti naturali e seminaturali (fasce tampone non trattate, a protezione di siepi, corsi d’acqua e corpi d’acqua, o fasce arboreo-arbustive a protezione di corsi d’acqua e corpi d’acqua), nonché interventi compensativi che possono favorire:

• la protezione di artropodi, molluschi e vertebrati terrestri ed acquatici, di cui gli uccelli degli ambienti agricoli e/o degli ambienti marginali o prossimali alla matrice intensiva si cibano, soprattutto in periodo riproduttivo;

• un maggiore corredo floristico, in grado di ospitare una maggiore varietà e quantità di invertebrati, e più ricco di essenze con semi palatabili per specie di uccelli granivori

All’interno delle Zone di Protezione Speciale, modalità di gestione dell’ambiente agricolo il più possibile orientate ad un uso limitato di agrofarmaci potranno essere introdotte attraverso misure agro-ambientali che perseguono questo specifico obbiettivo (misure dei Piani di Sviluppo Rurale, misure di miglioramento ambientale a fini faunistici ai sensi della legge 157/92) con meccanismi di incentivazione nell’ambito della gestione, o, a seconda dei casi, mediante più coercitive e specifiche prescrizioni all’interno dei regolamenti.

Nella tabella 69 sono illustrate alcune misure per il contenimento e la mitigazione dell’impatto sull’avifauna indotto dall’uso di fitofarmaci negli ambienti agricoli, traendo spunto dalle indicazioni contenute in Bright et al., 2008.

Tabella 69 - Misure agro-ambientali destinate a fornire incentivi/contributi per interventi di riduzione degli input di prodotti fitosanitari

“Penisole” a regime di conservazione Porzioni di campo – variabili in larghezza –

Nel documento Informazioni legali (pagine 92-105)