• Non ci sono risultati.

Sensibilità ai prodotti fitosanitari delle specie animali tutelate dall'Allegato II della

Nel documento Informazioni legali (pagine 49-56)

2. ANALISI DELLA SENSIBILITÀ AI PRODOTTI FITOSANITARI DEGLI HABITAT E

2.3 Sensibilità ai prodotti fitosanitari delle specie animali tutelate dall'Allegato II della

S. D’Antoni

Per stimare la sensibilità ai prodotti fitosanitari delle specie animali tutelate nella Rete Natura 2000 (All. II Direttiva Habitat), vista l'assenza di dati ecotossicologici sulle specie considerate, in quanto queste sono presenti solo per specie allevate per esperimenti in laboratorio (E.C. Health & Consumer Protection DG, 2002 a,b,c, 2009; E.C., Environment, 2013; EFSA, 2013), è stata effettuata:

1. una valutazione dei fattori specie specifici detti “fattori intrinseci”, che possono determinare la vulnerabilità della specie ai prodotti fitosanitari;

2. una valutazione dei possibili effetti diretti e indiretti dei prodotti fitosanitari su ciascuna specie e per ciascun comparto (acqua, aria e suolo) considerato dal modello concettuale;

3. una verifica dei dati bibliografici riguardo agli effetti dei prodotti fitosanitari su tutte le specie terrestri e legate alle acque interne tutelate dalla Dir. Habitat (All. II), o sulle specie con analoghe esigenze ecologiche a quelle considerate.

La valutazione delle esigenze ecologiche e della fenologia per ciascuna specie (“fattori intrinseci” della specie, punto 1), è stata mirata a individuare la possibilità di esposizione ai prodotti fitosanitari attraverso la conoscenza di:

• uso dell’habitat e legame della specie con gli ambienti agricoli e forestali di tipo diretto o indiretto,

• abitudini trofiche e il livello occupato nella catena trofica

• eventuali periodi di maggiore vulnerabilità ai prodotti fitosanitari.

Sulla base di queste informazioni sono stati valutati i potenziali effetti della contaminazione dovuti ai suddetti fattori ”intrinseci” per ciascuna specie considerata:

• intossicazione attraverso l’apparato digerente o per contatto dermico o per inalazione (effetto diretto)

• bioaccumulo in relazione al livello occupato dalla specie nella catena trofica (effetto indiretto) • modifica delle funzioni ecologiche e/o comportamentali dell’animale (effetto indiretto). La valutazione dell'“effetto diretto” ha permesso di individuare il principale comparto (acqua, aria, suolo) nel quale la specie può entrare in contatto con i prodotti fitosanitari.

La sensibilità per ciascuna specie ai prodotti fitosanitari è stata definita in base a una valutazione “expert based”, attraverso l’esame di elementi emersi per ciascuna specie riguardo ai suddetti punti 1, 2 e 3, senza però adattare la valutazione a un particolare contesto ambientale, se non a quello generico costituito dall'habitat della specie e dall’areale di distribuzione su territorio nazionale.

Il livello di sensibilità attribuito è stato suddiviso in 4 classi in base alle valutazioni riportate nella tabella 51.

Tabella 51 - Classi di sensibilità attribuite alle specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat e descrizione del criterio adottato per la definizione del giudizio

Valore

sensibilità Significato Descrizione

1 Non risulta sensibile/sensibilità

poco probabile Non vi sono evidenze in letteratura o in base all'ecologia della specie che fanno supporre una specifica sensibilità ai prodotti fitosanitari 2 Sensibilità sospetta Non vi sono evidenze in letteratura ma si sospetta

sensibilità ai prodotti fitosanitari in base all'ecologia della specie

3 Sensibilità molto probabile Sono presenti in bibliografia studi che indicano la sensibilità di specie dello stesso genere stesso genere e/o con requisiti ecologici analoghi

4 Sensibilità accertata Sono presenti studi in bibliografia che dimostrano la sensibilità per la specie considerata

L’individuazione dell’habitat, al quale ciascuna specie considerata è maggiormente legata, ha permesso di raggrupparle per le diverse tipologie di ambienti agroforestali o collegati a questo tipo di ambienti (come, ad esempio, i corpi idrici).

Infine sono stati considerati i dati relativi allo stato conservazione delle specie in base ai dati contenuti nel Report sull’art. 17 della Direttiva Habitat (Genovesi et al. 2014) al fine di poter valutare eventuali priorità di azioni di conservazione o di monitoraggio da considerare per la definizione delle indicazioni gestionali (Risposte, § Cap. 4).

Nella tabella 46 dell’Allegato 2 sono riportati i riferimenti bibliografici da cui sono state tratte le informazioni su cui si è basata l’attribuzione della classe di sensibilità per ciascuna specie considerata e per l’individuazione dei prodotti fitosanitari potenzialmente pericolosi per la specie.

Risultati

Gli effetti letali e sub-letali sulle specie selvatiche sono messi in evidenza da studi e rewiew pubblicate su gruppi di specie o per specie legate a diversi ambienti, in particolare agli ambienti acquatici, che appaiono quelli maggiormente sottoposti agli impatti potenziali derivanti dall’uso di prodotti fitosanitari (organismi in ambienti acquatici: Beketov et al., 2008 a,b; Mohr et al., 2012; Slooff et al., 1983; Van Wijngaarden et al., 2005; Anfibi: Bru et al., 2011; Bru et al., 2013; Howe et al., 2004, Fenga et al., 2004, Mann et al., 2009; insetti impollinatori: Desnev et al., 2007).

In totale, le specie inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat (“Reference list” della banca dati inviata dal MATTM alla Commissione a ottobre 2013) che sono state considerate per la presente analisi, in quanto legate agli ambienti terrestri e delle acque interne, sono in totale 109, di cui: 40 invertebrati; 25 pesci; 16 anfibi; 9 rettili; 19 mammiferi (figura 8).

In particolare, per quanto riguarda gli invertebrati, che sono il gruppo più consistente, le specie appartengono ai seguenti taxa: Coleotteri (12 spp.), Crostacei (2 spp.), Gasteropodi (5 spp.), Lepidotteri (13 spp.), Odonati (7 spp.), Ortotteri (1 sp.).

Figura 8 - Suddivisione delle specie animali inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat considerate per l’analisi della sensibilità in quanto legate ad ambienti terrestri e di acque interne

Nella tabella 46 in Allegato 2 è riportato: l’elenco delle specie tutelate dalla Dir. Habitat All. II, l’ambiente maggiormente frequentato, la tipologia di prodotti fitosanitari ai quali sono potenzialmente

sensibili, la classe di sensibilità attribuita, lo stato di conservazione e le Frasi di precauzione per l’ambiente (Direttiva 2003/82/CE - Auteri & Azimonti, 2007) dei prodotti fitosanitari da considerare per la loro tutela.

I risultati mostrano che la maggior parte (55%) delle specie ricade nella classe 3 (sensibilità molto probabile), mentre il 38% ricade nella classe 2 (sensibilità probabile) (tabella 52 e figura 9).

Alla classe di sensibilità 1 (poco probabile) appartengono solo 7 specie di Mammiferi (Ungulati e grandi carnivori), mentre alla classe 4 (sensibilità accertata) solo 1 specie (la lontra) per la quale risultano effetti negativi in relazione alla presenza di residui di prodotti fitosanitari nell’ambiente acquatico in cui essa vive.

Tabella 52 - Numero e percentuale di specie considerate per ciascuna classe di sensibilità Sensibilità ai prodotti

fitosanitari Numero specie % Specie

1- poco probabile 7 6

2 - probabile 41 38

3- molto probabile 60 55

4 - accertata 1 1

totale 109 100

Figura 9 - Percentuale delle specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat (Allegato II) attribuite alle classi di sensibilità

Le specie alle quali è stato attribuita la classe di sensibilità più bassa (1) sono grandi mammiferi (Ungulati, Lince, Lupo e Orso): gli Ungulati sono prevalentemente legati ad ambiti forestali e arbustivi in ambienti scarsamente antropizzati, quali boschi e arbusteti o praterie di alta montagna, e comunque dove l’agricoltura è scarsa o assente; i grandi carnivori (Lince, Lupo e Orso) hanno home range molto estesi e ampi spettri trofici, tanto da rendere difficile l’attribuzione di una specifica minaccia determinata dall’uso dei prodotti fitosanitari al loro stato di conservazione.

Nella classe di sensibilità 2 (probabile) rientrano circa la metà delle specie di invertebrati considerate (n. 18), costituite prevalentemente da Coleotteri legati agli ambienti forestali (es. Lucanus cervus, Osmoderma eremita, Rosalia alpina, Stephanopachys substriatus, Cerambix cerdo), Gasteropodi legati ai prati umidi, torbiere e a ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee (es. Vertigo angustrior, Vertigo geyeri) per i quali vi sono scarse informazioni sulla biologia e sui requisiti ecologici delle specie, e un Ortottero fitofago (Brachytrupes megacephalus) associato agli ambienti dunali, che in passato è stato segnalato come specie molto dannosa alle colture costiere di Vite ma per il quale non sono risultati dati relativi all’eventuale sensibilità ai prodotti fitosanitari (Goulson, 2013; Trizzino et al, 2013; Vicidomini e Pignataro, 2006). A questa classe di sensibilità sono stati attribuiti anche i Pesci ossei quali Alburnus albidus, Alosa fallax, Rutilus rubilio, Telestes muticellus, Squalius lucumonis (Zerunian, 2002; Van Vijngarderen et al., 2005; EFSA 2013; Yawetz et al., 1983) e gli Anfibi Urodeli (Speleomantes spp., Proteus anguinus) che vivono in cavità, grotte e in ambienti generalmente poco a contatto con gli ecosistemi agro-forestali, nonostante possano subire contaminazioni da prodotti fitosanitari attraverso le acque sotterranee. Inoltre, nella classe 2 rientrano anche i Rettili testudinati (Testudo spp.), un geco (Eupletes europea), Elaphe quatorlineata, E. situla e Vipera ursini, per le quali non sono stati rilevati studi che mettano in evidenza una particolare sensibilità anche da parte di specie cogeneri. Tuttavia, soprattutto per Testudo hermanni e Elaphe spp., si suppone una sensibilità

potenzialmente più elevata della classe 2 sia perché, frequentando anche aree coltivate, potrebbero entrare in contatto con prodotti fitosanitari, sia per effetto del bioaccumulo. Infatti sui rettili è emersa una particolare scarsità di studi sugli effetti dei prodotti fitosanitari nonostante siano stati ipotizzati effetti sub-letali assimilabili a quelli individuati per gli uccelli, che meriterebbero opportuni approfondimenti (Hall & Henry, 1992).

I taxa appartenenti alla classe di sensibilità 3 (molto probabile) sono quelli per cui vi sono studi che mostrano effetti negativi su specie simili. Fra questi, si segnalano tutte le specie di Lepidotteri (es. Lycaena dispar, Phengaris teleius, Melanargia arge, Papilio hospiton), di Odonati (es. Coenagrion mercuriale, Oxygastra curtisi, Lindenia tetraphylla, Leucorrina pectoralise) e di Crostacei inserite in All. II della Direttiva Habitat. Ai primi due taxa appartengono specie che vivono in ambienti più esposti ai prodotti fitosanitari (prevalentemente ai margini di coltivi, arbusteti, praterie) e/o che si nutrono sulle piante su cui si depositano i prodotti fitosanitari. In particolare per alcune specie di Lepidotteri (Maculinea arion, Euphydryas auruina) vi sono evidenze in tutta Europa del declino subito da popolazioni di alcune specie (Maculinea arion, Euphydryas auruina) dagli anni ’60 del XX sec. attribuito alla trasformazione del paesaggio agrario e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari (Van Swaay C. et al. 2012,a). Inoltre si fa presente che alcune specie di Lepidotteri incluse nell’All. II della Direttiva Habitat (ad es. Zerynthia polyxena, Parnassius mnemosyne e Parnassius apollo) sono considerate indicatrici della qualità delle praterie e degli agro ecosistemi presenti nelle aree agricole ad alto valore naturalistico (High Nature Value Farmland) e pertanto sono incluse fra le specie monitorate per l’indicatore definito dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Grassland Butterfly Indicator, Van Swaay et al., 2012, b; Bonelli et al., 2012). Mentre gli Odonati sono esposti ai prodotti fitosanitari soprattutto in quanto vivono in ambienti in cui si depositano i residui dei prodotti fitosanitari (pozze, stagni, canali, corpi idrici) se localizzati in prossimità di coltivi (pozze, stagni, canali, corpi idrici) o poiché frequentano le risaie (in particolare, Lycaena dispar) (Van Vijngarderen et al., 2005). Nella classe 3 rientrano anche i gamberi di fiume (Austropotamobius pallipes e A. torrentium) che sono consumatori secondari legati ai corpi idrici in buono/elevato stato ecologico, che sono tuttavia potenzialmente soggetti a contaminazione dei residui dei prodotti fitosanitari; inoltre, vista la priorità di conservazione attribuita dalla Direttiva Habitat a questa specie e anche la disponibilità di dati relativi a effetti letali e sub-letali per specie di crostacei seppur con valenza ambientale molto più ampia del Gambero di fiume (Beketov & Liess, 2008,a; Beketov et al., 2008,b), si è deciso di assegnarle un livello di sensibilità 3 (molto probabile).

Alla classe 3 (molto probabile) appartengono Pesci quali le Lamprede (Petromizon marinus, Lampetra fluviatilis, Lampetra planeri, Lampreda zanandrei) che risultano sensibili a insetticidi come il TFM (Yawetz et al., 1983), lo Storione (Acipenser naccari), i Barbi (Barbus plebejus e B. meridionalis) i Cobiti (Cobitis bilineata e C. zanandreai) e i Salmonidi (Salmo trutta macrostigma e S. t. marmoratus); in particolare per i Salmonidi, sono stati considerati gli effetti letali e sub-letali per altre specie di trota, come Oncorhynchus mykiss e Pimiphales promelas utilizzate per studi ecotossicologici (Van Vijngarderen et al., 2005; EFSA, 2013; Yawetz et al., 1983). Inoltre vi sono gli anfibi Urodeli quali la Salamandra aurora e la Salamandrina dagli occhiali (effetti di TMF rilevati su Necturus maculsus in Canada e Stati Uniti – Hall & Henry, 1992) e tutti gli Anfibi Anuri per i quali sono stati messi in evidenza la maggior parte degli effetti letali e sub-letali (immunodepressione, ritardo nello sviluppo, aumento della predazione, effetti sul sistema nervoso, ecc.) dovuto all’uso dei prodotti fitosanitari in diversi continenti quali l’Australia, gli Stati Uniti e la Cina (Howe et al., 2004, Fenga et al., 2004, Mann et al., 2009; Relyea, 2004). Anche le due testuggini d’acqua sono state attribuite alla classe 3 in quanto sono stati rilevati effetti sub-letali sul sistema nervoso per la Mauremys caspica conseguenti all’uso di prodotti fitosanitari (Yawetz et al., 1983).

I Mammiferi che ricadono nella classe di sensibilità 3 sono tutti Chirotteri, che alimentandosi di insetti e utilizzando aree aperte, canali, filari, siepi, oliveti e frutteti come aree di caccia, possono sia entrare in contatto diretto con i prodotti fitosanitari, sia subire effetti dovuti al bioaccumulo delle sostanze contenute nei prodotti fitosanitari (Agnelli et al, 2004; Stahlschmidt & Bru, 2012). Uno studio sul Myotis daubentonii ha dimostrato un’attività di caccia significativamente maggiore in terreni coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica, piuttosto che in quelli coltivati con i metodi tradizionali (Russo & Jones, 2003).

La classe di sensibilità più alta (4) è stata attribuita solo alla lontra (Lutra lutra), che è un carnivoro di abitudini acquatiche al vertice delle reti trofiche che si nutre prevalentemente di pesci e per il quale è stato constatato il bioaccumulo di sostanze provenienti da prodotti fitosanitari organoclorurati nello strato adiposo di individui trovati morti (Panzacchi et al., 2011).

Tipologia di prodotti fitosanitari maggiormente pericolosi per le specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat (Allegato II)

Come rappresentato in figura 10, la maggior parte delle specie sono sensibili agli insetticidi, più della metà agli erbicidi, una buona parte (46%) ad altri tipi di prodotti fitosanitari non appartenenti alle macrocategorie individuate, e una parte minore (15%) ai fungicidi.

Figura 10 - Percentuale di specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat (Allegato II) che risultano sensibili alle diverse tipologie di prodotti fitosanitari considerate

La tabella 46 in Allegato 2 mostra che i principali prodotti fitosanitari per i quali, in base a quanto emerso dall’indagine bibliografica, risultano potenziali effetti letali o sub-letali per le specie considerate, sono:

 Nicotenoidi: per 33 delle specie - Lepidotteri, Odonati, Crostacei, Coleotteri, Ortotteri, e un Anfibio

 Anti-AChe (Anti-colinesterasi): per 33 specie - Odonati, Pesci, e un Anfibio  Piretroidi-piretrici: per 33 specie - Odonati, Pesci, un Anfibio

 Trifluoralin-Trifluron-TMF (3-trifluoromethyl-4nitrophenol): per 27 specie - Pesci, due Anfibi  Carbaryl: per 12 specie - Anfibi

 Atrazina: per 12 specie – Anfibi  Glifosate: per 12 specie - Anfibi.

Il grafico in figura 11 mostra i suddetti dati espressi in percentuale (sul totale delle specie). Occorre specificare che per molte specie, in particolare di Anfibi, sono stati indicati più di un prodotto fitosanitario ritenuto potenzialmente pericoloso. Per quanto riguarda il glifosate, l’effetto sub-letale negli anfibi è da attribuirsi in particolare a un tensioattivo che sta all’interno della composto (Polyoxyethylene amine - POEA) che interferisce sul sistema endocrino rallentando lo sviluppo dei girini o provocando malformazioni alle gonadi (Howe et al., 2004). I prodotti fitosanitari che sono risultati potenzialmente pericolosi per i Chirotteri sono insetticidi organofosfati, dannosi anche per la lontra, o il Parathion per i mammiferi roditori, come dimostrato da studi eco tossicologici in quanto sperimentato sul ratto (EFSA, 2009; Panzacchi et al., 2011; Stahlschmidt & Bru, 2012).

Figura 11 - Percentuale di specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat considerate per le quali si suppone una particolare sensibilità ai prodotti fitosanitari indicati

Ambienti agroforestali e specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat (All. II)

Per ciascuna specie sono stati indicati gli habitat maggiormente utilizzati per le proprie funzioni vitali, in modo da poter valutare la potenziale esposizione ai prodotti fitosanitari per via della gestione di questi ambienti. Come mostra il grafico in figura 12, la maggior parte delle specie considerate è legata all’ambiente acquatico (circa il 55%), mentre una percentuale minore, pari a circa il 30%, è legata ai boschi di vario tipo; infine, circa il 10% è legato ai prati-pascolo, alle grotte e alle acque sotterranee, ai coltivi (in particolare alle fasce erbacee e agli arbusti ai margini) e ad altri ambienti quali i fontanili, le risaie e i giardini urbani.

Figura 12 - Ambienti maggiormente frequentati dalle specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat considerate

Questo dato mette in evidenza la necessità di azioni a scala di bacino necessarie per minimizzare la presenza di residui di prodotti fitosanitari nei corpi idrici come indicato anche nelle “Indicazioni per la tutela della biodiversità delle zone umide” (D’antoni et al., 2011), soprattutto perché più di un terzo delle specie legate all’ambiente acquatico non sono in uno stato di conservazione favorevole (Genovesi et al., 2014).

I boschi a cui sono legate le specie di diversi gruppi animali dai Coleotteri ai grandi mammiferi, sono ambienti potenzialmente sottoposti a trattamenti fitosanitari. La percentuale di specie legata ai coltivi è pari a circa il 10% ed è costituita soprattutto da Lepidotteri, che svolgono l’importante ruolo di impollinatori, e da due specie di Rettili (Elaphe spp.).

Legenda: ACQ = acquatico (fiumi, torrenti, laghi, canali, piccole zone umide); BOS = Boschi; PR = praterie/prati; PA = Pascoli; ARB = arbusteti, macchia; GR_WA= acque sotterranee; DUN = sistemi dunali; CAV = grotte, cavità; FON= fontanili, lavatori; GI = Giardini; FR = frutteti; COLT = coltivi; MARG-COLT = bordi al margine coltivi; FR = frutteti; RIS = risaie

Frasi di precauzione per l’ambiente dei prodotti fitosanitari

Nella tabella 53 viene riportato il numero di specie riferite a ciascuna Frase di precauzione per l’ambiente (Direttiva 2003/82/CE - Auteri & Azimonti, 2007), riportata nelle etichette dei prodotti fitosanitari.

Come si può osservare sia nella tabella 53 che nella figura 13, la Frase di precauzione per l’ambiente riportata sui prodotti fitosanitari che interessa la maggior parte delle specie considerate è la SPe3, assegnata a prodotti fitosanitari che possono causare impatti negativi agli ecosistemi acquatici e, pertanto, il loro utilizzo è legato alla costituzione di fasce tampone di adeguata ampiezza. La frase SPe1 indica che i prodotti fitosanitari sono pericolosi per le acque sotterranee alle quali sono legate specie molto sensibili ai cambiamenti di stato chimico delle acque e con una distribuzione molto limitata (pochi siti di presenza). Ai Rettili sono state attribuite le Frasi di precauzione per gli Uccelli, in quanto sono potenzialmente assimilabili a questo gruppo animale (Hall & Henry, 1992).

Tabella 53 - Numero di specie tutelate dalla Direttiva Habitat (Allegato II) attribuite a ciascuna Frase di precauzione per l’ambiente e taxa di appartenenza

Prodotti fitosanitari con frasi di rischio

N. specie Gruppi animali

SPe1 10 Gasteropodi (Vertigo spp.), Coleottero (Leptodirus nochenworti), Anfibi urodeli (Speleomantes spp. e Proteus anguinus)

SPe2 51 Odonati, Gasteropodi, Crostacei, Pesci, Anfibi, Rettili (Emys spp.), Mammiferi (Lutra lutra)

SPe3 67 Lepidotteri, Odonati, Gasteropodi, Crostacei, Ortottero, Pesci, Anfibi, Rettili, Mammifero (Lutra lutra)

SPe4 51 Odonati, Gasteropodi, Pesci, Anfibi, Rettili, Mammifero (Lutra lutra)

SPe5 26 Rettili, Mammiferi (Chirotteri, Ungulati, grandi Carnivori) SPe6 22 Rettili, Mammiferi (Chirotteri, Ungulati, grandi Carnivori)

SPe8 9 Lepidotteri

Figura 13 - Percentuale delle specie animali tutelate dalla Direttiva Habitat (All. II) attribuite a ciascuna Frase di precauzione per l’ambiente

Criticità

Si ritengono necessari studi mirati a valutare gli effetti dell’uso dei prodotti fitosanitari sulle specie di interesse conservazionistico in particolare partendo dalle specie su cui vi è scarsità di studi svolti (seppure su specie simili o con requisiti ecologici analoghi), come, ad esempio, i rettili, e attività di monitoraggio delle specie più sensibili ai prodotti fitosanitari, legate agli ambienti agroforestali, dando la priorità a quelle che presentano uno stato di conservazione inadeguato o cattivo (in base ai dati del Report secondo art. 17 Direttiva Habitat – Genovesi et al., 2014).

2.4 Sensibilità ai prodotti fitosanitari degli uccelli tutelati dall’Allegato I

Nel documento Informazioni legali (pagine 49-56)