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LA RICERCA ECOSISTEMA URBANO E L’INDICE DI CICLABILITÀ

3.2 Indice di ciclabilità

Uno degli i ndi catori considerati per l a classi fi ca di Ecosi st ema Urbano ri guarda l a presenza di pist e cicl abili e di strum enti di regolazione del traffi co che favori scano gli spost am enti i n bi ci cl etta.

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In particolare i parametri considerati per l’indicatore “piste ciclabili” sono l’estensione delle piste ciclabili in sede pro pria o su corsia riservata, l’estensione dei percorsi promiscui pedonali e ciclabili, e l’estensione delle zone con moderazione di velocità a 30 Km/h (zone 30).

Ogni t ipol ogi a di i ntervento viene opportunam ent e pes at a e concorre a determinare l’“indice di ciclabilità”, espresso in metri equivalenti di percorsi ci cl abili ogni 100 abit anti.

I punt eggi st abiliti dai t ecni ci di Legam bi ent e e Am bi ent e It ali a s ono: 0,5 punt i per l e pist e ci cl abili in sede propri a o su corsi a ris ervat a; 0,3 punt i per i percorsi pr omiscui pedonali e ci cl abi li;

0,2 punt i per l e zone 30.

Si preci sa che in realtà i punt eggi att ribuiti sono ris pet tivam ente 5, 3 e 2 ma nel calcolo dell’indice di ciclabilità vengono divisi tutti per 10.

Un indi catore di questo t ipo, pur rappresent ando un pass o avanti rispett o al considerare l a s emplice es tensione dell a ret e ci cl abil e, risult a poco si gni fi cat ivo per confront are le dot azioni infrast rut tural i di differenti citt à.

Il principale motivo di inadeguatezza dell’indicatore dipende dal fatto che vi en e att ribuito lo st esso peso all e piste ci cl abili in s ede propri a e a quelle s u corsi a ris ervat a. Vengono dunque consi derat e allo s tess o m odo num erose tipol ogi e di pist e ci cl abi li carat terizzat e da livelli di sicurezz a e di funzionalità mol to di versi .

Inol tre, il questi onario di Legambi ent e richi ede alle amm inist razioni comunali in modo generico l’estensione delle piste ciclabili su corsia ris ervata, senza specificare s e in quest a cat egori a si debbano coll ocare sia i chil om etri di pist a ci cl abi le su carreggi at a che quel li su marci apiede, in cui il percorso ci cl abil e è s eparat o da quell o pedonal e tramit e s egnal eti ca orizzont al e.

A ri gore si dovrebbe procedere in questo modo poiché i n base al la cl assi fi cazi one riport at a i n normati va l e piste cicl abili su cors i a riservat a

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com prendono ent ram be l e ti pol ogi e, pesando così allo st ess o modo pis te caratt erizzat e da i nt erferenze pedonal i e piste con i nt erferenz e vei col ari. Tutt avia si è ri scontrato che al cuni com uni hanno i nterpret at o l e modalit à di com pil azione del questi onario i nvi ato da Lega mbiente in mani era di fferent e. Ad es empi o il C omune di Bol ogna ha s empre coll ocat o i chilom et ri d i pi sta ci cl abil e su cors ia ris ervata ricavata dal marciapiede all’interno delle piste ciclabili in sede propria. Tuttavia, dal momento che all e piste i n s ede propri a e su cors ia ris ervata è st ato attribuito lo stesso peso, ai fini del calcolo dell’indice di ciclabilità è ininfluent e sapere quanti chil om etri sono in s ede propri a e quant i s u marci apiede conti gui al percorso pedonal e.

Un altro as petto poco chi aro ri guarda i nolt re s e i chilom et ri di pis ta ci clabil e debbano es sere cont eggiati per corsi a o s e i n vece non si faccia differenz a t ra pi ste cicl abili monodi rezionali e bidirezionali .

Gli stessi autori della ricerca riconoscono i limiti dell’indice considerato e specificano all’interno del documento che i dati valutati sono in grado di mis urare sol am ent e l ’est ensi one dei percorsi ci clabili e non il grado di sicurezza, la funzionalit à e l a dist ribuzione all 'int erno dell a città.

È opportuno sottolineare che nell’ultimo questionario inviato da Legam bi ent e ai com uni nel 2011, per cui ancora non stati s tabiliti i pesi da at tri bui re a ci as cuna cat egoria, i dati sono ri chi esti in m ani era pi ù chi ara e articol ata rispett o agli anni precedenti , perm ett endo così di superare il probl em a dell e di vers e int erpret azioni in m erito agli aspett i sopra ci tat i.

Infat ti viene richies to di suddi videre l’est ens ione della ret e ci cl abil e urbana in:

Piste ciclabili in sede propria bidirezionali; Piste ciclabili in sede propria monodirezionali;

Piste ciclabili in corsia riservata ricavata dalla carreggiata monodirezionali ;

Piste cicl abili su marciapiede bidirezionali; Piste ciclabili su marciapiede monodirezionali.

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Vengono dunque di s tinte l e pi ste m onodirezionali da quel l e a doppi o senso di m arci a e s ono espli cit am ent e richi est i i chil ometri di pis te s u marci apiede, anche se non si fa in alcun m odo riferim ento ai percorsi prom is cui ci cl abili e pedonali .

Inol tre, a di fferenz a dell e edizioni precedenti , vengono considerati anche i chilom et ri di cors ie preferenziali accessibili ai cicli sti e di st rade a senso uni co apert e nei due sensi di marci a all e bi ci cl et te. Tutt avi a perm angono i problemi l egati all a scars a chi arezza dell a cl as sifi cazione dell e pi ste ci cl abili previst a dall a normativa, per cui in molti casi è diffi cil e st abili re l a cat egoria i n cui collocare una pist a, che potrebbe

quindi essere valutata diversamente in base all’interpretazione

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CAPITOLO 4

INDICATORE SINTETICO DI DOTAZIONE

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