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INDICATORE SINTETICO DI DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE PER LA MOBILITÀ

4.1 Sicurezza per i ciclisti: diverse scuole di pe nsiero

La si curezz a per i ci clisti assume una ril evanz a m aggiore che per gli alt ri utenti dell a strada poiché, insieme ai pedoni, costit uis cono l a cos iddett a “utenza debole” e cioè sono più vulnerabili. Infatti in base ai dati ACI - IS TAT l e st rade su cui si concent ra l a maggior part e degli incidenti sono quelle urbane e quas i un m ort o s u due è un pedone o un ci clista, com e evi denziat o nei grafi ci s eguenti.

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In m erito a qual e si ano l e si st emazi oni ci cl abili che offrono un maggi or grado di sicurezza per l’utenza ciclistica ci sono due scuole di pensiero: c’è chi è favorevole alla separazione dei flussi e c’è chi si pone a favore dell a i nt egrazi one delle diverse componenti di m obil ità.

Secondo quant o ri port ato nel Decret o Minist eriale n. 557, il grado di sicurezza offerto dall e diverse ti pologi e di itinerari ci cl abili cal a progres sivam ent e passando da pist e in sede propri a a pist e su cors ia riservata a percorsi promiscui ci clopedonali a percorsi prom iscui

Figura 4.1 Localizzazione di incidenti, morti e feriti

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ci clabili e veicol ari .

Dunque a livell o norm ativo si ri tiene che la s oluzione m igliore per prot eggere il traffico ci clisti co s ia quel la di s eparare i diversi ut enti dell a st rada (vei coli , ci clist i, pedoni ), delim itando per ciascuno spazi ben precisi . In questo modo il ci cli st a non si s ent e minacci ato dal com portam ento di utenti con caratt eri stiche di velocit à, ingombro, traiet toria e regol am ent azione stradal e m olto di fferent i.

Al contrario, all’interno di molte associazioni ambientaliste e di ciclisti si sta diffondendo l’idea, già radicata da tempo in alcuni paesi europei, che sia pi ù conveni ente int egrare l e diverse form e di mobilit à, dopo aver agit o opport unam ente con pol i ti che di moderazi one del traffi co vei col are, limit ando la s eparazione dei flussi ai soli casi in cui quest’ultima non risulti efficace o possibile (ad esempio su arterie di scorrim ento veloce).

Tal e i dea in m erito all a s icurezza dei ci clist i si basa su uno studio effettuat o nel cantone di Berna, i n Svizzera, il qual e ha messo in evi denza che in ambi to urbano ci rcol are su percorsi ci clabili s eparati che cost eggi ano l a carreggi ata spesso non è più sicuro che circol are in st rada e che agli incroci più pericolo si i rischi di incidenti res tano pari o addirit tura aument ano. A questo proposito però si dovrebbe tenere pres ent e che l a si curezza sui tronchi stradali e quella in corrispondenza delle intersezioni sono due aspetti distinti ed è solo quest’ultima che può risul tare penalizz ata nel cas o di pis te s eparat e dal t raffi co m ot orizzat o.

Figura 4. 3 Frequenza di incidenti in rapporto alle manovre delle

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La fi gura sopras tant e è il risultato dell o st udio effettuato a Berna e rappresent a l a frequenz a di incidenti in rapport o all e m anovre dell e bici cl ett e agli incroci. Tral asci ando l a m anovra di s volt a, vi ene m ess o in evidenza come l’attraversamento risulti più pericoloso nel caso di percorsi ci clabili separati . In parti col are l a di fferenz a è accent uat a per l a bici proveni ente dall a dest ra dell a fi gura (la frequenz a di inci dente pass a da 3,4 a 11,9) poiché l’auto che svolta a destra nella strada laterale in genere t ende a guardare solo in quell a direzione.

Una tal e vi sione dell a ci rcol azione ci clabile in ambi to urbano è st ata, ad es empi o, all a bas e dell a stesura del Bi cipl an di R eggio Emili a. In particolare all’interno del documento viene illustrato, tramite la figura riport at a di s eguit o, com e l a maggiore frequenz a di i nci denti agli incroci dipenda dalla pericolosità dell’attraversamento di strade laterali o di pas si carrai a caus a dell a s carsa visi bilit à reciproca tra ci clisti e aut omobi listi , in quanto il cicl ist a sul m arci apiede viene vist o all’ultim o momento dall’automobile proveniente dalla strada laterale.

Per valut are in m odo ri goros o a qual e di quest e due s cuol e di pensi ero dare credito sarebbe necessario monit orare e confront are il tas so di inci dent alit à rel ativo ai due tipi di infrast rutt ure ci clabili, val utandol o sia i n rapporto al numero compl es sivo di inci denti avvenuti nello stesso punto (coinvol genti qualunque categori a di ut ent e) che al flusso di ci clisti .

A parere di chi scri ve l e i nfrast rutt ure ci clabili più sicure nei ri guardi Corsia ciclabile Percorso ciclabile separato

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dell’utenza ciclistica sono quelle che garantiscono una netta separazione tra le diverse com ponenti di mobilit à, speci alm ente t ra bici cl ett e e vei coli a mot ore.

In particolare la separazione dell’itinerario ciclabile dal flusso veicolare aum ent a l a si cure zza percepit a dal ci cli sta poi ché lo libera dall o st ress ment al e di rapport arsi con gli alt ri ut enti ed elimina il problem a dell a colli sione tra auto e bici cl ett e durante l e manovre di sorpasso.

Nat uralm ente è necessario che in corri spondenz a dell e int ers ezioni si ano adottat i particol ari accorgim enti , si a da un punto di vi st a st ruttural e che com portam ental e. Dunque da una part e devono ess ere curati t utti gli aspetti tecnici che possono garantire l’attraversamento in sicurezza per il ci clist a (presenza di a deguata s egnal eti ca dedi cat a ed event ualm ent e di specifiche lanterne semaforiche), e dall’altra il ciclista deve iniziare la manovra di att ravers am ento con la m ass i ma prudenz a ed eventualment e ferm arsi ed att endere il t ransit o dei vei coli , nonost ante giuri di cam ent e abbia la precedenz a (com e nel caso di att raversamenti pedonali ).

È evi dent e che rall ent are i n corrispondenz a di ogni st rada l ateral e o passo carraio (anche in questo caso c’è la possibilità che un automobile in ingres so o i n us cit a dal garage cos t ringa il ci clis ta a ferm arsi o a deviare l a propri a t rai ett oria) comport a un si gnificati vo abbas sam ento del livello di funzionali tà dell a pi st a m a questo non si t raduce necess ari am ente anche in una riduzi one del li vello di s icurezza.

D’altra parte se si mira a cambiare l’attuale ripartizione modale della dom anda di mobil it à in favore di quella ci clisti ca, è fondamentale proget tare una ret e ci clabil e funzional e, che perm ett a di ridurre i t em pi di spost am ento.

Dunque t enendo pres ent e questi due aspetti non s empre concordi e considerando che l’utenza ciclistica è molto eterogenea per età ed esi genz e, si pot rebbe agi re affi ancando ai percorsi separati una ret e di corsi e ci cl abili su carreggi ata, in modo che il ci clist a possa s cegli ere t ra la soluzione che t ras mett e una m aggiore sicurezza e quell a pi ù rapi da.

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4.2 Classificazione del Decreto Ministeriale n. 557 ed

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