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INDICI DI FREQUENZA

REGIONE PIEMONTE Grandi Gruppi di Industrie

6. INDICI DI FREQUENZA

Nei capitoli precedenti sono state fornite indicazioni di carattere meramente quantitativo per illustrare l’incidenza del fenomeno infortunistico per comparto produttivo e sul territorio.

Attraverso la predisposizione di un apposito indicatore, chiamato "indice di frequenza", è possibile addentrarsi maggiormente nel problema e verificare, quindi, quali sono le lavorazioni a maggior rischio di infortunio.

L’indice si ottiene dal calcolo del rapporto esistente tra il numero dei casi denunciati e successivamente definiti ed il monte ore lavorate, meglio definite come ore lavorate coperte da assicurazione contro gli infortuni e che deriva dai dati contenuti nelle denunce che i singoli datori di lavoro sono obbligati a presentare all'I.N.A.I.L..

A questo proposito si fa presente che l'Istituto Assicuratore, a causa di frequenti imprecisioni con cui tali dati pervengono, provvede a delle opportune correzioni che, sostanzialmente, ne fanno dei valori stimati.

Pur nella sua incompletezza, dal punto di vista prettamente statistico, il dato che ne deriva, è, in qualche modo, correlato a quelli di fonte ufficiale, in particolare con i dati ISTAT e con quelli forniti dal Ministero del Lavoro.

Ci è sembrato utile pubblicare la stima del monte ore lavorate predisposta dall'I.N.A.I.L..

Sarebbe opportuno, tuttavia, ma non fattibile in questa sede, procedere ad un maggior approfondimento delle metodologie di stima applicate dall'Istituto e, contestualmente, ad un controllo incrociato con altri indicatori dell'andamento del mercato del lavoro (si rammenta, però, che la ripartizione I.N.A.I.L. viene predisposta in base alle tariffe assicurative che variano a seconda della pericolosità insite alle diverse lavorazioni, e che non corrisponde alla classificazione ISTAT).

Ad ogni modo, la lettura del capitolo precedente, relativo all'andamento del mercato del lavoro in Piemonte nell'anno in esame, viene proposta in tale direzione.

L’analisi si basa su indicatori di frequenza predisposti per le gestioni Industria e Agricoltura nel periodo 1992 - 1998; considerando, inoltre, che gli infortuni vengono esaminati con diverse modalità qualitative e quantitative, si possono ottenere più indici in riferimento ai diversi valori posti ai loro denominatori.

A maggiore chiarezza, fermo restando al denominatore il numero del monte ore lavorate, cambiando il numeratore a seconda delle diverse esigenze, si possono avere per ogni scomposizione, sia qualitativa sia settoriale e territoriale, e per ogni anno solare, degli appositi indici.

Per il 1998, l’I.N.A.I.L. segnala un volume di circa 2.344.000.000 ore lavorate nell’industria, in sostanziale stabilità (il lievissimo decremento riportato si attesta sull’ordine dello 0,7%) se rapportate alle stesse dell’anno precedente, di conseguenza non si rilevano, all’interno dell’insieme, fluttuazioni di grande interesse. Per quasi la metà si tratta di ore lavorate dalle industrie “varie”, scomposizione che raggruppa in sé diverse lavorazioni; del residuo, maggiore rappresentatività va assegnata al metalmeccanico ed alle costruzioni.

REGIONE PIEMONTE Numero ore lavorate

per "GRANDE GRUPPO DI INDUSTRIA" (*)

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

G. Gruppo 10 1.095.637 1.088.249 1.077.561 1.133.918 1.176.304 1.195.441 1.166.098 TOTALE 2.350.523 2.259.222 2.250.429 2.309.577 2.346.878 2.360.541 2.343.998 Fonte: I.N.A.I.L.

(*) stima in migliaia

In linea di massima, il comparto industriale tende, nel 1998, a denunciare infortuni sul lavoro in misura leggermente superiore all’anno precedente ma con una marcata flessione rispetto a sei anni prima.

L’indice di frequenza predisposto per le denunce, infatti, segnala un valore di 23,07 eventi denunciati per ogni milione di ore lavoro, contro lo stesso di 21,86 di un anno prima e 25,00 del 1992.

REGIONE PIEMONTE Indici di frequenza

per "GRANDE GRUPPO DI INDUSTRIA"

Casi Denunciati (*)

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

G. Gruppo

(*) n° casi per ogni milione di ore lavorate

Tradizionalmente, i comparti a maggior frequenza di denuncia di infortunio sono il minerario (indice 46,64), il legno (indice 41,84), i trasporti (indice 41,75) e l’edilizia (indice 41,56). Nel rapporto interannuale, si registrano aumenti degli indici per la maggior parte dei gruppi industriali, tranne che nei comparti costruzioni, minerario ed industrie della lavorazione del legno.

REGIONE PIEMONTE

Indici di Frequenza per Grandi Gruppi di Industrie Denunce - anno 1998

Nel metalmeccanico, che sappiamo assorbire il maggior quantitativo di denunce ed oltre il 21% del monte ore lavorate, come abbiamo visto, il

quantitativo maggiore dopo quello delle industrie “varie”, l’indice appare di medio peso, con valore pari a 34,84 eventi denunciati per milione di ore lavoro tale da inserirlo a circa metà serie; al contrario, il gruppo delle

“varie”, molto pesante statisticamente, sia sotto l'aspetto degli infortuni denunciati sia di quello delle ore lavorate (circa la metà del totale), si colloca all'ultimo posto con una frequenza di 10,35.

Sul piano delle conseguenze e sempre per il comparto industriale, gli accadimenti che hanno causato un’astensione momentanea dal lavoro avvengono con frequenza 18,76, di poco più elevata di quella del 1997, ma non di sei anni prima.

REGIONE PIEMONTE Indici di frequenza

per "GRANDE GRUPPO DI INDUSTRIA"

e per tipo di definizione - Invalidità Temporanea (*)

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

G. Gruppo

(*) n° casi per ogni milione di ore lavorate

REGIONE PIEMONTE

Indici di Frequenza per Grandi Gruppi di Industrie Invalidità Temporanea - anno 1998

Anche in questa serie, le lavorazioni a maggior rischio di infortunio ricadono nei comparti minerario, legno e trasporti che registrano rispettivamente indici pari a 39,76 il primo, 35,33 il secondo e 34,47 il terzo.

La struttura ricalca, grosso modo, quella degli anni precedenti, evidenziando nel frattempo una crescita per quasi tutti gli indicatori, ad eccezione di quelli riferibili alle costruzioni, al legno, al metalmeccanico ed al tessile.

Gli indici di frequenza per gli infortuni che hanno comportato postumi permanenti richiamano le perplessità annotate precedentemente a proposito della recrudescenza dei casi più gravi: nel 1998 l’indicatore si posiziona più in alto, se pur di poco, con un valore pari a 0,67 (eventi per ogni milione di ore lavorate).

REGIONE PIEMONTE Indici di frequenza

per "GRANDE GRUPPO DI INDUSTRIA"

e per tipo di definizione - Invalidità Permanente (*)

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

G. Gruppo

(*) n° casi per ogni milione di ore lavorate

Dopo la punta del 1992, l’evoluzione dell’indice pareva indicare un progressivo contenimento del fenomeno, ma il risultato di questo ultimo anno sembra smentire le previsioni cautamente ottimistiche formulate in passato.

I comparti più a rischio sono gli stessi di poc’anzi, con la differenza che la massima frequenza si trova nelle lavorazioni del legno (2,53), in edilizia (2,29) e nelle attività minerarie (1,74).

Rispetto al 1997, ad innalzare il valore complessivo si é rivelato determinante lo spostamento verso l’alto di una metà dei dieci grandi gruppi: il fenomeno appare particolarmente allarmante per le aziende del legno.

REGIONE PIEMONTE

Indici di Frequenza per Grandi Gruppi di Industrie Invalidità Permanente - anno 1998

per "GRANDE GRUPPO DI INDUSTRIA"

e per tipo di definizione - Morte (*)

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

G. Gruppo

TOTALE 0,04 0,04 0,04 0,03 0,02 0,02 0,03

Elaborazione O.R.M.L. su dati I.N.A.I.L.

(*) n° casi per ogni milione di ore lavorate

Anche gli infortuni mortali, benché, fortunatamente, piuttosto rari, acquistano intensità sul dato del 1997, con indice 0,03 eventi di questo tipo per ogni milione di ore lavorate e sembrano allinearsi con la situazione descritta a metà degli anni novanta.

All’interno dei comparti, nel 1998, i trasporti segnalano l’indice più elevato (0,14) ed ulteriormente in ascesa sugli anni precedenti, fenomeno ragionevolmente spiegabile per l’incidenza di due fattori, lo stato della circolazione automobilistica e pesanti turni di lavoro con tratti di percorrenza sempre più lunghi su tempi ravvicinati.

L’edilizia si sposta in seconda posizione con indice 0,08 con un valore leggermente diminuito sul 1997.

Nel complesso, l’andamento degli indici per l’industria nella nostra regione negli ultimi due anni denota una situazione in via di peggioramento poiché gli indicatori registrano valori superiori al 1997 e preoccupa particolarmente la recrudescenza dei casi più gravi.

REGIONE PIEMONTE

Indici di Frequenza per Grandi Gruppi di Industrie Casi Mortali - anno 1998

Elaborazioni O.R.M.L. su dati I.N.A.I.L.

1 - Ind. Agricole 2 - Ind. Chimiche 3 - Ind. Costruzioni 4 - Ind. Elet.Gas 5 - Ind. Legno 6 - Ind. Metalmecc.

7 - Ind. Estr. Miner.

8 - Ind. Tessili 9 - Ind. Trasporti

10 - Ind. Varie

0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14 0,16 Indici

Per il settore agricolo l’I.N.A.I.L. stima che nel 1998 le ore lavorate sono state circa 128.000.000, con una brusca riduzione, dell’ordine di oltre il 20% sull'anno precedente.

R E G I O N E P I E M O N T E

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