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distribuzione e caratteristiche

3.3. La distribuzione dell’infinito nei Balcan

3.5.2 L’infinito in pontico

All’estremo opposto dell’area grecofona, nella periferia orientale, sono documentate altre forme di infinito. Descritte da Michael Deffner nella seconda metà del XIX secolo113, la loro esistenza in seguito è stata messa in discussione114. Gli avvenimenti storici del ‘900 hanno portato alla quasi completa dissoluzione del pontico parlato nelle coste meridionali del Mar Nero (Turchia), e alla conseguente

113 Cfr. Deffner 1877 114

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difficoltà di studio di questo dialetto, oggi parlato quasi esclusivamente in territorio greco dai discendenti degli abitanti delle zone originarie, in una variante che non ha conservato l’infinito.115 Alcune ricerche sul campo condotte in anni recenti hanno tuttavia individuato nella zona di Trebisonda e di Kars alcune piccole comunità residue di parlanti grecofoni, che non sono stati coinvolti nello scambio di popolazione seguito al Trattato di Losanna (1923) in quanto musulmani. Si tratta di comunità piuttosto isolate, difficilmente in contatto con SMG, la cui varietà viene chiamata “ofitico”. Gli studi di Peter Mackridge116 hanno potuto dimostrare la conservazione in ofitico di forme di infinito, in parte confermando quanto riportato da Deffner.

Deffner (1877) riporta molti casi di infinito.117 Oltre ad είχα + infinito in funzione di controfattuale, i predicati che selezionano infinito sono molti e sembrano appartenere a categorie diverse. Si ritrovano i modali eporò “potere” e

egrikò “capire, sapere, potere” (58); causativi come afìno “lasciar (fare)” (59) e altri

predicati come δìno àδian “dare il permesso, permettere”; entrèpume “vergognarsi”; foγume “temere”; oknò “cominciare a stancarsi”; varàume “annoiarsi”; anaspallo “dimenticare”; θelo “volere”; aγapò “amare”; polemò “cercare di” (60); maθano “imparare”; δearmenèvo “insegnare” leγo “dire”;

parakalo “pregare”; etimàskume “prepararsi”.

115

Mackridge 1997. 116

Più recentemente alcuni studi sono stati condotti anche da Ioanna Sitaridou, a questi dati tuttavia non ho avuto accesso perché ancora inediti.

117

Si noti che alcuni esempi di frasi con infinito riportati in Deffner 1877 e citati in Mackridge 1997 come casi di “infinito flesso” sembrano piuttosto da interpretare come casi di cancellazione del complementatore να in contesti di subordinazione con ‘congiuntivo’, come si vede dai seguenti esempi (tratti da Deffner 1877): kammìan ùtš epolèmeses maθines to lìχtrema “Non ti sei mai sforzato di imparare la vangatura?”; efikane sas i Turtš skapsinate ta χorafe suna tse klaδèpsinete ta δendra sùna? “I Turchi vi lasciarono picconare i vostri campi e potare i vostri alberi?”. Questi casi sono piuttosto interessanti, dato che non sono a me noti altri esempi simili di cancellazione del complementatore in neogreco (tranne nel caso di θέλω ausiliare di futuro in greco medievale, cfr. Joseph 1983), per cui si veda infra il cap.4.

75 (58) k’ eγrìkana kolimbèsne

neg. sapevo nuotare “non sapevo nuotare”

(59) efinane òlts t’ aθrops χorèpsne?

lasciano tutti gli uomini ballare? “lasciano la gente ballare?”

(60) epolèmaname evrìne sas kaθan imèran ke k’epòrname.

cercavamo trovare vi ogni giorno e non potemmo “abbiamo cercato ogni giorno di trovarvi e non ci siamo riusciti”

La maggior parte di questi contesti non trova riscontro nei dati in Mackdrige (1997), che nelle sue ricerche a Uzungöl (a sud di Of, nella zona di Trebisonda) trova l’infinito solamente nei seguenti contesti:

1. con verbo ‘potere’:

(61) epòresa staθìne

non potei restare “non ho potuto restare”

2. con verbo “volere”:

(62) eθèleses pìsin a118

non volesti fare lo “non lo hai voluto fare”

118

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3. con il verbo “avere” all’imperfetto, con il valore di controfattuale.

(63) an ìšes erθìne, iχam iδìne se

se avevi venire avevamo vedere te “se fossi venuto, ti avremmo visto”

Mackridge nota una restrizione sintattica interessante relativa ai contesti d’uso dell’infinito: il predicato della frase matrice deve essere sempre al passato. Inoltre, nella maggior parte dei casi in cui si un infinito, la frase matrice è negativa.

La situazione riferita in Mackridge (1997) è molto diversa da quella descritta in Deffner (1877): i contesti d’uso in cui è attestato l’infinito sono molto più limitati di quelli in cui probabilmente si aveva un infinito nell’epoca in cui Deffner ha compiuto le sue ricerche. In mancanza di altri dati sulla situazione del pontico, non è possibile stabilire se davvero nel XIX questo dialetto avesse una complementazione infinitivale così articolata come quella descritta da Deffner e l’abbia successivamente sostituita con frasi finite, oppure se le differenze tra le due varietà si possano attribuire ad effettive differenze dialettali tra le aree dove i dati sono stati raccolti.

I contesti d’uso elencati da Deffner non rientrano nella tipologia di infinito ‘balcanico’, dato che riguardano alcuni predicati (come dimenticare, stancarsi,

prepararsI ecc.) che non hanno un riscontro nelle lingue balcaniche. Difficilmente

potrebbero confrontarsi anche con la situazione del greco medievale, così come descritta in 3.6. La situazione descritta da Mackridge (1997), invece, potrebbe essere confrontabile con quella balcanica, dato che si ha la presenza del predicato

potere e di volere.

Se i dati di Deffner sono corretti, si potrebbe considerare il pontico come un esempio di dialetto neogreco che non è andato incontro agli stessi fenomeni di balcanizzazione nell’uso dell’infinito. Il confronto con il grico, altro dialetto periferico che tuttavia presenta una situazione molto più avanzata relativamente

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alla perdita dell’infinito, potrebbe risultare interessante soprattutto per quanto riguarda la presunta conservatività del grico e la tesi della sua origine dal greco antico. Da spiegare tuttavia restano le differenze tra i dati del XVIII e XIX secolo che, per quanto riferiti ad epoche diverse, presupporrebbero un mutamento linguistico considerevole. Non si può tuttavia andare oltre su questo argomento, dato che i dati a disposizione per il momento non sono sufficienti.