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Realizzazione della voce verbale non-attiva

Elementi balcanici e romanzi in grico

2.3 Il grico nel contesto romanzo

2.3.2 Realizzazione della voce verbale non-attiva

In SMG si ha un’opposizione formale tra voce verbale attiva (es. πλένω “lavo”) e non-attiva (es. πλένομαι “mi lavo/sono lavato”). La distinzione tra voce verbale attiva e non-attiva si realizza nella morfologia verbale in modi diversi a seconda del tempo e dell’aspetto:

1) nelle forme imperfettive si ha una morfologia flessiva non-attiva specifica; es. πλένω vs πλένομαι, έπλενες vs πλενόσουν.

2) nei tempi perfettivi si ha il morfema –θ/-θik e morfologia flessiva attiva71; es. έπλυνα vs πλύθηκα; πλύνεις vs πλυθείς. La morfologia flessiva passiva e il morfema di passivo sono infatti incompatibili in SMG.72

3) Nel perfetto ci sono due forme perifrastiche disponibili. Una è composta dall’ausiliare έχω e il participio passivo73: έχω πλυθεί “sono stato lavato/mi sono

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Cfr. Manzini-Savoia 1995; per implicazione in SMG (che non ha questo fenomeno) cfr. Roussou 2005.

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Secondo Ralli 2005, -θ e –θik sono allomorfi (–θik è allomorfo di tempo passato). Su questo cfr. anche Roussou 2008.

72 Cfr. Ralli 2005, secondo cui questa incompatibilità si deve alla restrizione morfologica che impedisce la presenza di due affissi con lo stesso tratto.

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lavato”. Una seconda forma perifrastica disponibile in SMG per la formazione del perfetto è quella con ausiliare είμαι e il participio perfetto: είμαι πλυμένος. 74

La voce verbale non-attiva può avere le seguenti interpretazioni, che variano nelle proprietà sintattiche (ad esempio nella possibilità di esprimere l’argomento esterno di un verbo passivo con un sintagma preposizionale) ma non nella morfologia:

a) valore riflessivo: es. ο Μάριος πλένεται “Mario si lava”

b) valore passivo: es. ο Μάριος πλένεται (από τη μητέρα του): “Mario è lavato (da sua madre)”.

c) valore anticausativo: es. το βούτυρο καίγεται “Il burro si sta bruciando”

A differenza di SMG, in italiano le diverse forme verbali permettono di distinguere tra riflessivo e passivo, trattandosi di due voci verbali distinte (riflessivo: Mario si lava; passivo: Mario è lavato).

Il grico ha conservato la strategia di formazione della forma non-attiva del greco, ma modificandola sia nella forma sia nelle funzioni a seguito del contatto linguistico con le varietà romanze. Anche il grico realizza la voce non-attiva nelle tre modalità sopra elencate per SMG:

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1) nelle forme imperfettive si ha una morfologia flessiva non-attiva specifica75.

Presente Imperfetto

endìnnome “mi vesto” endìnnamo “mi vestivo”

endìnnese endìnnaso

endìnnete endìnnato

endinnomèsta endinnamòsto

endinnesèsta endinnasòsto

endìnnutte endìnnatto

2) nelle forme perfettive (o etimologicamente corrispondenti alle forme perfettive, come quella dipendente), si ha anche in grico la presenza di un morfema non-attivo (-s, derivato dal greco –θ):

Passato perfettivo Forma ‘dipendente’

(Aoristo) (= SMG presente perfettivo)

Endìsimo “mi vestii” Ndisò Endìsi Ndisì(s)

Endìsi Ndisì

Endisimòsto Ndisùme Endisisòsto Ndisùte

Endìsisa Ndisùne

Mentre le forme ‘dipendenti’ (=presente perfettivo) coincidono nella struttura morfologica con quelle di SMG, differenze sono rilevabili nel paradigma del passato.

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Come si può notare, nelle forme del passato I sg. (endìsimo); II e III plurale (endisimòsto, endisisòsto) si ha morfologia flessiva di passivo, a differenza di SMG in cui si ha morfologia attiva (ντύθηκα, ντυθήκαμε, ντυθήκατε). Mentre in SMG l’affisso di passivo -θ/-θik è incompatibile con la morfologia flessiva di passivo, e di conseguenza il passato perfettivo ha solo desinenze attive, questa restrizione non sembra valere per il grico.76

3) Nel perfetto e piuccheperfetto la forma equivalente a quelle descritte in 1) e 2) è composta dall’ausiliare “avere” e participio in –onta.

(14) Icha ndisonta

“mi ero vestito”

Il grico differisce da SMG anche nelle funzioni della voce verbale non-attiva. Mentre in SMG le forme non-attive equivalenti hanno valore sia riflessivo sia passivo, in grico hanno solo valore riflessivo: endìnnome significa solo “mi vesto” e non “sono vestito” (passivo).

Per l’espressione del passivo il grico ha invece una forma specifica di tipo perifrastico, costruita sulla base del romanzo. Le forme di passivo utilizzano alternativamente l’ausiliare essere e venire.77 Nel presente hanno ausiliare venire tutte le persone del singolare (15a), mentre il plurale ha ausiliare “essere” (15b):

76 Si lascia a future ricerche l’interpretazione di questo fenomeno, probabilmente legato anche al fatto che in grico queste forme, come vedrà tra poco, hanno valore di riflessivo e non di passivo. 77

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(15) a. èrkome famèno “sono mangiato” èrkese famèno

èrkete famèno

b. ìmesta famèni ìsesta famèni ine famèni

Si noti che il participio utilizzato in questo caso in grico è quello corrispondente al participio perfetto di SMG (φαγωμένος). Non si usa il participio passivo corrispondente dal punto di vista diacronico all’infinito, normalmente utilizzato in SMG (φαγωθεί)78.

Il passato imperfettivo ha solo ausiliare “essere” (ìmon famèno “ero mangiato”), mentre il passato perfettivo ha solo ausiliare “venire” per tutte le persone (ìrta

famèno “venni mangiato”). Il calco delle forme romanze è più evidente nel perfetto,

in cui si ha ìme stammèna famèno “sono stato mangiato”, con la formazione di un participio stammèna sulla base dell’italiano “stato”, mentre il piuccheperfetto è costruito sul passato perfettivo con “venire”: ìcha èrtonta famèno “ero stato mangiato”.

Il grico ha quindi conservato la strategia di formazione della voce non-attiva del greco con alcune variazioni nella forma (compatibilità dell’affisso di passivo con la morfologia flessiva di passivo), ma ha sviluppato una differenziazione tra riflessivo e passivo non presente in SMG. Dato che passivo e riflessivo sono voci distinte nelle lingue romanze, è ragionevole supporre che la riorganizzazione strutturale sia

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Dato che l’uso della forma infinitivale con funzione participiale è attestata in neogreco in epoca successiva all’uso del participio perfetto, da punto di vista diacronico si può ipotizzare che l’assenza di questa forma in grico sia dovuta alla sua diffusione in greco dopo la fine del contatto linguistico tra greco e grico (cfr. Aerts 1965). Per un diverso approccio, che tiene conto del fatto che questa forma in grico è un infinito, cfr. infra cap. 3.

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dovuta al contatto linguistico. Le strategie di passivizzazione del grico derivano infatti in maniera evidente dal romanzo.79

2.3.3 La perdita di opposizione aspettuale nelle forme verbali