3.2 – Descrizione Tipologica
3.3.2 Influenze Antiche
In una fase storica antica e precedente ai primi contatti con il popolo russo, sia il lessico azerbaigiano che quello calmucco presentavano già un gran numero di copie globali straniere. Oltre ai già citati rapporti di reciproca influenza fra lingue mongoliche e turche, molte copie lessicali arrivavano anche da altre lingue di contatto.
Il calmucco condivide con le altre lingue mongoliche delle copie risalenti al XIV-XVI secolo (ovvero prima della grande migrazione verso Occidente) provenienti da cinese, sogdiano, persiano ed altre lingue di ceppo iranico. Oltre a queste, nel lessico calmucco troviamo anche parole arrivate in tempi antichi da arabo, sanscrito ed addirittura greco33 attraverso la mediazione della lingua uigura e sogdiana (Pjurbeev 1997:86).
La lingua azerbaigiana è caratterizzata dal fatto di essersi sviluppata in un territorio in cui per secoli si sono incrociate civiltà di diversa provenienza etnica, linguistica e culturale. Johanson riassume la situazione molto concisamente, dicendo che in Azerbaigian “manifold processes of adoption and imposition have been interacting for centuries in intricate ways” (Johanson 2002:69). Come risultato, gli effetti delle influenze linguistiche di diverso tipo e di diversa origine si sono sovrapposti fino a formare un complesso mosaico. Nella lingua azerbaigiana moderna, accanto al nucleo lessicale originario turcico, troviamo infatti termini antichi provenienti dalle lingue caucasiche, dal persiano, dall’arabo ed anche dal greco antico34. È possibile la presenza di un substrato nativo ibero-caucasico,
ma al momento lo stato della ricerca non permette di affermarlo con certezza (Cəfərov 2007:44). Sia in azerbaigiano che in calmucco, le copie globali risalenti al periodo presovietico sono state ormai da tempo lessicalizzate e sono considerate parte integrante del lessico. Oggigiorno nessun parlante le percepisce più come dei termini stranieri. Alcuni termini si sono adattati al sistema morfologico e fonologico della lingua di destinazione al punto che non è facile individuare i termini di origine straniera.
33 L’esempio sicuramente più famoso è quello di ном, ‘libro, scienza’. Un termine comune a calmucco e mongolo xalxa
la cui derivazione ultima è il greco antico νόμος, ‘légge’.
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3.3.2.1 Lessico Religioso e Spirituale
In entrambe le lingue da noi analizzate, una quantità molto importante di copie globali antiche è quella relativa ai campi della religione e della spiritualità. Questo campo semantico è stato ampliato e completato da termini di origine diversa.
I Calmucchi, infatti, sono un popolo tradizionalmente buddhista e per questo motivo sono numerose le copie globali provenienti dal tibetano e, tramite il tibetano, dal sanscrito. Le ritroviamo soprattutto in quella parte del lessico relativa alla sfera spirituale, religiosa ed ai rituali ad essa connessi. Alcuni esempi di copie dal sanscrito sono cудр ‘sutra’ e мəəдр ‘il prossimo Buddha che apparirà sulla terra’. Questo stesso campo semantico è pervaso, in lingua azerbaigiana, da termini di origine araba. Questo perché il popolo azerbaigiano si è convertito da molti secoli alla religione islamica. Di conseguenza tutta la terminologia relativa all’ambito religioso è stata ricevuta dall’arabo, dal persiano, o spesso dall’arabo con la mediazione del persiano. Alcuni esempi sono dua ‘preghiera’, mescid ‘moschea’ ed
Allah ‘Dio’, che sostituisce gradualmente il turcico Tanrı.
3.3.2.2 Arabismi e Persianismi in Azerbaigiano
Le copie lessicali giunte in azerbaigiano dall’arabo e dal persiano sono molte numerose non solo in ciò che riguarda la cultura islamica, ma anche nel vocabolario riguardante i concetti astratti, la vita urbana, etc. Prendiamo ad esempio le copie dal persiano pul ‘denaro’, kor ‘cieco’, rəng ‘colore’, o quelle dall’arabo dua ‘preghiera’, qədər ‘quantità’, kef ‘riposo, far niente’35.
Arabismi e persianismi sono ormai ampiamente integrati nel lessico azerbaigiano e non vengono più percepiti come parole di origine straniera. Ciononostante, è possibile riconoscerli grazie a dei semplici tratti distintivi. Questo perché, spesso, la loro forma fonetica è stata modificata solo parzialmente nel processo di adattamento alla lingua di destinazione, mantenendo le caratteristiche fonotattiche originarie. Al contrario, cercando di mantenere in queste copie il range di distinzioni fonemiche della lingua araba, è stato l’azerbaigiano ad arricchirsi di suoni e sequenze di suoni precedentemente estranei alle lingue turche (Comrie 2009:47,65).
Cəfərov (2007:46-55) indica dettagliatamente come distinguere arabismi e persianismi basandosi sulle loro caratteristiche fonetiche. Sono fondamentali in tal senso le vocali ed in particolare la loro distribuzione nelle sillabe della parola. Per esempio, una parola di tre sillabe che contenga le vocali ə, u, a sarà sicuramente di origine araba (ad esempio məktubat ‘manoscritto’). Sono invece persianismi i disillabi che contengano le vocali i, u (come Firuz, un nome proprio), o le parole che terminano in –ng (zəng ‘chiamata’).
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3.3.2.3 Differenze fra Azerbaigiano e Turco
La presenza di molti termini di origine araba e persiana non è caratteristica dell’azerbaigiano ma anzi accomuna gran parte delle lingue turche moderne. Non fa eccezione il turco di Turchia, nonostante l’impegno profuso dal governo a partire dagli anni ’30 per sostituire questi termini stranieri con dei neologismi puramente turchi36. Johanson riassume in questo modo la situazione odierna:
“The modern Turkish lexicon still possesses a significant Arabic-Persian component, though puristic language reform has weakened its dominance. Numerous old words have been abandoned and replaced by so-called Öztürkçe (Pure Turkish) neologisms” (Johanson 2013:661).
È proprio in conseguenza di fenomeni politici come questo che negli ultimi secoli hanno preso forma le principali differenze presenti ancora oggi fra il lessico delle lingue turca e azerbaigiana. Spesso, dove in passato un dato significato venivano espresso tramite una copia dall’arabo o dal persiano, il turco utilizza oggi un sostituto “öztürk”, mentre in Azerbaigian si utilizza ancora oggi il termine di origine straniera. In altri casi, a dei russismi in azerbaigiano corrispondono in turco di Turchia delle copie da altre lingue dell’Europa occidentale. Si vedano ad esempio azb.zavod e tr.fabrika, oppure azb.qalstuk e tr.kravat (Johanson 2013:664).